Roscosmos: differenze tra le versioni
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|bilancio = 251 miliardi di rubli<ref>{{cita web|url=https://tass.com/science/1603323|titolo=Russia to allocate over $3.1 bln for space activities in 2023 — Putin|editore=TASS|data=12 aprile 2023|accesso=26 dicembre 2023|lingua=en}}</ref> (2023) |
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{{C|Nomenclatura discrepante: la voce è stata spostata a '''Roscosmos''' nel 2015, ma la categoria è rimasta [[:Categoria:Agenzia Spaziale Russa]]. Per coerenza, voce e categoria dovrebbero usare la stessa nomenclatura. Quale delle due?|astronautica|luglio 2020}} |
{{C|Nomenclatura discrepante: la voce è stata spostata a '''Roscosmos''' nel 2015, ma la categoria è rimasta [[:Categoria:Agenzia Spaziale Russa]]. Per coerenza, voce e categoria dovrebbero usare la stessa nomenclatura. Quale delle due?|astronautica|luglio 2020}} |
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'''Roscosmos''', formalmente Corporazione Statale per le Attività Spaziali "Roscosmos" ({{Russo|Госуда́рственная корпора́ция по косми́ческой де́ятельности "Роско́смос"|Gosudárstvennaâ korporáciâ po kosmíčeskoj déâtelʹnosti "Roskosmos"}}), detta anche Corporazione Statale Roscosmos o più semplicemente Roscosmos, è una corporazione statale che gestisce l'industria spaziale e gli asset spaziali russi, creata nel 2015 unendo la precedente Agenzia Spaziale Federale "Roscosmos" ({{Russo|Федерального космического агентства "Роскосмос"|Federalʹnogo kosmičeskogo agentstva "Roskosmos"}}) con la Corporazione Unita per lo Spazio e la Missilistica ({{Russo|Объединенная ракетно-космическая корпорация|Obʺedinennaâ raketno-kosmičeskaâ korporaciâ}}) all'interno del progetto di rinazionalizzazione dell'industria spaziale russa. |
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L<nowiki>'</nowiki>'''Agenzia spaziale russa''' ({{russo|федеральное космическое агентство|Federal'noe kosmičeskoe agentstvo}}), nota precedentemente come '''Agenzia russa per l'aviazione e lo spazio''' ('''RKA'''; {{russo|Российское авиационно-космическое агентство|Rossijskoe aviacionno-kosmičeskoe agentstvo}}), comunemente chiamata '''Roscosmos''', è l'agenzia governativa responsabile per il programma spaziale [[Russia|russo]] e le ricerche aerospaziali. |
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Il quartier generale è situato a [[Mosca (Russia)|Mosca]], mentre il controllo missione si trova nella vicina città di [[Korolëv (città)|Korolëv]] e il [[Centro di addestramento cosmonauti Jurij Gagarin]] nella [[Città delle Stelle]], nell'[[Oblast' di Mosca]]. Il 22 febbraio 2019 è stata annunciata la costruzione di un nuovo quartier generale, chiamato Centro Spaziale Nazionale ({{Russo|Национальный космический центр|Nacionalʹnyj kosmičeskij centr}}). Le località di lancio sono costituite dal [[Cosmodromo di Bajkonur]] nel [[Kazakistan]], il primo e più grande spazioporto del mondo, e dal [[Cosmodromo Vostočnyj]], che si trova nella regione orientale nell'[[Oblast' dell'Amur]]. |
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Il direttore di Roscosmos, a partire da luglio 2022, è [[Jurij Borisov (politico)|Jurij Borisov]]<ref name="borisov"/>. |
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Proseguendo il programma spaziale sovietico, l'eredità di Roscosmos include il [[Sputnik 1|primo satellite mai lanciato]], la [[Vostok 1|prima navetta con equipaggio]], la [[Voschod 2|prima passeggiata spaziale]], la [[Luna 9|prima sonda ad allunare]], la [[Venera 7|prima sonda ad atterrare su Venere]], la [[Mars 3|prima sonda ad atterrare su Marte]], il [[Lunochod|primo rover]] e la [[Saljut 1|prima stazione spaziale]]. |
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== Storia == |
== Storia == |
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Il [[programma spaziale sovietico]] non possedeva agenzie centrali esecutive, ma aveva una struttura organizzativa distribuita, dove il ruolo di primo piano era svolto dagli uffici di progettazione e dal concilio dei progettisti. La creazione della Agenzia Spaziale Russa ({{Russo|Российское космическое агентство|Rossijskoe kosmičeskoe agentstvo}}) il 25 febbraio 1992, tramite il decreto n.185 del [[Presidente della Federazione Russa|Presidente]] [[Boris Nikolaevič El'cin|El'cin]]<ref>{{cita web |url=http://poisk-zakona.ru/263909.html |titolo=Указ Президента Российской Федерации от 25.02.1992 № 185 |accesso=7 febbraio 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160531123023/http://poisk-zakona.ru/263909.html |dataarchivio=31 maggio 2016 |urlmorto=sì|lingua=ru}}</ref>, rappresentò quindi un nuovo tipo di organizzazione. Il primo direttore fu [[Û́rij Nikoláevič Kóptev|Û́rij Kóptev]], che aveva precedentemente lavorato alla progettazione dei lander marziani all'istituto [[NPO Lavočkina]].<ref name="harvey">{{cita libro|autore=Brian Harvey|titolo=The Rebirth of the Russian Space Program|editore=Springer|anno=2007|edizione=1|capitolo=The design bureaus|ISBN=978-0-387-71354-0}}</ref> |
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La RKA si è formata nell'[[Unione Sovietica]] dopo la dissoluzione del [[programma spaziale sovietico]]. L'RKA utilizza la tecnologia e i siti di lancio sviluppati dal precedente programma spaziale russo. La RKA ha il controllo sul programma spaziale civile russo incluse tutte le missioni con e senza equipaggio. |
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In seguito al [[Crollo dell'Unione Sovietica|crollo dell'URSS]], l'agenzia spaziale russa adesso e il [[programma spaziale sovietico]] prima sono sempre stati afflitti da una cronica mancanza di fondi che hanno reso molto complicato il programma lunare e la cooperazione per la [[Stazione Spaziale Internazionale]] (ISS). Tuttavia nel [[2005]] i preventivi per i futuri fondi statali sono molto favorevoli. Il governo russo ha approvato uno stanziamento per il programma spaziale di 1800 miliardi di [[Rublo russo|rubli]] (52 miliardi di euro) tra il 2014 e il 2020.<ref>{{cita news|autore=Matthew Bodner|url=https://themoscowtimes.com/business/article/russian-space-program-gets-52bln-boost/500157.html|titolo=Russian Space Program Gets $52Bln Boost|pubblicazione=themoscowtimes.com|data=14 maggio 2014|accesso=27 maggio 2015|lingua=en|formato=}}</ref> |
