Neonato salvato dalla cecità grazie alla tecnologia 3D, primo caso al mondo di vitrectomia bilaterale

L'operazione è stata eseguita nel reparto di oculistica delle Molinette, a Torino

Neonato salvato dalla cecità grazie alla tecnologia 3D, primo caso al mondo di vitrectomia bilaterale
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Venerdì 25 Ottobre 2024, 11:47 - Ultimo aggiornamento: 11:58

Un neonato di 40 giorni è stato salvato dalla cecità grazie a un intervento chirurgico in cui è stata utilizzata una tecnologia 3D. L'operazione, in entrambi gli occhi, sulla parte anteriore e posteriore, è stata eseguita nel reparto di oculistica delle Molinette (Città della Salute di Torino).

Trapianto di cuore e fegato a Torino, è il primo simultaneo in Italia: l'intervento durato 12 ore su una paziente (romana) di 38 anni

Il piccolo era affetto da cataratta congenita associata a una rarissima e grave patologia della parte posteriore dell'occhio, causata da un incompleto sviluppo anatomico.

Si tratterebbe dell primo caso al mondo di vitrectomia bilaterale associata alla chirurgia per la cataratta congenita su un neonato eseguito mediante visualizzazione 3D.

L'ANOMALO RIFLESSO

Il piccolo paziente è stato diagnosticato nei primi giorni di vita un anomalo riflesso bianco (leucocoria) in corrispondenza della pupilla, individuato dall'équipe della dottoressa Caterina Carbonara della Neonatologia dell'ospedale Sant'Anna. A questo punto si è deciso di procedere, visto che il neonato sarebbe andato incontro a una cecità irreversibile. Il sistema di visualizzazione 3D ha permesso ai chirurghi una percezione della profondità notevolmente superiore rispetto ai microscopi tradizionali. Questa precisione è stata cruciale considerando le dimensioni estremamente ridotte degli occhi del neonato «La tempestività dell'intervento e la competenza degli specialisti di tutti gli ospedali della Città della Salute di Torino sono state determinanti per offrire al neonato una possibilità concreta di vedere la bellezza del mondo attorno a sé", ha dichiarato l'assessore alla Sanità della Regione Piemonte Federico Riboldi. Per Giovanni La Valle, direttore generale della Città della Salute «l'intervento rappresenta un esempio significativo dei progressi della chirurgia oculistica e di come l'utilizzo delle innovazioni tecnologiche alla Città della Salute di Torino permettano di affrontare i casi più complessi, fino a poco tempo fa ritenuti non trattabili, come in questo caso, dove i nostri professionisti in un intervento senza precedenti hanno dato nuove speranze di vista a un piccolo neonato».

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