Hyphantria cunea: differenze tra le versioni

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L{{'}}'''ifantria americana''' ('''''Hyphantria cunea''''' ({{zoo|[[Dru Drury|Drury]]|1773}})), è un [[Lepidoptera|lepidottero]] defogliatore della [[Famiglia (tassonomia)|famiglia]] [[Erebidae]], diffuso in [[Eurasia]] e [[America Settentrionale]] e [[America centrale|Centrale]].
L''''ifantria americana''' ('''''Hyphantria cunea''''' ({{zoo|[[Dru Drury|Drury]]|1773}})), è un [[Lepidoptera|lepidottero]] defogliatore della [[Famiglia (tassonomia)|famiglia]] [[Erebidae]], diffuso in [[Eurasia]] e [[America Settentrionale]] e [[America centrale|Centrale]].<ref name=":0">{{Cita web|url=https://fitosanitario.regione.lombardia.it/wps/portal/site/sfr/DettaglioRedazionale/organismi-nocivi/insetti-e-acari/red-hyphantria-cunea-sfr|titolo=Ifantria americana (Hyphantria cunea)|autore=Regione Lombardia - Servizio Fitosanitario Regionale|accesso=17 maggio 2024}}</ref>


Originaria del Nord America venne segnalata per la prima volta in [[Europa]] negli [[anni 1940|anni '40]] in [[Ungheria]]. In [[Italia]] è stata segnalata per la prima volta in [[Emilia-Romagna]], nello specifico in [[provincia di Reggio Emilia]], negli [[Anni 1980|anni '80]] per diffondersi poi in [[Lombardia]] e in tutto il [[nord]] e [[Italia centrale|centro Italia]].<ref name=":0" />
Comparve in [[Europa]] negli [[anni 1940|anni quaranta]], in [[Ungheria]] e [[Germania]], e successivamente si propagò in altri Paesi europei.
Le prime segnalazioni di ifantria in [[Italia]] avvennero tra la fine degli [[Anni 1970|anni settanta]] e i primi [[Anni 1980|ottanta]], soprattutto in [[pianura padana]] e zone limitrofe.


== Descrizione ==
== Descrizione ==
===Adulto===
===Adulto===
Gli adulti si presentano sotto forma di [[farfalla]], con ali di colore bianco o bianco punteggiato nero, con aperture alari di circa 2.5–4&nbsp;cm;, la maggior parte delle [[Farfalla|farfalle]] punteggiate sono i maschi. Le uova sono di colore verde chiaro e gli adulti le depongono a gruppi nella pagina inferiore della [[foglia]].
Gli adulti misurano dagli 11 ai 15 mm con un'apertura alare di circa 2,5 3 cm. la maggior parte delle [[Farfalla|farfalle]] punteggiate sono i maschi. Il corpo è ricoperto da una pubescenza di colore bianco, mentre le ali possono essere completamente bianche o presentare numerose macchie di forma variabile e di colore nero.<ref name=":0" />


[[File:Hyphantria.JPG|left|thumb|Larva giovane]]
[[File:Hyphantria.JPG|left|thumb|Larva giovane]]


===Larva===
===Larva===
Le larve appena schiuse misurano circa 2 mm di lunghezza e raggiungono i 3 - 3,5 cm a maturità. Il colore varia dal giallastro nelle giovani larve al bianco-grigiastro-verdastro nelle larve mature. Presentano una forma allungata, cilindrica e sono dotate di un capo nero e ornate di lunghi peli eretti bianchi e nerastri che non sono urticanti e pericolosi ne per l’uomo ne per gli animali.<ref name=":0" />
Sono considerate larve giovani quelle di prima e seconda età ed appaiono di colore giallastro con una doppia fila di puntini nerastri lungo il corpo. Le larve mature raggiungono una lunghezza di 3-3.5&nbsp;cm e sono pelose, di colore brunastro e con file longitudinali di [[tubercolo|tubercoli]] nerastri; da questi compaiono dei ciuffi di peli chiari (sui fianchi) e scuri (sul dorso). Sui lati del corpo si presentano due fasce longitudinali di colore giallastro. Questo defogliatore è in grado di infestare varie piante sia allo stato coltivato che ornamentale. In base agli stadi larvali si determina il danno, causato principalmente dalla cibazione delle foglie da parte di questa larva che provoca intense defogliazioni.

Le larve giovani provocano delle erosioni superficiali intaccando il [[mesofillo]] ma lasciando intatte le nervature e certe volte anche l'[[epidermide]] superiore; il danno provoca comunque una scheletrizzazione delle [[foglia|foglie]]. Le larve più maturano e più diventano voraci, mangiando l'intera foglia, compresa la nervatura principale.
Spesso il danno risulta essere devastante, a causa della natura gregaria delle larve; durante l'[[estate]] sono in grado di defogliare l'intera pianta, provocando su di essa un forte stress, anche per il forzato ricaccio conseguente alla defogliazione in periodi di carenza idrica e di caldo eccessivo.


===Pupa===
===Pupa===
Questo [[fitofago]] sverna come [[crisalide]], compiendo 2 generazioni all'anno con adulti che si presentano rispettivamente tra [[aprile]] e [[maggio]], e [[luglio]]-[[agosto]].
Questo [[fitofago]] sverna come [[crisalide]], compiendo 2 generazioni all'anno con adulti che si presentano rispettivamente tra [[aprile]] e [[maggio]], e [[luglio]]-[[agosto]].<ref name=":0" />

== Ciclo vitale ==
Le femmine depongono circo 600 uova sulla pagina inferiore delle foglie delle piante ospiti. Le larve nelle prime età sono gregarie, rodono le foglie e tessono tele sericee con le quali raggruppano germogli e foglie, mentre dalla quinta-sesta età in poi si disperdono sulle piante e le defogliano voracemente, fino a completo sviluppo.

