Demografia d'Italia

dati demografici della popolazione italiana
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Con una popolazione al 31 dicembre 2022 di 58.997.201 abitanti[1], in discesa costante dal 2014, l'Italia è il terzo paese dell'Unione europea per popolazione (dopo Germania e Francia) e il 25° al mondo (era il 10° fino al 1950).[2]

Evoluzione della popolazione residente in Italia (1862 - 2023 | ISTAT)
Sviluppo storico della popolazione in Italia (Our World in Data)

All'indomani dell'Unità, la popolazione residente ammontava a poco più di 28 milioni. La crescita fu abbastanza lenta negli ultimi decenni dell'Ottocento anche a causa della mortalità infantile[3] e dell'elevato numero di persone che emigravano all'estero. Fino agli anni settanta del Novecento, l'aumento demografico fu più sostenuto, nonostante le perdite umane durante la I e II Guerra mondiale. Ciò nonostante, il tasso di fecondità continuò a scendere: il 1976 fu l'ultimo anno in cui superò la soglia di rimpiazzo (2,1 figli per donna). Tra il 1981 e il 2001, anche se il paese entrò nella fase di crescita zero, la popolazione residente restò pressoché invariata per via dell'immigrazione.

A partire dal 2015, l'immigrazione non è stata più sufficiente a compensare il sempre più marcato calo della popolazione dovuto al saldo naturale negativo (differenza tra nascite e decessi). Di conseguenza, negli ultimi otto anni, la popolazione residente in Italia è diminuita di circa 1,8 milioni di unità (da 60.795.612 a fine 2014[4] a 58.997.201 a fine 2022).[5]

Fonte :Istat

Andamento demografico

Sotto il profilo demografico, l'Italia si conferma uno dei paesi con il più basso tasso di natalità al mondo; nel 2023 il numero medio di nascite per donna è stimato a 1,25, in calo rispetto all'1,46 del 2010, che rappresentava il valore più alto dal 1984[6]. Infatti, dopo un periodo di lieve recupero, la fecondità ha ricominciato a diminuire e si mantiene sempre molto lontano dal livello di sostituzione delle coppie, pari a circa 2,1 figli per donna[7][8]. Nel 2022 il numero di nascite, in calo per il sedicesimo anno consecutivo, ha raggiunto un nuovo minimo storico dall'Unità d'Italia (393.333)[9] e si prevede che tale andamento sarà confermato anche per il 2023 e il 2024.[10]

A incidere pesantemente sulle nascite è il cosiddetto "effetto struttura", ovvero la diminuzione progressiva delle donne in età fertile. Tale effetto da solo è responsabile per l'80% del calo complessivo di circa 27 mila nascite tra il 2019 e il 2022, mentre il restante 20% si deve alla minore fecondità registrata negli ultimi anni (da 1,27 figli in media per donna del 2019 a 1,25 del 2023).[11]

Secondo le rilevazioni dell'ISTAT, al 1º gennaio 2023 i giovani fino a 14 anni di età sono circa 940 000 in meno rispetto al 2016 e rappresentano il 12,5% del totale[12]. Le persone con oltre 65 anni d'età risultano in aumento di 130 000 unità e costituiscono ormai il 24% della popolazione[12]. I cittadini stranieri, al 1º gennaio 2023, sono pari al'8,7% del totale[13].

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popolazione italiana nel 2023[12]

██ giovani fino a 14 anni (12,5%)

██ persone di oltre 65 anni (24%)

██ altri (63,5%)

La popolazione è molto concentrata in alcune specifiche aree urbane: al 2015 solo 741 comuni italiani superano i 15 000 abitanti e contano complessivamente 36 000 000 di abitanti; i restanti 7 299 sono quindi considerati "piccoli comuni".

Piramide delle età per l'Italia

La cosiddetta piramide delle età della popolazione italiana mostra una forte erosione alla base, tipica della maggior parte delle nazioni sviluppate, ma è più marcata e assume quella che viene chiamata forma a trottola. Questo fenomeno, che corrisponde all'invecchiamento della popolazione, è dovuto alla diminuzione del tasso di natalità e al contemporaneo aumento della capacità di sopravvivenza e quindi della speranza di vita (con la conseguenza apparentemente paradossale dell'aumento del tasso di mortalità, che in realtà aumenta proprio perché la popolazione invecchia). La fascia di popolazione più numerosa è quella costituita dai nati durante il boom demografico degli anni sessanta.

 
Piramide di popolazione dell'Italia dal 1982 al 2021. In neretto i nati durante le guerre mondiali

Abitanti censiti (in migliaia)

 
Piramide di popolazione dell'Italia nel 2023

Natalità e mortalità

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Numero di figli per donna (fecondità totale).
Elaborazione di dati ISTAT dal 1946 e OurWorldInData.[14]

 
Andamento del numero di nati vivi e morti in Italia, dal 1862 al 2022 (Dati ISTAT; i dati delle morti del 2023 sono provvisori). Si nota il netto decremento delle nascite dal 1975 in poi, dovuto probabilmente a una serie di concause che si accumularono in quel momento. Altro grande calo è iniziato dal 2008, a causa della grande recessione internazionale e della perdurante crisi politica che cominciò a mostrarsi appieno proprio in quegli anni.

Nei primi anni del Novecento la popolazione italiana faceva segnare incrementi naturali di circa 300.000 persone l'anno, ma cresceva lentamente a causa dell'emigrazione verso l'estero. Dopo la perdita di 800.000 persone nel 1917 e nel 1918, tornò a crescere nel 1919 e ancor di più nel 1920 e negli anni successivi. Il regime fascista ostacolò decisamente l'emigrazione, e molti italiani si trasferirono nelle colonie, come Libia ed Africa Orientale. Durante il Ventennio venne promosso l'incremento demografico: le coppie con figli ricevevano incentivi. L'obiettivo di Mussolini era di avere nel 1960 70 milioni di italiani. Dal 1922 al 1945 la popolazione crebbe di 7,8 milioni di abitanti, passando da 38,19 a 44,94 milioni. Tra il 1946 e il 1964 si verificò il baby boom. L'incremento naturale annuo andava dalle 366.000 unità del 1953 alle 526.000 del 1964. Nel 1946, 1947, 1948 e 1964 nacquero più di un milione di bambini per anno. Dopo il 1976 il Paese scese sotto la linea di rimpiazzo di popolazione e negli anni ottanta l'Italia entrò nella fase di crescita zero: la popolazione aumentava solo di poche decine di migliaia di persone all'anno[15]. Nel 1993 l'Italia registrò il primo saldo naturale negativo fin dal 1918. Dal 2020 i saldi negativi sono di circa 300.000 persone all'anno.

A partire dalla metà degli anni novanta la natalità ha registrato una debole ripresa, rafforzata da un più alto tasso di fecondità delle donne immigrate, ma si è arrestata all'inizio degli anni 2010. Secondo i dati dell'ISTAT, la fecondità in Italia nel 2012 è stata di 1,42 figli per donna[16], sempre molto al di sotto della soglia di 2,1 che permette la costanza della popolazione, ma superiore al minimo di 1,19 figli per donna del 1995. L'ultimo anno in cui la soglia di 2,1 figli per donna è stata superata è il 1976.

Il numero di figli per donna delle straniere risultava notevolmente superiore a quello delle italiane (2,37 contro 1,29 nel 2012), ma scendeva sotto i 2 a partire dal 2016. Inoltre, se nel 1995 la fecondità era più elevata per le donne italiane del Mezzogiorno rispetto a quelle del Nord e del Centro Italia, nel 2012 questa differenza è stata sostanzialmente colmata, come risultato di un aumento al Centro-Nord ed una diminuzione al Sud. Includendo anche le donne straniere, il numero di figli per donna nel 2012 è più alto nel Nord (1,48 nel Nord Ovest, 1,47 nel Nord Est) che nel Centro (1,42) o nel Mezzogiorno (1,33 nel Sud, 1,35 nelle Isole)[16].

Il tasso di natalità dell'Italia nel suo complesso è stato nel 2022 del 6,7 per mille, il livello più basso mai registrato. A livello regionale, il tasso più elevato si rileva nella provincia di Bolzano (9,2 per mille) e il più basso in Sardegna (4,9 per mille).[17].

I picchi di mortalità più elevati (oltre 100.000 morti in più rispetto all'anno precedente) si sono registrati nel 1867 a causa del colera asiatico, tra il 1915 e il 1918 a causa della prima guerra mondiale e soprattutto dell'influenza spagnola, tra il 1942 e 1943 a causa della seconda guerra mondiale e nel 2020 a causa del COVID-19.

Il tasso di mortalità nazionale è rimasto tra il 9,1 e il 10,7 per mille tra il 1948 e il 2019, superando il 12,0 nei tre anni successivi. Tra il 1993 e il 2022 ci sono stati solo due saldi naturali positivi, nel 2004 e nel 2006, seppur pari a poche migliaia di persone.

Nel 2015 le nascite sono scese per la prima volta sotto il mezzo milione, mentre c'è stato un aumento dei decessi, che ha comportato una decrescita naturale di 161.000 persone. Nel 2016 è stato toccato un nuovo record negativo di nascite (473.000), mentre i morti sono stati 615.000, con un saldo naturale negativo di 141.000 unità[18][19]. Inoltre, è aumentata la percentuale di figli da genitori stranieri[20]. Nel 2017 le nascite sono state per il decimo anno consecutivo in calo, e, per il terzo anno consecutivo, sotto il mezzo milione (458.151). Inoltre l'impennata dei decessi (649.061) ha provocato una decrescita naturale di 190.910 abitanti, il terzo peggior saldo naturale dal 1900[21]. Nel 2023 le nascite sono scese sotto la soglia delle 400.000 all'anno.