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Nei primi anni di attività l'organizzazione soffrì di una mancanza di autorità, dovuta alla determinazione dei potenti uffici di progettazione di mantenere le proprie sfere operative. Ad esempio, la prosecuzione della vita operativa della [[Mir (stazione spaziale)|stazione Mir]] oltre il 1999 non venne decisa da Roscosmos, ma da uno stakeholder privato dell'ufficio di progettazione [[RKK Ėnergija|NPO Ėnergija]]. Un altro esempio fu lo sviluppo del nuovo [[Famiglia di lanciatori Angara|vettore Angara]], dovuto più all'abilità del [[GKNPC Chruničev|Centro di Ricerca e Produzione Spaziale Chruničev]] di attrarre risorse, che a una decisione dell'agenzia.<ref name="harvey" /> |
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=== Anni della crisi === |
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Negli anni 90 l'agenzia affrontò serie difficoltà a causa della mancanza di finanziamenti, che incoraggiò la ricerca di altre soluzioni per mantenere operativi i programmi spaziali. Come risultato, l'agenzia iniziò a lanciare satelliti commerciali e si aprì al turismo spaziale. Le missioni scientifiche, come l'invio di sonde interplanetarie e missioni astronomiche, ricoprirono all'epoca un ruolo minoritario. Anche se Roscosmos collaborava con le [[Vozdušno-kosmičeskie sily|forze militari aerospaziali]], il suo finanziamento non era compreso nel budget per la difesa. Ciononostante, l'agenzia riuscì a mantenere operativa la [[Mir (stazione spaziale)|stazione spaziale Mir]] ben oltre la sua vita operativa prevista, continuò i lanci delle [[Sojuz (veicolo spaziale)|missioni Sojuz]] e [[Progress (veicolo spaziale)|Progress]] e contribuì alla [[Stazione Spaziale Internazionale]] (ISS). La Federazione Russa entrò nel progetto della ISS nel 1993 tramite un accordo intergovernativo tra i governi delle nazioni partecipanti.<ref name="esa_iss">{{cita web|url=https://www.esa.int/Science_Exploration/Human_and_Robotic_Exploration/International_Space_Station/International_Space_Station_legal_framework|titolo=International Space Station legal framework|editore=ESA|accesso=26 dicembre 2023|lingua=en}}</ref> Il protocollo di collaborazione tra la Federazione Russa e gli Stati Uniti prevedeva, nella prima fase, una collaborazione tra la NASA e Roscosmos nel periodo 1995-1998 per il lancio di [[Programma Shuttle-Mir|missioni Space Shuttle verso la stazione Mir]], e nella seconda fase, dal 1998 in poi, il lancio dei primi componenti della ISS.<ref name="nasa_iss">{{cita web|url=https://www.nasa.gov/reference/international-space-station/|titolo=International Space Station|editore=NASA|accesso=26 dicembre 2023|lingua=en}}</ref> Successivamente vennero stipulati dei Memorandum of Understanding (MoU) tra le agenzie spaziali dei partecipanti al progetto per definire gli aspetti tecnici della costruzione.<ref name="esa_iss"/> |
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Nel 1999 l'agenzia venne ristrutturata con il decreto del [[Presidente della Federazione Russa|Presidente]] [[Boris Nikolaevič El'cin|El'cin]] n.651 del 25 maggio<ref>{{cita web|url=http://kremlin.ru/acts/bank/13891|titolo=Указ Президента Российской Федерации от 25.05.1999 г. № 651|editore=Президент России|lingua=ru|accesso=12 marzo 2019|dataarchivio=25 settembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200925173423/http://kremlin.ru/acts/bank/13891|urlmorto=no}}</ref>, che creò l'Agenzia Russa per l'Aviazione e lo Spazio "Rosaviacosmos" ({{Russo|Российское авиационно-космическое агентство "Росавиакосмос"|Rossijskoe aviacionno-kosmičeskoe agentstvo "Rosaviakosmos"}}). |
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=== 2000: inizio della cooperazione per la ISS === |
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Il 31 ottobre 2000 alle 10:53, il lancio della navetta Sojuz trasportò il primo equipaggio della stazione spaziale internazionale. L'[[Expedition 1]] era costituita dal comandante [[William Shepherd]] della NASA e i cosmonauti [[Sergej Konstantinovič Krikalëv|Sergej Krikalëv]] e [[Jurij Pavlovič Gidzenko|Jurij Gidzenko]] di Rosaviakosmos.<ref>{{cita web|url=http://www.nasa.gov/image-feature/oct-31-2000-launch-of-first-crew-to-international-space-station|titolo=Oct. 31, 2000, Launch of First Crew to International Space Station|cognome=Loff|nome=Sarah|data=28 ottobre 2015|editore=NASA|accesso=26 dicembre 2023|dataarchivio=18 settembre 2020|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20200918113649/https://www.nasa.gov/image-feature/oct-31-2000-launch-of-first-crew-to-international-space-station/|urlmorto=no|lingua=en}}</ref> L'equipaggio raggiunse la stazione il 2 novembre, segnando l'inizio di una presenza umana ininterrotta fino ad oggi. Rosaviakosmos contribuì, assieme alla NASA, alla costruzione dei moduli principali della ISS [https://www.unoosa.org/pdf/pres/lsc2013/tech-05E.pdf] che costituiscono il [[segmento orbitale russo]] e possiede uno dei due centri di controllo missione, situato a [[Korolëv (città)|Korolëv]]. |
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=== 2004-2006 === |
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A marzo 2004, con il decreto del Presidente della Federazione Russa n.314<ref>{{cita web|url=https://www.wto.org/english/thewto_e/acc_e/rus_e/wtaccrus58_leg_85.pdf|titolo=DECREE OF THE PRESIDENT OF THE RUSSIAN FEDERATION NO. 314 OF MARCH 9, 2004 ON THE SYSTEM AND STRUCTURE OF FEDERAL BODIES OF EXECUTIVE POWER|editore=WTO|accesso=26 dicembre 2023|lingua=en|formato=PDF}}</ref>, Rosaviacosmos venne riorganizzata nella Agenzia Spaziale Federale "Roscosmos" ({{Russo|Федерального космического агентства "Роскосмос"|Federalʹnogo kosmičeskogo agentstva "Roskosmos"}}) e [[Anatolij Nikolajevič Perminov|Anatolij Perminov]], che aveva servito precedentemente come primo comandante delle [[Raketnye vojska strategičeskogo naznačenija|forze missilistiche strategiche russe]] prese il posto del direttore [[Û́rij Nikoláevič Kóptev|Û́rij Kóptev]]. |
