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Giovanni Maria Butteri

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Autoritratto, badia di Passignano
Giovanni Maria Butteri, La scoperta del Vetro, Studiolo di Francesco I de' Medici, Palazzo Vecchio, Firenze
Giovanni Maria Butteri, Sacra conversazione coi personaggi della famiglia Medici come santi, particolare, Villa Medicea, Cerreto Guidi

Giovanni Maria Butteri o Giovanmaria (Firenze, 1540 circa – Firenze, 4 ottobre 1606) è stato un pittore italiano del periodo del manierismo.

Giovanni Maria Butteri, Il ritorno dal palio, The National Gallery, Dublino

In gioventù, Butteri e suo fratello furono assistenti di Agnolo Bronzino per poi lavorare a fianco dell'allievo principale del Bronzino, Alessandro Allori. Insieme lavorarono a numerosi progetti, tra cui la pittura della Cappella Cavalcanti nella Basilica di Santo Spirito a Firenze nel 1560 oltre alle decorazioni per il matrimonio di Francesco de' Medici con Giovanna d'Austria nel 1565.[1]

Per il funerale di Michelangelo nel 1564, dipinse Michelangelo poeta con Apollo e le muse, la cui composizione ci è ricordata da un disegno di bottega bronzinesca nel Museo di Budapest.

Da Allori assunse le forme quasi immobili, avvolte da una luce semplice e chiara e solo talvolta introduce nelle sue opere la semplicità tipica di Santi di Tito.

Nella prima grande commissione indipendente di Allori, la Cappella di Montauto della navata sinistra della Basilica della Santissima Annunziata del 1560-64, l'artista inserì il ritratto del suo stretto collaboratore Butteri in un'assemblea di artisti e favoriti di corte che siedono ai piedi del giovane Cristo nel Tempio[2]

Sempre con Allori lavora per l'arazzeria medicea, in special modo alla serie di panni del duomo di Como realizzati tra il 1595 e 1598.[3]

Butteri dipinse spesso su disegni e cartoni realizzati da Allori. Alcuni esempi documentati sono gli affreschi di Palazzo Salviati (1574-1581), la lunetta del salone della Villa Medicea di Poggio a Caiano (1579-1582), le decorazioni del primo corridoio degli Uffizi (1581), la cappella di San Giovanni Gualberto nella Badia di Passignano[4].

Dalla metà degli anni '70 sviluppò una carriera indipendente, contribuendo in particolare con due dipinti allo Studiolo di Francesco I in Palazzo Vecchio e realizzando numerose pale d'altare e ritratti. Tuttavia, Butteri rimase un fedele collaboratore di Allori e lavorò con lui alla maggior parte delle sue grandi commissioni per tutti gli anni Ottanta del Quattrocento.

Attivo soprattutto a Firenze, lavora insieme ad Alessandro Allori nella decorazione di Palazzo Salviati (1578-81), alla villa medicea di Poggio a Caiano (1579-82) ed alle grottesche del primo corridoio delle Gallerie degli Uffizi (1581).

Tra i suoi primi lavori va segnalata la realizzazione di due pannelli per lo studio di Francesco I de' Medici a palazzo Vecchio (1570-1571).

Partecipò ad alcuni grandi cicli pittorici come la decorazione del Chiostro Grande di Santa Maria Novella, nel quale realizzò almeno cinque lunette, più una in collaborazione con il suo maestro Allori.

Altre sue opere si trovano nella chiesa di Santa Monica e nella chiesa di San Barnaba a Firenze, al Museo Civico di Prato, e in diversi musei internazionali come il Norton Museum of Art di West Palm Beach negli Stati Uniti.

Morì a Firenze il 4 ottobre del 1606.

Il legame con la famiglia Medici

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La sua prima importante commissione medicea sono i due pannelli per lo studiolo di Francesco I in Palazzo Vecchio: la Vetreria ed Enea approda in Italia che realizza negli anni 1570-71.

Fu molto legato ai Medici e dipinse per le nozze di Ferdinando I de' Medici con Cristina di Lorena (1589). Nel 1575 ritrae l'intera famiglia nella Sacra Conversazione con la famiglia Medici e Paolo Giordano Orsini, per la Villa Medicea di Cerreto Guidi nella quale raffigura i membri della famiglia Medici in veste di santi. Dall'alto verso il basso e da sinistra a destra: Sant'Anna (Maria Salviati), San Cosma (Cosimo de' Medici), San Damiano (Ferdinando de' Medici), la Madonna (Eleonora di Toledo), Gesù Bambino (Virginio Orsini), San Giorgio (Francesco de' Medici), San Torpè (Paolo Giordano Orsini), Santa Caterina d'Alessandria (Isabella de' Medici), San Giovannino (cardinale Giovanni de' Medici).