Un'elaborazione su dati ISTAT e MIEF del 2016 ha evidenziato che dopo la crisi del 2008 in Europa si registra una nuova correlazione fra il tasso di natalità e un indicatore della ricchezza delle famiglie: nel 2016 è risultato un incremento del 2,6% della natalità delle singole donne ogni 1.000 euro in più di prodotto interno lordo (reddito disponibile pro-capite). La correlazione (R[22] = -0.55) più rilevante è stata fra l'aumento dell'indice di povertà relativa e il calo delle nascite dal 2008 al 2017.[23]

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Nascite e morti in Italia dal 1862. Elaborazione di dati ISTAT.

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Tassi di natalità e mortalità in Italia dal 1862. Elaborazione di dati ISTAT.

La speranza di vita alla nascita

Nel 2011 la speranza di vita alla nascita in Italia era di 79,4 anni per gli uomini e 84,5 per le donne, in crescita rispetto ai dati del 2005, 78,1 e 83,7 rispettivamente[24]. Sempre nel 2011 la speranza di vita a 65 anni (ovvero il numero di anni che in media ha ancora da vivere una persona di 65 anni) era di 18,4 per gli uomini e 21,9 per le donne. Da notare che per entrambi gli indicatori non vi sono significative differenze tra Nord, Centro e Sud.

Nel 2019 la speranza di vita per gli uomini è salita a 81 anni e per le donne a 85,3 anni[25].

Il progresso è notevole se si considera che nel 1880 in Italia la speranza di vita alla nascita era di 35,4 anni, divenuti 42,8 nel 1900, 54,9 nel 1930 e 65,5 nel 1959[26].

Singole età

 
Popolazione in Italia 0-14 anni nel 1881 e 1981 (Atlante tematico d'Italia, Touring Club Italiano, 1990)
 
Popolazione sopra i 65 anni nel 1881 e 1981 (Atlante tematico d'Italia, Touring Club Italiano, 1990)

La tabella, basata sui dati dell'Istat del 2011, indica la popolazione residente per sesso, età e cittadinanza[27].

Età
(anni)
Popolazione
Italiani Stranieri Maschi Femmine Totale
Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale
0 237.982 225.529 463.511 35.899 33.581 69.480 273.881 259.110 532.991
1 242.993 229.339 472.332 35.902 33.785 69.687 278.895 263.124 542.019
2 248.875 235.483 484.358 35.933 33.438 69.371 284.808 268.921 553.729
3 254.084 241.284 495.368 34.425 32.201 66.626 288.509 273.485 561.994
4 255.753 241.345 497.098 31.983 30.122 62.105 287.736 271.467 559.203
5 255.793 240.747 496.540 30.532 28.566 59.098 286.325 269.313 555.638
6 261.109 245.451 506.560 28.648 26.601 55.249 289.757 272.052 561.809
7 258.591 244.627 503.218 25.905 24.548 50.453 284.496 269.175 553.671
8 262.754 247.815 510.569 24.346 22.774 47.120 287.100 270.589 557.689
9 259.851 246.369 506.220 23.777 22.288 46.065 283.628 268.657 552.285
10 265.354 250.020 515.374 24.010 22.360 46.370 289.364 272.380 561.744
11 265.856 250.364 516.220 23.395 21.654 45.049 289.251 272.018 561.269
12 264.780 250.054 514.834 22.416 20.872 43.288 287.196 270.926 558.122
13 263.993 248.321 512.314 22.470 20.376 42.846 286.463 268.697 555.160
14 265.729 251.293 517.022 21.895 19.808 41.703 287.624 271.101 558.725
15 266.650 251.301 517.951 21.785 19.366 41.151 288.435 270.667 559.102
16 264.786 249.562 514.348 22.286 19.557 41.843 287.072 269.119 556.191
17 269.902 255.121 525.023 22.899 19.982 42.881 292.801 275.103 567.904
18 278.090 263.177 541.267 23.100 19.498 42.598 301.190 282.675 583.865
19 285.955 271.494 557.449 23.947 21.002 44.949 309.902 292.496 602.398
20 284.140 269.359 553.499 24.903 22.863 47.766 309.043 292.222 601.265
21 286.900 272.282 559.182 26.721 26.925 53.646 313.621 299.207 612.828
22 281.832 267.510 549.342 28.393 30.324 58.717 310.225 297.834 608.059
23 285.277 270.988 556.265 30.433 34.921 65.354 315.710 305.909 621.619
24 275.251 261.262 536.513 32.877 39.193 72.070 308.128 300.455 608.583
25 277.289 265.220 542.509 33.030 40.642 73.672 310.319 305.862 616.181
26 286.275 275.849 562.124 35.367 44.831 80.198 321.642 320.680 642.322
27 291.578 280.445 572.023 37.388 46.538 83.926 328.966 326.983 655.949
28 296.941 287.202 584.143 38.928 48.318 87.246 335.869 335.520 671.389
29 301.928 293.817 595.745 41.952 51.991 93.943 343.880 345.808 689.688
30 305.370 298.610 603.980 44.054 53.550 97.604 349.424 352.160 701.584
31 310.456 303.135 613.591 47.134 55.808 102.942 357.590 358.943 716.533
32 327.865 322.394 650.259 48.002 56.430 104.432 375.867 378.824 754.691
33 342.818 339.163 681.981 49.083 55.614 104.697 391.901 394.777 786.678
34 360.306 357.254 717.560 48.658 55.677 104.335 408.964 412.931 821.895
35 379.651 377.095 756.746 48.688 54.702 103.390 428.339 431.797 860.136
36 402.034 400.649 802.683 48.177 53.457 101.634 450.211 454.106 904.317
37 416.625 414.853 831.478 46.392 52.078 98.470 463.017 466.931 929.948
38 418.310 417.810 836.120 43.962 49.263 93.225 462.272 467.073 929.345
39 424.283 424.166 848.449 43.428 48.550 91.978 467.711 472.716 940.427
40 430.937 432.436 863.373 41.198 46.724 87.922 472.135 479.160 951.295
41 426.494 428.981 855.475 42.088 46.417 88.505 468.582 475.398 943.980
42 437.453 439.172 876.625 41.388 45.849 87.237 478.841 485.021 963.862
43 439.197 443.710 882.907 40.377 46.470 86.847 479.574 490.180 969.754
44 443.569 446.065 889.634 35.588 41.481 77.069 479.157 487.546 966.703
45 453.603 457.864 911.467 31.872 36.300 68.172 485.475 494.164 979.639
46 457.308 462.661 919.969 30.390 35.237 65.627 487.698 497.898 985.596
47 456.068 460.805 916.873 28.542 34.654 63.196 484.610 495.459 980.069
48 429.385 436.582 865.967 26.213 33.525 59.738 455.598 470.107 925.705
49 418.282 426.452 844.734 24.140 32.395 56.535 442.422 458.847 901.269
50 405.757 414.336 820.093 21.396 30.420 51.816 427.153 444.756 871.909
51 400.848 409.085 809.933 21.104 30.404 51.508 421.952 439.489 861.441
52 388.854 397.434 786.288 18.318 28.040 46.358 407.172 425.474 832.646
53 371.677 382.934 754.611 16.457 26.106 42.563 388.134 409.040 797.174
54 366.604 377.929 744.533 14.770 23.822 38.592 381.374 401.751 783.125
55 368.158 380.095 748.253 13.397 21.677 35.074 381.555 401.772 783.327
56 361.402 375.076 736.478 11.773 20.049 31.822 373.175 395.125 768.300
57 349.407 364.900 714.307 9.944 17.703 27.647 359.351 382.603 741.954
58 342.268 355.528 697.796 8.572 15.444 24.016 350.840 370.972 721.812
59 336.597 352.025 688.622 7.411 14.108 21.519 344.008 366.133 710.141
60 343.025 360.831 703.856 6.281 12.172 18.453 349.306 373.003 722.309
61 348.409 366.461 714.870 6.187 11.605 17.792 354.596 378.066 732.662
62 359.736 382.039 741.775 5.106 10.092 15.198 364.842 392.131 756.973
63 367.011 390.045 757.056 4.616 8.415 13.031 371.627 398.460 770.087
64 360.487 386.245 746.732 4.029 7.343 11.372 364.516 393.588 758.104
65 345.781 371.300 717.081 3.400 5.989 9.389 349.181 377.289 726.470
66 273.965 298.472 572.437 3.089 5.087 8.176 277.054 303.559 580.613
67 288.562 317.711 606.273 2.978 4.661 7.639 291.540 322.372 613.912
68 281.376 313.990 595.366 2.892 4.372 7.264 284.268 318.362 602.630
69 277.075 312.086 589.161 2.803 4.434 7.237 279.878 316.520 596.398
70 292.159 334.873 627.032 2.370 3.735 6.105 294.529 338.608 633.137
71 302.351 349.387 651.738 2.474 3.999 6.473 304.825 353.386 658.211
72 293.015 344.610 637.625 2.208 3.121 5.329 295.223 347.731 642.954
73 280.467 335.052 615.519 2.052 2.933 4.985 282.519 337.985 620.504
74 248.720 304.627 553.347 1.826 2.550 4.376 250.546 307.177 557.723
75 235.324 296.158 531.482 1.654 2.256 3.910 236.978 298.414 535.392
76 230.968 297.212 528.180 1.513 1.905 3.418 232.481 299.117 531.598
77 219.287 289.397 508.684 1.278 1.657 2.935 220.565 291.054 511.619
78 202.168 275.766 477.934 1.048 1.390 2.438 203.216 277.156 480.372
79 188.196 266.955 455.151 947 1.366 2.313 189.143 268.321 457.464
80 181.320 266.367 447.687 749 1.003 1.752 182.069 267.370 449.439
81 169.761 259.568 429.329 788 1.162 1.950 170.549 260.730 431.279
82 146.657 234.107 380.764 559 777 1336 147.216 234.884 382.100
83 131.669 223.241 354.910 534 736 1270 132.203 223.977 356.180
84 116.793 207.970 324.763 423 637 1060 117.216 208.607 325.823
85 102.011 192.521 294.532 328 562 890 102.339 193.083 295.422
86 86.659 172.687 259.346 298 543 841 86.957 173.230 260.187
87 75.538 158.442 233.980 255 406 661 75.793 158.848 234.641
88 62.973 140.104 203.077 214 363 577 63.187 140.467 203.654
89 52.659 125.949 178.608 170 308 478 52.829 126.257 179.086
90 40.218 100.684 140.902 143 252 395 40.361 100.936 141.297
91 33.395 89.529 122.924 126 248 374 33.521 89.777 123.298
92 13.715 38.235 51.950 67 139 206 13.782 3.8374 52.156
93 9.865 29.603 39.468 48 88 136 9.913 29.691 39.604
94 8.298 26.361 34.659 28 68 96 8.326 26.429 34.755
95 7.606 25.565 33.171 21 60 81 7.627 25.625 33.252
96 6.645 23.727 30.372 17 58 75 6.662 23.785 30.447
97 4.640 17.742 22.382 21 47 68 4.661 17.789 22.450
98 3.121 12.466 15.587 10 27 37 3.131 12.493 15.624
99 1.926 8.238 10.164 8 20 28 1.934 8.258 10.192
≥ 100 2.440 12.579 15.019 20 41 61 2.460 12.620 15.080
Totale 26.863.868 28.540.731 55.404.599 1.881.639 2.147.506 4.029.145 28.745.507 30.688.237 59.433.744