Una volta raggiunta la maturità, si rifugiano in anfrattuosità corticali o in altre tipologie di ricovero e lì si incrisalidano. Dopo 10-15 giorni circa emergono nuovi adulti che si accoppiano, depongono nuove uova e danno origine alla seconda generazione di larve, più dannosa della prima. Le nuove larve si nutrono fino alla fine di settembre circa.<ref name=":0" />

== Movimento ==
L'ifantria si sposta volando tra le numerose specie ospiti. Gli adulti sono discreti volatori e le larve si fanno facilmente trasportate dai veicoli. Anche la mancanza di efficaci nemici naturali, predatori e parassitoidi, ha facilitato la rapida diffusione di questo lepidottero, dotato inoltre di notevoli capacità di adattamento.<ref name=":0" />

== Areale e habitat ==
Presente in: [[Canada]], [[Messico]], [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], [[Cina]], [[Iran]], [[Giappone]], [[Kazakistan]], [[Corea del Nord]], [[Corea del Sud]], [[Kirghizistan]], [[Austria]], [[Azerbaigian|Azerbaijan]], [[Bielorussia]], [[Bosnia ed Erzegovina]], [[Bulgaria]], [[Croazia]], [[Repubblica Ceca]], [[Danimarca]], [[Francia]], [[Georgia]], [[Germania]], [[Grecia]], [[Ungheria]], Italia, [[Lituania]], [[Moldavia]], [[Macedonia del Nord]], [[Polonia]], [[Romania]], [[Russia]], [[Serbia]], [[Slovacchia]], [[Slovenia]], [[Svizzera]], [[Turchia]] e [[Ucraina]].<ref>{{Cita web|url=https://gd.eppo.int/taxon/HYPHCU/distribution|titolo=Hyphantria cunea (HYPHCU)[World distribution]{{!}} EPPO Global Database|sito=gd.eppo.int|accesso=2024-05-17}}</ref>

La specie vive tipicamente nelle [[Foresta|foreste]] e in [[Zona riparia|zone riparie]]. Nella regione del [[Oceano Pacifico|Pacifico]] nord-occidentale la si può trovare dal [[livello del mare]] alle medie [[Altitudine|altitudini]].<ref>{{Cita web|url=http://pnwmoths.biol.wwu.edu/browse/family-erebidae/subfamily-arctiinae/tribe-arctiini/hyphantria/hyphantria-cunea/|titolo=PNW Moths {{!}} Hyphantria cunea|sito=pnwmoths.biol.wwu.edu|accesso=2024-05-17}}</ref>

== Infestazione ==
Si tratta di una [[specie]] polifaga che può attaccare [[latifoglie]] ornamentali, frutticole e forestali, sia [[Plantae|piante]] arboree che [[Arbusto|arbustive]]. In [[letteratura]] sono riportate circa 200 specie ospiti nella sola Europa tra cui i [[Morus (botanica)|gelsi]] (''[[Morus alba]]'' e ''[[Morus nigra]]'') e l’[[Acer negundo|acero americano]] (''Acer negundo'').

Tra le specie ospiti troviamo:<ref>{{Cita web|url=https://entnemdept.ufl.edu/creatures/trees/moths/fall_webworm.htm|titolo=fall webworm - Hyphantria cunea (Drury)|sito=entnemdept.ufl.edu|accesso=2024-05-17}}</ref>