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Il boom dell'economia russa, avvenuto durante il 2005 grazie alle esportazioni di [[petrolio]] e [[Gas naturale|gas]], contribuì ad un maggiore finanziamento di Roscosmos. Nel 2006 venne pianificata una spesa di 23 miliardi di rubli<ref>{{cita web|url=https://sputnikglobe.com/20050715/40914156.html|titolo=What the Russian papers say|editore=Sputnik International|data=15 luglio 2005|accesso=26 dicembre 2023|lingua=en}}</ref>, con un aumento di 4,7 miliardi rispetto all'anno precedente. Il budget, per il periodo 2006-2015, fu portato dalla [[Duma di Stato (Federazione Russa)|Duma]] a 206 miliardi di rubli<ref>{{cita web|url=https://spacenews.com/roskosmos-drafts-206-billion-ruble-plan-replenish-satellite-fleet/|titolo=Roskosmos Drafts 206 Billion-Ruble Plan To Replenish Satellite Fleet |editore=SpaceNews|data=25 aprile 2005|accesso=26 dicembre 2023|lingua=en}}</ref>, per la costruzione di due nuove piattaforme di lancio, la costruzione della navetta [[Kliper]] e l'invio di una o due sonde verso [[Marte (astronomia)|Marte]]. All'interno del programma decennale, il finanziamento prevedeva un incremento di 5-10% annuo. Oltre a questo, l'agenzia poteva contare su oltre 130 miliardi di rubli da altre fondi, come investimenti dell'industria e lanci spaziali commerciali. Nel 2006 venne avviata la Space Dialogue Initiative<ref>{{Cita web|url=https://www.esa.int/About_Us/Corporate_news/Europe_and_Russia_confirm_closer_space_cooperation|titolo=Europe and Russia confirm closer space cooperation|data=21 marzo 2007|accesso=26 dicembre 2023|lingua=en}}</ref>, una cooperazione con l'[[Agenzia Spaziale Europea]] nei campi dell'osservazione terrestre, le comunicazioni satellitari, i lanciatori e i futuri veicoli, e nell'ambito scientifico. Inizialmente era previsto lo sviluppo delle infrastrutture del [[cosmodromo di Svobodnyj]], ma esso fu abbandonato con il rinnovo degli accordi con il [[Kazakistan]] per l'impiego del [[Cosmodromo di Bajkonur]] fino al 2050 ad un costo di 115 milioni di dollari annui.<ref name="perconcordiam">{{cita web|url=https://perconcordiam.com/russias-strategic-shift-in-space-policy/|titolo=Russia's Strategic Shift in Space Policy|editore=Perconcordiam|data=6 dicembre 2021|autore=Paweł Bernat|accesso=26 dicembre 2023|lingua=en}}</ref><ref name="ssm"/> |
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=== 2006-2012 === |
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Nel 2005 venne firmato un accordo tra la NASA e l'Agenzia Spaziale Federale della durata di 5 anni e di 719 milioni di dollari, grazie al quale la NASA comprò i voli russi per la rotazione dell'equipaggio sulla stazione e il trasporto dei rifornimenti nel periodo 2010-2015.<ref>{{cita web|url=https://edition.cnn.com/2008/TECH/space/08/14/nasa.russia.soyuz/|titolo=Experts: Reliance on Russia makes NASA weak|editore=CNN|autore=Lara Farrar|lingua=en}}</ref><ref>{{cita web|url=https://spacenews.com/cots-contenders-voice-concern-nasa-russia-space-station-deal/|titolo=COTS Contenders Voice Concern with NASA-Russia Space Station Deal |data=18 aprile 2007|editore=SpaceNews|accesso=26 dicembre 2023|lingua=en}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.aero-news.net/index.cfm?do=main.textpost&id=2B02E458-C0DC-4DBA-ADC2-BFE524B03942|titolo=NASA, Russia Agree To Launch Contract Through 2011|data=10 aprile 2007|editore=Aero News Network|accesso=26 dicembre 2023|lingua=en}}</ref> |
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Il budget federale rimase invariato per l'anno 2009 nonostante la crisi economica mondiale, rimanendo a 82 miliardi di rubli<ref>{{cita web|url=http://archive.premier.gov.ru/eng/events/news/4797/print/|titolo=Prime Minister Vladimir Putin chaired a meeting on restructuring the missile and space industry|data=25 agosto 2009|accesso=26 dicembre 2023|lingua=en}}</ref>. Nel 2011, il governo russo aumentò il finanziamento del programma nazionale spaziale a 115 miliardi di rubli.<ref name="ssm">{{cita web|url=https://www.spacesafetymagazine.com/space-on-earth/space-economy/the-space-sector-in-main-extra-european-space-powers/|titolo=The Space Sector in Main Extra-European Space Powers|data=1 aprile 2015|autore=Violetta Orban|editore=Space Safety Magazine|accesso=26 dicembre 2023|lingua=en}}</ref> |
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Roscosmos aveva per quel periodo in previsione lo sviluppo della nuova famiglia di lanciatori Angara e dei nuovi satelliti per le comunicazioni e l'osservazione della Terra. Il sistema di navigazione satellitare [[GLONASS]], in sviluppo da molti anni, era un'ulteriore priorità, con un finanziamento di 9,9 miliardi di rubli, aumentati tramite una direttiva firmata dal primo ministro [[Vladimir Putin]] nel 2009, di ulteriori 2,6 miliardi.<ref>{{cita web|url=https://www.geospatialworld.net/news/russia-increases-number-of-operational-glonass-satellites-to-17/|titolo=Russia increases number of operational Glonass satellites to 17|data=6 agosto 2009|editore=Geospatial World|accesso=26 dicembre 2023|lingua=en}}</ref> Un'altra priorità era costituita dalla costruzione del [[cosmodromo di Vostočnyj]], che iniziò nel 2011 e il cui completamento era previsto per il 2018. Il 29 aprile 2011, il direttore Perminov venne sostituito da [[Vladimir Aleksandrovič Popovkin|Vladimir Popovkin]]<ref>{{cita web|url=https://insidegnss.com/putin-appoints-new-roscosmos-chief-accepts-perminovs-resignation-against-backdrop-of-glonass-launch-failure/|titolo=Putin Appoints New Roscosmos Chief, Accepts Perminov’s Resignation Against Backdrop of GLONASS Launch Failure|data=29 aprile 2011|editore=Inside GNSS|accesso=26 dicembre 2023|lingua=en}}</ref>. Nello stesso anno, con il [[Abbandono dello Space Shuttle|ritiro degli Space Shuttle]], e in attesa del [[Commercial Orbital Transportation Services|nuovo programma commerciale NASA]] per lo sviluppo di velivoli statunitensi, Roscosmos divenne l'unica agenzia in grado di trasportare equipaggi sulla stazione spaziale internazionale tramite la navetta [[Sojuz TMA]], lanciata dal [[cosmodromo di Bajkonur]]. |
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=== 2013-2016: Riorganizzazione del settore spaziale === |