Statistiche demografiche

Di seguito una tabella con i dati ISTAT[28] a cui sono aggiunti i dati sul tasso di fecondità totale dal 1850 forniti da OurWorldInData.[14]

Il tasso di fecondità totale è il numero medio di figli nati da una donna e 2,1 è il valore medio necessario per mantenere la popolazione stabile.

Anni 1850 1851 1852 1853 1854 1855 1856 1857 1858 1859 1860 1861
Tasso di fecondità totale in Italia 5,47 5,42 5,38 5,33 5,29 5,24 5,19 5,15 5,1 5,06 5,01 4,96
 
Giuseppe Riggio (1871-1960) con la sua grande famiglia (era comune in quell'epoca) nel 1925
Anno Popolazione
1º gennaio
Natalità Mortalità Saldo
naturale
Tasso di
fecondità
totale[14][29]
Nati Tasso (‰) Morti Tasso (‰)
1862 26.328.000 991.000 37,5 815.000 30,9 +176.000 4,93
1863 26.507.000 1.026.000 38,6 824.000 31,0 +202.000 4,90
1864 26.712.000 1.000.000 37,3 802.000 29,9 +198.000 4,90
1865 26.915.000 1.024.000 37,9 812.000 30,0 +212.000 4,91
1866 27.131.000 1.044.000 38,3 798.000 29,3 +246.000 4,91
1867 27.381.000 991.000 36,2 935.000 34,1 +56.000 4,92
1868 27.440.000 964.000 35,1 844.000 30,7 +120.000 4,92
1869 27.561.000 1.016.000 36,7 777.000 28,1 +239.000 4,91
1870 27.801.000 1.016.000 36,4 840.000 30,1 +176.000 4,90
1871 27.974.000 1.026.000 36,6 845.000 30,1 +181.000 4,90
1872 28.151.000 1.060.000 37,5 868.000 30,7 +192.000 4,89
1873 28.314.000 1.023.000 36,0 854.000 30,1 +169.000 4,88
1874 28.459.000 985.000 34,6 868.000 30,5 +117.000 4,89
1875 28.551.000 1.072.000 37,4 885.000 30,9 +187.000 4,90
1876 28.709.000 1.121.000 38,9 835.000 29,0 +286.000 4,90
1877 28.964.000 1.063.000 36,6 823.000 28,3 +240.000 4,91
1878 29.169.000 1.046.000 35,8 850.000 29,1 +196.000 4,92
1879 29.334.000 1.097.000 37,3 873.000 29,7 +224.000 4,95
1880 29.516.000 989.000 33,5 906.000 30,7 +83.000 4,98
1881 29.552.000 1.112.000 37,5 819.000 27,6 +293.000 5,00
1882 29.791.000 1.090.000 36,5 825.000 27,6 +265.000 5,03
1883 30.005.000 1.101.000 36,6 830.000 27,6 +271.000 5,06
1884 30.221.000 1.162.000 38,3 816.000 26,9 +346.000 5,05
1885 30.511.000 1.156.000 37,7 823.000 26,9 +333.000 5,04
1886 30.776.000 1.117.000 36,2 882.000 28,6 +235.000 5,04
1887 30.937.000 1.184.000 38,1 864.000 27,8 +320.000 5,03
1888 31.160.000 1.149.000 36,8 855.000 27,4 +294.000 5,02
1889 31.325.000 1.178.000 37,4 801.000 25,5 +377.000 4,98
1890 31.611.000 1.110.000 35,0 830.000 26,2 +280.000 4,95
1891 31.792.000 1.159.000 36,3 829.000 26,0 +330.000 4,91
1892 31.992.000 1.137.000 35,4 837.000 26,1 +300.000 4,88
1893 32.189.000 1.154.000 35,7 809.000 25,0 +345.000 4,84
1894 32.417.000 1.130.000 34,8 808.000 24,9 +322.000 4,79
1895 32.608.000 1.120.000 34,3 817.000 25,0 +303.000 4,74
1896 32.770.000 1.123.000 34,2 790.000 24,0 +333.000 4,69
1897 32.955.000 1.128.000 34,1 725.000 21,9 +403.000 4.64
1898 33.200.000 1.097.000 33,0 762.000 22,9 +335.000 4,59
1899 33.369.000 1.116.000 33,3 734.000 21,9 +382.000 4,56
1900 33.605.000 1.095.000 32,5 803.000 23,8 +292.000 4,53
1901 33.739.000 1.087.000 32,1 746.000 22,0 +341.000 4,49
1902 34.015.000 1.121.000 32,8 759.000 22,2 +362.000 4,46
1903 34.316.000 1.070.000 31,1 769.000 22,3 +301.000 4,43
1904 34.555.000 1.112.000 32,0 732.000 21,1 +380.000 4,44
1905 34.875.000 1.112.000 31,8 767.000 21,9 +345.000 4,45
1906 35.147.000 1.099.000 31,1 732.000 20,7 +367.000 4,45
1907 35.446.000 1.090.000 30,6 737.000 20,7 +353.000 4,46
1908 35.742.000 1.168.000 32,5 809.000 22,5 +359.000 4,47
1909 36.055.000 1.145.000 31,6 779.000 21,5 +366.000 4,43
1910 36.370.000 1.175.000 32,1 720.000 19,7 +455.000 4,39
1911 36.774.000 1.123.000 30,4 785.000 21,3 +338.000 4,36
1912 37.059.000 1.166.000 31,4 672.000 18,1 +494.000 4,32
1913 37.241.000 1.155.000 31,0 701.000 18,8 +454.000 4,28
1914 37.255.000 1.145.000 30,5 677.000 18,0 +468.000 4,04
1915 37.797.000 1.138.000 30,0 848.000 22,3 +290.000 3,80
1916 38.166.000 906.000 23,8 894.000 23,4 +12.000 3,56
1917 38.118.000 735.000 19,4 990.000 26,1 -255.000 3,32
1918 37.844.000 676.000 18,0 1.324.000 35,3 -648.000 3,08
1919 37.195.000 795.000 21,3 707.000 19,0 +88.000 3,24
1920 37.304.000 1.195.000 32,0 712.000 19,0 +483.000 3,41
1921 37.491.000 1.151.000 30,5 668.000 17,7 +483.000 3,57
1922 37.890.000 1.165.000 30,6 688.000 18,1 +477.000 3,74
1923 38.281.000 1.145.000 29,8 653.000 17,0 +492.000 3,90
1924 38.629.000 1.115.000 28,7 661.000 17,0 +454.000 3,81
1925 38.990.000 1.102.000 28,1 668.000 17,1 +434.000 3,72
1926 39.339.000 1.088.000 27,5 679.000 17,2 +409.000 3,64
1927 39.665.000 1.087.000 27,3 639.000 16,0 +448.000 3,55
1928 40.030.000 1.067.000 26,6 643.000 16,0 +424.000 3,46
1929 40.342.000 1.031.000 25,5 666.000 16,5 +365.000 3,42
1930 40.595.000 1.084.000 26,6 575.000 14,1 +509.000 3,38
1931 40.987.000 1.018.000 24,7 607.000 14,8 +411.000 3,21
1932 41.277.000 982.000 23,7 607.000 14,7 +375.000 3,06
1933 41.585.000 988.000 23,7 571.000 13,7 +417.000 3,04
1934 41.921.000 987.000 23,4 561.000 13,3 +426.000 3,00
1935 42.265.000 991.000 23,4 592.000 14,0 +399.000 2,98
1936 42.592.000 958.000 22,4 590.000 13,8 +368.000 2,87
1937 42.908.000 986.000 22,9 615.000 14,3 +371.000 2,93
1938 43.228.000 1.031.000 23,7 612.000 14,1 +419.000 3,05
