comune italiano, in provincia autonoma di Trento

Pinzolo
La conurbazione di Pinzolo e Carisolo a fondovalle
Stato
Regione
Territorio
Altitudine
Superficie
Abitanti
Nome abitanti
Prefisso tel
CAP
Fuso orario
Patrono
Posizione
Mappa dell'Italia
Mappa dell'Italia
Pinzolo
Sito del turismo
Sito istituzionale

Pinzolo è un centro del Trentino-Alto Adige.

Da sapere

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Cenni geografici

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È il centro principale della Val Rendena in territorio trentino. Dista 57 km. da Trento e 103 da Brescia.

Cenni storici

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La storia di Pinzolo non registra avvenimenti di grande rilievo; è storia comune ai centri di montagna dediti all'agricoltura e all'allevamento. I documenti degli archivi parlano di un centro in cui la vita del popolo era profondamente legata alla tradizione religiosa. A Pinzolo si registra la presenza di una delle prime Compagnie dei Battuti della regione. I Battuti erano laici riuniti in congregazione religiosa che praticavano lunghe e severe penitenze e lunghe orazioni, oltre a dedicarsi ad opere di assistenza e di carità.

Gli avvenimenti della Prima Guerra Mondiale toccarono molto da vicino il paese, poiché l'Adamello fu teatro di importanti azioni belliche. L'annessione all'Italia non mitigò la cronica povertà del paese, né quella della Val Rendena in generale. L'emigrazione all'estero e verso altre zone d'Italia divenne massiccia e fece conoscere nel mondo la figura dell'arrotino della Val Rendena, al quale Pinzolo ha dedicato un monumento.

Dagli anni Sessanta. con il boom economico, inizia un certo fervore turistico. Madonna di Campiglio, che già aveva avuto un certo apprezzamento come località di villeggiatura per il ceto nobile asburgico (vi soggiornò anche l'imperatrice Sissi con l'imperatore d'Austria), si lancia definitivamente come uno dei più importanti centri sciistici dell'arco alpino; Pinzolo ne beneficia sviluppando inizialmente un turismo estivo per famiglie, grazie alla bellezza della sua posizione in vista del Brenta, dell'Adamello e della Presanella, poi proponendosi a sua volta come centro di turismo anche invernale e sviluppando, come Madonna di Campiglio, una buona dotazione di impianti di risalita e di piste da sci.

Si può dire che ora la sua economia gode di una tranquilla floridezza grazie allo sviluppo della attività turistica sia estiva che invernale che lo fa annoverare fra i centri più rinomati del settore in tutto il Trentino.


Come orientarsi

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Mappa a tutto schermo Pinzolo


Come arrivare

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In aereo

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  • 46.46027811.3263891 Aeroporto di Bolzano-Dolomiti (IATA: BZO) (6 km dal centro di Bolzano), +39 0471 255 255, fax: +39 0471 255 202. apertura al pubblico: 05:30–23:00; apertura biglietteria: 06:00-19:00; il check-in per voli da Bolzano è possibile solo da 1 ora ad un massimo di 20 minuti prima della partenza. Piccolo scalo regionale con voli di linea da e per Lugano e Roma con Etihad Regional (by Darwin Air). In alcuni periodi dell'anno, la compagnia Lauda Air collega la città con Vienna una volta a settimana. Più numerosi invece i voli charter.
  • 45.39666710.8877782 Aeroporto di Verona (Catullo), Caselle di Sommacampagna, +39 045 8095666, .
  • 45.42555610.3269443 Aeroporto di Brescia (D'Annunzio), Via Aeroporto 34, Montichiari (I collegamenti con l'aeroporto di Brescia sono garantiti dai trasporti pubblici tramite il bus/navetta. La fermata a Brescia città è situata alla stazione dei pullman (numero 23), mentre quella dell'aeroporto è al fronte terminale. Sono inoltre previsti collegamenti per la città di Verona attraverso la linea bus/navetta 1), +39 045 8095666, . Solo Charter

In auto

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È attraversato dalla strada statale 239 Dimaro - Tione di Trento

• Uscita "Rovereto Sud" in direzione Sarche, Tione, Campiglio (dal casello 70 km circa a Pinzolo) autostrada del Brennero

• Uscita "San Michele all'Adige" in direzione Mezzolombardo, Cles, Dimaro, Madonna di Campiglio (dal casello 67 km a Campiglio) autostrada del Brennero

• Uscita consigliata Trento Centro in direzione Riva del Garda, Tione, Pinzolo (60 km dal casello) autostrada del brennero


Uscita "Brescia Est" autostrada Milano-Venezia in direzione Lago d'idro, Tione, Madonna di Campiglio

In treno

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Stazione FFSS di Trento o Brescia, proseguendo poi in autobus.


In autobus

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Collegamenti diretti da Trento, Milano, Brescia.

