Plagiothecium ovalifolium
Plagiothecium ovalifolium | |
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Campione da erbario di Plagiothecium ovalifolium. The New York Botanical Garden Herbarium | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Bryobiotina |
Divisione | Bryophyta |
Classe | Bryopsida |
Sottoclasse | Bryidae |
Superordine | Hypnanae |
Ordine | Hypnales |
Famiglia | Plagiotheciaceae |
Genere | Plagiothecium |
Specie | P. ovalifolium |
Nomenclatura binomiale | |
Plagiothecium ovalifolium Cardot, 1905 | |
Sinonimi | |
Plagiothecium ovalifolium |
Plagiothecium ovalifolium Cardot, 1905 è un muschio pleurocarpo della famiglia Plagiotheciaceae.[1]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Piante di medie dimensioni, autoiche. Il gametofito ha fusticini (caulidi) striscianti o più o meno eretti, lunghi fino a 3 cm,[2] che portano foglioline vegetative (fillidi) ampiamente distanziate e strettamente decorrenti, con i margini fogliari basali che si estendono oltre il punto d’inserzione per una lunghezza fino a 10 cellule. Sono lisce, divaricate, di forma ovata o oblungo-ovata, lunghe 1,1-1,4 mm, gradualmente e largamente acute.[3]
La lamina fogliare, a margine intero o, raramente, denticolato verso l'apice,[4] è quasi dappertutto ricurva e formata da un solo strato di cellule esagonali allungate, a parete sottile, aventi dimensioni 85-130 × (9-)14-20 µm. Nei margini basali sono presenti poche cellule alari, scarsamente differenziate, da rettangolari a quadrate, talvolta un po' rigonfie (enfiate) e sferiche, larghe 14-20 µm. È presente una corta nervatura doppia.[4] Le foglie pericheziali sono largamente oblunghe, convolute, con cellule larghe 6-9 µm, a pareti sottili.[5]
Lo sporofito ha una seta rossastra, liscia, ritorta verso sinistra,[4] lunga 2-2,5 mm che porta una capsula bruna, liscia, di forma cilindrica lunga circa 2,5 mm, piegata verso il basso. Opercolo conico-convesso con un breve apice allungato (becco) obliquo.[4] Esotecio con cellule esotecali sub-rettangolari o isodiametriche a pareti longitudinali ispessite. Peristomio doppio: denti dell'esostomio inferiormente striato-papillosi e papillosi distalmente, endostomio papilloso-spiculato con un'alta membrana basale, segmenti carenati, fortemente perforati, ciglia singole. Spore sferiche di 9-12 µm di diametro, rugose, finemente papillose.[5] Caliptra divisa solo da un lato.[4]
Come in tutte le briofite, il ciclo ontogenetico è aplodiplonte isosporeo, con alternanza di generazione antitetica eteromorfa e prevalenza della generazione gametofitica (aploide) su quella sporofitica (diploide).[6]
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]P. ovalifolium è diffuso nell'estreme regioni meridionali del Continente sudamericano: in Patagonia argentina, rinvenuto fino al limite settentrionale di 50°S, nella Bahia Onelli del Lago Argentino, nella provincia di Santa Cruz, nella Regione di Magellano e dell'Antartide Cilena (Fuegia media) e nell'arcipelago della Terra del Fuoco (Isla Grande, Isla de los Estados e Isla Observatorio).[5]
È presente anche in alcune isole subantartiche dell'Oceano Atlantico e dell'Oceano Indiano, specificatamente nelle isole Falkland, nell'isola Lynch, nel settore S (da 30°W a 90°W) dell'Antarctic Botanical Zone[7] (Orcadi Meridionali), nell'isola Petermann (al largo della Costa di Graham sul versante occidentale della penisola Antartica), nell'isola di Re Giorgio (Shetland meridionali)[8] e nelle isole Prince Edward, Crozet e Kerguelen.[4]
La specie ha un habitat piuttosto limitato in Antartide, colonizzando quasi esclusivamente le superfici fessurate delle rocce silicee in luoghi umidi, ombreggiati e riparati, dove si sviluppa in ciuffi densi. Forma anche piccoli tappetini appiattiti per lo più sottili, di colore da giallastro a marrone all'interno e da verde a verde biancastro o da giallo a verdastro all'esterno, dove è stato rinvenuto in associazione con altri muschi quali Bartramia patens, Sanionia georgicouncinata, Pohlia cruda, Andreaea gainii, Hymenoloma antarcticum, ed epatiche, quali Barbilophozia hatcheri e Lophozia excisa.[4][9]
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]I primi esemplari furono raccolti dal botanico Carl Skottsberg nel corso della spedizione Nordenskjöld-Larsen del 1901-1904, guidata da Otto Nordenskjöld, con la nave Antarctic, al comando del capitano Carl Anton Larsen.[10] Provenivano dalla Terra del Fuoco e furono raccolti il 6 marzo 1902 in monte supra Ushuaia, a 530 m di altitudine,[11] e il 9 ottobre 1902 in silva ad Bahia Lapataia.[12]
In una nota preliminare «afin de prendre date»[13] del 1905, il muschio fu brevemente descritto dal briologo francese Jules Cardot che, comparandolo con P. lucidulum Mitt. e con P. denticulatum Br. et Sch., ai quali somigliava ma da cui differiva per una serie di caratteri differenziali specifici,[14] istituì la nuova specie P. ovalifolium, designando come olotipo l'esemplare dell'erbario Cardot.[15]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Plagiothecium ovalifolium, su World Flora Online. URL consultato il 24 marzo 2024.