1939 43.610.000 1.034.000 23,6 589.000 13,4 +445.000 3,07
1940 44.119.000 1.040.000 23,5 616.000 13,9 +424.000 3,07
1941 44.562.000 930.000 20,8 659.000 14,7 +271.000 2,74
1942 44.885.000 919.000 20,4 704.000 15,6 +215.000 2,69
1943 45.119.000 890.000 19,7 792.000 17,5 +98.000 2,61
1944 45.235.000 822.000 18,1 732.000 16,2 +90.000 2,39
1945 45.344.000 821.000 18,1 645.000 14,2 +176.000 2,37
1946 45.540.000 1.036.098 23,0 547.952 12,1 +488.146 3,01
1947 45.910.000 1.011.490 22,2 524.019 11,5 +487.481 2,89
1948 46.210.000 1.005.851 21,7 486.392 10,5 +515.401 2,83
1949 46.552.000 937.146 20,1 485.277 10,4 +451.869 2,62
1950 46.914.000 908.622 19,4 455.619 9,7 +453.453 2,50
1951 47.295.000 860.998 18,2 485.208 10,2 +375.790 2,35
1952 47.540.154 844.447 17,8 477.894 10,0 +366.553 2,34
1953 47.792.434 839.478 17,6 476.015 9,9 +363.463 2,31
1954 48.121.059 870.689 18,0 441.897 9,1 +428.792 2,35
1955 48.476.568 869.333 17,9 446.689 9,2 +422.644 2,33
1956 48.788.971 873.608 17,9 497.550 10,2 +376.058 2,34
1957 49.051.924 878.906 17,9 484.190 9,8 +394.716 2,33
1958 49.310.541 870.468 17,6 457.690 9,3 +412.778 2,31
1959 49.639.684 901.017 18,1 454.740 9,1 +446.277 2,38
1960 50.025.501 910.192 18,1 480.932 9,6 +429.260 2,41
1961 50.373.901 929.657 18,4 468.455 9,3 +461.202 2,41
1962 50.698.800 937.257 18,4 509.174 10,0 +428.083 2,46
1963 51.060.100 960.336 18,8 516.377 10,1 +443.959 2,56
1964 51.443.900 1.016.120 19,7 490.050 9,5 +526.070 2,70
1965 51.906.800 990.458 19,1 518.008 10,0 +472.450 2,66
1966 52.317.900 979.940 18,7 496.281 9,5 +483.659 2,63
1967 52.720.100 948.772 18,0 510.122 9,7 +438.650 2,54
1968 53.080.900 930.172 17,6 532.571 10,1 +397.601 2,49
1969 53.390.601 932.466 17,5 539.129 10,1 +393.337 2,51
1970 53.685.301 901.472 16,8 521.096 9,7 +380.376 2,43
1971 53.958.400 906.182 16,8 522.654 9,7 +383.528 2,41
1972 54.188.580 888.203 16,3 523.828 9,6 +364.375 2,36
1973 54.574.113 874.546 16,0 547.487 10,0 +327.059 2,34
1974 54.928.701 868.882 15,8 532.052 9,7 +336.830 2,33
1975 55.293.037 827.852 14,9 554.346 10,0 +273.506 2,21
1976 55.588.966 781.638 14,0 550.565 9,9 +231.073 2,11
1977 55.847.553 741.103 13,2 546.694 9,8 +194.409 1,97
1978 56.063.271 709.043 12,6 540.671 9,6 +168.372 1,87
1979 56.247.019 670.221 11,9 538.352 9,6 +131.869 1,76
1980 56.388.481 640.401 11,3 554.510 9,8 +85.891 1,68
1981 56.479.287 623.103 11,0 545.291 9,7 +77.812 1,60
1982 56.524.064 619.097 10,9 522.332 9,2 +96.765 1,60
1983 56.563.031 601.928 10,6 553.568 9,8 +48.360 1,54
1984 56.565.118 587.871 10,4 534.676 9,5 +53.195 1,48
1985 56.588.319 577.345 10,2 547.436 9,7 +29.909 1,45
1986 56.597.823 555.445 9,8 537.453 9,5 +17.992 1,37
1987 56.594.488 551.539 9,8 524.999 9,3 +26.540 1,35
1988 56.609.376 569.698 10,1 539.426 9,5 +30.272 1,38
1989 56.649.201 560.688 9,8 525.960 9,3 +34.728 1,35
1990 56.694.360 569.255 9,9 543.708 9,5 +25.547 1,36
1991 56.744.119 562.787 9,9 553.833 9,8 +8.954 1,33
1992 56.757.236 567.841 10,1 545.038 9,5 +22.803 1,31
1993 56.960.300 549.484 9,6 555.043 9,7 -5.559 1,26
1994 57.138.489 533.050 9,3 557.513 9,7 -24.463 1,22
1995 57.268.578 525.609 9,1 555.203 9,6 -29.594 1,19
1996 57.332.996 528.103 9,3 557.756 9,7 -29.653 1,22
1997 57.460.977 534.462 9,3 564.679 9,8 -30.217 1,23
1998 57.563.354 531.548 9,2 576.911 10,0 -45.363 1,21
1999 57.612.615 537.242 9,3 571.356 9,9 -34.114 1,23
2000 57.679.895 543.039 9,4 560.241 9,6 -17.202 1,26
2001 56.915.744 535.282 9,3 548.254 9,6 -12.963 1,25
2002 56.993.270 538.198 9,4 557.393 9,8 -19.195 1,27
2003 57.186.378 544.063 9,5 586.468 10,2 -42.405 1,29
2004 57.611.990 562.599 9,8 546.658 9,5 +15.941 1,31
2005 58.044.368 554.022 9,6 567.304 9,8 -13.282 1,33
2006 58.288.996 560.010 9,6 557.892 9,6 +2.118 1,37
2007 58.510.725 563.933 9,7 570.801 9,8 -6.868 1,40
2008 59.001.769 576.659 9,8 585.126 9,9 -8.467 1,45
2009 59.420.592 568.857 9,6 591.663 10,0 -22.806 1,45
2010 59.690.316 561.944 9,5 587.488 9,9 -25.544 1,46
2011 59.948.497 546.585 9,2 593.402 10,0 -46.817 1,44
2012 60.105.185 534.186 9,0 612.883 10,3 -78.697 1,42
2013 60.277.309 514.308 8,5 600.744 10,1 -86.436 1,39
2014 60.345.917 502.596 8,3 598.364 9,8 -95.768 1,37
2015 60.295.497 485.780 8,0 647.571 10,7 -161.791 1,35
2016 60.163.712 473.438 7,8 615.261 10,1 -141.823 1,34
2017 60.066.734 458.151 7,6 649.061 10,7 -190.910 1,32
2018 59.937.769 439.747 7,3 633.133 10,5 -193.386 1,29
2019 59.816.673 420.084 7,0 634.417 10,6 -214.333 1,27
2020 59.641.488 404.892 6,8 740.317 12,4 -335.425 1,24
2021 59.236.213 400.249 6,7 701.346 12,0 -301.097 1,25
2022 59.030.133 393.333 6,7 715.077 12,1 -321.744 1,25
2023 58.997.201 379.890 6,4 660.600 11,1 -281.261 1,20
2024 58.989.749
Anno Popolazione
1º gennaio
Natalità Mortalità Saldo
naturale
Tasso di
fecondità totale
Nati Tasso (‰) Morti Tasso (‰)
* = dati stimati

Di seguito, alcuni dati del World Population Review.[30]

  • Una nascita ogni 60 secondi
  • Una morte ogni 50 secondi
  • Perdita netta di una persona ogni 7 minuti
  • Un immigrante netto ogni 8 minuti

La statistica demografica seguente è dell’Istituto Nazionale di Statistica italiano[31] e del CIA World Factbook.[32]