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A seguito di problemi di affidabilità venne effettuata una riorganizzazione dell'industria spaziale russa. Nel 2013 fu creata la Corporazione Unita per lo Spazio e la Missilistica (URSC) ({{Russo|Объединенная ракетно-космическая корпорация|Obʺedinennaâ raketno-kosmičeskaâ korporaciâ}}) come una società per azioni per consolidare il settore spaziale.<ref>{{cita web|url=https://parabolicarc.com/2013/08/30/rogozin-interview-kommersant/|titolo=Rogozin: Russia to Consolidate Space Sector into Open Joint Stock Company|data=30 agosto 2012|autore=Doug Messier|editore=Parabolic Arc|accesso=26 dicembre 2023|lingua=en}}</ref> A tre giorni dal lancio fallito di un vettore Proton-M, il governo annunciò delle "misure estremamente rigide"<ref>{{cita web|url=https://www.rbth.com/science_and_tech/2013/07/03/rocket_failure_to_lead_to_space_industry_reform_27729.html|titolo=Rocket failure to lead to space industry reform|data=4 luglio 2013|autore=Ivan Nikolaev|editore=Russia Beyond|accesso=26 dicembre 2023|lingua=en}}</ref> per "segnare la fine dell'industria spaziale per come la si conosce" in modo da supportare l'agenzia spaziale. Ad ottobre 2013 [[Oleg Nikolaevič Ostapenko|Oleg Ostapenko]] divenne il nuovo direttore.<ref>{{cita web|url=https://www.astronautinews.it/2013/10/oleg-ostapenko-sostituisce-vladimir-popovkin-alla-guida-di-roscosmos/|titolo=Oleg Ostapenko sostituisce Vladimir Popovkin alla guida di Roscosmos|autore=Giuseppe Corleo|data=11 ottobre 2013|editore=Astronauti News|accesso=26 dicembre 2023|lingua=en}}</ref> Nel 2015 Roscosmos fu trasformata in una corporazione statale e venne unita alla URSC.<ref>{{cita web|url=https://jsis.washington.edu/news/ssi-brief-russias-space-program-structural-reform-marketization-centralization/|titolo=Russia's Space Program - Structural Reform: Marketization through Centralization|autore=Seonhee Kim|editore=Henry M. Jackson School of International Studies|data=2 giugno 2016|accesso=26 dicembre 2023|lingua=en}}</ref><ref name="sn">{{cita web|url=https://spacenews.com/putin-approves-roscosmos-merger-with-conglomerate/|titolo=Putin Approves Roscosmos Merger with Conglomerate|data=23 gennaio 2015|autore=Matthew Bodner|editore=SpaceNews|accesso=26 dicembre 2023|lingua=en}}</ref> La transizione si concluse con la dissoluzione della agenzia spaziale federale nel dicembre 2015. La nuova Corporazione Statale per le Attività Spaziali "Roscosmos" ({{Russo|Госуда́рственная корпора́ция по косми́ческой де́ятельности "Роско́смос"|Gosudárstvennaâ korporáciâ po kosmíčeskoj déâtelʹnosti "Roskosmos"}}), iniziò le operazioni il 1 gennaio 2016, e [[Igorʹ Anatólʹevič Komaróv|Igorʹ Komaróv]] venne nominato nuovo direttore.<ref name="sn"/> |
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==== Programma spaziale 2013-2020 ==== |
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Roscosmos presentò un documento contenente le attività spaziali previste per il 2013-2020. La pianificazione strategica delle attività era costituita dallo sviluppo e realizzazione di progetti scientifici con ricadute anche industriali e tecnologiche e la creazione di partnership con aziende private per la ricerca di soluzioni commerciali nell'ambito delle telecomunicazioni, della navigazione satellitare, del telerilevamento, oltre allo sviluppo futuro di nuovi lanciatori.<ref>{{Cita web|url=http://en.kremlin.ru/events/president/news/60301|titolo=Expanded meeting of the Security Council|editore=Presidential Executive Office's Information Office|data=16 aprile 2019|accesso=26 dicembre 2023|lingua=en}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|url=https://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=2588993|titolo=Space Policy Strategies and Priorities in Russia|autore1=Anastasia Edelkina|autore2=Oleg Karasev|autore3=Natalia Velikanova|rivista=Higher School of Economics Research|data=2 aprile 2015|accesso=26 dicembre 2023|lingua=en}}</ref> La priorità principale era garantire l'accesso allo spazio dal territorio russo, il potenziamento dell'industria spaziale e il mantenimento degli impegni internazionali. Il programma delle attività spaziali comprendeva la manutenzione e il potenziamento del sistema [[GLONASS]] <ref>{{cita web|url=https://www.un-spider.org/news-and-events/news/roscosmos-plans-glonass-programme|titolo=Roscosmos: Plans for GLONASS Programme|data=14 gennaio 2013|editore=Office for Outer Space Affairs UN-SPIDER Knowledge Portal|accesso=26 dicembre 2023|lingua=en}}</ref> e lo sviluppo dei centri spaziali.<ref>{{cita web|url=https://tass.com/russianpress/688244|titolo=Russian government issues programme for space development to 2020|editore=TASS|data=14 gennaio 2013|accesso=26 dicembre 2023|lingua=en}}</ref> |
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=== 2017-oggi === |
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Il nuovo programma spaziale federale 2016-2025 venne approvato a marzo 2016 con un finanziamento totale di 1406 miliardi di rubli in 10 anni.<ref>{{cita web|url=https://www.planetary.org/articles/0323-russia-space-budget|titolo=Russia approves its 10-year space strategy|data=23 marzo 2016|autore=Anatoly Zak|editore=The Planetary Society|accesso=26 dicembre 2023|lingua=en}}</ref>. In precedenza, nel 2014 erano stati ipotizzati ben 2315 miliardi, scesi nel 2015 a 1521 miliardi.<ref>{{cita web|url=https://www.themoscowtimes.com/2015/12/01/roscosmos-10-year-budget-cut-for-third-time-a51016|titolo=Roscosmos 10-Year Budget Cut For Third Time|editore=The Moscow Times|data=1 dicembre 2015|accesso=26 dicembre 2023|lingua=en}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|url=https://commons.erau.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=3648&context=space-congress-proceedings|titolo=Russian Space Program: financial state, current plans, ambitions and cooperation with the United States|autore=Yuri Karash|data=26 maggio 2016|rivista=The 44th Space Congress|città=Cape Canaveral|accesso=26 dicembre 2023|lingua=en}}</ref> |
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Questa riduzione fu dovuta al calo del prezzo del petrolio e alle sanzioni occidentali che hanno impattato sull'economia russa a seguito dell'[[Annessione della Crimea alla Russia|annessione della Crimea]] nel 2014.<ref>{{cita web|url=https://www.reuters.com/article/idUSKCN0UY26Y/|titolo=Russian space agency scales back plans as crisis shrinks budget|autore=Dmitry Solovyov|data=20 gennaio 2016|editore=Reuters|accesso=26 dicembre 2023|lingua=en}}</ref>. Quest'ultima causò tensioni con la NASA, che terminò le collaborazioni mantenendo solo il progetto di costruzione e le operazioni della stazione spaziale internazionale.<ref>{{cita web|url=https://spectrum.ieee.org/nasa-cuts-russian-ties-over-crimea-in-favor-of-resuming-us-human-spaceflight|titolo=NASA Cuts Russian Ties Over Crimea in Favor of Resuming U.S. Human Spaceflight|editore=IEEE Spectrum|autore=3 aprile 2014|autore=Jeremy Hsu|accesso=26 dicembre 2023|lingua=en}}</ref>. |
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Nello stesso anno venne inaugurato il nuovo [[cosmodromo di Vostočnyj]], nell'ottica di ridurre la dipendenza della Russia dal cosmodromo di Bajkonur.<ref>{{cita web|url=https://www.wired.it/scienza/spazio/2016/04/28/russi-cosmodromo-vostochny/|titolo=L'inaugurazione del cosmodromo russo di Vostochny|data=28 aprile 2016|autore=Maria Rosaria Iovinella|editore=Wired|accesso=26 dicembre 2023|lingua=en}}</ref> |