* [[Aceraceae]]: ''[[Acer (botanica)|Acer]] spp. - [[Acer negundo|A. negundo]], [[Acer rubrum|A. rubrum]], [[Acer saccharinum|A. saccharinum]], A. saccharophorum''
* [[Anacardiaceae]]: ''[[Cotinus coggygria]],'' ''[[Schinus terebinthifolia|Schinus terebinthifolius]]''
* [[Annonaceae]]: [[Asimina triloba|''Asimina triloba'']]
* [[Ilex|Aquifoliaceae]]: ''Ilex spp. - I. decidua, I. opaca''
* [[Berberidaceae]]: ''Berberis canadensis''
* [[Betulaceae]]: [[Alnus]] spp.; [[Betula]] spp. - ''B. alba, B. nigra, B. papyrifera''; ''Carpinus caroliniana''; [[Corylus americana|''Corylus americana'']]; ''Ostrya virginiana''
* [[Bignoniaceae]]: ''[[Campsis radicans]]'', ''[[Catalpa bignonioides]]'', ''Catalpa speciosa''
* [[Buxaceae]]: [[Buxus]] spp. - [[Buxus sempervirens|''B. sempervirens'']]
* [[Canna (botanica)|Cannaceae]]: Canna spp.
* [[Caprifoliaceae]]: [[Lonicera]] spp., [[Sambucus canadensis|''Sambucus canadensis'']], [[Symphoricarpos albus|''Symphoricarpos albus'']], [[Viburnum|Virburnum]] spp.
* [[Celastraceae]]: ''Euonymus atropurpureus''
* [[Chenopodiaceae]]: ''[[Chenopodium album]],'' [[Spinacia oleracea|''Spinacia oleracea'']]
* Comaceae: [[Cornus (botanica)|Cornus]] spp. - ''C. alternifolia, C. drummondii, C. florida''
* [[Asteraceae|Compositae]]: [[Helianthus]] spp., ''[[Parthenium argentatum]]''
* [[Cupressaceae]]: [[Chamaecyparis thyoides|''Chamaecyperis thyoides'']], [[Cupressus]] spp., [[Juniperus virginiana|''Juniperus virginiana'']], [[Taxodium distichum|''Taxodium distichum'']]
* [[Ebenaceae]]: [[Diospyros kaki|''Diospyros kaki'']], ''Diospyros virginiana''
* [[Ericaceae]]: [[Kalmia]] spp.
* [[Ericaceae]]: ''Oxydendrum arboretum'', [[Rhododendron]] spp.
* [[Euphorbiaceae]]: [[Ricinus communis|''Ricinus communis'']]
* [[Fagaceae]]: [[Castanea]] spp. - ''[[Castanea dentata|C. dentata]], [[Castanea pumila|C. pumila]]''; ''Fagus grandifolia''; [[Quercus]] spp. - ''[[Quercus alba|Q. alba]], [[Quercus coccinea|Q. coccinea]], [[Quercus phellos|Q. phellos]], Q. prinus, [[Quercus rubra|Q. rubra]]''
* [[Geraniaceae]]: [[Pelargonium]] spp., [[Geranium]] spp.
* [[Poaceae|Gramineae]]: [[Zea mays|''Zea mays'']]
* [[Hamamelidaceae]]: ''[[Hamamelis virginiana]]'', ''[[Liquidambar styraciflua]]''
* [[Hippocastanaceae]]: [[Aesculus]] spp. - ''[[Aesculus glabra|A. glabra]], [[Aesculus hippocastanum|A. hippocastanum]], A. octandra''
* [[Juglandaceae|Jugandaceae]]: [[Juglans]] spp. - ''J. californica, [[Juglans nigra|J. nigra]], [[Juglans regia|J. regia]]''; [[Carya]] spp. - ''C. glabra, [[Carya illinoinensis|C. illinoinensis]], C. laciniosa''
* [[Lauraceae]]: [[Sassafras albidum|''Sassafras albidium'']]
* [[Fabaceae|Leguminosae]]: ''[[Cercis canadensis]]''; [[Gleditsia triacanthos|''Gleditsia triacanthos'']]; ''Gymnocladus dioica''; [[Robinia pseudoacacia|''Robinia pseudo-acacia'']]; [[Trifolium]] spp.; [[Wisteria]] spp. - ''W. frutescens, W. sinensis''
* [[Malvaceae]]: [[Alcea rosea|''Althaea rosea'']], [[Gossypium herbaceum|''Gossypium herbaceum'']], [[Hibiscus syriacus|''Hibiscus syriacus'']]
* [[Magnoliaceae]]: [[Liriodendron tulipifera|''Liriodendron tulipifera'']], [[Magnolia]] spp.
* [[Moraceae]]: [[Ficus carica|''Ficus carica'']], [[Maclura pomifera|''Maclura pomifera'']], [[Morus (botanica)|Morus]] spp. - M. rubra
* Naucleaceae: ''Cephalanthus occidenalis''
* [[Nyssaceae]]: ''Nyssa sylvatica''
* [[Oleaceae]]: ''Chionanthus virginicus''; [[Fraxinus]] spp. - ''F. americana, [[Fraxinus excelsior|F. excelsior]]''; [[Jasminum]] spp., [[Ligustrum vulgare|''Ligustrum vulgare'']], [[Syringa]] spp.
* [[Platanus|Platanaceae]]: [[Platanus occidentalis|''Platanus occidentalis'']]
* [[Pinaceae]]: [[Larix decidua|''Larix deciduas'']], [[Pinus]] spp.
* [[Portulaca|Portulacaceae]]: [[Portulaca oleracea|''Portulaca oleracea'']]
* [[Ranunculaceae]]: [[Clematis]] spp.
* [[Rhamnaceae]]: ''Rhamnus alnifolia''
* [[Rosaceae]]: [[Amelanchier canadensis|''Amelanchier canadensis'']]; [[Crataegus]] spp.; [[Cydonia oblonga|''Cydonia oblonga'']]; [[Malus]] spp. - ''M. angustifolia, M. coronaria, M. diversifolia, [[Malus domestica|M. pumila]]''; [[Prunus]] spp. - ''P. americana, [[Prunus avium|P. avium]], [[Prunus cerasus|P. cerasus]], [[Prunus domestica|P. domestica]], P. ilicifolia, [[Prunus persica|P. persica]], P. serotina, P. communis''; [[Pyrus communis|''Pyrus communis'']]; [[Rosa (botanica)|Rosa]] spp.; [[Rubus]] spp. - ''R. allegheniensis, R. idaeus var. strigosus''; [[Spiraea]] spp.
* [[Rutaceae]]: [[Citrus]] spp. - ''[[Citrus × aurantiifolia|C.x aurantiifolia]], [[Citrus × limon|C. x lemon]], [[Citrus × paradisi|C. x paradisi]], [[Citrus × sinensis|C. x sinensis]]''; ''Zanthoxylum americanum''
* [[Salicaceae]]: [[Populus]] spp. - ''[[Populus alba|P. alba]], [[Populus balsamifera|P. balsamifera]], P. deltoides, P. fremonti, [[Populus nigra|P. nigra]] var. Italica, [[Populus tremuloides|P. tremuloides]]''; [[Salix]] spp.
* [[Saxifragaceae]]: [[Ribes]] spp. - ''R. lacustre, [[Ribes sativum|R. sativum]]''
* [[Scrophulariaceae]]: [[Paulownia tomentosa|''Paulownia tomentosa'']]
* [[Simaroubaceae]]: [[Ailanthus altissima|''Ailanthus altissima'']]
* [[Staphyleaceae]]: ''Staphylea trifolia''
* [[Taxaceae]]: [[Taxus]] spp.
* Tiliaceae: [[Tilia]] spp. - ''T. americana, T. europaea''
* [[Ulmaceae]]: [[Celtis]] spp. - ''C. laevigata, C. occidentalis''; [[Ulmus]] spp. - ''[[Ulmus americana|U. americana]], U. rubra''
* [[Vitaceae]]: [[Parthenocissus quinquefolia|''Parthenocissus quinquefolia'']], ''Vitis vulpina''


I segni tipici di una pianta infestata sono i nidi sericei biancastri sulle chiome e la presenza di rami defogliati che, nel caso di infestazioni di notevole entità, possono interessare l’intera pianta ospite. Le larve giovani provocano delle erosioni superficiali intaccando il [[mesofillo]] ma lasciando intatte le nervature e certe volte anche l'[[epidermide]] superiore; il danno provoca comunque una scheletrizzazione delle [[foglia|foglie]]. Le larve più maturano e più diventano voraci, mangiando l'intera foglia, compresa la nervatura principale.
Spesso il danno risulta essere devastante, a causa della natura gregaria delle larve; durante l'[[estate]] sono in grado di defogliare l'intera pianta, provocando su di essa un forte stress, anche per il forzato ricaccio conseguente alla defogliazione in periodi di carenza idrica e di caldo eccessivo.<ref name=":0" />

== Metodi di contenimento ==
Le infestazioni in piante situate in aperta campagna difficilmente sono oggetto di interventi di contenimento; al contrario, quando presente in parchi e giardini pubblici o privati, questo lepidottero è generalmente poco tollerato.