 
Piramide di popolazione dell'Italia nel 2023
Popolazione
58.977.201 (1º gennaio 2023)
Struttura di età
Anno 2020
0-14 anni: 13,45% (maschi 4.292.431/ femmine 4.097.732)
15-24 anni: 9,61% (maschi 3.005.402/ femmine 2.989.764)
25-54 anni: 40,86% (maschi 12.577.764/ femmine 12.921.614)
55-64 anni: 14% (maschi 4.243.735/ femmine 4.493.581)
65 anni e oltre: 22,08% (maschi 5.949.560/ femmine 7.831.076)
Anno 2017
0-14 anni: 13,65% (maschi 4.334.457 / femmine 4.146.726)
15-24 anni: 9,66% (maschi 3.008.228 / femmine 2.996.854)
25-54 anni: 42,16% (maschi 12.933.634 / femmine 13.265.541)
55-64 anni: 12,99% (maschi 3.914.061 / femmine 4.159.859)
65 anni e oltre: 21,53% (maschi 5.758.197 / femmine 7.620.245)
Anno 2010
0-14 anni: 13,5% (maschi 4.056.156 / femmine 3.814.070)
15-64 anni: 66,3% (maschi 19.530.696 / femmine 18.981.084)
65 anni e oltre: 20,2% (maschi 4.903.762 / femmine 6.840.444)
Età mediana
totale: 45,5 anni (2017) Posizione nella classifica mondiale: 5°
maschi: 44,4 anni
femmine: 46,5 anni
totale: 44,2 anni (2015)
maschi: 43,0 anni
femmine: 45,3 anni (2013)
Tasso di crescita della popolazione
0,19% (stima 2017). Posizione nella classifica mondiale: 183°
0,03% (stima 2016)
Tasso di natalità
8,6 nascite/1.000 persone (stima 2017)
8,94 nascite/1.000 persone (stima 2013)[33]
Tasso di mortalità
10,4 decessi/1.000 persone (2017)
10,01 decessi/1.000 persone (2013)
Tasso di immigrazione netta
3,7 immigranti/1.000 persone (2017). Posizione nella classifica mondiale: 31°
4,47 immigranti/1.000 persone (2013)
Speranza di vita alla nascita (2022)
popolazione totale: 84,01 anni. Posizione nella classifica mondiale: 6°[34]
maschi: 81.90 anni
femmine: 85.97 anni
Età mediana della madre al primo figlio
30,7 anni (2014)
Tasso di fecondità totale
1,39 bambini nati per donna (cittadini italiani)
1,91 bambini nati per donna (cittadini stranieri)
1,39 bambini nati per donna (cittadini totali) (2014)[35]
1,44 bambini nati per donna (2017). Posizione nella classifica mondiale: 206°
Tasso di mortalità infantile
totale: 3,3 decessi/1.000 nati vivi. Posizione nella classifica mondiale: 210°
maschi: 3,5 decessi/1.000 nati vivi
femmine: 3 decessi/1.000 nati vivi (2017)
Urbanizzazione
popolazione urbana: 68% della popolazione totale (2010)
tasso di urbanizzazione: 0.5% tasso di variazione annuo (2010-15)
Tasso di mortalità materna
4 decessi/100.000 nati vivi (stima 2015). Posizione nella classifica mondiale: 178°
4,0 decessi/100.000 nati vivi (2010)
Rapporto maschi/femmine
alla nascita: 1.06
inferiore ai 15 anni: 1.05
15-64 anni: 1.02
65 anni e oltre: 0.74
popolazione totale: 0.93 (2013)

Numero di comuni e residenti

 
Variazione della popolazione in Italia fra il 1871 e il 1981
 
Variazione della popolazione in Italia fra il 1951 e il 1971
 
Variazione della popolazione in Italia fra il 1971 e il 1981

La tabella sotto riportata illustra la statistica demografica italiana circa i comuni e residenti, secondo l'ISTAT[36].

Territorio Comuni Popolazione nei comuni
Incremento Decremento Incremento Decremento
Italia 4.867 3.225 42.005.338 17.428.406
Nord-ovest 2.145 914 11.469.313 4.296.254
Valle d'Aosta Totale 60 14 111.742 15.064
Piemonte Totale 717 489 3.555.239 808.677
Città metropolitana di Torino 224 91 1.960.886 286.894
Provincia di Vercelli 38 48 107.636 69.305
Provincia di Novara 68 20 312.734 52.825
Provincia di Cuneo 147 103 532.496 53.882
Provincia di Asti 71 47 185.647 31.926
Provincia di Alessandria 105 85 304.280 122949
Provincia di Biella 32 50 49.699 132.493
Provincia del Verbano-Cusio-Ossola 32 45 101.861 58.403
Liguria Totale 140 95 701.042 869.652
Provincia di Imperia 38 29 164.049 50.453
Provincia di Savona 47 22 215.531 65.497
Città metropolitana di Genova 41 26 147.365 708.469
Provincia della Spezia 14 18 174.097 45.233
Lombardia Totale 1.228 316 7.101.290 2.602.861
Provincia di Varese 125 16 743.825 128.061
Provincia di Como 126 34 551.074 35.661
Provincia di Sondrio 47 31 137.288 43.526
Città metropolitana di Milano 117 17 1.348.419 1.690.001
Provincia di Bergamo 192 52 1.010.504 75.773
Provincia di Brescia 173 33 1.171.299 66.745
Provincia di Pavia 122 68 355.453 180.369
Provincia di Cremona 91 24 260.046 97.577
Provincia di Mantova 53 17 312.210 96.126
Provincia di Lecco 77 13 317.760 18.550
Provincia di Lodi 54 7 213.051 10.704
Provincia di Monza e della Brianza 51 4 680.361 159.768
Nord-est 1.124 356 9.712.907 1.734.898
Trentino-Alto Adige Totale 284 49 988.069 41.406
Provincia autonoma di Bolzano 104 12 490.893 13.750
Provincia autonoma di Trento 180 37 497.176 27.656
Veneto Totale 443 138 3.798.248 1.058.962
Provincia di Verona 89 9 629.545 270.997
Provincia di Vicenza 100 21 794.043 65.162
Provincia di Belluno 22 47 128.940 81.061
Provincia di Treviso 91 4 805.629 71.161
Città metropolitana di Venezia 40 4 517.874 329.088
Provincia di Padova 85 19 839.983 81.378
Provincia di Rovigo 16 34 82.234 160.115
Friuli-Venezia Giulia Totale 133 85 809.408 409.577
Provincia di Udine 74 62 423.589 111.841
Provincia di Gorizia 21 4 95.281 44.862
Provincia di Trieste 1 5 885 231.720
Provincia di Pordenone 37 14 289.657 21.154
Emilia-Romagna Totale 264 84 4.117.182 224.953
Provincia di Piacenza 28 20 253.213 31.403
Provincia di Parma 28 19 392.984 34.450
Provincia di Reggio nell'Emilia 39 6 507.053 10.263
Provincia di Modena 40 7 670.681 15.096
Città metropolitana di Bologna 57 3 967.143 9.100
Provincia di Ferrara 12 14 262.925 90.556
Provincia di Ravenna 17 1 382.037 2.724
Provincia di Forlì-Cesena 21 9 367.620 23.118
Provincia di Rimini 22 5 313.526 8.243
Centro 694 302 10.451.980 1.148.695
Toscana Totale 204 83 3.171.574 500.628
Provincia di Massa-Carrara 9 8 111.815 87.835
Provincia di Lucca 14 21 312.852 75.475
Provincia di Pistoia 17 5 257.475 30.391
Città metropolitana di Firenze 39 5 884.416 88.729
Provincia di Livorno 19 1 334.714 533
Provincia di Pisa 32 7 301.855 109.335
Provincia di Arezzo 25 14 298.495 45.181
Provincia di Siena 25 11 240.616 26.005
Provincia di Grosseto 17 11 183.420 37.144
Provincia di Prato 7 0 245.916 0
Umbria Totale 71 21 838.530 45.738
Provincia di Perugia 45 14 639.490 16.354
Provincia di Terni 26 7 199.040 29.384
Marche Totale 151 88 1.218.497 322.822
Provincia di Pesaro e Urbino 45 15 329.347 33.236
Provincia di Ancona 39 10 324.106 149759
Provincia di Macerata 33 24 286.794 32.813
Provincia di Ascoli Piceno 14 19 126.688 83.719
Provincia di Fermo 20 20 151.562 23.295
Lazio Totale 268 110 5.223.379 279.507
Provincia di Viterbo 47 13 288.097 24.767
Provincia di Rieti 43 30 129.686 25.478
Città metropolitana di Roma Capitale 105 16 3.978.928 18.537
Provincia di Latina 26 7 513.898 30.834
Provincia di Frosinone 47 44 312.770 179.891
Sud 637 1.153 6.920.184 7.057.247
Abruzzo Totale 107 198 887.539 419.770
Provincia dell'Aquila 39 69 127.285 171.058
Provincia di Teramo 25 22 262.108 44.241
Provincia di Pescara 18 28 270.164 44.497
Provincia di Chieti 25 79 227.982 159.974
Molise Totale 32 104 126.489 187.171
Provincia di Campobasso 20 64 83.085 143.334
Provincia di Isernia 12 40 43.404 43.837
Campania Totale 266 285 3.011.432 2.755.378
Provincia di Caserta 61 43 692.645 212.276
Provincia di Benevento 29 49 104.143 180.757
Città metropolitana di Napoli 63 29 1.268.971 1.785.985
Provincia di Avellino 50 69 248.860 180.297
Provincia di Salerno 63 95 696.813 396.063
Puglia Totale 115 143 1.966.722 2.085.844
Provincia di Foggia 10 51 77.757 548.315
Città metropolitana di Bari 29 12 652.374 594.929
Provincia di Taranto 20 9 287.154 297.495
Provincia di Brindisi 10 10 175.579 225.222
Provincia di Lecce 42 55 469.047 332.971
Provincia di Barletta-Andria-Trani 4 6 304.811 86.912
Basilicata Totale 18 113 191.020 387.016
Provincia di Potenza 13 87 89.217 288.718
Provincia di Matera 5 26 101.803 98.298
Calabria Totale 99 310 736.982 1.222.068
Provincia di Cosenza 39 116 264.812 449.218
Provincia di Catanzaro 28 52 97.657 262.184
Città metropolitana di Reggio Calabria 17 80 298.476 252.491
Provincia di Crotone 6 21 47.686 123.117
Provincia di Vibo Valentia 9 41 28.351 135.058
Isole 267 500 3.450.954 3.191.312
Sicilia Totale 166 224 2.661.440 2.341.464
Libero consorzio comunale di Trapani 14 10 310.558 119.359
Città metropolitana di Palermo 36 46 434.214 809.371
Città metropolitana di Messina 39 69 259.683 390.141
Libero consorzio comunale di Agrigento 9 34 256.258 190.579
Libero consorzio comunale di Caltanissetta 5 17 200.592 72.507
Libero consorzio comunale di Enna 4 16 49.656 123.795
Città metropolitana di Catania 38 20 637.030 441.736
Libero consorzio comunale di Ragusa 10 2 301.166 6.326
Libero consorzio comunale di Siracusa 11 10 212.283 187.650
Sardegna Totale 101 276 789.514 849.848
Provincia di Sassari 17 49 240.503 87.540
Provincia di Nuoro 7 45 37.232 121.965
Città metropolitana di Cagliari 29 42 305.033 245.547
Provincia di Oristano 19 69 60.207 103.709
Provincia di Olbia-Tempio 15 11 102.421 48.080
Provincia dell'Ogliastra 7 16 24.773 32.556
Provincia del Medio Campidano 1 27 5.321 95.935
Provincia di Carbonia-Iglesias 6 17 14.024 114.516

Città principali

 
Densità della popolazione italiana per provincia
  Lo stesso argomento in dettaglio: Comuni d'Italia per popolazione.
Città principali
comune Popolazione 31/12/2022
Roma 2.755.309
Milano 1.358.420
Napoli 917.510
Torino 847.398
Palermo 632.499
Genova 561.191
Bologna 389.200
Firenze 362.742
Bari 316.736
10ª Catania 299.730
 
Roma
 
Milano
 
Napoli
 
Torino
 
Palermo
 
Genova
 
Bologna
 
Firenze
 
Bari
 
Catania

Evoluzione storica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Popoli dell'Italia antica, Italia romana e Antichi Stati italiani.

