Alain Peyrefitte

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Alain Peyrefitte
Alain Peyrefitte nel 1964

Custode dei sigilli, ministro della giustizia
Durata mandato30 marzo 1977 –
22 maggio 1981
PresidenteValéry Giscard d'Estaing
Capo del governoRaymond Barre
PredecessoreOlivier Guichard
SuccessoreMaurice Faure

Ministro della cultura e dell'ambiente
Durata mandato2 marzo 1974 –
27 maggio 1974
PresidenteGeorges Pompidou
Alain Poher
(ad interim)
Capo del governoPierre Messmer
PredecessoreMaurice Druon (Affari culturali)
Robert Poujade (Ambiente)
SuccessoreMichel Guy
(Affari culturali)
Gabriel Péronnet (Ambiente)

Ministro responsabile delle riforme amministrative
Durata mandato6 aprile 1973 –
27 febbraio 1974
PresidenteGeorges Pompidou
Capo del governoPierre Messmer
PredecessoreRoger Frey (indirettamente)
SuccessoreJean-Jacques Servan-Schreiber (indirettamente)

Segretario generale dell'Unione dei Democratici per la Repubblica
Durata mandato1972 –
1973
PredecessoreRené Tomasini
SuccessoreAlexandre Sanguinetti

Ministro dell'educazione nazionale
Durata mandato7 aprile 1967 –
28 maggio 1968
PresidenteCharles de Gaulle
Capo del governoGeorges Pompidou
PredecessoreCristian Fouchet
SuccessoreGeorges Pompidou
(ad interim)
François-Xavier Ortoli

Dati generali
Partito politicoRPR (1976-1986)
In precedenza:
UNR (1958-1967)
UDR (1967-1976)
Titolo di studioDottorato di ricerca in scienza della storia
Università
ProfessioneDiplomatico

Alain Peyrefitte (Najac, 26 agosto 1925Parigi, 27 novembre 1999) è stato un politico, diplomatico e scrittore francese.

Formazione e carriera professionale

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Figlio di due insegnanti elementari, crebbe nel Sud-ovest della Francia. Si trasferì a Parigi dopo la Liberazione per frequentare l'École normale supérieure e l'École nationale d'administration (ENA). Rinunciò a concludere gli studi umanistici alla Normale, per diplomarsi all'ENA creata nel 1945 (Peyrefitte, infatti, appartiene alla prima classe della prima promotion della storia di questa istituzione). Dopo aver lavorato dal 1947 al 1949 come ricercatore al Conseil national des recherches scientifiques (CNRS), entrò in diplomazia, assumendo l'inacrico di segretario di ambasciata a Bonn, indi fu console di Francia a Cracovia.

Dal 1983 fino alla morte fu presidente del comitato editoriale di Le Figaro, del quale già era editorialista.

Carriera politica

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Confidente di De Gaulle

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Aderì al gollismo, entando a far parte dell'entourage di Charles de Gaulle nelle settimane che precedettero il ritorno al potere del generale (nel 1958). Da quella data e fino alle dimissioni di de Gaulle da presidente della Repubblica, nell'aprile 1969, Peyrefitte fu tra i suoi più ascoltati confidenti. Il resoconto di oltre un decennio di colloqui settimanali con De Gaulle[1] è contenuto in una serie di quaderni per circa cinquemila pagine, una cui selezione è stata pubblicata nei volumi "C'était de Gaulle" (Era de Gaulle): la sola testimonianza diretta del pensiero di questo Statista.

Con l'avvento della Quinta Repubblica, Peyrefitte fu uno dei giovani più in vista del nuovo ordinamento politico; venne eletto deputato all'Assemblea nazionale nel 1958 e costantemente rielettovi[2] fino al 1995, quando passò al Senato, dove siederà fino alla sua scomparsa, nel 1999.

È consigliere generale della Senna e Marna dal 1964 al 1988 e sindaco di Provins dal 1966 al 1997.

