Trento: differenze tra le versioni
(Una versione intermedia di un altro utente non mostrate) | |||
Riga 109: | Riga 109: | ||
che circondano la città. |
che circondano la città. |
||
In realtà il nome è ben più vecchio e di origine [celtica]. Il toponimo deriva infatti da ''trent'', ovvero guado (questo a causa del letto irregolare del fiume Adige). |
In realtà il nome è ben più vecchio e di origine [[Celti|celtica]]. Il toponimo deriva infatti da ''trent'', ovvero guado (questo a causa del letto irregolare del fiume Adige). |
||
Nonostante tutto la tradizione latina ha avuto la meglio, al punto che sul vecchio municipio si legge ancora l'[[iscrizione]] [[lingua latina|latina]] ''Montes argentum mihi dant nomenque Tridentum'' (i monti mi danno l'argento e il nome di Trento), dovuta a Fra Bartolomeo da Trento († [[1251]]). |
Nonostante tutto la tradizione latina ha avuto la meglio, al punto che sul vecchio municipio si legge ancora l'[[iscrizione]] [[lingua latina|latina]] ''Montes argentum mihi dant nomenque Tridentum'' (i monti mi danno l'argento e il nome di Trento), dovuta a Fra Bartolomeo da Trento († [[1251]]). |
Versione delle 14:43, 29 giu 2007
Template:Comune Trento (in dialetto Trènt) è un comune di 112.142 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia nonché della regione Trentino-Alto Adige/Südtirol.
Stemma, gonfalone, onorificenze
Stemma
Lo stemma del Comune di Trento raffigura un'aquila spiegata di nero, rostrata, armata e munita sulle ali di due gambi trifogliati d'oro, linguata e cosparsa di fiammelle di rosso come descritto nel Decreto di riconoscimento del 6 maggio 1930. [1] L'aquila di San Venceslao, che rispetto all'originale ha subito col passare dei secoli alcune modifiche, è lo stemma ufficiale di Trento dal 1407 (anno dell'insurrezione di Rodolfo Belenzani); anche se il Re Givanni di Lussemburgo dono' il simbolo della citta' molto prima, precisamente " a Bratislava nell'anno del Signore 1339" (come si desume dal testo della concessione dello stemma di S. Venceslao al vescovo e alla chiesa trentina). Appena tre anni prima, nel 1336, Carlo di Boemia figlio maggiore del re Giovanni di Lussemburgo, si era insediato nel castello di tirolo quale reggente in vece del fratello minore che nel 1330 si era sposato con Margherita di Maultasch, contessa di Tirolo. Carlo di Boemia aveva portato con se' il cancelliere Nicolo' da Bruna che nel 1338, grazie all'influente appoggio di re Giovanni, venne nominato vescovo di Trento. In questo modo fu' possibile alla Casa di Boemia assicurarsi la completa fedelta' e sottomissione del Principato trentino. Il 9 agosto 1339, per ricompensare il principe vescovo dell'amicizia sempre dimostratagli, re Giovanni volle concedere, a Nicolo' ed ai suoi successori sulla cattedra di S.Vigilio, lo stemma di S.Venceslao.
Onorificenze conferite alla Città
Trento è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione perché è stata insignita della Medaglia d'Oro al Valor Militare 16 aprile 1976 per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale con la seguente motivazione:[1]
«Permeata nella cultura, nella lingua e nelle tradizioni da secoli di civiltà italica strenuamente difesa contro ogni tentativo di mortificazione, la città di Trento, già presente durante il secolo scorso nei fermenti di libertà dei moti risorgimentali, anche nel corso della prima guerra mondiale aveva dimostrato l’elevatezza dei suoi sentimenti patriottici, testimoniandoli con l’olocausto dei suoi figli migliori, con l’accorrere di volontari, col sacrificio di numerosi cittadini impiccati, caduti e feriti in combattimento, deportati o imprigionati. Nuovamente strappato alla Madre Patria dalla prepotenza nazifascista, il popolo trentino, traendo luce da quelle gloriose radiazioni, si pose ancora una volta al baluardo d’italianità. Da una vasta rete di cospirazione trasse vita un’organizzazione di lotta clandestina che investì tutta la provincia. Monti, valichi, vallate furono campi d’attività delle formazioni partigiane, d’azioni di guerriglia e di sabotaggio, che ostacolarono e spesso impedirono il movimento d’uomini, di mezzi, di materiale lungo le importanti vie operative del nemico, che subì ingenti perdite e onerosi danni. Nonostante la barbara repressione operata dalle locali forze d’occupazione e dall’aviazione nemica, la gente trentina diede spontaneo supporto alla Resistenza nella città, nei sobborghi, sulle montagne, nelle fabbriche e perfino nei campi di concentramento, dove si organizzava la fuga e l’assistenza dei prigionieri di guerra. A prezzo d’altri gravi sacrifici i Trentini portarono così a felice compimento l’impegno, sempre vivo, di costante affermazione della loro unità con tutto il popolo italiano nella fede e nella lotta per la libertà.»