Per combattere efficacemente la specie è necessario predisporre una strategia di lotta integrata, che comprenda varie tipologie di interventi. In particolare, è fondamentale programmare gli interventi sulla base di accurati monitoraggi sulle specie vegetali maggiormente attaccate dall’insetto. I controlli vanno effettuati verso fine maggio-inizio giugno e a fine luglio-inizioagosto, verificando l’eventuale presenza dei caratteristici nidi sericei sulle foglie più giovani.<ref name=":1">{{Cita pubblicazione|autore=Regione Lombardia - Servizio fitosanitario|titolo=INTERVENTI FITOIATRICI CONTRO IFANTRIA AMERICANA|accesso=17 maggio 2024|url=https://fitosanitario.regione.lombardia.it/wps/wcm/connect/ec402fd6-9bc3-4416-8a2f-fbcb9d0dbda3/INTERVENTI+FITOIATRICI+Ifantria+americana.pdf?MOD=AJPERES|formato=pdf}}</ref>


== Metodi di controllo ==
=== Controllo meccanico ===
=== Controllo meccanico ===
Tra le tecniche efficaci nel ridurre il livello di infestazione senza dover ricorrere all’impiego di sostanze chimiche troviamo:<ref name=":1" />
Questo metodo di lotta consiste nella distruzione dei nidi per abbassare il potenziale infestante; si applica soprattutto sulle piante d'interesse paesaggistico, nei parchi urbani, nei giardini dove i trattamenti chimici non sono spesso possibili da utilizzare sia per motivi sanitari che tecnici (come le piante grandi dove non è facile raggiungere certi punti).

* l'asportazione e distruzione dei nidi del lepidottero man mano che questi si sviluppano sulla chioma, al fine di eliminare le giovani larve che vivono in forma gregaria all’interno dei nidi stessi, da effettuare quando questi sono ancora composti da solo 3-5 foglie raggruppate,
* il posizionamento di fasce di paglia o di strisce di cartone ondulato attorno al tronco degli alberi infestati che dovranno poi essere eliminate per distruggere le crisalidi prima dello sfarfallamento degli adulti,
* il favorire l’azione di quelle specie di uccelli che svolgono un’azione di predazione sulle larve stesse, per esempio installando alcuni nidi artificiali - 5-10 ogni ettaro ad un’altezza compresa tra 2 e 4 m - e qualche mangiatoia per nutrire gli uccelli anche durante i mesi invernali


=== Controllo chimico ===
=== Controllo chimico ===
Vengono generalmente utilizzati formulati a base di ''[[Bacillus thuringiensis kurstaki]]'', una sostanza attiva di origine biologica che risulta innocua per l’uomo e per gli animali ed ha una bassa persistenza (4 - 10 giorni). Il composto è dunque particolarmente adatto all’impiego sul verde pubblico. I trattamenti devono essere effettuati quando le larve sono ancora piccole, nelle ore serali ed in assenza di previsione di piogge, bagnando in maniera uniforme tutta la chioma, in modo particolare sulle parti più esterne.
La lotta chimica diretta deve tener conto sia del tipo di pianta infestata che il contesto in cui essa si trova (coltivata in frutteto, coltivazione legnosa come il [[pioppo]], nei vivai, nei parchi, giardini o viali pubblici, ecc.).

L'Infatria americana si combatte quando si trova allo stadio larvale, meglio ancora in presenza di giovani larve, che sono molto sensibili, quando il danno è ancora limitato.
Contro le larve risultano efficaci anche preparati a base di [[Spinosad]], [[principio attivo]] di derivazione naturale estratto da [[Tossina|tossine]] prodotte dal [[Bacteria|batterio]] ''[[Saccharopolyspora spinosa]]'', che agisce sul sistema nervoso degli insetti dannosi senza interferire in modo significativo sugli organismi utili. Anche in questo caso la massima efficacia si ha intervenendo sulle larve giovani. Dal momento che in caso di contatto diretto può risultare tossico per gli imenotteri impollinatori (bombi, api, ecc.), è bene utilizzarlo solamente nei momenti in cui gli stessi non sono in piena attività.<ref name=":1" />
I prodotti che possono essere utilizzati sono i larvicidi come: ''Carbaril'', ''Clorpirifos etile'', ''Etofenprox'', ''Fenitrotion'' ed ''Azinfos-metile''.