Prima dell’ascesa di Roma la popolazione italiana era di 3/4 milioni di abitanti e sul territorio erano presenti popoli molto diversi: circa 130.000 Lucani, 450.000 Messapi, 200.000 Bruzi, 200.000 Campani, 300.000 Sanniti, 250.000 Osci, 600.000 Etruschi, 1 milione di cittadini greci e 270.000 Romani.

All'epoca dell'Impero Romano, la popolazione italiana arrivò sotto Augusto a 8 milioni di abitanti e raggiunse i 10 milioni nel III secolo d.c.; in seguito alla peste Antonina diminuì.

 
Andamento della popolazione italiana dal 1000 al 1861 (Atlante tematico d'Italia, Touring Club Italiano, 1992)

Dopo la caduta dell'impero Romano d'Occidente e specialmente dopo la guerra greco-gotica in Italia ci fu un grande calo demografico, soprattutto nell’Italia centrale, che divenne scarsamente abitata: Roma alla fine del V secolo aveva 30.000 abitanti, numero rimasto invariato fino al XII secolo. La popolazione nel complesso per tutto l’Alto Medioevo si mantenne tra i 4 e gli 6 milioni con una maggiore urbanizzazione rispetto all’Europa dell’epoca e con una concentrazione di piccoli borghi nella pianura Padana.[37]

Successivamente l’Italia attraversò tre cicli demografici.

- Dall’anno mille fino al 1340-1350 si ebbe un forte aumento della popolazione che la portò da circa 5 milioni a 12,5 milioni.

- Dal 1350 al 1660: dopo la peste la popolazione italiana crebbe da 7 milioni fino ai 13 milioni all’inizio del seicento, per poi scendere per le pestilenze del 1629-1630 e del 1656-1659 a 10 milioni.

-Dal 1660: da dopo l’ultima pestilenza il numero di abitanti è cresciuto da 10 milioni fino a 18 milioni nell’Ottocento e a 33 milioni nel 1900.

Mortalità

Oggi il tasso di mortalità nei paesi dell’Europa occidentale è intorno ai 10 per mille. Prima dell’Ottocento esso si collocava tra il 30 e il 40 per mille. In Italia era particolarmente elevato e superava di 5 punti per mille quello dei paesi scandinavi e dell’Inghilterra. La mortalità infantile, oggi intorno al 5 per mille nell’Europa Occidentale, raggiungeva 200-300, specie in Italia, anche se scese tra il 1640 e il 1730 per poi aumentare a oltre il 300 per mille fino ai primi decenni dell’Ottocento (in questo periodo il Veneto raggiunse il 400 per mille). Dall’Ottocento a oggi è in diminuzione. Al momento dell’Unità d’Italia era del 212 per mille, la più alta in Europa dopo la Russia (272 per mille). L’alta mortalità implicava una bassa speranza di vita: 27 anni nel Seicento e 33 anni nell'Ottocento. Per le condizioni igienico-sanitarie la mortalità era più elevata nelle città (più di 300 per mille) che nelle campagne (200 per mille), con la speranza di vita di 27 anni in città e 37 anni in campagna. Solo grazie all’immigrazione, valutato in 8-9 per mille dell’intera popolazione ogni anno, poteva consentire alle città di mantenere immutato il numero di abitanti.[37]

Le cause di una mortalità così alta sono i virus e batteri trasmissibili per contatto diretto e indiretto, le epidemie e malattie dovute alla malnutrizione come la pellagra, le carestie e le malattie endemiche. Le epidemie avevano una cadenza ciclica portando a numerosi decessi. Le principali furono la peste che dal 1348 e il 1772 colpi l’Italia 31 volte, una ogni quattordici anni, e nell’Ottocento il colera che colpì solo durante questo secolo l’Italia sei volte. Altre malattie, come la malaria, erano endemiche in certe zone. Le carestie erano la seconda causa di mortalità che di solito non saliva lo stesso anno della carestia ma l’anno seguente e si stabilizzava solo dopo 5-6 anni.[37]

Natalità

Per garantire un aumento della popolazione, la natalità nel passato era molto più alta di oggi; in Europa Occidentale si attestava tra i 30-40 nati per mille. L'Italia tra il 1756-1870 aveva il tasso intorno a 35, così da garantire un aumento stabile del 5 per mille. C’erano differenze tra classi sociali e zone: infatti il tasso era più alto in città e tra le classi meno abbienti e diminuiva in montagna. Questo consentiva la crescita anche laddove la mortalità era più elevata.[37]

Uno dei fattori della riproduttività era l’età nuziale: più era bassa, più erano i figli per coppia. In Italia variò molto nel corso del tempo. Nel Quattrocento, dopo la peste, l’età media delle donne era di 18 anni, una decina d’anni in più per gli uomini. Salì per le donne a 23 anni nel Cinquecento e a 26,5 anni nella prima metà del Seicento. In seguito alla flessione della popolazione dovuta alle epidemie di peste l’età nuziale scese a 24 anni nel Settecento e a 23 nell’Ottocento favorendo così un rapido aumento.[37]

Per valutare la capacità riproduttiva in Italia tra il 1500-1700 si può esaminare il ciclo vitale di una generazione femminile. Su 1000 nate soltanto la metà raggiungeva in media l’età di 15 anni. Di queste 500 quelle che sopravvivevano all’età del matrimonio erano 467-438, di cui le feconde erano da 420 a 394. Di queste solo 270-280 arrivano alla menopausa. A causa dell’alta mortalità, l’impegno riproduttivo delle singole donne doveva essere elevato. Ciò comportava che il tasso lordo di riproduttività, cioè il numero di figlie, era di 2,7-2,8 figlie per donna e il tasso di fertilità, cioè il numero di figli, doveva essere in media di 5,6-5,8 figli. Questo valeva per le donne che si sposavano nell’eta media di nuzialità, mentre chi si sposava precocemente doveva avere in media 8 figli.[37]

Evoluzione urbana

Nell’Italia pre romana presentava diverse città, specialmente nella Magna Grecia e nei territori degli etruschi.

All'epoca dell'Impero Romano, Roma divenne la più grande città d'Italia (e del mondo) con oltre un milione di abitanti.[37] il numero di centri urbani era molto grande anche se la maggior parte di essi erano centri urbani che contavano anche solo poche migliaia di abitanti e avevano un compito prettamente politico-amministrativo.[37]

Dopo la caduta di Roma nel V secolo, la popolazione italiana si ridusse di circa un quinto e il calo fu ancora più pronunciato nel VI secolo con una diminuzione del 32%, molte città persero abitanti e molte altre scomparvero. Roma, che nell’alto Medioevo era una delle città più grandi dell’Europa cristiana aveva circa 20.000 abitanti.[37]

La crisi urbana aveva portato a un declino di tutte le città dell’Europa cristiana, in Italia il calo era stato meno drastico che in altre zone specialmente nel meridione. Intorno all’anno mille i più grandi centri urbani italiani raggiungevano i 10.000 e i 20.000 abitanti, la dimensione era quasi sempre modesta, coprivano pochi ettari Verona 35, Pavia 25, Lucca 39, Pisa 30, Milano 100, Napoli e Palermo 200. La città più popolosa era Palermo, visto che era dentro le reti commerciali arabe e bizantine.[37]

Successivamente con la rinascita delle città durante l’età Comunale le città del centro-nord crebbero ad un ritmo estremamente elevato. Questo portò a un tasso di urbanizzazione del 21% nel 1300, calcolando le città con più di 5.000 abitanti e nella stessa data del 18,5% per i centri urbani con più di 10.000 abitanti, questi dati erano molto elevati all’epoca rendendo questa parte d’Italia, la macro regione con il più elevato tasso di urbanizzazione nell’Europa per tutto il Medioevo e l’Umanesimo, infatti la media dell’Europa occidentale era del 9% e molte regioni come le isole britanniche raggiungevano appena il 5%. Anche la grandezza delle città italiane era molto più grande rispetto alle città dell’estero.[37]

Anche nel meridione si sviluppa un incremento dei tassi di urbanizzazione in questo periodo raggiungendo il 18% per le città con più di 5.000 abitanti e del 9% per le città calcolando solo le città con più di 10.000 abitanti. Bisogna tener conto che però molte di queste città specialmente quelle con più di 5.000 abitanti erano nel meridione dei grandi borghi agrari e quindi con un tessuto urbano molto diverso rispetto al centro-nord.[37]