Trento è stata insignita del titolo Città alpina dell'anno 2004.[2]
Geografia ed ambiente
La città è situata sul fondovalle dell'Adige, 55 km a sud di Bolzano/ Bozen e 100 km a nord di Verona. A occidente è dominata dal Monte Bondone (Cima Palon 2090 m s.l.m.), a nordovest dalla Paganella (2125 m.), a nordest dal Monte Calisio (1096 m.), a est dalla Marzola (1738 m.) e a sudest dalla Vigolana (Becco di Filadonna, 2150 m.). Fu la città più interessata dalla c.d. "nevicata del secolo"
La città di Trento rappresenta il centro un'area urbana compresa longitudinalmente tra Mezzolombardo e Rovereto e dilatata ad est verso la Valsugana, oltre il comune di Pergine.
Trento presenta estreme diversità territoriali e di popolazione. La popolazione comunale non è presente solo in città, ma anche in numerosissimi centri sparsi (sobborghi), estremamente diversi l'uno dall'altro e che conservano ancora una propria identità che sia urbana, paesana, rurale o montana. La città vera e propria conta 55.197 abitanti (ottobre 2004). Il comune corrisponde all'agglomerato urbano, al quale è talvolta incluso quello di Lavis (non superano insieme i 120.000 abitanti). Le altre località confinanti sono separate per motivi orografici.
Tra i sobborghi, quello più popoloso è Gardolo (a nord della città, 12.449 abitanti la circoscrizione), mentre quello meno popolato è Sardagna (solo 1.084 abitanti). La maggioranza dei sobborghi è distribuita sul fondovalle dell'Adige o sulle colline a est della città, mentre il paesino di Sardagna, posto a ovest è situato su un piano roccioso a 560 metri s.l.m. ed è collegato al fondovalle da una piccola funivia; i paesi del Bondone sono invece situati tra i 490 metri s.l.m. di Vigolo Baselga e i 1650 metri di Vason e fanno tutti parte della stessa circoscrizione comunale.
La vastità del territorio comunale fa derivare quindi una densità di popolazione non caratteristica di città compatte e a forte concentrazione di popolazione (668 ab./kmq contro, per esempio, i 1.869 ab./kmq di Bolzano).
Trento mantiene un legame molto stretto con la montagna, in particolare con il Monte Bondone, chiamato anche l'Alpe di Trento, parte del territorio comunale e raggiungibile in poco tempo dal centro cittadino tramite la strada provinciale.
Presso la conca delle Viote del Bondone è possibile visitare il Centro di Ecologia Alpina e il giardino botanico, nonché iniziare l'escursione verso la Riserva Naturale Integrale delle Tre Cime del Bondone, (Cornet, Dos d'Abramo e Cima Verde).
I 15.803 ettari di cui è composto il comune di Trento sono così suddivisi (in ordine di grandezza):
- 50,62% di area ricoperta da boschi (7.999,21 ettari)
- 20,09% di area agricola (3.174,12 ettari)
- 7,70% di area residenziale (1.216,64 ettari)
- 3,33% di area adibita a pascolo (525,84 ettari)
- 3,23% di area improduttiva; perlopiù zona rocciosa e montagnosa (510,99 ettari)
- 3,00% di area ricoperta da strade (474,33 ettari)
- 2.63% per altri servizi (416,24 ettari)
- 2,48% di area adibita a verde pubblico in aree residenziali (392,62 ettari)
- 2,48% di area produttiva e industriale (391.56 ettari)
- 2,02% di area ricoperta da fiumi, laghi e biotopi (320 ettari)
- 0,89% di area ricoperta da ferrovia (140.43 ettari)
- 0,70% di area estrattiva (111,40 ettari)
- 0,61% di area sciabile (96,37 ettari)
- 0,12% di area adibita a parcheggi (19.42 ettari)
- 0.09% altro (13.82 ettari)
Toponomastica
Secondo la tradizione latina il nome Trento deriva da Tridentum (nome assegnato dai Romani) per via dei tre colli (Monte Verruca o Doss Trento, Sant'Agata e San Rocco) che circondano la città.