=== Controllo biologico ===
I predatori naturali della specie sono 135 e in particolare troviamo:<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Xinyang|cognome=Zhang|nome2=Liyuan|cognome2=Yang|nome3=Chen|cognome3=Chen|data=2023-11-01|titolo=Dynamics of the natural enemy community of <i>Hyphantria cunea</i> (Lepidoptera: Erebidae) in Dandong, China|rivista=Journal of Insect Science|volume=23|numero=6|accesso=2024-05-17|doi=10.1093/jisesa/iead105|url=http://dx.doi.org/10.1093/jisesa/iead105}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://d.wanfangdata.com.cn/periodical/ChlQZXJpb2RpY2FsQ0hJTmV3UzIwMjMxMjI2Eg9zZGx5a2oyMDEyMDEwMDQaCHFmZnpreGJj|titolo=万方数据知识服务平台|sito=d.wanfangdata.com.cn|accesso=2024-05-17}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://dx.doi.org/10.1079/cabicompendium.28302|titolo=Hyphantria cunea (fall webworm)|sito=CABI Compendium|data=2022-01-07|accesso=2024-05-17}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://d.wanfangdata.com.cn/periodical/ChlQZXJpb2RpY2FsQ0hJTmV3UzIwMjMxMjI2Eg9zbGJjdHgyMDA4MDIwMDQaCHFpbGJuYmt5|titolo=万方数据知识服务平台|sito=d.wanfangdata.com.cn|accesso=2024-05-17}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Zhang Y, Wu S, Guo W, Chen H.|titolo=Zhang Y, Wu S, Guo W, Chen H. Research progress on biological control of fall webworm (Hyphantria cunea Drury) in China. For Ecol Sci. 2008:01:70–77. https://doi.org/10.3969/j.issn.1007-4961.2008.01.020|rivista=Ecol Sci|volume=2008:01:70–77|doi=https://doi.org/10.3969/j|ISSN=1007-4961.2008.01.020}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|autore=Li Y.|anno=2011|titolo=Investigation on natural enemy insect resources of Hyphantria cunea (Drury) in Shandong and biology of Exorista japonica Townsend|rivista=Shandong Agric Univ.|doi=https://doi.org/10.7666/d.d143788}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Z.Q.|cognome=Yang|nome2=X.Y.|cognome2=Wang|nome3=J.R.|cognome3=Wei|data=2008-03-03|titolo=Survey of the native insect natural enemies of <i>Hyphantria cunea</i> (Drury) (Lepidoptera: Arctiidae) in China|rivista=Bulletin of Entomological Research|volume=98|numero=3|pp=293–302|accesso=2024-05-17|doi=10.1017/s0007485308005609|url=http://dx.doi.org/10.1017/s0007485308005609}}</ref>

* che si cibano delle uova:
** ''Chrysopa pallens''
** ''[[Chrysoperla carnea]]''
** ''Chrysopa formosa''
** ''Chrysoperla furcifera''
** ''[[Harmonia axyridis]]''
** ''Himacerus apterus''


* che si cibano delle larve:
=== Controllo [[Lotta biologica|biologico]] e biotecnologico ===
** ''Parena cavipennis''
Sono due lotte ancora in fase sperimentale; d'altro canto presentano alcune possibilità esecutive che si sono dimostrate di sicuro effetto sulle larve di ''Hyphantria cunea''.<br />
** ''Parena latecincta''
Su specie vegetali (come il [[pioppo]] ed alcune piante forestali), in determinate condizioni operative, si può applicare una lotta microbiologica usando formulati a base di ''[[Bacillus thuringiensis]]'' (principalmente la sottospecie ''kurstaki''). Oltre al [[bacillo]] appena accennato si stanno sperimentando dei preparati microbiologici tra cui miscele di ''[[Bacillus thuringensis]]'' con preparati a base di [[fungo|funghi]], in particolare il [[fungo]] ''[[Metarhizium anisopliae]]'' che ha evidenziato una discreta attività sulle larve dell'Ifantria americana.
** ''Parena laesipennis''
** ''Arma chinensis''
** ''[[Bufo gargarizans]]''
** ''Pelophylax nigromaculatus''
** uccelli comuni come: ''[[Passer montanus]], [[Passer domesticus]], [[Cyanopica cyanus]]'' e ''Pycnonotus sinensis''
** oltre 20 specie di [[Araneae|ragni]]


* che si cibano di pupe:
Tra i nemici naturali della ''Hyphantria cunea'' dei vari stadi di sviluppo si ricordano:
** ''Chlaenius pallipes''
* [[Rhynchota|Rincoti]] [[Anthocoridae|Antocoridi]], come il genere ''[[Orius]]'' che preda le uova ed i rincoti miridi.
** ''Nebria livida''
* Il dermattero forficulide [[Forficula auricularia|Forficula auricolaria L]].
** alcune specie di ragni
* Il coleottero carabide [[Calosoma sycophanta|Calosoma sycophanta L]].
* ''[[Chrysopa]]'' e ''[[Chysoperla carnea]]'', i cui stadi larvali sono predatori di uova.
* Coleotteri (coccinellidi) ed acari.
* Ditteri tachinidi (parassitoidi larvali)
* L'[[Hymenoptera|imenottero]] [[Ichneumonidae|icneumonide]] ''[[Pimpla instigator]]'' e l'[[Eulophidae|eulofide]] ''[[Tetrastichus goidanichi]]'', parassitoidi delle crisalidi.
*La tortora selvatica, il cuculo, l'upupa, il gheppio, il picchio rosso e il torcicollo (predatori larvali).


La specie presenta inoltre 49 specie parassite, incluse 36 specie di vespe e13 mosche. Le principali specie sono:<ref>{{Cita web|url=http://dx.doi.org/10.1079/cabicompendium.28302|titolo=Hyphantria cunea (fall webworm)|sito=CABI Compendium|data=2022-01-07|accesso=2024-05-17}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Z.Q.|cognome=Yang|nome2=X.Y.|cognome2=Wang|nome3=J.R.|cognome3=Wei|data=2008-03-03|titolo=Survey of the native insect natural enemies of <i>Hyphantria cunea</i> (Drury) (Lepidoptera: Arctiidae) in China|rivista=Bulletin of Entomological Research|volume=98|numero=3|pp=293–302|accesso=2024-05-17|doi=10.1017/s0007485308005609|url=http://dx.doi.org/10.1017/s0007485308005609}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Abe|cognome=Oliver|titolo=An Ecological Study of the Fall Webworm, Hyphantria Cunea (Drury), in Louisiana.|editore=Louisiana State University Libraries|accesso=2024-05-17|url=http://dx.doi.org/10.31390/gradschool_disstheses.820}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Zhiqiang|cognome=Wang|nome2=Kai|cognome2=Feng|nome3=Fang|cognome3=Tang|data=2021-10-30|titolo=Activation of the Host Immune Response in Hyphantria cunea (Drury) (Lepidoptera: Noctuidae) Induced by Serratia marcescens Bizio|rivista=Insects|volume=12|numero=11|pp=983|accesso=2024-05-17|doi=10.3390/insects12110983|url=http://dx.doi.org/10.3390/insects12110983}}</ref><ref>{{Cita pubblicazione|nome=Z.Q.|cognome=Yang|nome2=X.Y.|cognome2=Wang|nome3=J.R.|cognome3=Wei|data=2008-03-03|titolo=Survey of the native insect natural enemies of <i>Hyphantria cunea</i> (Drury) (Lepidoptera: Arctiidae) in China|rivista=Bulletin of Entomological Research|volume=98|numero=3|pp=293–302|accesso=2024-05-17|doi=10.1017/s0007485308005609|url=http://dx.doi.org/10.1017/s0007485308005609}}</ref>
Buoni sono anche i risultati da parte dell'impiego dei regolatori di sviluppo chitino-inibitori, come ''Diflubenzuron'', ''Triflumuron'', ''Teflubenuron'' e ''Flufenoxuron'', sulle uova o sulle giovani larve (in base alla compatibilità della pianta infestata). Un'ottima efficacia è data dal composto [[Moulting Accelerating Compounds|MAC]]: ''Tebufenozide''. Grazie a questo composto, utilizzato per la prima volta nel [[1992]], le larve di Infatria americana mostrano un comportamento piuttosto insolito, con crescite lente e di bassa vitalità e con una elevata mortalità sulle varie popolazioni.