In seguito alla peste ci fu una contrazione di circa il 50% dei tassi di urbanizzazione in tutta Europa, e ci volle un secolo per tornare ai tassi di urbanizzazione del trecento.[37]

Durante questo periodo con il rafforzamento degli Stati Regionali e specialmente nel Regno di Napoli, ci fu un cambiamento delle gerarchie urbane, i piccoli centri persero funzioni portando a una perdita del policentrismo che avevano caratterizzato le città durante l’età comunale. Così nel centro-nord si distinsero quattro città per popolazione Milano, Venezia e successivamente nel duecento Firenze e Genova mentre nel sud Napoli crebbe sempre di più a scapito delle città minori che persero potere e funzioni, discorso diverso bisogna fare per la Sicilia dove questo processo si sviluppò in forma molto più tenue.[37]

 
Insediamenti in Italia nella prima metà del XVI secolo e fine XVII secolo (Atlante tematico d'Italia, Touring Club Italiano, 1992)

In seguito da dopo il rinascimento la crescita del pil pro capite in Italia si fece prima stagnante e poi in declino e così anche il peso delle città, visto che diminuiva il differenziale tra il salario nei centri urbani e il salario nelle campagne, non favorendo quindi l’emigrazione delle persone dalle campagne alle città, il tasso di urbanizzazione restò compreso tra il 20% e il 17% nel centro-nord e questo comportò il superamento di questi tassi da diverse regioni europee. Nel meridione da dopo il 1300 la baronia crebbe il suo potere portando a un cambiamento del tessuto urbano di questa zona, infatti il peso di Palermo e specialmente Napoli continuò a crescere, Napoli mantenne per tutto il settecento e l’Ottocento una percentuale della popolazione del sud compresa tra il 7% e il 9%. Nelle campagne le famiglie di braccianti che lavoravano la giornata la terra dei possidenti diventavano sempre più numerose, i braccianti vivevano nei paesi che di conseguenza crebbero fortemente portando ad un aumento del numero degli abitanti delle città specialmente quelle con più di 5.000 abitanti che partendo da un tasso di urbanizzazione del 21% nel 1500 raggiunsero il 28% tra il 1600 e il 1700, al 35% nel 1800 e arrivando al 41% nel 1861. Se non valutassimo che molti di questi erano grandi borghi agrari con un tessuto urbano molto diverso da altre regioni europee, alcune regioni del sud come la Sicilia avrebbero il tasso di urbanizzazione maggiore del mondo.[37]

A partire dalla fine dell'Ottocento, a causa della diffusa povertà sia al meridione che in aree depresse del settentrione, ebbe inizio una massiccia emigrazione italiana verso le Americhe, ma anche verso Paesi europei più industrializzati. Il successivo sviluppo del triangolo industriale nel Nord Italia portò nei decenni successivi ad un forte aumento della popolazione in quest’area, formata dalle città di Milano, Torino e Genova. Per quest'ultima tuttavia l'aumento dal 1920 al 1930 derivò principalmente dall'unificazione di Genova con i comuni limitrofi, espansione che portò alla creazione della cosiddetta Grande Genova.

 
Popolazione in Italia per ripartizioni geografiche (nord, centro, sud, isole) dal 1650 al 1900 (Atlante tematico d'Italia, Touring Club Italiano, 1992)

Durante il ventennio fascista il regime mise in campo varie iniziative a supporto dell'espansione demografica del paese, nonché una forte propaganda volta ad incrementare la natalità che ebbe scarsi risultati e riuscì a bloccare solo in parte l’emigrazione italiana, inibita anche dalle restrizioni in materia di rilascio dei documenti di viaggio.

Nel dopoguerra, anche grazie al boom economico, si è registrata una grossa crescita demografica, arrestatasi negli anni Ottanta. La stagnazione susseguitasi, fino agli inizi degli anni Novanta, ha dato inizio nel periodo successivo ad un decremento della popolazione, in parallelo ad un massiccio incremento dell’immigrazione verso l'Italia. Questa situazione continua ancora oggi.

La tabella seguente riassume l'evoluzione storica della popolazione residente nelle maggiori città italiane tra il 1000 ed il 2010 (in migliaia).[38][39]

1000 1200 1300 1400 1500 1600 1700 1800 1850 1860 1870 1880 1900 1910 1920 1930 1940 1950 1960 1970 1980 1990 2000 2010
Genova 4 30 60 50 70 65 64 91 120 129 130 180 235 272 316 608 635 648 784 812 760 679 610 610
Torino 7 5 6 22 44 78 135 178 208 254 336 427 502 597 629 711 1206 1178 1104 963 865 910
Milano 150 100 100 120 109 135 242 242 262 322 493 579 836 992 1116 1260 1583 1724 1635 1369 1256 1307
Venezia 45 70 110 85 102 140 138 135 114 150 155 180 210 220 240 250 270 330 360 330 275 270 268
Firenze 15 60 110 37 50 75 72 81 114 155 200 205 248 250 285 350 390 446 450 448 400 355 355
Roma 35 30 30 30 55 98 144 163 175 184 244 300 463 542 692 1008 1156 1652 2188 2800 2831 2775 2664 2744
Napoli 30 35 33 30 150 250 280 427 449 417 449 494 564 723 722 839 866 1011 1183 1233 1211 1067 1005 990
Bari 13 6 6 12 18 35 45 50 52 70 100 125 150 190 250 265 320 350 365 345 320 324
Catania 10 6 14 15 16 45 65 90 100 150 210 250 240 265 300 360 400 370 346 320 313
Palermo 350 150 50 20 50 105 135 139 180 186 219 245 310 342 394 390 412 491 588 651 700 688 686 656
 
Popolazione delle principali città in Italia dal 1700 al 1911 (Atlante tematico d'Italia, Touring Club Italiano, 1992)

Previsioni

 
Fonte :OurWorldInData

Le previsioni sulla popolazione vengono generalmente corrette al ribasso. Le ultime, del 2023, prevedono un calo di 3 milioni di residenti nei prossimi 20 anni.[40]

Secondo le previsioni elaborate dall'Istat nel 2011[41], nello scenario dei successivi 50 anni, la popolazione residente in Italia sarebbe dovuta aumentare fino a toccare un massimo di 63,9 milioni attorno al 2040, per poi cominciare a calare. La crescita sarebbe stata peraltro interamente dovuta ad un saldo migratorio positivo, con un numero di stranieri residenti in costante crescita fino a superare i 14 milioni nel 2065. Secondo le previsioni effettuate nel 2017, invece, nel 2045 la popolazione italiana avrebbe toccato 58,7 milioni di abitanti e 53,8 nel 2065 (scenario mediano). In ogni caso, le future nascite (il tasso di fecondità inizialmente era stato dato in rialzo, a 1,59 figli per donna nel 2065) non sarebbero state sufficienti a compensare il numero costantemente in aumento di decessi. Nel breve termine il saldo naturale avrebbe toccato -200.000 unità, per poi allargarsi a -300.000 e a -400.000 persone nel lungo termine[42].

 
Fonte :OurWorldInData

Secondo le previsioni ONU del 2017[43], invece, nello scenario intermedio la popolazione residente avrebbe iniziato a calare già dal 2017, riducendosi a circa 53,3 milioni nel 2065 e fino a circa 49,6 milioni nel 2100.[44] Secondo le previsioni di ricercatori dell'Institute for Health Metrics and Evaluation dell'Università di Washington, la popolazione si ridurrà a 28 milioni nel 2100.[45]

Tutte le stime risultano superiori ai dati effettivi, con una popolazione a fine anno 2023 paragonabile alla previsione ISTAT 2017 per l'anno 2045.

Anno Stime ISTAT 2011 Stime ISTAT 2017 Stime ONU
2020 62,5 60,4 59,7
2025 63,1 60,2 59,5
2030 63,5 60,0 59,1
2035 63,8 59,7 58,6
2040 63,9 59,3 58,1
2045 63,8 58,7 57,4
2050 63,5 57,8 56,5
2055 63,0 56,6 55,5
2060 62,3 55,1 54,4
2065 61,3 53,8 53,3
2070 Dato non disponibile 52,3
2075 51,6
2080 51,1
2085 50,7
2090 50,3
2095 50,0
2100 49,6

Flussi migratori

  Lo stesso argomento in dettaglio: Emigrazione italiana e Immigrazione in Italia.
 
Grafico della popolazione residente in Italia tra il 2002 ed il 2015. La linea blu indica il totale della popolazione residente, la linea rossa i residenti con cittadinanza italiana. Risulta evidente la crescita della componente straniera.
 
Saldo migratorio dell'Italia (in rosso), dal 1862 ad oggi. Fonte: ISTAT.

Nel corso degli ultimi anni, la popolazione residente in Italia è diminuita di quasi 2.000.000 di unità (da 60.795.612 a fine 2014[4] a 58.850.717 a fine 2022, quindi in soli 8 anni).[5] Come risulta dai dati FAO, la popolazione è stata sostanzialmente stabile durante gli anni ottanta, per ricominciare ad aumentare a partire dagli anni novanta. Nei primi anni del secolo corrente, la crescita è stata più pronunciata. Tale crescita è stata causata quasi esclusivamente dall'immigrazione, in quanto il saldo naturale è stato o negativo o di poco superiore a 0. Quindi quello che decresce è il tasso di natalità della popolazione autoctona, tendenza che peraltro finisce per coinvolgere anche gli immigrati di seconda generazione. A questo bisogna aggiungere l'emigrazione all'estero di residenti (sia cittadini italiani che stranieri). Nel caso di cittadini italiani che emigrano all'estero, è necessario tenere presente che molti di essi continuano ufficialmente a mantenere, spesso anche per diversi anni, la loro residenza in Italia. Ciò produce una sottostima della dimensione del fenomeno emigratorio stimato attraverso l'Anagrafe degli italiani residenti all'estero. Nonostante ciò dal 2012 l'emigrazione all'estero di cittadini italiani supera ogni anno le 100.000 persone.[46].

