René Lacoste

tennista e stilista francese

Jean-René Lacoste (Parigi, 2 luglio 1904Saint-Jean-de-Luz, 12 ottobre 1996) è stato un tennista, stilista e imprenditore francese.

René Lacoste
René Lacoste tra il 1922 e il 1935
NazionalitàFrancia (bandiera) Francia
Altezza175 cm
Tennis
Termine carriera1932
Carriera
Singolare1
Vittorie/sconfitte 262–43 (85.9%)
Titoli vinti 24
Miglior ranking 1º (1926)
Risultati nei tornei del Grande Slam
Australia (bandiera) Australian Open -
Francia (bandiera) Roland Garros V (1925, 1927, 1929)
Regno Unito (bandiera) Wimbledon V (1925, 1928)
Stati Uniti (bandiera) US Open V (1926, 1927)
Altri tornei
 Giochi olimpici QF (1924)
Doppio1
Vittorie/sconfitte
Titoli vinti
Miglior ranking
Risultati nei tornei del Grande Slam
Australia (bandiera) Australian Open -
Francia (bandiera) Roland Garros V (1925, 1929)
Regno Unito (bandiera) Wimbledon V (1925)
Stati Uniti (bandiera) US Open -
Altri tornei
 Giochi olimpici Bronzo (1924)
Doppio misto1
Vittorie/sconfitte
Titoli vinti
Risultati nei tornei del Grande Slam
Australia (bandiera) Australian Open -
Francia (bandiera) Roland Garros -
Regno Unito (bandiera) Wimbledon -
Stati Uniti (bandiera) US Open F (1926, 1927)
Palmarès
OroCoppa Davis 1927
OroCoppa Davis 1928
1 Dati relativi al circuito maggiore professionistico.
Statistiche aggiornate al definitivo

Pur essendo stato un grande esponente del tennis mondiale, il suo nome è oggi principalmente legato alle magliette sportive da lui ideate nel 1933 e che infatti prendono il nome Lacoste.

Biografia

modifica

Vita privata

modifica

Figlio di industriali, nacque a Parigi nel 1904. Il padre era socio nella fabbrica di automobili francese della Hispano-Suiza, auto che venne regalata a René per gli esami di maturità.[1] Si sposò nel 1930 con la golfista Simone de La Chaume, con la quale ebbe quattro figli.[2]

Il soprannome "Coccodrillo" iniziò a essere associato a Lacoste nel 1927. Egli diceva: "Il soprannome mi venne dato dai miei compagni di squadra. A Boston, dove ci trovavamo per affrontare l'Australia in una semifinale di Coppa Davis, mi accadeva ogni giorno di passare di fronte ad un negozio chic, che esponeva una borsa in pelle di coccodrillo, adatta a contenere le mie racchette. La mia ammirazione per la borsa suscitò il divertimento generale, tanto che Pierre Gillou, il nostro capitano, mi promise che, se avessi vinto i miei due singolari, me l'avrebbe regalata. L'immagine del coccodrillo divenne un simbolo fortunato, tanto che lo feci ricamare sui blazer bianchi da tennis e, in seguito, sulle camicette".[3]

La figlia Catherine intraprese a sua volta la carriera sportiva, riuscendo a ottenere buoni risultati nel golf.

Carriera sportiva

modifica

Formò insieme con Jacques Brugnon, Henri Cochet e Jean Borotra la formidabile squadra dei quattro moschettieri, che strappò la Coppa Davis agli statunitensi nel 1927 e la vinse per sei stagioni consecutive, fino al 1932.[4] Di questi quattro, Lacoste era il più giovane, ma probabilmente il più abile a rete, data l'eleganza del suo gioco.

Anche nel singolo Lacoste ottenne grandi risultati: grazie alla sua brillante tattica, ai suoi colpi sopraffini da fondo campo e al suo rovescio perfetto, vinse due volte il torneo di Wimbledon (nel 1925 e nel 1928), tre volte il Roland Garros (1925, 1927 e 1929) e due edizioni del US Open (1926 e 1928). Partecipò, seppur in maniera meno fondamentale, alle vittorie in Coppa Davis della Francia nel 1931 e nel 1932. L'anno successivo si ritirò dal tennis per fondare con l'amico e collega André Gillier una linea di abbigliamento sportivo che porta ancor oggi il suo nome.

