Mariateresa Di Lascia

politica e scrittrice italiana (1954-1994)

Mariateresa Di Lascia (Rocchetta Sant'Antonio, 3 gennaio 1954Roma, 10 settembre 1994) è stata una politica e scrittrice italiana.

Mariateresa Di Lascia
Immagine commemorativa della vittoria per la Moratoria universale della pena di morte del 2007, con Mariateresa Di Lascia, fondatrice di Nessuno tocchi Caino.

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato12 luglio 1983 –
1º luglio 1987
LegislaturaIX
Gruppo
parlamentare
Partito Radicale
CollegioNapoli
Incarichi parlamentari
  • Componente della V Commissione(Bilancio e partecipazioni statali)
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPartito Radicale
ProfessioneFunzionario di partito

Biografia

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Conseguita la maturità classica, si iscrisse all'Università di Napoli alla Scuola di Medicina e Chirurgia, con lo scopo di diventare missionaria laica.
Abbandonò gli studi tre anni dopo perché assorbita dall'impegno politico all'interno del Partito Radicale, a cui aderì nel 1975.

Nel 1982 fu eletta vicesegretario nazionale del partito, durante la segreteria di Marco Pannella, e deputata durante la IX legislatura.

Il 10 settembre 1994, all'età di 40 anni, morì a Roma per un tumore, pochi mesi dopo aver sposato Sergio D'Elia[1]. La tomba di Mariateresa si trova a Fiuminata, paese dell'entroterra marchigiano da cui veniva la madre[2]. Il suo romanzo, Passaggio in Ombra, edito postumo dalla Feltrinelli nel 1995, sarà vincitore del Premio Strega nello stesso anno.

Attività politica

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Nel 1982, anno della sua elezione a vicesegretario del partito, la sua attività politica si concentrò sulla battaglia contro lo sterminio per fame: coordinò la campagna "Sopravvivenza 82"[3], con la mobilitazione di sindaci in Italia, Francia e Belgio a sostegno di leggi di intervento straordinario contro la fame nel Sud del mondo[4]. La tematica fu affrontata insieme a quelle per i diritti civili, i diritti alla vita, economici, sociali (tra i quali si inserì la battaglia per la riforma delle pensioni)[5].

Fu promotrice di battaglie ambientaliste, ad esempio contro il nucleare in Italia[6].

Convinta che l'aborto sia per la donna una scelta dolorosa, la Di Lascia ha sostenuto comunque all'inizio della sua attività politica la possibilità per ogni donna di scegliere liberamente.

Sostenitrice della medicina omeopatica hahnemanniana, ha elaborato una proposta di legge per il riconoscimento di questo metodo[7]. Nel 1991 fondò l'Associazione Pazienti Omeopatici (APO), con sede a Napoli, tuttora attiva. Dal 1985 al 1986 è stata direttrice del giornale Notizie Radicali, per il quale ha scritto e pubblicato articoli di ecologia, di medicina, di giustizia, di attualità politica.

Aderì al Coordinamento Radicale Antiproibizionista[8] e nel 1993 coordinò insieme ad Adriano Sofri la campagna "Un digiunatore al giorno" di solidarietà con le vittime della guerra nella ex Jugoslavia[9].

Nel 1990 fu tra coloro che proposero la difesa della legge Gozzini sulla riforma penitenziaria.

Nel giugno del 1993 partecipò alla Conferenza sui Diritti Umani a Vienna, in cui manifestò in favore della causa di liberazione del Tibet[10]

Nel 1993 fondò e diresse insieme a Sergio D'Elia Nessuno tocchi Caino[11], lega per l'abolizione della pena di morte nel mondo[12]. Del collegato giornale "Nessuno tocchi Caino" ha curato la redazione.

Condusse programmi su Radio Radicale e su Tele Roma 56[13], e scrisse articoli per Notizie Radicali.

Attività letteraria

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«Quando aveva pensato a cosa sarebbe stata la sua vita, a quale forma si sarebbe piegata ad avere, se mai ne avesse avuta una, aveva sentito qualcosa ribellarsi dentro sé, come per una insopportabile imposizione. Allora aveva avuto un solo desiderio: conservare il più a lungo possibile, forse per sempre la libertà di non avere nessuna forma.»