Al 31 dicembre 2013, secondo l'ISTAT, gli immigrati regolari in Italia costituivano l'8,1% della popolazione (4.922.085 persone), con una distribuzione diseguale sul territorio nazionale (superiore al 10% nel Centro-Nord, poco oltre il 3% al Mezzogiorno)[47]. Mentre sei anni dopo, al 31 dicembre 2019, i dati ISTAT[48] riportano il numero di stranieri residenti in Italia all' 8,8% della popolazione (5.306.548 persone), con una distribuzione che raggiunge l'11% nel Centro-Nord e 4,4% nel mezzogiorno.

Anno al 1/1 al 31/12 Saldo naturale Saldo migratorio
2002[49] 56.987.507 57.130.506 -19.195 +173.418
2003[49] 57.130.506 57.495.900 -42.405 +407.521
2004[49] 57.495.900 57.874.753 +15.941 +379.717
2005[49] 57.874.753 58.064.214 -13.282 +260.644
2006[49] 58.064.214 58.223.744 +2.118 +222.410
2007[49] 58.223.744 58.652.875 -6.868 +492.823
2008[49] 58.652.875 59.000.586 -8.467 +453.765
2009[49] 59.000.586 59.190.143 -22.806 +362.343
2010[49] 59.190.143 59.364.690 -25.544 +380.085
2011[49] 59.364.690 59.394.207 -46.817 +303.329
2012[50] 59.394.207 59.685.227 -78.697 +369.717
2013[51] 59.685.227 60.782.668 -86.436 +1.183.877
2014[4] 60.782.668 60.795.612 -95.768 +108.712
2015[52] 60.795.612 60.665.551 -161.791 +31.730
2016[53] 60.665.551 60.589.445 -141.823 +65.717
2017[54] 60.589.445 60.483.973 -190.910 +85.438
2018[55] 60.483.973 60.359.546 -193.386 +68.959
2019[56] 60.359.546 60.244.639 -214.262 +25.541

Ripartizione degli stranieri per nazionalità

2004[57] 2005[58] 2006[59] 2007[60] 2008[61] 2009[62] 2010[63] 2013[64] 2014[65] 2015[66] 2016[67] 2017[68] 2018[69]
Totale 1.990.159 2.402.157 2.670.514 2.938.922 3.432.651 3.891.295 4.235.059 4.922.085 5.014.437 5.026.153 5.046.994 5.144.440 5.255.503
Romania 177.812 248.849 297.570 342.200 625.278 796.477 887.763 1.081.400 1.131.839 1.151.395 1.168.552 1.190.091 1.206.938
Albania 270.383 316.659 348.813 375.947 401.949 441.396 466.684 495.709 490.483 467.687 448.407 440.465 441.027
Marocco 253.362 294.945 319.537 343.228 365.908 403.592 431.529 454.773 449.058 437.485 420.650 416.531 422.980
Cina 86.738 111.712 127.822 144.885 156.519 170.265 188.352 256.846 265.820 271.330 281.972 290.681 299.823
Ucraina 57.971 93.441 107.118 120.070 132.718 153.998 174.129 219.050 226.060 230.728 234.354 237.047 239.424
Filippine 72.372 82.625 89.668 101.337 105.675 113.686 123.584 162.655 168.238 165.900 166.459 167.859 168.292
India 44.791 54.288 61.847 69.504 77.432 91.855 105.863 142.453 147.815 150.456 151.430 151.791 157.965
Bangladesh 27.356 35.785 41.631 49.575 55.242 65.529 73.965 111.223 115.301 118.790 122.428 131.967 139.953
Moldavia 24.645 37.971 47.632 55.803 68.591 89.424 105.600 149.434 147.388 142.266 135.661 131.814 128.979
Egitto 40.583 52.865 58.879 65.667 69.572 74.599 82.064 96.008 103.713 109.871 112.765 119.513 126.733
Pakistan 27.798 35.509 41.797 46.085 49.344 55.371 64.859 90.615 96.207 101.784 108.204 114.198 122.308
Nigeria 26.383 31.647 34.310 37.733 40.641 44.544 48.674 66.833 71.158 77.264 88.527 106.069 117.358
Sri Lanka 39.231 45.572 50.528 56.745 61.064 68.738 75.343 95.007 100.558 102.316 104.908 107.967 111.056
Senegal 46.478 53.941 57.101 59.857 62.620 67.510 72.618 90.863 94.030 98.176 101.207 105.937 110.292
Perù 43.009 53.378 59.269 66.506 70.755 77.629 87.747 109.851 109.668 103.714 99.110 97.379 97.128
Tunisia 68.630 78.230 83.564 88.932 93.601 100.112 103.678 97.317 96.012 95.645 94.064 93.795 95.071
Polonia 40.314 50.794 60.823 72.457 90.218 99.389 105.608 97.566 98.694 97.986 97.062 95.727 94.200
Ecuador 33.506 53.220 61.953 68.880 73.235 80.070 85.940 91.861 91.259 87.427 83.118 80.377 79.249
Macedonia del Nord 51.208 58.460 63.245 74.162 78.090 89.066 92.847 78.424 77.703 73.512 67.969 65.347 63.561
Bulgaria 11.467 15.374 17.746 19.924 33.477 40.880 46.026 54.932 56.576 58.001 58.620 59.254 60.129
Ghana 29.252 32.754 34.499 36.540 38.400 42.327 44.353 51.602 50.414 48.637 48.138 49.940 51.382
Brasile 22.533 25.823 30.375 34.342 37.848 41.476 44.067 43.202 42.587 43.783 45.410 48.022 50.690
Kosovo -- -- -- -- -- 7.625 16.234 46.248 45.836 43.091 41.344 40.371 40.508
Russia 14.311 17.188 18.689 20.459 21.523 23.201 25.786 34.483 35.211 35.791 36.361 37.384 38.448
Serbia 51.708 58.174 64.070 64.411 68.542 57.826 53.875 46.958 43.811 42.264 39.935 39.690 38.443
Germania 34.664 35.559 36.834 38.135 40.163 41.476 42.302 38.136 36.749 36.661 36.660 36.806 37.144
Costa d'Avorio 11.435 13.228 14.378 15.637 17.132 19.408 21.222 25.953 25.362 25.056 26.156 30.271 32.065
Francia 26.428 26.951 28.021 29.205 30.803 32.079 32.956 29.078 27.696 28.634 25.791 29.991 30.549
Repubblica Dominicana 13.904 15.286 16.725 17.892 18.591 20.583 22.920 28.623 28.804 28.202 28.002 28.451 29.584
Regno Unito 20.972 22.318 23.324 24.673 26.448 28.174 29.184 26.377 25.864 26.634 27.208 28.168 29.177
Spagna 14.019 14.837 15.503 16.292 17.354 18.258 19.094 20.682 21.286 22.593 23.828 24.870 26.136
Bosnia ed Erzegovina 20.152 22.436 24.142 26.298 27.356 30.124 31.341 29.831 29.442 27.199 25.791 25.034 24.399
Gambia 0.628 0.650 0.676 0.748 0.825 0.912 1.033 1.630 3.303 8.016 13.780 19.567 22.840
Cuba 10.149 11.363 12.927 14.073 14.581 15.883 16.878 19.316 19.999 20.662 20.986 21.418 22.227
Mali 0.642 0.702 0.735 0.832 0.992 1.090 1.263 4.470 6.245 10.369 14.768 19.139 21.226
Turchia 9.130 11.077 12.359 13.532 14.562 16.225 17.651 19.951 19.782 19.388 19.217 19.509 19.726
Algeria 15.493 18.736 20.202 21.519 22.672 24.387 25.449 23.095 22.679 21.765 20.437 19.823 19.661
Colombia 13.989 15.843 16.810 17.640 17.890 18.615 19.573 19.661 19.618 18.777 17.968 17.956 18.375
Croazia 19.890 20.712 21.232 21.360 21.308 21.511 21.261 17.999 18.259 18.052 17.696 17.573 17.472
El Salvador 4.240 5.085 5.509 5.895 6.144 6.552 7.213 11.809 12.981 13.007 13.492 14.626 16.082
Georgia 0.447 0.569 0.675 0.811 1.012 1.482 2.734 12.124 13.742 14.045 14.603 15.203 15.778
Camerun 3.862 4.672 5.529 6.249 6.940 7.994 9.175 11.880 12.414 12.738 13.307 14.529 15.704
Stati Uniti d'America 14.132 14.155 14.433 14.904 15.036 15.324 15.708 14.963 14.303 14.512 14.649 15.004 15.647
Burkina Faso 5.545 7.012 7.949 8.543 8.960 10.493 11.784 15.301 14.939 14.657 14.306 14.435 14.582
Bolivia 2.508 3.637 4.127 4.800 6.043 6.796 8.855 13.919 14.568 14.243 14.076 13.955 13.980

Confronto con l'Europa

 
[70]

Secondo Eurostat, il tasso di fertilità medio dell'Unione Europea era di 1,5 figli per donna nel 2020 (molto lontano, quindi, dalla soglia di rimpiazzo di 2,1). I paesi con i tassi più alti erano la Francia (1,83), la Romania (1,80) e la Repubblica Ceca (1,71). Quelli con i tassi più bassi erano Malta (1,13), la Spagna (1,19) e l'Italia (1,24).[71]

Note

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