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Le Sabine

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Le Sabine
AutoreJacques-Louis David
Data1794-1799
Tecnicaolio su tela
Dimensioni385×522 cm
UbicazioneMusée du Louvre, Parigi

Le Sabine è un dipinto a olio su tela (385x522 cm) conservato nel Musée du Louvre di Parigi e realizzato a partire dal 1794 dal pittore Jacques-Louis David.

David fu tra i pochi ad aver espresso, con la sua arte, una propria opinione riguardo ai destini della Francia rivoluzionaria. Egli cominciò i primi schizzi quand'era in prigione (in quanto amico e sostenitore di Robespierre). Dopo la caduta dei giacobini, infatti, il potere era passato nelle mani del Direttorio. Lo stesso David dovette quindi rivedere le sue idee. È un messaggio personale dell'artista (l'esecuzione avvenne in carcere e in assenza di committenti), a favore di una riconciliazione delle varie parti politiche e sociali di Francia dopo il terrore successivo alla Rivoluzione.

David sembra quindi invitare i suoi connazionali a deporre le armi e a raggiungere la pacificazione nazionale.

Descrizione e stile

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Il tema raffigurato è un seguito del leggendario Ratto delle Sabine, e precisamente l'epilogo di tre anni successivo al violento rapimento: i Sabini, tentando di riprendere le loro donne rapite dai romani guidati da Romolo, si scontrarono con essi. I contendenti decisero di battersi a duello, ma l'intervento delle donne sabine con i loro bambini fece cessare ogni ostilità. Il centro del dipinto è infatti occupato da Ersilia, che spalanca le braccia, le Sabine e i bambini nati dall'unione con i Romani, che cercano di impedire lo scontro tra Tazio, Romolo e gli eserciti delle due città. La posa di Ersilia è chiaramente ispirata da un dipinto di Nicolas Poussin, L'Adorazione del Vitello d'oro.

Per questo dipinto a soggetto storico David rompe con lo stile severo e lineare che usava per Il giuramento degli Orazi a favore di uno stile più realistico e morbido, fatto di corpi resi con linee curve ed eleganti, su ispirazione della pittura vascolare greca. Un esempio è la scelta di dipingere nudi alcuni soldati e i bambini: la nudità in pittura era vietata durante la Rivoluzione. Interessante questa rappresentazione: in basso a sinistra si nota un ragazzo nudo, che è probabilmente una figura che indica Roma: la giovane età del personaggio sembra richiamare alla giovane età di Roma stessa, nel periodo del Ratto delle Sabine, mentre il fatto che il giovanetto sia nudo è un riferimento alla Roma sprovvista di risorse, costretta a compiere il rapimento delle Sabine per necessità.

  • Antonello Negri, Gianfranco Fiaccadori, Giulio Bora e Alessandro Nova, I luoghi dell'arte - 5. Dall'età neoclassica all'Impressionismo, Milano, Electa, Bruno Mondadori, 2003, ISBN 88-424-4605-X.

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