Come spostarsi

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Cosa vedere

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San Vigilio
Abside
Danza Macabra
Danza Macabra
Vele dell'abside
Cristo risorge
Affreschi
Storie di San Vigilio
  • 46.16485610.7647471 Chiesa di San Vigilio. A metà strada fra Pinzolo e Carisolo si incontra la chiesa di San Vigilio, isolata con il suo piccolo cimitero che la attornia e ne fa un luogo di intensa suggestione quando di notte si staglia nel buio illuminata da fasci di luce gialla che sottolineano la potenza delle figure della Danza Macabra con la quale Simone Baschenis, della nota famiglia di pittori itineranti bergamaschi che tanto hanno operato in Trentino, ha affrescato la parete esterna meridionale. La data 31 ottobre 1539 e la firma dell'artista siglano anche la serie di affreschi dei Sette Peccati Mortali.
    Il tema della Danza Macabra, più presente all'estero che non in Italia dove è piuttosto inconsueto, intende ricordare all'osservatore la grande livella rappresentata dalla Morte in trono ed incoronata, Signora assoluta ed invincibile che non risparmia nessuno dei personaggi rappresentati nel lungo corteo (22 metri per 2 metri di altezza) dell'affresco: Pontefice, cardinale, vescovo, imperatore, re, regina, medico, guerriero, mendicante, giovane, vecchio, ricco, monaca, frate, bambino, gentildonna, tutti afferrati da sguaiati scheletri che governano la Danza, il cui corteo è chiuso dall'Arcangelo Michele e dal Diavolo.
    I personaggi sono descritti ciascuno da versetti collocati al di sotto della figura, mentre gli scheletri portano cartigli sui quali sono scritte dotte citazioni latine.
    La serie dei Peccati Mortali si trova sotto la Danza Macabra; sono rappresentati ognuno da una bestia: la Superbia dal leone, l'Avarizia dal rospo, la Lussuria dal becco, l'Ira dal gatto, la Gola dal porco, l'Invidia dal nibbio, l'Accidia dall'asino.
    L'origine della chiesa è però molto più antica. Le caratteristiche architettoniche della struttura originaria la datano al Decimo secolo. Ne indicano la vetustà l'arco trionfale primitivo, alcune caratteristiche nella struttura del campanile, le bifore della cella originaria, una serie di affreschi sull'ingresso sud che la classificano di epoca romanica. A destra dell'abside è stata rinvenuta, in seguito a lavori effettuati, una Annunciazione in ottimo stato di conservazione che risale al XIII secolo, così come gli affreschi che adornano la facciata meridionale esterna assieme alle successive opere del Baschenis.
    I secoli seguenti al romanico apportarono ampliamenti e sopraelevazione dell'edificio, a pianta rettangolare e a tre navate, con interventi gotici denotati dall'arco ogivale del portale, da nicchie a sesto acuto, dalla struttura dell'abside. Nelle sei vele della cupola dell'abside sono rappresentati il Padre Eterno, San Vigilio, i Dottori della Chiesa Gregorio, Gerolamo, Ambrogio, Agostino e gli Evangelisti Matteo, Marco, Luca e Giovanni.
    Gli altari sono pure riccamente affrescati; notevole nell'altare di San Rocco una Madonna in trono di carattere bizantino, un Cristo nel Limbo e un Cristo che si fa toccare da Tommaso. L'altare maggiore è in legno dorato con intagli e bassorilievi del 1636; pure in legno dorato, del 1639, l'altare di San Rocco; del 1617 l'altare in legno del Rosario, oltre all'altare di San Giacomo e a quello della Confraternita dei Battuti.
    Danza Macabra
    Danza Macabra
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  • 46.1592710.7653732 Chiesa parrocchiale di San Lorenzo. Quando la chiesa di San Vigilio, che era stata parrocchiale di Carisolo e Pinzolo, cominciò ad essere insufficiente a servire entrambi i paesi, a Pinzolo si costruì una nuova chiesa sul luogo di una antica cappella dedicata a San Lorenzo. La costruzione impegnò gli anni dal 1765 al 1771. La facciata è stata decorata nel 1777 e presenta un grande portale parzialmente in granito. I due medaglioni marmorei ai lati del portale - ricordano due personaggi del paese: l'arcivescovo francescano Antonio Maturi(1686 - 1751) e il missionario gesuita Angelo Maffei (1844 - 1899).
    L'edificio ha un'unica ampia navata, con due altari laterali per ogni lato. L'opera più importante conservata nella chiesa è senza dubbio l'altare maggiore, che fu acquistato per il nuovo tempio dalla chiesa di santa Eufemia a Verona; datato anno 1694 viene attribuito a Giovan Battista Ranghieri, autore degli altari più belli del Seicento veronese. È in stile barocco, in marmo di vari colori.
    I due altari più vicini all'altar maggiore risalgono al 1857 e sono opera dei fratelli Peduzzi; in uno si conserva l'immagine lignea della Madonna con il Bambino, del 1858, oggetto di particolare venerazione; nell'altro si può vedere la grande tela raffigurante la Beata Giovanna Maria Bonomo, un personaggio un po' di casa poiché il padre parrebbe originario di Pinzolo; il quadro è del 1787 ed è firmato da Domenico Zeni di Bardolino.
    Gli altri due altari laterali sono di poco posteriori, e sono stati completati nel 1863 da Renato Peduzzi, nipote degli autori di quelli prossimi all'altare maggiore; uno ospita le statue di Sant'Antonio e San Rocco oltre ad una grande tela di scuola veneta del XVI secolo Il Crocefisso, la Madonna e San Lorenzo; l'altro le statue di San Giuseppe e San Luigi ed un quadro di San Francesco di primi Novecento. Il fonte battesimale è opera moderma (1970) dello scultore cremonese Emilio Priori, artista di solida fama; su una fascia marmorea in bassorilievo sono rappresentati episodi della storia della salvezza, dal peccato originale alla resurrezione di Cristo.
    Fra il 1865 e il 1867 fu eretto lo svettante campanile, progettato da Leopoldo Claricini. È interamente in granito e con la sua altezza di 72 metri si colloca nel novero delle torri campanarie più alte del Trentino.
  • 46.1590310.761683 Chiesetta di San Gerolamo. Questo piccolo edificio sacro serviva già nel medioevo ai monaci dell'Ospizio di Madonna di Campiglio come base. Conserva un altare ligneo dorato del Seicento rappresentante San Girolamo che scrive la Bibbia e la Madonna Addolorata.