Uomo di governo

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Nel 1962 compie il grande salto, ottenendo a solo 36 anni la nomina a membro del governo. Inizia così una brillante carriera ministeriale:

  • segretario di Stato per l'Informazione (14 aprile - 11 settembre 1962) e poi ministro delegato per i francesi d'Algeria rientrati in patria (11 settembre 1962 - 28 novembre 1962) nel primo governo Pompidou
  • ministro dell'informazione nel secondo governo Pompidou (6 dicembre 1962 -8 gennaio 1966)
  • ministro delegato per la ricerca scientifica per le questioni atomiche e spaziali nel terzo governo Pompidou (8 gennaio 1966 - 6 aprile 1967)
  • ministro dell'educazione nazionale nel quarto governo Pompidou (6 aprile 1967 - 28 maggio 1968).

Travolto dagli eventi del Maggio francese,[3] il 28 maggio 1968 Peyrefitte si dimise dal governo: avviò così un breve periodo di distacco dalla politica, dedicato soprattutto a plurimi viaggi in Cina e alla ricerca storica. Risale a questo periodo la sua opera più celebre: Quand la Chine s'éveillera... (Quando la Cina si desterà).

Dal 1972 al 1973 divenne segretario generale dell'Unione dei Democratici per la Repubblica (UDR), il partito gollista. Nel 1973 venne richiamato al governo da Georges Pompidou, divenuto presidente della Repubblica nel 1969.

  • ministro per le riforme amministrative e per la programmazione nel secondo governo Messmer (5 aprile 1973 - 28 maggio 1974)
  • ministro della cultura e dell'ambiente nel terzo governo Messmer (1º marzo - 28 maggio 1974).

Dopo una pausa, torna al governo nella seconda fase del settennato di Valéry Giscard d'Estaing:

  • guardasigilli, ministro della giustizia nel secondo e terzo governo Barre (30 marzo 1977 - 22 maggio 1981).

La legge Sécurité et liberté

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Nei primi mesi del 1977 Peyrefitte venne richiamato dal presidente della Repubblica Valéry Giscard d'Estaing a presiedere un comitato di riflessione sulla violenza, sulla criminalità e sulla delinquenza. Il rapporto conclusivo riceve l'apprezzamento di Giscard, che nomina Peyrefitte Guardasigilli e ministro della giustizia. Se la sua relazione era impostata a principi liberali (Peyrefitte preconizzava addirittura l'abolizione della pena di morte), la sua gestione del ministero della Giustizia sarà caratterizzata da una spinta repressiva.[4] Nel 1980 è emanata, infatti, la legge Sécurité et liberté, un provvedimento di grande fermezza che prevede strumenti di repressione di una particolare severità. È probabile che Peyrefitte abbia preso lo spunto dalla legge Reale del 1975 e dalle successive modificazioni apportate nel 1978. In quel periodo, in Francia si paventa une recrudescenza della criminalità e del terrorismo e dall'Italia arrivano segnali inquietanti. La legge sarà abolita dopo l'elezione di François Mitterrand alla presidenza della Repubblica nel maggio 1981.

Accademico di Francia

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Venne eletto all'Académie française il 10 febbraio 1977, al posto che fu di Paul Morand.

Attentato, malattia e morte

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Agli inizi del maggio 1981, Peyrefitte venne indicato come probabile Primo ministro[5] in caso di rielezione di Valéry Giscard d'Estaing; l'elezione di Mitterrand vanifica questa prospettiva.

Il 15 dicembre 1986 a Provins, città di cui è sindaco dal 1965, la sua auto di servizio esplode a causa di un attentato,[6] uccidendo un impiegato comunale. Gli ultimi anni di Peyrefitte saranno amareggiati da un grave lutto familiare e dalla malattia che lo porterà alla morte a 74 anni. Poco prima della sua scomparsa, pur segnato dal male rilascia una lunga intervista televisiva sugli ultimi anni della presidenza de Gaulle.

Lo scrittore Roger Peyrefitte sosteneva di essere un cugino di Alain Peyrefitte, circostanza sempre smentita da quest'ultimo.[7]

Nel 1963, in qualità di ministro dell'Informazione Alain Peyrefitte impose la Marcia trionfale dell'Aida di Giuseppe Verdi come la sigla di apertura del nuovo telegiornale. Ma fu necessario abbandonare l'ipotesi dell'omaggio al grande operista italiano quando si scopri che in questa iniziativa la Francia era stata preceduta dall'Egitto di Nasser.