In realtà il nome è ben più vecchio e di origine celtica. Il toponimo deriva infatti da trent, ovvero guado (questo a causa del letto irregolare del fiume Adige).
Nonostante tutto la tradizione latina ha avuto la meglio, al punto che sul vecchio municipio si legge ancora l'iscrizione latina Montes argentum mihi dant nomenque Tridentum (i monti mi danno l'argento e il nome di Trento), dovuta a Fra Bartolomeo da Trento († 1251).
Storia
Dalle origini all'età romana
Trento si sviluppò come insediamento retico di fondovalle. Nonostante non esistano a tutt'oggi certezze sull'influsso che le tribù autoctone retiche subirono da altre popolazioni antiche, è molto probabile che la Valle dell'Adige, sentiero di transito nord-sud, abbia permesso frequenti scambi culturali con i Veneti, gli Etruschi, i Cimbri e quasi certamente Galli, popolazione celtica.
La conquista romana, dopo diversi scontri con le tribù retiche, avvenne verso la fine del primo secolo a.C.. Trento, sorta già prima della conquista come accampamento militare romano, venne battezzata Tridentum (da tre denti, poiché vi sono tre colli che circondano la città vagamente assomiglianti a tre denti).
In periodo augusteo il ruolo strategico della città crebbe, essendo l'Impero impegnato in una serie di operazioni militari nell'arco alpino. Trento si sviluppò a partire da una pianta quadrangolare, delimitata da un lato dal fiume Adige, mentre dagli altri tre lati era circondata da mura e fossati, con torri quadrangolari e porte per l'accesso. Le vie cittadine si svilupparono in maniera ordinata, parallelamente all'impianto del cardo e del decumano secondo i principi dell'urbanistica romana. Tridentum era dotata di tutte le infrastrutture proprie di un importante centro romano: era presente un foro, un anfiteatro e una zona adibita alle sepolture all'esterno alle mura della città. Era inoltre un importante snodo viario (per via della Via Claudia Augusta): situata lungo la via Claudia Augusta Padana, da Trento partiva anche la via Claudia Augusta Altinate che attraverso la Valsugana collegava la città con il Veneto.
Nonostante la difficile situazione politica venutasi a creare con la crisi politica dell'Impero, Trento rimase anche nel IV e nel V secolo il centro economico, commerciale e militare della regione.
Alto Medioevo
Attorno alla metà del IV secolo venne istituita la cattedra vescovile, affidata al primo vescovo di cui si conosce solo il nome, Giovino (Iovinus). L'istituzione della diocesi tridentina rappresentò un passaggio importante, perché la figura del vescovo cercò sempre di garantire alla città sicurezza e unità, nonostante le continue incursioni straniere. Il terzo vescovo di Trento, successore di Giovino e Abbondanzio, fu un patrizio romano, Vigilio. Egli cercò di accelerare l'evangelizzazione del Trentino, di stabilire solidi legami con l'esterno in particolare con Ambrogio e la Chiesa milanese, di cui Trento era inizialmente suffraganea. La figura di Vigilio rappresentò la prima grande guida della Chiesa tridentina (che nei secoli successivi assumerà su di sé anche i poteri laici) e morì martire in Val Rendena, divenendo patrono della città e oggetto di venerazione in tutto il territorio della regione.
Nel VI secolo Trento venne occupata dai Goti, guidati da Teodorico. In una lettera, il re goto, secondo quanto riportato da Cassiodoro, invitò la città veneta di Feltre a collaborare con il municipio tridentino per la costruzione di un nuovo centro urbano, probabilmente da edificare nella Bassa Valsugana, che in realtà non venne costruito. Secondo alcuni storici, di questo episodio, risalente al 523-526, rimane traccia nella tradizione popolare cittadina, attraverso la disfida dei Ciusi e dei Gobj che si svolge ogni anno durante le feste vigiliane, nella quale i Ciusi (a rappresentare le genti feltrine) cercano di conquistare la polenta difesa dai Gobj (i trentini) e dalle strozzere, contadine armate.