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Gli obiettivi principali del programma<ref>{{cita web|url=http://government.ru/en/news/22220/|titolo=Draft of the Federal Space Programme for 2016-2025|editore=Governo della Federazione Russa|data=17 marzo 2016|accesso=26 dicembre 2023|lingua=en}}</ref> sono l'aumento dei satelliti per le telecomunicazioni per migliorare l'indipendenza della Russia nell'ambito delle informazioni e aumentare il numero di lanci con e senza equipaggio in orbita terrestre bassa, anche per il completamento della stazione spaziale, e per l'esplorazione spaziale. Un'ulteriore priorità riguarda il cosmodromo di Vostočnyj, con il completamento di una piattaforma per i lanciatori pesanti senza equipaggio e la creazione dell'infrastruttura necessaria per il lancio di missioni con equipaggio per il 2023.<ref>{{cita web|url=https://phys.org/news/2015-08-flight-showpiece-cosmodrome-years-russian.html|titolo=First manned flight at showpiece cosmodrome delayed seven years: Russian space agency|editore=Phys.org|data=24 agosto 2015|accesso=26 dicembre 2023|lingua=en}}</ref> |
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Nel 2018, [[Dmitry Rogozin]] venne nominato nuovo direttore generale<ref>{{cita web|url=https://www.space.com/40710-roscosmos-new-director-dmitry-rogozin.html|titolo=Vladimir Putin Taps Dmitry Rogozin to Head Roscosmos|editore=Space.com|data=26 maggio 2018|autore=Matthew Bodner|accesso=26 dicembre 2023|lingua=en}}</ref> |
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L'[[Invasione russa dell'Ucraina del 2022|invasione dell'Ucraina]] ha causato un ulteriore deterioramento dei rapporti con i partner occidentali.<ref>{{cita web|url=https://www.space.com/russia-war-ukraine-damage-international-spaceflight-cooperation|titolo=Russia's war on Ukraine has caused lasting damage to international spaceflight cooperation|autore=Andrew Jones|editore=Space.com|data=7 marzo 2023|accesso=26 dicembre 2023|lingua=en}}</ref> Ad esempio, la missione congiunta ESA-Roscosmos [[ExoMars]] è stata sospesa<ref>{{cita web|url=https://www.focus.it/scienza/spazio/la-missione-exomars-e-stata-sospesa|titolo=La missione ExoMars è stata sospesa|editore=Focus|data=21 marzo 2022|accesso=26 dicembre 2023}}</ref> da parte dell'agenzia europea. Nel 2022 Rogozin ha annunciato l'intenzione di Mosca di interrompere il progetto della stazione spaziale internazionale nel 2024<ref>{{cita web|url=https://www.theguardian.com/science/2022/jul/26/russia-opt-out-international-space-station-2024-build-own-outpost|titolo=Russia says it will quit International Space Station after 2024|editore=The Guardian|autore=Pjotr Sauer|data=26 luglio 2022|accesso=26 dicembre 2023|lingua=en}}</ref><ref>{{cita web|url=https://apnews.com/article/russia-ukraine-putin-science-241e789005f6375eeac3189acbdbc140|titolo=Russia to drop out of International Space Station after 2024|autore1=Vladimir Isachenkov|autore2=Marcia Dunn|editore=Associated Press|data=27 luglio 2022|accesso=26 dicembre 2023|lingua=en}}</ref>. Tuttavia è stato stipulato un nuovo accordo con la NASA per il trasporto di astronauti e cosmonauti sulle rispettive navette<ref>{{cita web|url=https://www.euronews.com/next/2022/07/18/nasa-and-roscosmos-sign-long-awaited-deal-to-share-space-flights-to-iss-despite-ukraine-te|titolo=NASA and Roscosmos sign long-awaited deal to share space flights to ISS despite Ukraine tensions|editore=Euronews|data=18 luglio 2022|accesso=26 dicembre 2023|lingua=en}}</ref>, e il termine della collaborazione per la ISS è stato successivamente rinviato al 2028.<ref>{{cita web|url=https://tass.com/science/1706351|titolo=Operation of ISS to be prolonged as much as possible — Roscosmos CEO|data=15 novembre 2023|editore=TASS|accesso=26 dicembre 2023|lingua=en}}</ref><ref>{{cita web|url=https://tass.com/science/1697617|titolo=Putin sees Russia’s future participation in ISS project as temporary measure|data=27 ottobre 2023|editore=TASS|accesso=26 dicembre 2023|lingua=en}}</ref>. Nel 2022 è stata annunciata la proposta di una nuova stazione spaziale russa, con l'eventuale partecipazione di partner internazionali appartenenti ai cosiddetti [[BRICS]].<ref>{{cita web|url=https://tass.com/science/1683947|titolo=Roscosmos wants Brazil, Turkey, South Africa in on orbital station project|data=3 ottobre 2023|accesso=26 dicembre 2023|lingua=en}}</ref>. Nel 2023 il progetto è stato approvato<ref>{{cita web|url=https://tass.com/science/1697645|titolo=Project to build Russian Orbital Station approved after meeting with Putin — Roscosmos|data=27 ottobre 2023|editore=TASS|accesso=26 dicembre 2023|lingua=en}}</ref> e i lanci dei primi moduli sono attualmente previsti per il biennio 2028-2030. |
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Dal 2022 il direttore principale è [[Jurij Borisov (politico)|Jurij Borisov]]<ref name="borisov">{{cita web|url=https://tass.com/politics/1480581|titolo=Putin picks former deputy PM Borisov to head Roscosmos|data=15 luglio 2022|editore=TASS|accesso=26 dicembre 2023|lingua=en}}</ref>. |
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== Programma attuale == |
== Programma attuale == |
Versione delle 19:46, 26 dic 2023
Agenzia spaziale russa Федеральное космическое агентство России | |
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Sigla | FKA, RKA |
Stato | Russia |
Tipo | Agenzia governativa |
Istituito | 25 febbraio 1992 |
Predecessore | Ministry of General Machine Building Programma spaziale sovietico |
Amministratore | Jurij Borisov (dal ottobre 2013) |
Bilancio | 251 miliardi di rubli[1] (2023) |
Impiegati | 175 000 |
Sede | Mosca |
Indirizzo | ulica Ščepkin 42 |
Sito web | www.roscosmos.ru/ |
Roscosmos, formalmente Corporazione Statale per le Attività Spaziali "Roscosmos" (in russo Госуда́рственная корпора́ция по косми́ческой де́ятельности "Роско́смос"?, Gosudárstvennaâ korporáciâ po kosmíčeskoj déâtelʹnosti "Roskosmos"), detta anche Corporazione Statale Roscosmos o più semplicemente Roscosmos, è una corporazione statale che gestisce l'industria spaziale e gli asset spaziali russi, creata nel 2015 unendo la precedente Agenzia Spaziale Federale "Roscosmos" (in russo Федерального космического агентства "Роскосмос"?, Federalʹnogo kosmičeskogo agentstva "Roskosmos") con la Corporazione Unita per lo Spazio e la Missilistica (in russo Объединенная ракетно-космическая корпорация?, Obʺedinennaâ raketno-kosmičeskaâ korporaciâ) all'interno del progetto di rinazionalizzazione dell'industria spaziale russa.