  • Compleanno (1992) fu il suo primo racconto pubblicato, la storia di una donna che scopre che morirà di lì a poco; scrive al marito, e, quasi confessandosi, riesamina la sua vita. Vinse un concorso organizzato da Agorà[14], scelto fra 233 testi. Nel 1995 fu poi pubblicato da "Stampa alternativa Millelire" in quanto vincitore del "premio Millelire".[15] Successivamente comparve sul "Corriere del Sud".[16]
  • Veglia (1992)[17], un messaggio di condanna di qualsiasi tipo di violenza. È la storia di una madre senza nome, vedova, con due figli. Il minore si macchia dell'assassinio di un bambino di due anni. La domanda-chiave che la madre si pone è: «Madonna del dolore, posso pregarti per il mio figlio assassino?».[18]
  • Passaggio in ombra (1995), romanzo, fu pubblicato nel gennaio 1995 da Feltrinelli e nello stesso anno vinse il Premio Strega.[19]
  • Le relazioni sentimentali (1995), romanzo, fu iniziato nel 1994; una prima parte fu pubblicata su "Linea d'ombra".[20]
  • Un vuoto dove passa ogni cosa. Interventi, articoli, lettere, racconti (a cura di Antonella Soldo), Edizioni dell'Asino, Roma, 2016.
  1. ^ Sergio D'Elia L'angelo della mia rinascita Archiviato il 7 marzo 2014 in Internet Archive., il Corriere del Sud.
  2. ^ https://www.ilpiaceredileggere.it/maria-teresa-di-lascia
  3. ^ Radio Radicale, Fame: Azione sopravvivenza 1982. Intervista a Marco Pannella, su Radio Radicale, 28 febbraio 1982. URL consultato il 7 luglio 2023.
  4. ^ Radio Radicale, Associazione radicale contro lo sterminio per fame, su Radio Radicale, 27 novembre 1982. URL consultato il 7 luglio 2023.
  5. ^ Pensioni, tutti d'accordo per non far nulla Archiviato il 29 settembre 2007 in Internet Archive. Notizie Radicali N. 67, 25 marzo 1984
  6. ^ Sviluppo senza nucleare,in Italia ci siamo riusciti Archiviato il 29 settembre 2007 in Internet Archive. Numero unico per il 35º Congresso del Partito Radicale - Budapest 22-26 aprile 1989
    Campagna per il SÌ ai quesiti sul nucleare intervista a Radio Radicale
  7. ^ Radio Radicale, Riconoscimento del rimedio omeopatico: proposta di legge radicale, su Radio Radicale, 26 luglio 1988. URL consultato il 7 luglio 2023.
  8. ^ Radio Radicale, Riunione del Consiglio Generale del CO.R.A., su Radio Radicale, 10 luglio 1992. URL consultato il 7 luglio 2023.
  9. ^ intervento:Un digiunatore al giorno[collegamento interrotto] intervista a Radio Radicale, audio, 6/05/1993
  10. ^ Un treno per Vienna Archiviato il 29 settembre 2007 in Internet Archive. Nessuno tocchi Caino, 6/07/1993
    Se Vienna dice no al Dalai Lama Radio Radicale, luglio 1993, audio
  11. ^ Radio Radicale, Congresso di Fondazione della Lega Internazionale per l'abolizione della pena di morte entro il 2000 "Nessuno tocchi Caino", su Radio Radicale, 9 dicembre 1993. URL consultato il 7 luglio 2023.
    «Di cui scrisse lo statuto, le tesi fondamentali, e cui diede il nome traducendo lei stessa con «Nessuno tocchi Caino» il passo della Genesi che prima era citato come «Nessuno uccida Caino»»
  12. ^ Radio Radicale, Trasmissione non-stop dedicata alla pena di morte con sondaggio di opinione tra gli ascoltatori, su Radio Radicale, 27 giugno 1992. URL consultato il 7 luglio 2023.
  13. ^ Emittente televisiva romana di Marco Taradash, legata al partito - Montaggio di interventi e trasmissioni di Mariateresa Di Lascia[collegamento interrotto], Teleroma 56 13/12/1991
  14. ^ Sistema telematico integrato in internet e diretto da Roberto Cicciomessere
  15. ^ Assegnato da una giuria composta da Gore Vidal, Angelo Guglielmi, Irene Bignardi, Gianluigi Melega, Paolo Mauri
  16. ^ (numero 46 del 31 luglio 1995)
  17. ^ apparso per la prima volta sul settimanale "Sette" il 6 luglio 1995, fu poi pubblicato sul numero 5 della rivista "Nessuno tocchi Caino" dell'ottobre/dicembre 1998
  18. ^ Testo del racconto «Veglia», su radioradicale.it. URL consultato il 6 marzo 2007 (archiviato dall'url originale il 26 marzo 2007).
  19. ^ 1995, Mariateresa Di Lascia, su Premio Strega. URL consultato il 10 luglio 2023 (archiviato dall'url originale il 10 luglio 2023).
  20. ^ numero 104 del maggio 1995. Una madre scrive una lettera alla sua figlia "negata", le parla di sé e cerca di stabilire un contatto. Le parla a partire dai ricordi, quelli più dolci, quelli dell'infanzia e dell'amicizia con le sorelle Tartaglia: Gemma, Gilda e Gabriella. Il primo capitolo, dal titolo "Onora il padre e la madre" si apre con una citazione tratta da La pesanteur et la grace di Simone Weil.

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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