Dopo le gioie della stagione scorsa, con il settimo posto ottenuto dalla squadra allenata da Gigi Radice, nonostante l'handicap di 5 punti di penalità, la stagione 1981-1982 ha visto retrocedere per la prima volta il Bologna in Serie B. E quindi dover abbandonare il prestigioso e ristretto gruppo di squadre italiane mai retrocesse, che allora comprendevano solo Juventus ed Inter.
Dopo la decisione di Gigi Radice di trasferirsi al Milan, il presidente Tommaso Fabbretti affida il Bologna a Tarcisio Burgnich. Ma per la squadra felsinea è stato un difficile inizio di stagione, in Coppa Italia subito estromessa nel settimo girone di qualificazione, che ha promosso ai sedicesimi la Reggiana, in campionato la prima vittoria che arriva dopo sei giornate (1-0) all'Avellino. Il 4 ottobre a Como (2-2) il giovane diciassettenne jesino Roberto Mancini realizza la sua prima rete in Serie A, ne realizza 9 nel torneo, unica soddisfazione di questa amara stagione.
La batosta subita a Cesena (4-1) costa la panchina a Burgnich, sostituito da Franco Liguori, con lui arriva una leggera ripresa, che precede la caduta finale. L'atto decisivo arriva il 16 maggio 1982 al Del Duca di Ascoli (2-1) dopo essere per primi passati in vantaggio. Con Como e Bologna è retrocesso per la prima volta sul campo anche il Milan, dopo il declassamento subito due anni prima a tavolino per il calcio scommesse. Questa è stata anche la stagione nella quale la Juventus ha ottenuto il ventesimo titolo, cucendosi sul petto la doppia stella.