Clement Attlee
Clement Richard Attlee, I conte Attlee (Londra, 3 gennaio 1883 – Westminster, 8 ottobre 1967), è stato un politico e militare britannico, primo ministro del Regno Unito dal 1945 al 1951.
Clement Attlee | |
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Primo ministro del Regno Unito | |
Durata mandato | 26 luglio 1945 – 26 ottobre 1951 |
Monarca | Giorgio VI |
Predecessore | Winston Churchill |
Successore | Winston Churchill |
Vice primo ministro del Regno Unito | |
Durata mandato | 19 febbraio 1942 – 23 maggio 1945 |
Vice di | Winston Churchill |
Monarca | Giorgio VI |
Predecessore | carica istituita |
Successore | Herbert Morrison |
Lord presidente del Consiglio | |
Durata mandato | 24 settembre 1943 – 23 maggio 1945 |
Capo del governo | Winston Churchill |
Predecessore | John Anderson |
Successore | Frederick Marquis |
Leader del Partito Laburista | |
Durata mandato | 25 ottobre 1935 – 25 novembre 1955 |
Predecessore | George Lansbury |
Successore | Hugh Gaitskell |
Membro del Parlamento per Walthamstow Ovest | |
Durata mandato | 23 febbraio 1950 – 26 dicembre 1955 |
Predecessore | Valentine McEntee |
Successore | Edward Redhead |
Gruppo parlamentare | Laburista |
Collegio | Walthamstow Ovest |
Membro del Parlamento per Limehouse | |
Durata mandato | 15 novembre 1922 – 23 febbraio 1950 |
Predecessore | William Pierce |
Successore | collegio abolito |
Gruppo parlamentare | Laburista |
Collegio | Limehouse |
Dati generali | |
Prefisso onorifico | The Right Honourable |
Partito politico | Partito Laburista |
Professione | Avvocato |
Clement Attlee | |
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Ufficiali britannici nell'aprile del 1916. Attlee è quello al centro. | |
Nascita | Londra, 3 gennaio 1883 |
Morte | Westminster, 8 ottobre 1967 |
Dati militari | |
Paese servito | Regno Unito |
Forza armata | British Army |
Anni di servizio | 1914 – 1919 |
Grado | Maggiore |
Guerre | Prima guerra mondiale |
Campagne | Teatro mediorientale della prima guerra mondiale Fronte occidentale |
Battaglie | Campagna di Gallipoli Campagna della Mesopotamia |
Decorazioni | 1914-15 Star British War Medal Medaglia interalleata della vittoria (Regno Unito) |
Altre cariche | Primo ministro del Regno Unito Vice primo ministro del Regno Unito Lord presidente del Consiglio Presidente del Partito Laburista |
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Presidente del Partito Laburista dal 1935 al 1955, fu un sostenitore dello stato sociale e del consenso postbellico. Come primo ministro supportò la nazionalizzazione di diverse industrie e la fondazione del National Health Service, il servizio sanitario gratuito del Regno Unito.[1][2]
A livello internazionale fu il principale interprete della transizione del Regno Unito da potenza globale a potenza europea. Supportò il piano Marshall e la decolonizzazione in Asia.[1]
Biografia
modificaStudi e inizi in politica
modificaDocente di scienze economiche, al termine del primo conflitto mondiale aderì al Partito Laburista.
Nel 1919 divenne sindaco di Stepney; nel 1922 iniziò la sua carriera parlamentare.[3]
La sua politica si rifaceva al new liberalism ed era un riformista moderato; l'abolizione del sistema capitalistico non era un suo obiettivo.
Incarichi nel primo dopoguerra
modificaRicoprì vari incarichi nei governi presieduti da Ramsay MacDonald, tra le quali le cariche di sottosegretario alla guerra (1924); di Cancelliere del Ducato di Lancaster e di ministro delle poste (tra il 1929 e il 1931).
Capo dell'opposizione ai governi conservatori, dal 1935; si batté contro la loro politica di appeasement nei confronti della Germania nazista; nel 1940 entrò nel governo di unità nazionale di Winston Churchill, anch'egli da sempre contrario all'appeasement di Chamberlain.
Primo Ministro
modificaDopo la fine della guerra in Europa chiese e ottenne la convocazione di elezioni, da lui vinte, a sorpresa, con la maggioranza assoluta.