Grazie ai suoi allenamenti scrupolosi e alla strategia accurata con la quale affrontava ogni avversario, Lacoste è entrato di diritto, nel 1976, nella International Tennis Hall of Fame.[5]

Un bel tributo al gruppo dei Moschettieri è situato a Newport, nel Rhode Island.

Carriera nell'abbigliamento

modifica
 
Marchio della casa di abbigliamento Lacoste

Grazie alle T-shirt polo che realizzò a partire dal 1933 nella sua linea di abbigliamento, Lacoste divenne ricco e popolare: il coccodrillo, simbolo della città della Provenza Nîmes, è infatti il marchio cucito sulla sinistra di tutti i suoi capi. In breve, la Lacoste si espanse ad altri sport, anche grazie al mestiere della moglie di René, campionessa di golf.

Nel 1967 Lacoste si trasferì a Saint-Jean-de-Luz, dove diresse fino all'ultimo giorno di vita l'azienda.

Finali nei tornei del Grande Slam

modifica

Singolare

modifica

Vittorie (7)

modifica
Anno Torneo Superficie Avversario in finale Punteggio
1925   Internazionali di Francia, Parigi Terra rossa   Jean Borotra 7–5, 6–1, 6–4
1925   Torneo di Wimbledon, Londra Erba   Jean Borotra 6–3, 6–3, 4–6, 8–6
1926   U.S. National Championships, New York Erba   Jean Borotra 6–4, 6–0, 6–4
1927   Internazionali di Francia, Parigi Terra rossa   Bill Tilden 6–4, 4–6, 5–7, 6–3, 11–9
1927   U.S. National Championships, New York Erba   Bill Tilden 11–9, 6–3, 11–9
1928   Torneo di Wimbledon, Londra Erba   Henri Cochet 6–1, 4–6, 6–4, 6–2
1929   Internazionali di Francia, Parigi Terra rossa   Jean Borotra 6–3, 2–6, 6–0, 2–6, 8–6

Finali perse (3)

modifica
Anno Torneo Superficie Avversario in finale Punteggio
1924   Torneo di Wimbledon, Londra Erba   Jean Borotra 1–6, 6–3, 1–6, 6–3, 4–6
1926   Internazionali di Francia, Parigi Terra rossa   Henri Cochet 2–6, 4–6, 3–6
1928   Internazionali di Francia, Parigi Terra rossa   Henri Cochet 7–5, 3–6, 1–6, 3–6

Vittorie (3)

modifica
Anno Torneo Superficie Compagno Avversari in finale Punteggio
1925   Internazionali di Francia, Parigi Terra rossa   Jean Borotra   Jacques Brugnon
  Henri Cochet
7–5, 4–6, 6–3, 2–6, 6–3
1925   Torneo di Wimbledon, Londra Erba   Jean Borotra   John Hennessey
  Raymond Casey
6–4, 11–9, 4–6, 1–6, 6–3
1929   Internazionali di Francia, Parigi Terra rossa   Jean Borotra   Jacques Brugnon
  Henri Cochet
6–3, 3–6, 6–3, 3–6, 8–6

Finale perse (1)

modifica
Anno Torneo Superficie Compagno Avversari in finale Punteggio
1927   Internazionali di Francia, Parigi Terra rossa   Jean Borotra   Jacques Brugnon
  Henri Cochet
6–2, 2–6, 0–6, 6–1, 4–6
  1. ^ Gianni Clerici, Divina, Fandango, 2002, p. 198.
  2. ^ La battaglia dei Lacoste Due cugine per la guida, su archiviostorico.corriere.it, corriere.it, 24 settembre 2012. URL consultato il 22 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2014).
  3. ^ Gianni Clerici, Lacoste, il coccodrillo dandy che inventò il tennis totale, su ricerca.repubblica.it, repubblica.it, 10 agosto 2008. URL consultato il 22 novembre 2014.
  4. ^ Gianni Clerici, Non chiamateli moschettieri, su ricerca.repubblica.it, corriere.it, 4 dicembre 1991. URL consultato il 22 novembre 2014.
  5. ^ Profilo nell'International Tennis Hall of Fame, su tennisfame.com. URL consultato il 22 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 7 ottobre 2014).

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica
Controllo di autoritàVIAF (EN306401654 · ISNI (EN0000 0001 1193 4835 · LCCN (ENn84013726 · GND (DE126676941 · BNF (FRcb11944187t (data)