- ^ La sezione trasversale di un caulidio ha forma circolare con un esile filamento centrale, il cortex è formato da 1-3 strati di piccole cellule giallo-brunastre a pareti sottili, nettamente distinte dalle cellule medullari, più grandi e ialine (cfr. Ochyra et al., 2008, p. 572).
- ^ P. ovalifolium è l'unica specie di Plagiothecium del Sud America continentale ad avere questo carattere (cfr. Buck & Ireland, 1989, p. 15).
- ^ a b c d e f g Cfr. Ochyra et al., 2008, p. 572.
- ^ a b c Cfr. Buck & Ireland, 1989, p. 15.
- ^ Cfr. Giada Cordoni, Raffaella Grassi, Lorenzo Peruzzi & Fancesco Roma-Marzio, La riproduzione nelle piante terrestri (PDF), su Piano Nazionale Laure Scientifiche, Orto e Museo botanico Università di Pisa.
- ^ L'Antarctic Botanical Zone, così definita dal briologo irlandese Stanley Wilson Greene nel 1964, include l'intero Continente antartico, l'insieme dei mari che lo circondano, entro il parallelo di latitudine 60°S, le isole vulcaniche sub-antartiche dell'arcipelago delle Sandwich Australi e l'isola, anch'essa vulcanica, di Bouvet. La zona è unica nel suo genere per essere la maggiore area al mondo ad avere una flora costituita pressoché interamente da crittogame (cfr. Greene et al., 1970, p. 3).
- ^ Cfr. Ochyra, 1998, p. 247.
- ^ (EN) Management Plan for Antarctic Specially Protected Area No. 110 (PDF), 2002.
- ^ Cfr. Robert K. Headland, Chronological List of Antarctic Expeditions and Related Historical Events, 1ª ed., Cambridge, Cambridge University Press, 1989, pp. 225-227.
- ^ Cfr. Plagiothecium ovalifolium (Cardot) Broth. Lectotype. Specimen MNHN-PC-PC0132614, su Muséum national d’Histoire naturelle, Paris (France).
- ^ Cfr. Plagiothecium ovalifolium (Cardot) Broth. Lectoparatype. Specimen MNHN-PC-PC0132615, su Muséum national d’Histoire naturelle, Paris (France).
- ^ Cfr. Cardot, 1905, p. 998.
- ^ Tra i caratteri differenziali specifici, Cardot indicò la minore lunghezza delle foglioline (fillidi), che erano lungamente e strettamente decorrenti, di forma ovale e brevemente acuminate. Avevano il margine piano o lievemente ricurvo verso il basso e il bordo intero, con una doppia nervatura fino a circa metà del fillidio. Inoltre le cellule della lamina basale erano più lasse (cfr. Cardot, 1905, 1010).
- ^ Cfr. Cardot, 1905, p. 1010.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- William R. Buck & Bernard Goffinet, Morphology and classification of mosses, in Jonathan A. Shaw & Bernard Goffinet (a cura di), Bryophyte Biology, Cambridge, Cambridge University Press, 5 giugno 2012, pp. 71-123.
- William R. Buck & Robert R. Ireland, Plagiotheciaceae, collana Flora Neotropica, vol. 50, New York, The New York Botanical Garden, 20 aprile 1989, pp. 1-20.
- Jules Cardot, Notice préliminaire sur les mousses recueillies par l'expédition antarctique suédoise, in Bulletin de l'Herbier Boissier, V (2), n. 11, Genève, Impr. Romet, Novembre 1905, pp. 997-1011.
- Carmine Colacino, Versione italiana annotata del Glossarium Polyglottum Bryologiae, in Delpinoa, vol. 47, Napoli, Orto botanico di Napoli, ottobre 2007, pp. 57-110.
- Ryszard Ochyra, Ronald I. Lewis Smith & Halina Bednarek-Ochyra, The Illustrated Moss Flora of Antarctica, 1ª ed., Cambridge University Press, 29 dicembre 2008, pp. 1-704, ISBN 978-0521-81402-7.
- Ryszard Ochyra, The Moss Flora of King George Island Antartica (PDF), Cracow, Poland, Drukarnia Kolejowa, 29 Dicembre 1998, pp. I-XXIV, 1-278, ISBN 83–85444–60–2.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Plagiothecium ovalifolium
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Plagiothecium ovalifolium, su Tropicos.org. Missouri Botanical Garden.
- Plagiothecium ovalifolium Cardot, su WFO Plant List.
- (EN) Plagiothecium ovalifolium Cardot, 1905, in WoRMS (World Register of Marine Species).