In seguito i Franchi si impegnarono in continue incursioni e spedizioni militari nel territorio del Trentino-Alto Adige. Per cercare di preservare la città e di trovare un compromesso fra Longobardi e Franchi, il vescovo di Trento Agnello (577-591) si rese protagonista di una serie di iniziative di pace tra i popoli, impegnando anche finanziariamente la diocesi per il riscatto dei prigionieri fatti dai Franchi. A seguito di ciò si rafforzò la dominazione longobarda che organizzò un Ducato di frontiera con capitale a Trento e retto per primo dal duca Evino († 595). Con i Longobardi venne stabilita per la prima volta l'area di influenza sulla quale si estendeva il potere della città, il Tridentinum Territorium, che si estendeva fino a sud di Merano, compresa la città di Bolzano. Solo i territori più a nord dell'Alto Adige non erano soggetti all'autorità del duca di Trento e rimanevano in mano ai Franchi e ai Bavari. A Evino succedette Gaidoaldo che riuscì a espandere il ducato verso ovest, occupando l'intera Valsugana e le valli del Cismón. In seguito il Ducato di Trento perse la sua autonomia e divenne probabilmente un territorio dipendente direttamente dalla corona longobarda.
Nel 982 Trento venne inglobata dagli Ottoni nel Sacro Romano Impero Germanico.
Il Principato Vescovile
Nel 1027 l'imperatore del Sacro Romano Impero Corrado II creò il Principato Vescovile di Trento, istituzione che resistette fino al periodo napoleonico. Il territorio del Principato però non coincideva del tutto con quello dell'attuale provincia di Trento: alcune zone, specialmente quelle poste a confine, dipendevano direttamente dal conte del Tirolo, e quest'ultimo - specialmente dopo il passaggio della contea agli Asburgo, nel 1363 - condivideva con il vescovo una parte della sovranità sul Principato. Per Trento iniziò un lunghissimo periodo di relativa stabilità politica, nonostante le pressioni esterne esercitate dalla nobiltà tirolese. Il Principato segnò la storia della città per otto secoli, con il susseguirsi al suo vertice di 51 principi-vescovi.
La città fu intorno al 1200 un centro minerario (soprattutto argento, proveniente dal Monte Calisio) di discreta importanza, tanto che emanò il primo statuto minerario dell'arco alpino, dovuto al principe vescovo Federico Vanga.
Nel 1407 Rodolfo Belenzani fu a capo di una rivolta dei cittadini, i quali insorsero contro l'oppressione del principe vescovo Giorgio di Lichtenstein e governarono Trento per un paio di anni.
Trento divenne famosa a livello internazionale per il Concilio (1545-1563), col quale ebbe inizio la Controriforma. Il XVI secolo fu uno dei periodi di maggior splendore per il capoluogo trentino. A capo del Principato i cardinali Bernardo Clesio e Cristoforo Madruzzo, importanti figure di mecenati, trasformarono l'impianto urbanistico di Trento secondo i principi rinascimentali, ristrutturando e edificando nuovi edifici e chiese.
XIX e XX secolo
Nel 1814 Trento e tutta la sua attuale provincia vengono definitivamente annesse all'Impero Asburgico. Durante tutto il XIX secolo Trento fu oggetto di trasformazioni di notevole rilevanza. Fra queste va ricordata la costruzione della Ferrovia del Brennero, che collegava Verona con l'Impero Asburgico. Altri eventi rilevanti furono lo spostamento del corso del fiume Adige dal suo secolare decorso che attraversava la città medievale e la costruzione di palazzi di grande prestigio sedi di scuole pubbliche, caserme e della Banca Austro-Ungarica.
A partire dal 1870 si svilupparono a Trento una serie di correnti, movimenti e circoli politici che cercavano di difendere l'italianità della città dai tentavi di germanizzazione portati avanti dai settori più nazionalisti del Tirolo tedesco, come il movimento del Tiroler Volksbund (costituitosi a Vipiteno nel 1905). Nel 1886 si decise di innalzare un monumento in città al massimo poeta italiano, Dante Alighieri. Gli esponenti più radicali non si limitarono a chiedere l'autonomia politica e culturale di Trento e del Trentino, ma ne auspicavano la rapida annessione al Regno d'Italia. Come riportato nel resoconto dei colloqui da lui avuti a Roma nel 1915 con il Ministro degli Esteri del regno d'Italia, Alcide Degasperi, rappresentatnte trentino al parlamento imperiale di Vienna convenne che la maggioranza dei Trentini non sarebbero stati favorevoli ad un'annessiona all'Italia. Durante la prima guerra mondiale Trento fu dichiarata città fortezza (Fortezza di Trento) e divenne il caposaldo del fronte meridionale austro-ungarico. La città era coronata da una rete formidabile di forti difensivi che ancor oggi sono visibili ed in parte visitabili. Alla fine del´anno 1915 la Fortezza di Trento era il più grande e più potente capo saldo del Fronte, la maggior parte del sistema difensivo era sparito sotto la roccia. Anche questi fortificazioni sotterranee sono in gran parte visitabili. L´ideatore della nuova Fortezza di Trento che venne costruita in meno di una anno con l´impiego di migliaia di operai e soldati e con grande partecipazione della popolazione era il maggiore generale Steinhardt.