* ''Dolichogenidea singularis''
Alcune analisi ed osservazioni hanno dimostrato che queste larve sono portatrici del ''Baculovirus'', meglio conosciuto come [[Vira|virus]] delle [[Granulosi]] ([[HcGV]]), responsabile delle sintomatologie sopra descritte. Si crede che sia un virus di un'altra specie di [[Lepidoptera|lepidottero]] già presente nell'ambiente e che attacca le larve sottoposte a stress ambientali o per effetto dei trattamenti (anche a base di ''[[Bacillus thuringensis]]''); in ogni caso questa "malattia" dell'Infatria americana è da seguire con interesse per i possibili futuri risvolti applicativi. Va infine segnalato che è stato messo a punto il [[feromone]] dell'Infatria americana, importante supporto alla lotta chimica e biotecnologica, soprattutto per l'utilizzo nelle trappole sessuali di monitoraggio per il censimento delle popolazioni e per seguirne l'andamento dei voli e le conseguenti ovideposizioni.
* ''Cotesia gregalis''
* ''Pimpla disparis''
* ''Chouioia cunea''
* ''Pediobius pupariae''
* ''Eupelmus fulvipes''
* Pediobius ssp
* ''Compsilura concinnata''
* ''Exorista japonica''
* ''Exorista fasciata''
* ''Carcelia kockiana''
* ''Blepharipa zebina''


==Bibliografia==
==Bibliografia==

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Ifantria americana
Hyphantria cunea, maschio
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumProtostomia
PhylumArthropoda
SubphylumTracheata
SuperclasseHexapoda
ClasseInsecta
SottoclassePterygota
CoorteEndopterygota
SuperordineOligoneoptera
SezionePanorpoidea
OrdineLepidoptera
SottordineGlossata
InfraordineHeteroneura
DivisioneDitrysia
SuperfamigliaNoctuoidea
FamigliaErebidae
SottofamigliaArctiinae
TribùArctiini
SottotribùSpilosomina
GenereHyphantria
SpecieH. cunea
Nomenclatura binomiale
Hyphantria cunea
(Drury, 1773)
Nomi comuni

Ifantria americana

L'ifantria americana (Hyphantria cunea (Drury, 1773)), è un lepidottero defogliatore della famiglia Erebidae, diffuso in Eurasia e America Settentrionale e Centrale.[1]

Originaria del Nord America venne segnalata per la prima volta in Europa negli anni '40 in Ungheria. In Italia è stata segnalata per la prima volta in Emilia-Romagna, nello specifico in provincia di Reggio Emilia, negli anni '80 per diffondersi poi in Lombardia e in tutto il nord e centro Italia.[1]

Descrizione

Adulto

Gli adulti misurano dagli 11 ai 15 mm con un'apertura alare di circa 2,5 – 3 cm. la maggior parte delle farfalle punteggiate sono i maschi. Il corpo è ricoperto da una pubescenza di colore bianco, mentre le ali possono essere completamente bianche o presentare numerose macchie di forma variabile e di colore nero.[1]

Larva giovane

Larva

Le larve appena schiuse misurano circa 2 mm di lunghezza e raggiungono i 3 - 3,5 cm a maturità. Il colore varia dal giallastro nelle giovani larve al bianco-grigiastro-verdastro nelle larve mature. Presentano una forma allungata, cilindrica e sono dotate di un capo nero e ornate di lunghi peli eretti bianchi e nerastri che non sono urticanti e pericolosi ne per l’uomo ne per gli animali.[1]

Pupa

Questo fitofago sverna come crisalide, compiendo 2 generazioni all'anno con adulti che si presentano rispettivamente tra aprile e maggio, e luglio-agosto.[1]

Ciclo vitale

Le femmine depongono circo 600 uova sulla pagina inferiore delle foglie delle piante ospiti. Le larve nelle prime età sono gregarie, rodono le foglie e tessono tele sericee con le quali raggruppano germogli e foglie, mentre dalla quinta-sesta età in poi si disperdono sulle piante e le defogliano voracemente, fino a completo sviluppo.

