My Funny Valentine
My Funny Valentine | |
---|---|
Artista | Mitzi Green |
Autore/i | Richard Rodgers, Lorenz Hart |
Genere | Musical Jazz[1] |
Esecuzioni notevoli | Miles Davis, Chet Baker, Julie London, Ella Fitzgerald, Frank Sinatra |
Data | 1937 |
My Funny Valentine è un brano musicale composto da Richard Rodgers e Lorenz Hart per il musical Babes in Arms del 1937.
Nella prima rappresentazione del musical a Broadway il brano fu interpretato dall'allora diciassettenne Mitzi Green. In seguito è diventato uno degli standard del jazz più eseguiti ed è stato proposto da molti celebri musicisti e interpreti. Tra le esecuzioni più note quelle di Miles Davis, Chet Baker, Billy Eckstine, Johnny Hartman, Van Morrison, Gerry Mulligan, Sarah Vaughan, Chaka Khan, Julie London, Ella Fitzgerald, e Frank Sinatra. In Italia è stato inciso, fra gli altri, anche da Rossana Casale, Bruno Lauzi, Gigi Cifarelli e Ornella Vanoni.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il musical Babes in Arms fu inaugurato allo Shubert Theatre di Broadway il 14 aprile 1937 e fu messo in scena 289 volte.[2] Nella sceneggiatura originale, un personaggio di nome Billie Smith (interpretato da Mitzi Green) dedica questa canzone a Valentine "Val" LaMar (Ray Heatherton),[3] scherzando su alcune sue caratteristiche. Ma, alla fine, afferma che Valentine riesce a farla ridere e che non vorrebbe che lui cambiasse mai. Il brano entrò per la prima volta in classifica nel 1945, interpretato da Hal McIntyre e Ruth Gaylor.[4] Restò in classifica una sola settimana in sedicesima posizione.[5]
Non si contano gli album nei quali My Funny Valentine è inclusa e il gran numero di artisti che l'hanno eseguita in tutto il mondo.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Daniela Caruso, Le migliori canzoni jazz di tutti i tempi: le più famose da ascoltare, su notiziemusica.it, Notizie Musica, 30 aprile 2021. URL consultato il 24 marzo 2022.«classica canzone jazz»
- ^ James Trager, The People's Chronology: A Year-by-Year Record of Human Events from Prehistory to the Present, 3ª ed., Detroit, Gale, 2005, ISBN 0-8050-3134-0.
- ^ Playbill from 1937 Babes in Arms theatrical performance
- ^ M. H. Orodenker, Popular Record Reviews, in Billboard, vol. 27, n. 4, 27 gennaio 1945, ISSN 0006-2510 .
- ^ Joel Whitburn, Joel Whitburn's Pop Memories 1890-1954: The History of American Popular Music, Record Research, Inc, 1992, ISBN 0-89820-083-0.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Luca Bragalini, My Funny Valentine: The Disintegration of the Standard, su plosin.com, Originally published in Musica Jazz, 1997.
- Richard Cook, The Hart of the Matter, in New Statesman, vol. 128, n. 4423, 12 febbraio 1999, p. 45, ISSN 1364-7431 .
- Dan Fox, World's Greatest Wedding Music: 50 of the Most Requested Wedding Pieces, Alfred Music Publishing, 2007, ISBN 0-7390-4674-8.
- Will Friedwald, My Funny Valentine (1937), in Stardust Memories: The Biography of Twelve of America's Most Popular Songs, New York, Random House, Inc, 2002, pp. 348–373, ISBN 0-375-42089-4.
- Krin Gabbard, Black Magic: White Hollywood and African American Culture, Rutgers University Press, 2004, ISBN 0-8135-3384-8.
- Thomas S. Hischak, The Rodgers and Hammerstein Encyclopedia, Greenwood Press, 2007, p. 189, ISBN 0-313-34140-0.
- Morris B. Holbrook, The Ambi-Diegesis of "My Funny Valentine", in Steve Lannin and Matthew Caley (a cura di), Pop fiction: The Song in Cinema, Portland, OR, Intellect Books, 2005, pp. 48–62, ISBN 1-84150-078-X.
- Mark Steyn, My Funny Valentine: Steyn's Song of the Week Extra, su steynonline.com, Adapted from A Song For The Season, 2014 (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2014).
- William Emmett Studwell, The Popular Song Reader: A Sampler of Well-Known Twentieth Century-Songs, Routledge, 1994, p. 127, ISBN 1-56024-369-4.
Controllo di autorità | LCCN (EN) n82082420 |
---|