Opere principali

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  1. ^ E. Pilliod, Pontormo, Bronzino, Allori: A Genealogy of Florentine Art, New Haven and London, 2001, pp. 164-5; 173-174.
  2. ^ A. Bernacchioni, Alessandro Pieroni dall'Impruneta e i pittori della Loggia degli Uffizi, Firenze, 2012, p.100.
  3. ^ C. Conti, Ricerche stor. sull'arte degli arazzi in Firenze, Firenze 1875, p. 90.
  4. ^ . B. Supino, I Ricordi di Alessandro Allori, Firenze, 1908, pp. 10, 14, 19, 23, 25-7, 30.
  • G. Vasari, Le vite, a cura di G. Milanesi, VI, Firenze 1881, p. 6; VII, ibid. 1881, pp. 305, 608; VIII, ibid. 1882, pp. 617 s.
  • F. Baldinucci, Notizie de' professori del disegno, III, Firenze 1846, pp. 500 e ss.
  • F. Tolomei, Guida di Pistoja, Pistoia 1821, p. 77
  • C. Bezzuoli, Catalogo e stima dei quadri, e bronzi esistenti nella galleria del sig. marchese Giovanni Gerini a Firenze, Firenze 1825, n. 231
  • F. Fantozzi, Guida storico-artistico-critica della città di Firenze, Firenze 1840, pp. 524 , 690, 701, 709
  • G. Tigri, Pistoia e il suo territorio, Pistoia 1853, p. 193 e ss,
  • V. Gotti, Le gallerie di Firenze, Firenze 1872, pp. 56, 62
  • C. Conti, Ricerche stor. sull'arte degli arazzi in Firenze, Firenze 1875, p. 90
  • C. Pini-C. Milanesi, La scrittura di artisti italiani, III, Roma 1876, n. 228
  • J. Cavallucci, Notizie stor. intorno alla Regia Accademia delle arti del disegno in Firenze, Firenze 1873, pp. 45, 49
  • P. N. Ferri, Catalogo riassuntivo della raccolta di disegni antichi e moderni posseduta dalla Galleria degli Uffizi di Firenze, Roma 1890, p. 41
  • G. Fornaciai, La badia di Passignano, Firenze 1903, pp. 79 e ss.
  • H. Geisenheimer, Di alcuni arazzi nel duomo di Como su cartoni di Alessandro Allori, in Rivista d'arte, IV (1906), pp. 110–12
  • H. Geisenheimer, Eine Erinnerung an die Trauerfeier für Michelangelo, in Mitteil. des Kunsthistor. Instituts Florenz, I (1908), p. 25
  • P. Bagnesi, Alessandro Allori e lo Spedale di Santa Maria Nuova, in Rivista d'arte, IX (1916-19), p. 257
  • H. Voss, Die Malerei der Spätrenaissance in Rom und Florenz, Berlin 1920, p. 350
  • D. Colnaghi, A dictionaary of Florentine painters, London 1928, pp. 61 e ss.
  • A. Venturi, Storia dell'arte italiana, IX, 6, Milano 1933, pp. 116–23
  • AA.VV, Mostra medicea (catalogo della mostra), Firenze 1939, p. 134
  • AA.VV, Mostra del Cinquecento toscano (catalogo della mostra) Firenze 1940, pp. 187, 189
  • W. e E. Paatz, Die Kirchen von Florenz, III, Frankfurt 1952, pp. 121, 215, 233, 299 n., 335, 728 e ss.
  • L. Berti, La casa del Vasari in Arezzo e il suo museo, Firenze 1955, pp. 21, 29
  • A. Bianchini, in I fondatori dell'Accademia delle arti del disegno (catalogo della mostra) Firenze 1963, p. 68
  • P. Dal Poggetto, Arte in Valdelsa dal sec. XII al sec. XVIII (catalogo della mostra), Firenze 1963, pp. 86 e ss.
  • L. Berti, Il principe dello studiolo, Firenze 1967, pp. 84, 170
  • R. A. Scorza, A new drawing for the Florentine ’Apparato’ of 1565: Borghini, Butteri and the ’Tuscan poets’, in The Burlington magazine, 127, 1985, pp. 887–890
  • E. Terradura, Due opere di Giovanni Maria Butteri nella chiesa di San Salvatore a Vaiano, in Prato, 36.1995(1996), pp. 87, 53-63
  • A. Spegnesi, Affreschi del Butteri nell’oratorio di S. Elena e S. Croce alle Masse di Serpiolle, in Antichità viva, 34.1995(1996), 5/6, pp. 44–52
  • H. Chapman, A drawing by Butteri for Alessandro Acciaiuoli’s Pietrafitta cycle, in he Burlington magazine, 142, 2000, p. 175
  • M. Stefanini Sorrentino, Un arazzetto da cartone di Alessandro Allori (e Giovanni Maria Butteri?) che non dovrebbe esistere, in Rentamer le discours, 2015 pp. 263–267.
  • A. Brunetti, Giovanni Maria Butteri a Pistoia, in Esercizi pistoiesi, Pistoia 2019, pp. 147–163
  • M. Stefanini Sorrentino, Un arazzetto da cartone di Alessandro Allori (e Giovanni Maria Butteri?) che non dovrebbe esistere, in Rentamer le discours, 2015 pp. 263–267

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