Una volta raggiunta la maturità, si rifugiano in anfrattuosità corticali o in altre tipologie di ricovero e lì si incrisalidano. Dopo 10-15 giorni circa emergono nuovi adulti che si accoppiano, depongono nuove uova e danno origine alla seconda generazione di larve, più dannosa della prima. Le nuove larve si nutrono fino alla fine di settembre circa.[1]

Movimento

L'ifantria si sposta volando tra le numerose specie ospiti. Gli adulti sono discreti volatori e le larve si fanno facilmente trasportate dai veicoli. Anche la mancanza di efficaci nemici naturali, predatori e parassitoidi, ha facilitato la rapida diffusione di questo lepidottero, dotato inoltre di notevoli capacità di adattamento.[1]

Areale e habitat

Presente in: Canada, Messico, Stati Uniti, Cina, Iran, Giappone, Kazakistan, Corea del Nord, Corea del Sud, Kirghizistan, Austria, Azerbaijan, Bielorussia, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Francia, Georgia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Lituania, Moldavia, Macedonia del Nord, Polonia, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Svizzera, Turchia e Ucraina.[2]

La specie vive tipicamente nelle foreste e in zone riparie. Nella regione del Pacifico nord-occidentale la si può trovare dal livello del mare alle medie altitudini.[3]

Infestazione

Si tratta di una specie polifaga che può attaccare latifoglie ornamentali, frutticole e forestali, sia piante arboree che arbustive. In letteratura sono riportate circa 200 specie ospiti nella sola Europa tra cui i gelsi (Morus alba e Morus nigra) e l’acero americano (Acer negundo).

Tra le specie ospiti troviamo:[4]


I segni tipici di una pianta infestata sono i nidi sericei biancastri sulle chiome e la presenza di rami defogliati che, nel caso di infestazioni di notevole entità, possono interessare l’intera pianta ospite. Le larve giovani provocano delle erosioni superficiali intaccando il mesofillo ma lasciando intatte le nervature e certe volte anche l'epidermide superiore; il danno provoca comunque una scheletrizzazione delle foglie. Le larve più maturano e più diventano voraci, mangiando l'intera foglia, compresa la nervatura principale. Spesso il danno risulta essere devastante, a causa della natura gregaria delle larve; durante l'estate sono in grado di defogliare l'intera pianta, provocando su di essa un forte stress, anche per il forzato ricaccio conseguente alla defogliazione in periodi di carenza idrica e di caldo eccessivo.[1]

Metodi di contenimento

Le infestazioni in piante situate in aperta campagna difficilmente sono oggetto di interventi di contenimento; al contrario, quando presente in parchi e giardini pubblici o privati, questo lepidottero è generalmente poco tollerato.

Per combattere efficacemente la specie è necessario predisporre una strategia di lotta integrata, che comprenda varie tipologie di interventi. In particolare, è fondamentale programmare gli interventi sulla base di accurati monitoraggi sulle specie vegetali maggiormente attaccate dall’insetto. I controlli vanno effettuati verso fine maggio-inizio giugno e a fine luglio-inizioagosto, verificando l’eventuale presenza dei caratteristici nidi sericei sulle foglie più giovani.[5]

Controllo meccanico

Tra le tecniche efficaci nel ridurre il livello di infestazione senza dover ricorrere all’impiego di sostanze chimiche troviamo:[5]

  • l'asportazione e distruzione dei nidi del lepidottero man mano che questi si sviluppano sulla chioma, al fine di eliminare le giovani larve che vivono in forma gregaria all’interno dei nidi stessi, da effettuare quando questi sono ancora composti da solo 3-5 foglie raggruppate,
  • il posizionamento di fasce di paglia o di strisce di cartone ondulato attorno al tronco degli alberi infestati che dovranno poi essere eliminate per distruggere le crisalidi prima dello sfarfallamento degli adulti,
  • il favorire l’azione di quelle specie di uccelli che svolgono un’azione di predazione sulle larve stesse, per esempio installando alcuni nidi artificiali - 5-10 ogni ettaro ad un’altezza compresa tra 2 e 4 m - e qualche mangiatoia per nutrire gli uccelli anche durante i mesi invernali

Controllo chimico

Vengono generalmente utilizzati formulati a base di Bacillus thuringiensis kurstaki, una sostanza attiva di origine biologica che risulta innocua per l’uomo e per gli animali ed ha una bassa persistenza (4 - 10 giorni). Il composto è dunque particolarmente adatto all’impiego sul verde pubblico. I trattamenti devono essere effettuati quando le larve sono ancora piccole, nelle ore serali ed in assenza di previsione di piogge, bagnando in maniera uniforme tutta la chioma, in modo particolare sulle parti più esterne.

Contro le larve risultano efficaci anche preparati a base di Spinosad, principio attivo di derivazione naturale estratto da tossine prodotte dal batterio Saccharopolyspora spinosa, che agisce sul sistema nervoso degli insetti dannosi senza interferire in modo significativo sugli organismi utili. Anche in questo caso la massima efficacia si ha intervenendo sulle larve giovani. Dal momento che in caso di contatto diretto può risultare tossico per gli imenotteri impollinatori (bombi, api, ecc.), è bene utilizzarlo solamente nei momenti in cui gli stessi non sono in piena attività.[5]

Controllo biologico

I predatori naturali della specie sono 135 e in particolare troviamo:[6][7][8][9][10][11][12]

  • che si cibano di pupe:
    • Chlaenius pallipes
    • Nebria livida
    • alcune specie di ragni

La specie presenta inoltre 49 specie parassite, incluse 36 specie di vespe e13 mosche. Le principali specie sono:[13][14][15][16][17]

  • Dolichogenidea singularis
  • Cotesia gregalis
  • Pimpla disparis
  • Chouioia cunea
  • Pediobius pupariae
  • Eupelmus fulvipes
  • Pediobius ssp
  • Compsilura concinnata
  • Exorista japonica
  • Exorista fasciata
  • Carcelia kockiana
  • Blepharipa zebina