Il primo conflitto mondiale rappresentò per Trento, come per il resto della zona di confine, una tragedia di proporzioni immani, caratterizzata dall'evacuazione ai fini della sicurezza della maggior parte della popolazione. In questo contesto rimane il dubbio circa le fotografie della "popolazione in festa" che accolse l'arrivo delle truppe italiane il 4 novembre 1918, visto che di Trentini in città non ne erano rimasti molti, data appunto l'evacuazione.
Trento, congiuntamente al resto della contea principesca tirolese a sud dello spartiacque alpino passarono all'Italia nel 1919, alla fine della prima guerra mondiale.
L'annessione all'Italia rappresenta un periodo molto difficile per la citta', in particolare dal punto di vista dell'integrazione economica nell'ambito del Regno d'Italia. Nella nuova amministrazione italiana risulto difficile il mantenimento delle istituzioni autonome che avevano ottenuto il riconoscimento da parte delle autorita asburgiche. Per il ripristino dell'autonomia legislativa ed economica si dovra' aspettare fino alla fine del secondo conflitto mondiale.
La storia della citta' nel XX secolo coincise per lo più con quella della provincia e della regione. "Via da Trento" nella sua accezione tedesca di "Los von Trient" divenne il motto del movimento per l'autonomia provinciale del Sudtirolo a partire dalla famosa grande manifestazione di massa svoltasi a Castel firmiano / Sigmundkron, alle porte di Bolzano il 17 novembre 1957.
Evoluzione demografica
Abitanti censiti[3]
Al 31/12/2005 risiedevano nel comune di Trento 110.142 abitanti (53.195 maschi e 57.847 femmine); il numero di famiglie ammontava 48.093, così suddivise secondo il numero di componenti:
Numero di componenti | Percentuale sul totale (%) |
---|---|
1 | 34,9 |
2 | 27,4 |
3 | 18,7 |
4 | 14,9 |
5 | 4,2 |
Monumenti e luoghi di interesse
Chiese
- Chiesa di Santa Maria Maggiore – costruita nel XIV secolo da Antonio Medaglia per volontà del cardinale Clesio, in stile rinascimentale ma con rimanescenze gotiche (stile clesiano). La facciata presenta un importante portale cinquecentesco, mentre all'interno da notare una cantoria dello stesso secolo e le tele di Cignaroli e di Moroni. La Chiesa ospitò il terzo periodo del Concilio di Trento (aprile 1562 - dicembre 1563).
- Chiesa di San Pietro - venne edificata nel XII secolo su una preesistente cappella. La facciata neogotica venne rifatta su progetto di Pietro Estense Selvatico tra il 1848 e il 1850. È partita in tre campate ed è sormontata dalla statua di San Pietro.
- Chiesa di Sant'Apollinare - eretta nel XIII secolo ai piedi del Doss Trento sulle rive dell'Adige. È dedicata al vescovo di Ravenna del V secolo e ciò fa presupporre origini molto più antiche. Si presenta come estremamente slanciata verso l'alto, con un tetto spiovente di gusto tipicamente nordico con copertura a scandole (piccole assi in legno).
- Chiesa di San Lorenzo – costruzione risalente al XII secolo edificata dai Benedettini bergamaschi chiamati a Trento dal vescovo Altermanno. Particolarmente interessante la parte absidale realizzata in stile romanico e il presbiterio.
Complessi monumentali e palazzi
Castello del Buonconsiglio - rappresenta forse l'edifico più conosciuto della città. Eretto nel Duecento, ha ospitato per cinque secoli i principi vescovi della città. La struttura più antica è rappresentata dal Castelvecchio (XIII secolo), poi riedificato. Accanto venne costruita per volontà di Bernardo Clesio il Magno Palazzo, decorato dal Romanino e Dosso Dossi, poi messo in comunicazione diretta con l'edificio antico tramite la Giunta Albertiana. Torre Aquila, orientata verso Aquileia, conserva un importante affresco del Gotico Internazionale, i Dodici Mesi, forse attribuibili al maestro Venceslao di Boemia.
Palazzo delle Albere - palazzo di stile rinascimentale fu costruito intorno al 1550 per volere della famiglia Madruzzo, che resse il Principato di Trento per un secolo. Pur essendo una residenza di rappresentanza, esso presenta fortificazioni ed elementi architettonici di difesa, come le quattro torri angolari. Ospita la sede di Trento del Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto - MART.
