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Mario Manera

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Mario Manera
Manera con la maglia del Cagliari scudettato nella stagione 1970-1971
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
Altezza166 cm
Peso68 kg
Calcio
RuoloDifensore
Termine carriera1979
Carriera
Giovanili
Melegnanese
Squadre di club1
1964-1966Melegnanese? (?)
1966-1968Pro Patria47 (2)
1968-1969Reggiana31 (3)
1969-1970Brescia21 (0)
1970-1971Cagliari0 (0)
1971-1973Genoa65 (11)
1973-1974Atalanta21 (1)
1974-1978Piacenza96 (8)
1978-1979Pro Piacenza? (?)
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Mario Manera (Bascapè, 20 febbraio 1947) è un ex calciatore italiano, di ruolo terzino.

Caratteristiche tecniche

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Giocava come terzino fluidificante[1]; per le sue sgroppate sulla fascia gli venne affibbiato il soprannome di Cavallo Pazzo, durante la militanza nel Genoa[2]. Abile rigorista[1], sul finire di carriera ha arretrato la sua posizione nel ruolo di libero[3].

Dopo aver cominciato tra le file della Melegnanese[4], accede al professionismo con la maglia della Pro Patria, con la quale gioca due anni in Serie C. Sale di una categoria nella stagione 1968-1969 quando disputa il campionato cadetto con la Reggiana[5], fino a passare in massima serie con il Brescia, con cui disputa 21 incontri del campionato di Serie A 1969-1970, chiuso dalle Rondinelle con la retrocessione. Esordisce in Serie A il 14 settembre 1969, nella sconfitta interna per 4-1 contro il Milan.

L'anno successivo viene acquistato a novembre dal Cagliari reduce dal successo nel campionato precedente; con i sardi tuttavia non riesce a scendere mai in campo con la maglia con lo scudetto sul petto.

Passa quindi al Genoa, dove in due stagioni realizza 11 gol e nel 1973 ottiene la promozione in Serie A, a cui contribuisce realizzando 7 reti[1]. Tuttavia non è confermato dai rossoblù, anche a causa di contrasti con il presidente Berrino[1], e nella sessione di mercato viene scambiato con l'atalantino Antonio Maggioni[2].

Dopo una stagione in cadetteria lascia i bergamaschi in favore del Piacenza, militante in Serie C[6]. Con i biancorossi, allenati da Giovan Battista Fabbri, conquista la promozione in Serie B, cui fa seguito un'immediata retrocessione in terza serie. Dopo una nuova stagione in Emilia, da libero[3], viene posto fuori squadra per disaccordi economici[7]; resta fermo un anno, poi nel 1978 passa al Pro Piacenza, formazione dilettantistica del capoluogo emiliano[8][9]. Nel febbraio successivo, durante l'incontro contro il Casorate, aggredisce l'arbitro con un pugno e per questo viene squalificato a vita[10][11].

In carriera ha totalizzato complessivamente 21 presenze in Serie A e 151 presenze e 18 reti in Serie B.

Dopo il ritiro

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Abbandonato il mondo del calcio, intraprende un'attività commerciale a Melegnano[11] e successivamente è imprenditore edile a Bascapè, il suo paese natale[1]. Nella stagione 1988-1989 ricopre brevemente l'incarico di direttore sportivo del Lanerossi Vicenza[12].

Competizioni nazionali

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Genoa: 1972-1973
Piacenza: 1974-1975
  1. ^ a b c d e Manera, il killer di Radice 'Avrei voluto un Genoa così', La Repubblica, 14 maggio 2005, pag.13 - sez.Genova
  2. ^ a b Ultimo gol di Manera con la maglia del Genoa, su pianetagenoa1893.net, Pianeta Genoa 1893.
  3. ^ a b Rosa 1976-1977 Storiapiacenza1919.it
  4. ^ (PDF) Un po' di storia[collegamento interrotto] Melegnanocalcio.it
  5. ^ Statistiche su Lastoriadellareggiana.it
  6. ^ Rosa 1974-1975 Storiapiacenza1919.it
  7. ^ Piacenza: Manera e Stanzial a casa al minimo di stipendio, Libertà, 22 dicembre 1977
  8. ^ Pro Piacenza: obiettivo serie D, Libertà, 20 agosto 1978, pag.10
  9. ^ COLLOCAZIONE STABILE NEL TORNEO DI PROMOZIONE Archiviato il 27 giugno 2014 in Internet Archive. Propiacenza.it
  10. ^ Manera colpisce l'arbitro: sospesa la partita del «Pro», Libertà, 6 febbraio 1979
  11. ^ a b Manera squalificato a vita, Libertà, 14 febbraio 1979
  12. ^ Dall'urna di Milanofiori esce solo Scaglia, Libertà, 9 luglio 1988, pag.19

Collegamenti esterni

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