Il suo primo impegno come premier fu la partecipazione alla conferenza di Potsdam.
Politica interna
modificaIn politica interna si mosse in tre direzioni: introduzione di un sistema assicurativo e previdenziale fondato sul principio di universalità, secondo i piani di William Beveridge; realizzazione d'un vasto piano di nazionalizzazioni; elaborazione di una pianificazione economica volta a diminuire la disoccupazione.[4]
Nazionalizzò la Banca d'Inghilterra, le miniere e le ferrovie. Tramite il consenso postbellico stabilì un equilibrio tra le forze politiche e le forze sindacaliste e diede vita a un forte stato sociale, mantenuto dai successivi governi conservatori fino a Margaret Thatcher.[1][5] Supportò Aneurin Bevan come ministro della sanità per la fondazione del National Health Service, il servizio sanitario nazionale del Regno Unito.[2]
Politica estera
modificaIn politica estera il suo governo mantenne il forte legame con gli Stati Uniti, ma nel 1946 Attlee stipulò un accordo commerciale con l'Unione Sovietica, fornendo alcuni esemplari (e concedendone la produzione, su licenza) del più avanzato turboreattore britannico, il Rolls-Royce Nene; ciò permise all'URSS di realizzare il MiG-15 e sviluppare la propria aviazione militare[6].
Diede avvio alla politica di decolonizzazione e concesse l'indipendenza al subcontinente indiano.[7]
Dopo il governo
modificaNel 1951 fu sconfitto da Winston Churchill; assunse la carica di capo dell'opposizione laburista e la mantenne sino al 1955, anno in cui si ritirò dal partito dopo 20 anni di leadership. Per aver ricoperto il ruolo di primo ministro gli fu concesso un seggio nella camera dei Lord, dove fu attivo fino alla morte nel 1967.[3]
Vita privata
modificaAttlee disse di non seguire alcun culto in particolare e di non aver alcun rapporto con la fede: quando gli chiesero se fosse agnostico, rispose 'Non lo so'[8].
Onorificenze
modificaNote
modifica- ^ a b c (EN) Derek Brown, 1945-51: Labour and the creation of the welfare state, su The Guardian, 14 marzo 2001. URL consultato il 2 marzo 2024.
- ^ a b (EN) NHS at 72: How was the health service created and what were its guiding principles?, su The Independent, 3 luglio 2020. URL consultato il 2 marzo 2024.
- ^ a b (EN) Clement Attlee | Biography, Accomplishments, & Welfare State | Britannica, su Britannica. URL consultato il 13 marzo 2024.
- ^ Morgan 1985, pp. 142-187.
- ^ Giulia Guazzaloca, Storia della Gran Bretagna (1832-2014).
- ^ Enzo Angelucci e Paolo Matricardi, Guida agli aeroplani di tutto il mondo, vol. 6, Milano, Oscar Illustrati Mondadori, Arnoldo Mondadori Editore, 1978, p. 196.
- ^ Morgan 1985, pp. 188-231.
- ^ Jerry Hardman Brookshire, Clement Attlee, New York, Manchester University Press, 1995, p. 15, ISBN 0-7190-3244-X. URL consultato il 20 gennaio 2015.
Bibliografia
modifica- (EN) Kenneth O Morgan, Labour in power, 1945-1951, Oxford University Press, 1985, ISBN 978-0192851505.
Altri progetti
modifica- Wikiquote contiene citazioni di o su Clement Attlee
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Clement Attlee
Collegamenti esterni
modifica- Attlee, Clement Richard, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Piero Treves, ATTLEE, Clement Richard, in Enciclopedia Italiana, II Appendice, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1948.
- Attlee, Clement Richard, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- (EN) Roy Jenkins, Clement Attlee, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Opere di Clement Attlee, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Audiolibri di Clement Attlee, su LibriVox.
- (EN) Clement Attlee, su IMDb, IMDb.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 36926306 · ISNI (EN) 0000 0001 2128 0695 · SBN CUBV010066 · BAV 495/47203 · LCCN (EN) n82054997 · GND (DE) 118650882 · BNE (ES) XX1198262 (data) · BNF (FR) cb11958645f (data) · J9U (EN, HE) 987007277380505171 · NDL (EN, JA) 00519666 · CONOR.SI (SL) 86633571 |
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