Bibliografia

  • (EN) Capinera, J. L. (Ed.), Encyclopedia of Entomology, 4 voll., 2nd Ed., Dordrecht, Springer Science+Business Media B.V., 2008, pp. lxiii + 4346, ISBN 978-1-4020-6242-1, LCCN 2008930112, OCLC 837039413.
  • (EN) Kükenthal, W. (Ed.), Handbuch der Zoologie / Handbook of Zoology, Band 4: Arthropoda - 2. Hälfte: Insecta - Lepidoptera, moths and butterflies, a cura di Kristensen, N. P., collana Handbuch der Zoologie, Fischer, M. (Scientific Editor), Teilband/Part 35: Volume 1: Evolution, systematics, and biogeography, Berlino, New York, Walter de Gruyter, 1999 [1998], pp. x + 491, ISBN 978-3-11-015704-8, OCLC 174380917.
  • Panconesi A., Moricca S., Ragazzi A., Dellavalle I., Tiberi R., Croci F., Bracalini M., Ginetti B., Vettori G., Parassiti delle piante arboree forestali ed ornamentali. Specie introdotte e di temuta introduzione. Pàtron editore, Bologna [2014], pp. 447, ISBN 978-8-8555-3219-8
  • (EN) Schowalter, T. D.; Ring, D. R., Biology and Management of the Fall Webworm, Hyphantria cunea (Lepidoptera: Erebidae) (PDF) [collegamento interrotto], in Journal of Integrated Pest Management, vol. 8, n. 1, Lanham, MD, Entomological Society of America, 8 marzo 2017, pp. 1-6, DOI:10.1093/jipm/pmw019, ISSN 2155-7470 (WC · ACNP), LCCN 2010203164, OCLC 6906086512.
  • (EN) Scoble, M. J., The Lepidoptera: Form, Function and Diversity, seconda edizione, London, Oxford University Press & Natural History Museum, 2011 [1992], pp. xi, 404, ISBN 978-0-19-854952-9, LCCN 92004297, OCLC 25282932.
  • (EN) Stehr, F. W. (Ed.), Immature Insects, 2 volumi, seconda edizione, Dubuque, Iowa, Kendall/Hunt Pub. Co., 1991 [1987], pp. ix, 754, ISBN 978-0-8403-3702-3, LCCN 85081922, OCLC 13784377.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Controllo di autoritàLCCN (ENsh87020233 · J9U (ENHE987007544057805171
  1. ^ a b c d e f g h Regione Lombardia - Servizio Fitosanitario Regionale, Ifantria americana (Hyphantria cunea), su fitosanitario.regione.lombardia.it. URL consultato il 17 maggio 2024.
  2. ^ Hyphantria cunea (HYPHCU)[World distribution]| EPPO Global Database, su gd.eppo.int. URL consultato il 17 maggio 2024.
  3. ^ PNW Moths | Hyphantria cunea, su pnwmoths.biol.wwu.edu. URL consultato il 17 maggio 2024.
  4. ^ fall webworm - Hyphantria cunea (Drury), su entnemdept.ufl.edu. URL consultato il 17 maggio 2024.
  5. ^ a b c Regione Lombardia - Servizio fitosanitario, INTERVENTI FITOIATRICI CONTRO IFANTRIA AMERICANA (PDF). URL consultato il 17 maggio 2024.
  6. ^ Xinyang Zhang, Liyuan Yang e Chen Chen, Dynamics of the natural enemy community of Hyphantria cunea (Lepidoptera: Erebidae) in Dandong, China, in Journal of Insect Science, vol. 23, n. 6, 1º novembre 2023, DOI:10.1093/jisesa/iead105. URL consultato il 17 maggio 2024.
  7. ^ 万方数据知识服务平台, su d.wanfangdata.com.cn. URL consultato il 17 maggio 2024.
  8. ^ Hyphantria cunea (fall webworm), su CABI Compendium, 7 gennaio 2022. URL consultato il 17 maggio 2024.
  9. ^ 万方数据知识服务平台, su d.wanfangdata.com.cn. URL consultato il 17 maggio 2024.
  10. ^ Zhang Y, Wu S, Guo W, Chen H., Zhang Y, Wu S, Guo W, Chen H. Research progress on biological control of fall webworm (Hyphantria cunea Drury) in China. For Ecol Sci. 2008:01:70–77. https://doi.org/10.3969/j.issn.1007-4961.2008.01.020, in Ecol Sci, 2008:01:70–77, DOI:https://doi.org/10.3969/j, ISSN 1007-4961.2008.01.020 (WC · ACNP).
  11. ^ Li Y., Investigation on natural enemy insect resources of Hyphantria cunea (Drury) in Shandong and biology of Exorista japonica Townsend, in Shandong Agric Univ., 2011, DOI:https://doi.org/10.7666/d.d143788.
  12. ^ Z.Q. Yang, X.Y. Wang e J.R. Wei, Survey of the native insect natural enemies of Hyphantria cunea (Drury) (Lepidoptera: Arctiidae) in China, in Bulletin of Entomological Research, vol. 98, n. 3, 3 marzo 2008, pp. 293–302, DOI:10.1017/s0007485308005609. URL consultato il 17 maggio 2024.
  13. ^ Hyphantria cunea (fall webworm), su CABI Compendium, 7 gennaio 2022. URL consultato il 17 maggio 2024.
  14. ^ Z.Q. Yang, X.Y. Wang e J.R. Wei, Survey of the native insect natural enemies of Hyphantria cunea (Drury) (Lepidoptera: Arctiidae) in China, in Bulletin of Entomological Research, vol. 98, n. 3, 3 marzo 2008, pp. 293–302, DOI:10.1017/s0007485308005609. URL consultato il 17 maggio 2024.
  15. ^ Abe Oliver, An Ecological Study of the Fall Webworm, Hyphantria Cunea (Drury), in Louisiana., Louisiana State University Libraries. URL consultato il 17 maggio 2024.
  16. ^ Zhiqiang Wang, Kai Feng e Fang Tang, Activation of the Host Immune Response in Hyphantria cunea (Drury) (Lepidoptera: Noctuidae) Induced by Serratia marcescens Bizio, in Insects, vol. 12, n. 11, 30 ottobre 2021, pp. 983, DOI:10.3390/insects12110983. URL consultato il 17 maggio 2024.
  17. ^ Z.Q. Yang, X.Y. Wang e J.R. Wei, Survey of the native insect natural enemies of Hyphantria cunea (Drury) (Lepidoptera: Arctiidae) in China, in Bulletin of Entomological Research, vol. 98, n. 3, 3 marzo 2008, pp. 293–302, DOI:10.1017/s0007485308005609. URL consultato il 17 maggio 2024.