Vai al contenuto

Area della Giudea e Samaria

Coordinate: 32°06′21.6″N 35°11′16.43″E
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento da Giudea e Samaria)
Giudea e Samaria
distretto
(HE) אֵזוֹר יְהוּדָה וְשׁוֹמְרוֹן
(AR) اليهودية والسامرة
Localizzazione
StatoIsraele (bandiera) Israele
Amministrazione
Capoluogo Ariel
Territorio
Coordinate
del capoluogo
32°06′21.6″N 35°11′16.43″E
Abitanti342 414 (2011)
Altre informazioni
Fuso orarioUTC+2
Cartografia
Giudea e Samaria – Localizzazione
Giudea e Samaria – Localizzazione

L'Area della Giudea e Samaria (in ebraico יהודה ושומרון?, Yehuda ve-Shomron, abbreviato in יו"שYosh o ש"יShai; in arabo اليهودية والسامرة?, al-Yahūdiyya wa-s-Sāmara) è il nome ufficiale del settimo distretto di Israele. Conquistata da Israele alla fine della guerra dei sei giorni, è considerata un territorio occupato dall'ONU e dalla Corte internazionale di giustizia.

A seguito dell'occupazione della Cisgiordania nella guerra dei sei giorni del 1967, Israele cominciò a riferirsi a tali territori con i nomi ebraici. Alcuni settori politici israeliani, i cosiddetti "falchi", ne rivendicarono l'integrazione effettiva nello Stato di Israele sulla base di considerazioni storiche, religiose e di sicurezza.[1] Nel dicembre 1967 il governatorato militare israeliano che gestiva le zone occupate nella guerra da poco conclusa stabilì che il termine "Giudea e Samaria" dovesse essere usato in maniera equivalente a "Cisgiordania" (in inglese West Bank, "sponda occidentale").[2] Comunque tale terminologia entrò effettivamente in uso solo nel 1977, quando Menachem Begin, uno dei sostenitori dell'estensione della sovranità di Israele sulla regione, divenne primo ministro. La stessa corte suprema di Israele ha del resto considerato tale area (la Cisgiordania esclusa Gerusalemme Est) "territorio occupato" in una sentenza del 2005 relativa alle recinzioni di alcuni insediamenti israeliani.[3]

In tale utilizzo Giudea non coincide con la Giudea antica e si riferisce alla regione a sud di Gerusalemme, comprese Gush Etzion e Har Hebron. Similmente Samaria si riferisce alla zona a nord di Gerusalemme.

Cisgiordania nell'accezione più comune del termine comprende anche Gerusalemme Est che, sebbene sia un territorio conteso, fa parte del distretto di Gerusalemme, sottoposto all'amministrazione e alle leggi civili israeliane.

La sinistra israeliana preferisce il termine ha-Gada ha-Ma'aravit (הגדה המערבית‎, "la sponda occidentale") o ha-Shetahim ha-Kvushim (השטחים הכבושים‎, "i territori occupati").

Da notare che parti non contigue dell'area e diverse cittadine al suo interno sono di fatto controllate e/o amministrate dallo Stato di Palestina secondo gli accordi di Oslo.[senza fonte]

La zona della Giudea e Samaria (la cui superficie è di circa 5.900 km²) è gestita dal Comando Centrale delle Forze di Difesa Israeliane, e le decisioni amministrative sono soggetti al comando del capo, Aluf Gadi Shamni.

La Risoluzione 242 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite votata nel novembre 1967, dopo che Israele conquistò la regione alla Giordania nella guerra dei Sei Giorni, dichiara che Israele deve ritirarsi dai (versione francese) o genericamente da (versione inglese) territori catturati nel conflitto, con l'obbligo di risolvere tutte le questioni e gli stati di belligeranza. La differenza fra le due versioni ha dato àdito in seguito a due diverse interpretazioni: ritiro totale (secondo la versione francese) richiesto dai palestinesi o ritiro parziale (secondo la versione inglese) sostenuto dagli israeliani. La questione è tuttora dibattuta. Il futuro status della regione è un fattore chiave nel corso del conflitto israelo-palestinese.

Samaria fu uno dei distretti amministrativi del Mandato britannico della Palestina. Il riferimento alla Giudea e la Samaria come una singola unità è più recente, in particolare dal momento della loro occupazione. A seguito della guerra arabo-israeliana del 1948, la Cisgiordania venne occupata dalla Giordania, che l'annesse formalmente il 24 aprile 1950. Tale annessione venne considerata illegale dalla stessa Lega araba e fu riconosciuta solo da Gran Bretagna, Iraq e Pakistan. L'amministrazione giordana perdurò fino all'occupazione israeliana, avvenuta nella guerra dei sei giorni.

Sub-regioni amministrative

[modifica | modifica wikitesto]

L'area è suddivisa in 8 regioni amministrative militari: Menashe (zona di Jenin), HaBik'a (Valle del Giordano), Shomron (zona di Sichem - conosciuta in arabo come Nablus), Efrayim (zona di Tulkarm), Binyamin (zona di Ramallah/al-Bireh), Maccabim (zona di Maccabim), Etzion (Betlemme) e Yehuda (zona di Hebron).

Municipalità

[modifica | modifica wikitesto]

Tutte le municipalità portano il nome delle città e villaggi costruiti dopo l'occupazione e chiamati insediamenti israeliani. Solo parte del territorio è sotto loro giurisdizione.

Città Consigli locali Consigli regionali
  1. ^ Alan Dowty, Israel / Palestine, Polity, 11 giugno 2012, pp. 130–131, ISBN 978-0-7456-5612-0.
  2. ^ Emma Playfair, International Law and the Administration of Occupied Territories, Oxford University Press, 1992, p. 41.
    «On 17 December 1967, the Israeli military government issued an order stating that "the term 'Judea and Samaria region' shall be identical in meaning for all purposes . .to the term 'the West Bank Region'". This change in terminology, which has been followed in Israeli official statements since that time, reflected a historic attachment to these areas and rejection of a name that was seen as implying Jordanian sovereignty over them.»
  3. ^ The High Court of Justice HCJ 7957/04 ruling on the fence surrounding Alfei Menashe, in Haaretz, 15 settembre 2005. URL consultato il 20 aprile 2015.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]