Il quartier generale è situato a Mosca, mentre il controllo missione si trova nella vicina città di Korolëv e il Centro di addestramento cosmonauti Jurij Gagarin nella Città delle Stelle, nell'Oblast' di Mosca. Il 22 febbraio 2019 è stata annunciata la costruzione di un nuovo quartier generale, chiamato Centro Spaziale Nazionale (in russo Национальный космический центр?, Nacionalʹnyj kosmičeskij centr). Le località di lancio sono costituite dal Cosmodromo di Bajkonur nel Kazakistan, il primo e più grande spazioporto del mondo, e dal Cosmodromo Vostočnyj, che si trova nella regione orientale nell'Oblast' dell'Amur. Il direttore di Roscosmos, a partire da luglio 2022, è Jurij Borisov[2].
Proseguendo il programma spaziale sovietico, l'eredità di Roscosmos include il primo satellite mai lanciato, la prima navetta con equipaggio, la prima passeggiata spaziale, la prima sonda ad allunare, la prima sonda ad atterrare su Venere, la prima sonda ad atterrare su Marte, il primo rover e la prima stazione spaziale.
Storia
Il programma spaziale sovietico non possedeva agenzie centrali esecutive, ma aveva una struttura organizzativa distribuita, dove il ruolo di primo piano era svolto dagli uffici di progettazione e dal concilio dei progettisti. La creazione della Agenzia Spaziale Russa (in russo Российское космическое агентство?, Rossijskoe kosmičeskoe agentstvo) il 25 febbraio 1992, tramite il decreto n.185 del Presidente El'cin[3], rappresentò quindi un nuovo tipo di organizzazione. Il primo direttore fu Û́rij Kóptev, che aveva precedentemente lavorato alla progettazione dei lander marziani all'istituto NPO Lavočkina.[4]
Nei primi anni di attività l'organizzazione soffrì di una mancanza di autorità, dovuta alla determinazione dei potenti uffici di progettazione di mantenere le proprie sfere operative. Ad esempio, la prosecuzione della vita operativa della stazione Mir oltre il 1999 non venne decisa da Roscosmos, ma da uno stakeholder privato dell'ufficio di progettazione NPO Ėnergija. Un altro esempio fu lo sviluppo del nuovo vettore Angara, dovuto più all'abilità del Centro di Ricerca e Produzione Spaziale Chruničev di attrarre risorse, che a una decisione dell'agenzia.[4]
Anni della crisi
Negli anni 90 l'agenzia affrontò serie difficoltà a causa della mancanza di finanziamenti, che incoraggiò la ricerca di altre soluzioni per mantenere operativi i programmi spaziali. Come risultato, l'agenzia iniziò a lanciare satelliti commerciali e si aprì al turismo spaziale. Le missioni scientifiche, come l'invio di sonde interplanetarie e missioni astronomiche, ricoprirono all'epoca un ruolo minoritario. Anche se Roscosmos collaborava con le forze militari aerospaziali, il suo finanziamento non era compreso nel budget per la difesa. Ciononostante, l'agenzia riuscì a mantenere operativa la stazione spaziale Mir ben oltre la sua vita operativa prevista, continuò i lanci delle missioni Sojuz e Progress e contribuì alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). La Federazione Russa entrò nel progetto della ISS nel 1993 tramite un accordo intergovernativo tra i governi delle nazioni partecipanti.[5] Il protocollo di collaborazione tra la Federazione Russa e gli Stati Uniti prevedeva, nella prima fase, una collaborazione tra la NASA e Roscosmos nel periodo 1995-1998 per il lancio di missioni Space Shuttle verso la stazione Mir, e nella seconda fase, dal 1998 in poi, il lancio dei primi componenti della ISS.[6] Successivamente vennero stipulati dei Memorandum of Understanding (MoU) tra le agenzie spaziali dei partecipanti al progetto per definire gli aspetti tecnici della costruzione.[5] Nel 1999 l'agenzia venne ristrutturata con il decreto del Presidente El'cin n.651 del 25 maggio[7], che creò l'Agenzia Russa per l'Aviazione e lo Spazio "Rosaviacosmos" (in russo Российское авиационно-космическое агентство "Росавиакосмос"?, Rossijskoe aviacionno-kosmičeskoe agentstvo "Rosaviakosmos").
2000: inizio della cooperazione per la ISS
Il 31 ottobre 2000 alle 10:53, il lancio della navetta Sojuz trasportò il primo equipaggio della stazione spaziale internazionale. L'Expedition 1 era costituita dal comandante William Shepherd della NASA e i cosmonauti Sergej Krikalëv e Jurij Gidzenko di Rosaviakosmos.[8] L'equipaggio raggiunse la stazione il 2 novembre, segnando l'inizio di una presenza umana ininterrotta fino ad oggi. Rosaviakosmos contribuì, assieme alla NASA, alla costruzione dei moduli principali della ISS [1] che costituiscono il segmento orbitale russo e possiede uno dei due centri di controllo missione, situato a Korolëv.
