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Franca Mazzoni

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Franca Mazzoni con Alberto Sordi in Lo scapolo, 1955

Franca Mazzoni, pseudonimo di Francesca Elena Mazzi (Pavia, 28 luglio 1912Roma, 12 gennaio 1991), è stata un'attrice italiana che è stata spesso utilizzata in cinema e televisione in ruoli da caratterista.

Figlia d'arte (nacque da Giovanni Mazzoni e dall'attrice di teatro Sara Tonini), studentessa di lingue classiche durante l'adolescenza, svolse una intensa attività teatrale e radiofonica negli anni venti e trenta.

Nel 1937 divenne un'attrice professionista, debuttando in una serie di spettacoli diretti da Nando Tamberlani, raggiungendo il vero e proprio successo l'anno dopo, impersonando Splendore in La figlia di Iorio. Nel 1939 venne scritturata dalla compagnia di Irma Gramatica apparendo in Così è se vi pare e Macbeth, per diventare nel 1940 prima attrice con Ermete Zacconi, assieme al quale recitò in Re Lear nella parte di Cordelia ed in Tristi amori, dove era Giulia.

Nella stagione 1940-'41 interpretò Desdemona nell'Otello accanto a Renzo Ricci ed al termine della guerra collaborò con Amedeo Nazzari e Rossano Brazzi realizzando una rappresentazione de La cena delle beffe.

Fra il 1949 ed 1951 lavorò nella compagnia di Annibale Ninchi, realizzando spettacoli per l'Istituto del dramma antico.

Si avvicinò al cinema all'inizio degli anni quaranta, sostenendo una parte nel film Mater dolorosa, (1943), di Giacomo Gentilomo. Nonostante l'encomiabile talento che ebbe modo di palesare in tutti i film in cui apparve, interpretando i ruoli assegnati con estrema classe e grande professionalità, Franca Mazzoni ebbe una carriera limitati a pochi ruoli di supporto che non le permisero di uscire dallo status di attrice caratterista.

Negli anni solo pochi furono i registi cinematografici che riuscirono a valorizzarla al meglio delle sue potenzialità, tanto che la carriera della Mazzoni proseguì essenzialmente in televisione (è stata nel cast de Il conte di Montecristo, teleromanzo del 1966 diretto da Edmo Fenoglio).

Si è ritirata per raggiunti limiti d'età all'inizio degli anni novanta, andando a vivere nella casa di riposo per attori Lyda Borelli di Bologna.

Prosa radiofonica Rai

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