Palazzo Pretorio - situato in Piazza Duomo, fu l'antica e prima residenza vescovile (fino alla metà del XIII secolo). Orlato da una merlatura e decorato con bifore, accanto ad esso è stata costruita la Torre Civica. Ora ospita il Museo Diocesano Tridentino.
Palazzo Thun (attuale sede del municipio) - palazzo di rappresentanza della famiglia Thun, originaria della Val di Non, che riunì in un unico complesso una serie di edifici preesistenti nella metà del XV secolo. Ha subito una trasformazione notevole nel 1830, quando venne profondamente restaurato secondo il gusto neoclassico per volontà del conte Matteo Thun.
Palazzo Geremia - edificio costruito verso la fine del 1400 dallo stile rinascimentale all'esterno e tardo gotico negli ambienti interni. Ora è di proprietà del Comune e ospita l'ufficio del sindaco e manifestazioni culturali.
Palazzo Sardagna - palazzo di proprietà della Provincia autonoma di Trento, venne edificato nel Cinquecento e ristrutturato nel Settecento per volontà della famiglia Sardagna, il cui stemma familiare è dipinto nella volta dell'atrio. Ospita la sede del Museo tridentino di scienze naturali.
Palazzo Lodron - costruito nel periodo del Concilio di Trento (attorno al 1570) da Ludovico Lodron, ospita un ciclo pittorico che si estende su tutte le sale più importanti dell'edifico. Sede del Tribunale Amministrativo Regionale di Trento.
Palazzo Salvadori - uno dei primi esempi di architettura civile rinascimentale a Trento. Venne costruito dal maestro lombardo Lucio Tosani, nel periodo clesiano a partire dal 1515. Attorno alla metà del XVIII secolo vennero fissati due medaglioni in pietra sulla facciata per celebrare il martirio di Simonino di Trento, il bambino che si riteneva falsamente vittima di un rituale ebraico nella Pasqua del 1475. Questo episodio, forse il più negativo della storia della città, causò la cacciata della piccola comunità ebraica di Trento, che aveva nel sito dove ora è presente il palazzo la propria sinagoga.
Palazzo Galasso o Del Diavolo - fatto costruire nel 1602 da un discendente della potente famiglia di banchieri Fugger; così chiamato, secondo la leggenda, citata anche da Goethe, perché fu realizzato in una sola notte.
Torre Vanga - torre edificata nel 1210 dal principe vescovo Federico Vanga e un tempo lambita dal corso dell'Adige, aveva lo scopo di controllare l'accesso sulla collina del Doss Trento.
Torre Verde - eretta nel 1450, era anch'essa edificata sulle rive dell'antico corso del fiume, presso un area portuale. Il letto dell'Adige fu deviato nel corso dell'Ottocento.
Mausoleo a Cesare Battisti sul Doss Trento - sulla collina (308 m s.l.m.) che si erge in riva destra dell'Adige è stato costruito il Mausoleo dedicato a Cesare Battisti: 16 colonne di marmo alte 14 metri su basamento circolare. Il Doss Trento ospita anche il Museo degli Alpini. Accanto sono presenti i resti di una antica chiesa paleocristiana del IV secolo d.C.
Fontane
Fontana del Nettuno - uno dei più importanti monumenti della città del XVIII secolo (venne eseguita tra il 1767 e il 1768), edificata nel periodo dell'Illuminismo per "salute e decoro della città".
Fontana dell'aquila - piccola fontana in Piazza Duomo sormontata da un'aquila di pietra.
Architettura contemporanea
- Stazione ferroviaria - Angiolo Mazzoni
- Scuola elementare Raffaello Sanzio - Adalberto Libera (1931-34)
- Palazzo della Regione - Adalberto Libera (1950-56)
- Nucleo residenziale e chiesa parrocchiale a Madonna Bianca - Marcello Armani e Luciano Perini (anni '70)
- Facoltà di Ingegneria a Mesiano - Giovanni Leo Salvotti de Bindis (1985-1995)
- Palazzetto dello sport in località Ghiaie - Franco Allocca e Renato Rizzi (1990-2000)
- Ampliamento della facoltà di Giurisprudenza - Mario Botta
Progetti per il futuro
- Interramento dell'asse ferroviario - Joan Busquets
- Riqualificazione area ex-Michelin - Renzo Piano Building Workshop
- Riqualificazione area ex-Sloi - Gregotti Associati International
- Polo giudiziario (concorso di progettazione) - Pierluigi Nicolin
- Facoltà di Lettere in via Gar - Ishimoto Europe
Cultura
Musei
Trento, nonostante le dimensioni medio-piccole, vanta numerose strutture museali e diversi spazi espositivi.