2004-2006
A marzo 2004, con il decreto del Presidente della Federazione Russa n.314[9], Rosaviacosmos venne riorganizzata nella Agenzia Spaziale Federale "Roscosmos" (in russo Федерального космического агентства "Роскосмос"?, Federalʹnogo kosmičeskogo agentstva "Roskosmos") e Anatolij Perminov, che aveva servito precedentemente come primo comandante delle forze missilistiche strategiche russe prese il posto del direttore Û́rij Kóptev. Il boom dell'economia russa, avvenuto durante il 2005 grazie alle esportazioni di petrolio e gas, contribuì ad un maggiore finanziamento di Roscosmos. Nel 2006 venne pianificata una spesa di 23 miliardi di rubli[10], con un aumento di 4,7 miliardi rispetto all'anno precedente. Il budget, per il periodo 2006-2015, fu portato dalla Duma a 206 miliardi di rubli[11], per la costruzione di due nuove piattaforme di lancio, la costruzione della navetta Kliper e l'invio di una o due sonde verso Marte. All'interno del programma decennale, il finanziamento prevedeva un incremento di 5-10% annuo. Oltre a questo, l'agenzia poteva contare su oltre 130 miliardi di rubli da altre fondi, come investimenti dell'industria e lanci spaziali commerciali. Nel 2006 venne avviata la Space Dialogue Initiative[12], una cooperazione con l'Agenzia Spaziale Europea nei campi dell'osservazione terrestre, le comunicazioni satellitari, i lanciatori e i futuri veicoli, e nell'ambito scientifico. Inizialmente era previsto lo sviluppo delle infrastrutture del cosmodromo di Svobodnyj, ma esso fu abbandonato con il rinnovo degli accordi con il Kazakistan per l'impiego del Cosmodromo di Bajkonur fino al 2050 ad un costo di 115 milioni di dollari annui.[13][14]
2006-2012
Nel 2005 venne firmato un accordo tra la NASA e l'Agenzia Spaziale Federale della durata di 5 anni e di 719 milioni di dollari, grazie al quale la NASA comprò i voli russi per la rotazione dell'equipaggio sulla stazione e il trasporto dei rifornimenti nel periodo 2010-2015.[15][16][17] Il budget federale rimase invariato per l'anno 2009 nonostante la crisi economica mondiale, rimanendo a 82 miliardi di rubli[18]. Nel 2011, il governo russo aumentò il finanziamento del programma nazionale spaziale a 115 miliardi di rubli.[14] Roscosmos aveva per quel periodo in previsione lo sviluppo della nuova famiglia di lanciatori Angara e dei nuovi satelliti per le comunicazioni e l'osservazione della Terra. Il sistema di navigazione satellitare GLONASS, in sviluppo da molti anni, era un'ulteriore priorità, con un finanziamento di 9,9 miliardi di rubli, aumentati tramite una direttiva firmata dal primo ministro Vladimir Putin nel 2009, di ulteriori 2,6 miliardi.[19] Un'altra priorità era costituita dalla costruzione del cosmodromo di Vostočnyj, che iniziò nel 2011 e il cui completamento era previsto per il 2018. Il 29 aprile 2011, il direttore Perminov venne sostituito da Vladimir Popovkin[20]. Nello stesso anno, con il ritiro degli Space Shuttle, e in attesa del nuovo programma commerciale NASA per lo sviluppo di velivoli statunitensi, Roscosmos divenne l'unica agenzia in grado di trasportare equipaggi sulla stazione spaziale internazionale tramite la navetta Sojuz TMA, lanciata dal cosmodromo di Bajkonur.
2013-2016: Riorganizzazione del settore spaziale
A seguito di problemi di affidabilità venne effettuata una riorganizzazione dell'industria spaziale russa. Nel 2013 fu creata la Corporazione Unita per lo Spazio e la Missilistica (URSC) (in russo Объединенная ракетно-космическая корпорация?, Obʺedinennaâ raketno-kosmičeskaâ korporaciâ) come una società per azioni per consolidare il settore spaziale.[21] A tre giorni dal lancio fallito di un vettore Proton-M, il governo annunciò delle "misure estremamente rigide"[22] per "segnare la fine dell'industria spaziale per come la si conosce" in modo da supportare l'agenzia spaziale. Ad ottobre 2013 Oleg Ostapenko divenne il nuovo direttore.[23] Nel 2015 Roscosmos fu trasformata in una corporazione statale e venne unita alla URSC.[24][25] La transizione si concluse con la dissoluzione della agenzia spaziale federale nel dicembre 2015. La nuova Corporazione Statale per le Attività Spaziali "Roscosmos" (in russo Госуда́рственная корпора́ция по косми́ческой де́ятельности "Роско́смос"?, Gosudárstvennaâ korporáciâ po kosmíčeskoj déâtelʹnosti "Roskosmos"), iniziò le operazioni il 1 gennaio 2016, e Igorʹ Komaróv venne nominato nuovo direttore.[25]
Programma spaziale 2013-2020
Roscosmos presentò un documento contenente le attività spaziali previste per il 2013-2020. La pianificazione strategica delle attività era costituita dallo sviluppo e realizzazione di progetti scientifici con ricadute anche industriali e tecnologiche e la creazione di partnership con aziende private per la ricerca di soluzioni commerciali nell'ambito delle telecomunicazioni, della navigazione satellitare, del telerilevamento, oltre allo sviluppo futuro di nuovi lanciatori.[26][27] La priorità principale era garantire l'accesso allo spazio dal territorio russo, il potenziamento dell'industria spaziale e il mantenimento degli impegni internazionali. Il programma delle attività spaziali comprendeva la manutenzione e il potenziamento del sistema GLONASS [28] e lo sviluppo dei centri spaziali.[29]
2017-oggi
Il nuovo programma spaziale federale 2016-2025 venne approvato a marzo 2016 con un finanziamento totale di 1406 miliardi di rubli in 10 anni.[30]. In precedenza, nel 2014 erano stati ipotizzati ben 2315 miliardi, scesi nel 2015 a 1521 miliardi.[31][32] Questa riduzione fu dovuta al calo del prezzo del petrolio e alle sanzioni occidentali che hanno impattato sull'economia russa a seguito dell'annessione della Crimea nel 2014.[33]. Quest'ultima causò tensioni con la NASA, che terminò le collaborazioni mantenendo solo il progetto di costruzione e le operazioni della stazione spaziale internazionale.[34]. Nello stesso anno venne inaugurato il nuovo cosmodromo di Vostočnyj, nell'ottica di ridurre la dipendenza della Russia dal cosmodromo di Bajkonur.[35] Gli obiettivi principali del programma[36] sono l'aumento dei satelliti per le telecomunicazioni per migliorare l'indipendenza della Russia nell'ambito delle informazioni e aumentare il numero di lanci con e senza equipaggio in orbita terrestre bassa, anche per il completamento della stazione spaziale, e per l'esplorazione spaziale. Un'ulteriore priorità riguarda il cosmodromo di Vostočnyj, con il completamento di una piattaforma per i lanciatori pesanti senza equipaggio e la creazione dell'infrastruttura necessaria per il lancio di missioni con equipaggio per il 2023.[37] Nel 2018, Dmitry Rogozin venne nominato nuovo direttore generale[38] L'invasione dell'Ucraina ha causato un ulteriore deterioramento dei rapporti con i partner occidentali.[39] Ad esempio, la missione congiunta ESA-Roscosmos ExoMars è stata sospesa[40] da parte dell'agenzia europea. Nel 2022 Rogozin ha annunciato l'intenzione di Mosca di interrompere il progetto della stazione spaziale internazionale nel 2024[41][42]. Tuttavia è stato stipulato un nuovo accordo con la NASA per il trasporto di astronauti e cosmonauti sulle rispettive navette[43], e il termine della collaborazione per la ISS è stato successivamente rinviato al 2028.[44][45]. Nel 2022 è stata annunciata la proposta di una nuova stazione spaziale russa, con l'eventuale partecipazione di partner internazionali appartenenti ai cosiddetti BRICS.[46]. Nel 2023 il progetto è stato approvato[47] e i lanci dei primi moduli sono attualmente previsti per il biennio 2028-2030. Dal 2022 il direttore principale è Jurij Borisov[2].