Eventi e feste

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Cosa fare

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Cascate Nardis
  •  Attrazione principale 46.168110.71091 Val di Genova. La Val di Genova è una stretta valle che ha mantenuto la propria natura intatta grazie alla mancanza di centri abitati. È attorniata dalle alte cime dei monti Carè Alto (3.283 m.), Mandrone (3.283 m.) e Cima Presanella (3.556 m.). Ricchissima di acque, è percorsa dal Sarca di Val Genova ed è caratterizzata dalle Cascate Nardis, le cui acque divise in due bracci compiono un salto di oltre 130 metri; altre cascate sono quelle del Lares e quelle del Mataròt. La località Ragada raggruppa masi e baite utilizzate ancora oggi che formavano un piccolo villaggio usato dai contadini per l'alpeggio estivo. Nel 1951 vi fu costruita una chiesetta dove ogni estate si svolge la Sagra di Ragada; nel suo campanile è stata collocata la campana dell'antica torre campanaria di Strembo.
    Nell'alta valle sono presenti rifugi di sosta. Il rifugio Bedole, a 1.641 metri di altitudine, è raggiungibile in auto o con il servizio navetta del Parco naturale Adamello-Brenta; il rifugio Città di Trento (detto anche Mandrone a 2.424 metri di altezza) è l'ultima tappa prima del ghiacciaio del Mandrone. Nell'ultima parte del percorso boschivo si rimane colpiti dalla quantità di fiori montani, quali i gigli martagoni, i rododendri, ed infine le stelle alpine sulle rocce.
    Oltre il rifugio Mandrone il sentiero naturalistico Marchetti conduce al rifugio Lobbia Alta dedicato ai Caduti dell'Adamello a 3.040 metri, dopo aver attraversato il ghiacciaio dell'Adamello. Questo luogo è noto al grande pubblico per essere stato teatro dell'incontro fra Giovanni Paolo II e il presidente italiano Sandro Pertini nel 1985. Nel 1988 il Papa vi rotornò per benedire l'altare in granito che vi fu eretto in suo onore; la vicina Cresta Croce il 31 dicembre 1999 è diventata Punta Giovanni Paolo II.
    Oltre alla ricchezza della vegetazione la Val Genova, compresa nel Parco naturale Adamello-Brenta è riccamente popolata da molte specie animali. Prima dell'istituzione del Parco la Val Genova era l'unica valle alpina in cui ancora sopravvivevano pochissimi esemplari di orso bruno, la cui popolazione è attualmente in ripresa. Non è difficilissimo, in alcune stagioni, avvistarne qualche esemplare in lontananza.
    La valle, così ricca di acqua, annovera anche una serie di laghi: Mandrone, Ghiacciato, Rotondo, Scuro e Preséna.


Acquisti

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Come divertirsi

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Dove mangiare

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Prezzi medi

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  • 46.1605510.765341 Ristorante La Briciola, Via Bolognini 27, +39 0465 501443.
  • 46.1697210.76452 Ristorante pizzeria All'Antica Segheria, via Campiglio 2, +39 0465 501498.


Dove alloggiare

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Prezzi medi

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Sicurezza

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Come restare in contatto

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  • 46.15742510.7655218 Poste italiane, via San Lorenzo 30, +39 0465 503062, fax: +39 0465 501279.


Tenersi informati

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Nei dintorni

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Itinerari

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Altri progetti

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