Presso gli ampi ambienti del Castello del Buonconsiglio sono state organizzate le collezioni artistiche provinciali. Importanti le sezioni di arte medievale e moderna (sale del Castelvecchio e del Magno Palazzo). Da segnalare inoltre i materiali archeologici ed etnografici e una raccolta numismatica, nonché le collezioni e le mostre temporanee organizzate ogni anno.
Il Palazzo delle Albere ospita la sezione trentina del Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto (MART). Il museo vanta una vasta collezione permanente dell'Ottocento e dei primi del Novecento, fino alla prima guerra mondiale (dal romantico Francesco Hayez al futurista Boccioni) e organizza numerose esposizioni temporanee.
Il Museo tridentino di scienze naturali ha sede in Palazzo Sardagna e presenta una serie di esposizioni sulle scienze naturali e sul paesaggio naturale, strutturate su uno spazio di 21 sale; organizza diverse mostre temporanee.
Il Museo della S.A.T., dedicato alla storia della Società degli Alpinisti Tridentini, è ubicato presso il primo piano del palazzo della SAT di via Manci. Raccoglie un'ampia collezione di foto, documenti e cimeli relativi alle montagne e alla storia dell'alpinismo del Trentino.
Dedicato alla storia (politica, economica, sociale) del Trentino dal XVIII secolo alla conclusione del secondo conflitto mondiale è il Museo Storico in Trento, che conserva un'ampia raccolta bibliografica e archivistica.
Il Museo Diocesano Tridentino ha sede in Piazza Duomo, presso Palazzo Pretorio. Raccoglie il patrimonio di arte sacra dell'Arcidiocesi di Trento e presenta una sezione dedicata al Concilio di Trento.
La collina del Doss Trento ospita il Museo Nazionale Storico degli Alpini, realizzato presso un ex polveriera austriaca. La struttura conserva foto, documenti, cimeli, oggetti personali relativi alla storia del Corpo degli Alpini.
Presso l'aeroporto di Trento a Mattarello è stato allestito il Museo "Gianni Caproni" aeronautica scienza e innovazione, dedicato all'ingegnere Caproni. Nel museo sono presenti una serie di velivoli costruiti tra il 1910 e il 1980, dei quali 9 unici al mondo.
L'importante Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas è un'ampia area archeologica che ha portato alla luce abitazioni, edifici pubblici e infrastrutture della Tridentum romana.
Infine, la Galleria Civica di Arte Contemporanea, situata nella centrale via Belenzani, ospita mostre, eventi e convegni.
Istruzione e ricerca
Trento vanta la presenza di centri di istruzione e di ricerca scientifica all'avanguardia quali:
- Università di Trento - fondata nel 1962 come Istituto universitario superiore di scienze sociali, l'Università statale di Trento è uno dei più prestigiosi atenei medio-piccoli italiani, con una forte vocazione internazionale. Sono presenti le seguenti facoltà: Economia, Giurisprudenza, Lettere e filosofia, Ingegneria, Scienze cognitive (a Rovereto), Scienze matematiche, fisiche e naturali, Sociologia. L'ateneo offre inoltre le scuole di specializzazione post-laurea per le professioni legali e l'insegnamento nelle scuole superiori.
- Istituto Trentino di Cultura (ITC) - ente fondato nel 1962 che si occupa di ricerca sia in campo umanistico che scientifico-tecnologico. Si struttura in:
- Istituto per la ricerca scientifica e tecnologica (ITC-irst) che si occupa in prevalenza dei seguenti settori: informatica, microsistemi e micromeccanica, fisica-chimica delle superfici e interfacce;
- Istituto per gli studi storici italo-germanici (ITC-ISIG), centro di ricerca storica sulle relazioni fra l’Italia e il mondo germanico, in sintonia con la vocazione culturale di Trento come città-ponte;
- Istituto per le scienze religiose (ITC- ISR), centro di ricerca religiosa istituito nella città che ha ospitato il Concilio della Riforma della Chiesa Cattolica;
- Centre for Computational and Systems Biology - centro di eccellenza nato dall'accordo siglato tra il governo italiano, la Provincia autonoma di Trento, l'Università di Trento e la Microsoft. Si occupa dei settori di ricerca scientifica relativi all'incrocio tra scienze, medicina, biologia, genetica e tecnologia dell’informazione.
- Centro di Ecologia Alpina – istituto finanziato della Provincia autonoma di Trento presso Viote del Monte Bondone per progetti di studio e ricerca sugli ecosistemi degli ambienti montani dell’intero arco alpino.