«Per fare un buon impiegato d'archivio occorre una persona colta, brillante, dinamica e creativa; orbene, nessuna persona colta, brillante, dinamica e creativa vuole fare l'impiegato d'archivio»

  • 1946: Rue d'Ulm, chroniques de la vie normalienne
  • 1947: Le sentiment de confiance, saggio
  • 1948: Les roseaux froissés, romanzo
  • 1949: Le mythe de Pénélope, saggio
  • 1961: Faut-il partager l'Algérie?, saggio
  • 1973: Quand la Chine s'éveillera... le monde tremblera, saggio
  • 1976: Le mal français, essai
  • 1981: Les chevaux du lac Ladoga - la justice entre les extrêmes, saggio
  • 1983: Quand la rose se fanera, essai
  • 1985: Encore un effort, Monsieur le Président, saggio
  • 1989: L'empire immobile ou le choc des mondes, romanzo storico [tr. it.: "L'Impero Immobile"; Milano, Longanesi, 1990].
  • 1990: La tragédie chinoise, saggio
  • 1995: La société de confiance
  • 1997: La Chine s'est éveillée.
  • 1994 - 2000: C'était de Gaulle, memorie

Onorificenze francesi

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Cavaliere dell'Ordine della Legion d'Onore - nastrino per uniforme ordinaria

Onorificenze straniere

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Commendatore dell'Ordine al Merito Culturale (Monaco) - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale Onorario dell'Ordine nazionale del Québec (Québec) - nastrino per uniforme ordinaria
  1. ^ Peyrefitte aveva i suoi tête-à-tête con de Gaulle soprattutto dopo la seduta del consiglio dei ministri che si teneva ogni mercoledì.
  2. ^ Sarà battuto solo una volta, nel giugno 1981, ma l'elezione del suo antagonista sarà annullata e nel 1982 alle suppletive Peyrefitte verrà rieletto.
  3. ^ Peyrefitte aveva proposto di negoziare con i manifestanti, offrendo la messa in libertà degli studenti arrestati, la riapertura della Sorbona e l'evacuazione delle forze dell'ordine dal Quartiere latino, ossia le tre richieste del movimento di protesta. In contropartita, il governo sarebbe stato legittimato a imporre un filtro all'ingresso dell'università e il divieto di ogni manifestazione, a pena di una reazione energica da parte della polizia. Ma il Primo ministro Georges Pompidou, rientrato da un viaggio all'estero, sconfesserà il ministro concedendo la riapertura della Sorbona senza chiedere contropartite. Di conseguenza, Peyrefitte sarà costretto a dimettersi.
  4. ^ Il predecessore di Peyrefitte, Jean Lecanuet, non aveva riconfermato il direttore di gabinetto uscente, il magistrato progressista Pierre Arpaillange. Tra i collaboratori di Peyrefitte, Jean Cabannes, che sarà successivamente nominato al Consiglio costituzionale, Renaud Denoix de Saint-Marc, futuro vice presidente del Consiglio di Stato e anche lui membro Consiglio costituzionale, e Vincent Lamanda che finirà la sua carriera come primo presidente della Corte di Cassazione.
  5. ^ Il suo nome era circolato con insistenza nell'agosto del 1976, in occasione delle dimissioni di Jacques Chirac da Primo ministro. Giscard sceglierà infine Raymond Barre.
  6. ^ L'attentato sarà rivendicato dal gruppo terrorista di estrema sinistra Action directe.
  7. ^ In realtà, alla nascita Alain Peyrefitte era stato iscritto con il nome di Roger, modificato in seguito su richiesta del diretto interessato che non gradiva l'omonimia con il discusso scrittore.
  8. ^ Bollettino Ufficiale del Principato, su legimonaco.mc. URL consultato il 7 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 29 luglio 2020).
  • Raymond Boudon et Pierre Chaunu [ed.] - "Autour de Alain Peyrefitte". Paris, 1996.
  • Jean-Claude Michaud: Alain Peyrefitte, Fayard 2002

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Predecessore Seggio 11 dell'Académie française Successore
Paul Morand 1977 – 1999 Gabriel de Broglie
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