Programma attuale
L'Agenzia spaziale russa è una dei compartecipanti nel programma della Stazione Spaziale Internazionale. RKA ha fornito un vettore di trasporto ai turisti spaziali che hanno voluto raggiungere la ISS.
KHA opera in molti programmi di ricerca scientifica terrestre e di telecomunicazioni. I progetti futuri includono un successore del velivolo spaziale Sojuz chiamato Kliper (costruito in collaborazione con l'ESA), delle missioni robotizzate sulle lune di Marte e un aumento dei satelliti di ricerca orbitanti sulla Terra.
Amministrazione
Il quartiere generale di Roscosmos si trova a Mosca mentre il cosmodromo principale è quello di Bajkonur, exclave russa in Kazakistan.
L'agenzia è gestita dal 5 agosto 2015 da Aleksandr Ivanov che ha compiti simili all'amministratore della NASA. Gli impiegati della RKA sono circa 300, la maggior parte dei lavori sono subappaltati. Il primo subappaltatore della RKA è la RKK Ėnergija, che possiede e gestisce il controllo missione di Korolëv e gestisce parte del programma della Stazione Spaziale Internazionale. Ėnergija prima gestiva le operazioni della stazione spaziale Mir. La compagnia ha sviluppato il lanciatore pesante Ėnergija che è stato utilizzato con due lanci per portare nello spazio la stazione militare Poljus (non entrata in orbita per un errore del software), e l’anno successivo per trasportare in orbita lo shuttle Buran.
A seguito del crollo dell'Unione Sovietica nel 1991, gran parte degli OKB dell'era sovietica sono diventati delle imprese private mentre alcuni sono evoluti in centri di ricerca statale
OKB | Attuale Organizzazione | Proprietario | Prodotti celebri |
---|---|---|---|
Korolev | RKK Ėnergija | privata (38% di proprietà statale) | |
NPO Lavočkin | |||
NPO Mašinostroenija | |||
Gluško | NPO Energomaš | ||
Chélomei | Chruničev | statale | |
TsSKB-Progress | statale | ||
NPO Molnija | |||
NPO PM | |||
NPO Polët | |||
MKB Raduga | |||
OKB Kuznecov | |||
Chimavtomatika | |||
Makeev | «Academician V.P. Makeev Design Bureau» | statale | |
JSC Khartron | privata | ||
Moscow Institute of Thermal Technology |
Controllo lancio
La controparte militare della RKA è la VKS (Forze spaziali russe). La VKS controlla il cosmodromo di Pleseck. La RKA e la VKS gestiscono congiuntamente il cosmodromo di Bajkonur dove la RKA rimborsa lo stipendio di buona parte del personale alla VKS durante i lanci civili. Entrambe le organizzazioni controllano congiuntamente il Centro di addestramento cosmonauti Jurij Gagarin a Città delle Stelle.
Galleria d'immagini
Persone chiave
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Il cosmonauta Jurij Gagarin primo uomo a volare nello spazio in orbita attorno alla Terra.
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La cosmonauta Valentina Vladimirovna Tereškova, prima donna a volare nello spazio a bordo della Vostok 6 il 16 giugno 1963
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Sergej Konstantinovič Krikalëv, il cosmonauta con il maggior numero di giorni nello spazio, sorpassato ormai da Gennadij Padalka
Vettori
-
Il lanciatore Proton è il vettore usato per il trasporto di carichi pesanti verso la ISS.
Note
- ^ (EN) Russia to allocate over $3.1 bln for space activities in 2023 — Putin, su tass.com, TASS, 12 aprile 2023. URL consultato il 26 dicembre 2023.
- ^ a b (EN) Putin picks former deputy PM Borisov to head Roscosmos, su tass.com, TASS, 15 luglio 2022. URL consultato il 26 dicembre 2023.
- ^ (RU) Указ Президента Российской Федерации от 25.02.1992 № 185, su poisk-zakona.ru. URL consultato il 7 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 31 maggio 2016).
- ^ a b Brian Harvey, The design bureaus, in The Rebirth of the Russian Space Program, 1ª ed., Springer, 2007, ISBN 978-0-387-71354-0.
- ^ a b (EN) International Space Station legal framework, su esa.int, ESA. URL consultato il 26 dicembre 2023.
- ^ (EN) International Space Station, su nasa.gov, NASA. URL consultato il 26 dicembre 2023.
- ^ (RU) Указ Президента Российской Федерации от 25.05.1999 г. № 651, su kremlin.ru, Президент России. URL consultato il 12 marzo 2019 (archiviato il 25 settembre 2020).
- ^ (EN) Sarah Loff, Oct. 31, 2000, Launch of First Crew to International Space Station, su nasa.gov, NASA, 28 ottobre 2015. URL consultato il 26 dicembre 2023 (archiviato il 18 settembre 2020).
- ^ (EN) DECREE OF THE PRESIDENT OF THE RUSSIAN FEDERATION NO. 314 OF MARCH 9, 2004 ON THE SYSTEM AND STRUCTURE OF FEDERAL BODIES OF EXECUTIVE POWER (PDF), su wto.org, WTO. URL consultato il 26 dicembre 2023.
- ^ (EN) What the Russian papers say, su sputnikglobe.com, Sputnik International, 15 luglio 2005. URL consultato il 26 dicembre 2023.
- ^ (EN) Roskosmos Drafts 206 Billion-Ruble Plan To Replenish Satellite Fleet, su spacenews.com, SpaceNews, 25 aprile 2005. URL consultato il 26 dicembre 2023.
- ^ (EN) Europe and Russia confirm closer space cooperation, su esa.int, 21 marzo 2007. URL consultato il 26 dicembre 2023.
- ^ (EN) Paweł Bernat, Russia's Strategic Shift in Space Policy, su perconcordiam.com, Perconcordiam, 6 dicembre 2021. URL consultato il 26 dicembre 2023.
- ^ a b (EN) Violetta Orban, The Space Sector in Main Extra-European Space Powers, su spacesafetymagazine.com, Space Safety Magazine, 1º aprile 2015. URL consultato il 26 dicembre 2023.
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Voci correlate
Altri progetti
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Collegamenti esterni
- (RU, EN) Sito ufficiale, su roscosmos.ru.
- (EN) John M. Logsdon, Roskosmos, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
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