- I Minipolifonici - scuola musicale nata nel 1967 come coro di voci bianche.
Media
Stampa. A Trento vengono pubblicati i seguenti quotidiani: L'Adige, giornale indipendente del Trentino-Alto Adige fondato nel 1945, il Trentino, quotidiano regionale del Gruppo editoriale L'Espresso pubblicato anch'esso dalla fine della seconda guerra mondiale e il Corriere del Trentino, che esce in allegato con l'edizione nazionale del Corriere della Sera dal novembre 2003.
Tra i periodici più importanti, Vita trentina, settimanale dell'Arcidiocesi di Trento e QuestoTrentino, quindicinale di informazione indipendente.
Radio-televisione. Nel capoluogo è presente la sede regionale della RAI per il Trentino. Fra le maggiori radio a livello provinciale: Radio Dolomiti, Radio Tele Trentino (RTT), Radio Studio Sette. A Trento sono presenti due emittenti televisive private, che diffondo i loro programmi nell'intero Trentino-Alto Adige: Radio Tele Trentino Regionale (RTTR) e Tele Commerciale Alpina (TCA).
Manifestazioni
La città di Trento è sede di numerose manifestazioni che, durante l'anno, contribuiscono a rendere originale e piacevole il panorama culturale locale. Le manifestazioni più importanti, che coinvolgono il maggior numero di persone e che richiamano molti turisti sono:
- Trento FilmFestival - Festival cinematografico internazionale dedicato alla montagna;
- Festival dell'Economia - appuntamento annuale iniziato nel 2006 che prevede dibattiti ed incontri fra le personalità più importanti del mondo economico e politico a livello nazionale e internazionale;
- Fiera di San Giuseppe - nella domenica più vicina al 19 marzo si svolge in città un mercato nel quale si vendono merci di ogni tipo: piante, mezzi agricoli, ecc;
- Le Feste Vigiliane - nella settimana che comprende il 26 giugno, festa di San Vigilio, santo patrono della città [[2]];
- Autunno trentino;
- Mercatini di Natale;
- Mercatino dei Gaudenti.
Musica corale
A Trento ha sede il uno dei più prestigiosi cori italiani che ha fatto la storia del canto corale popolare ovvero il coro della SAT esiste in oltre un prestigioso coro polifonico, la Corale Città di Trento, fondata nel 1889 e diretta da Roberto Giannotti.
Trasporti
Trento, adagiata nella valle dell'Adige, è situata sull'asse viario del Brennero (Strada Statale 12 dell'Abetone e del Brennero, autostrada A22 e ferrovia del Brennero), che permette veloci collegamenti verso nord (Bolzano, Austria e Germania) e sud (Verona). Nodo ferroviario, dalla città partono i collegamenti diretti verso Venezia (linea ferroviaria della Valsugana) e le vallate del Trentino nord-occidentale (linea ferroviaria Trento-Malè-Marilleva).
Il trasporto urbano (17 linee urbane) ed extraurbano è gestito dalla società Trentino trasporti. Centro del sistema di trasporto pubblico della Provincia, dalla città partono una serie di collegamenti ferroviari e su gomma verso le vallate trentine: Fassa, Fiemme, Giudicarie, Non, Primiero, Rendena, Sole, Tesino, Valsugana.
Circoscrizioni
Circoscrizione | Abitanti |
Gardolo | 12.968 |
Meano | 4.432 |
Bondone | 4.575 |
Sardagna | 1.093 |
Ravina-Romagnano | 4.974 |
Argentario | 12.086 |
Povo | 5.394 |
Mattarello | 5.405 |
Villazzano | 4.885 |
Oltrefersina | 18.303 |
S.Giuseppe-S.Chiara | 17.544 |
Centro Storico-Piedicastello | 19.383 |
l Comune di Trento è suddiviso in 12 circoscrizioni amministrative:
- Bondone; formato dai sobborghi di Sopramonte, Cadine, Vigolo Baselga, Baselga del Bondone, Candriai, Vaneze, Norge, Vason, Piana delle Viote
- Gardolo; formato dai sobborghi di Gardolo, Melta, Roncafort, Canova, Spini, Ghiaie
- Meano; formato dai sobborghi di Meano, Vigo Meano, Cortesano, Gazzadina, S. Lazzaro, Gardolo di Mezzo
- Sardagna; formato dai sobborghi di Sardagna e Candriai fino all'incrocio con la SP 85 bis bel Bondone
- Ravina-Romagnano; formato dai sobborghi di Ravina, Romagnano, Belvedere
- Argentario; formato dai sobborghi di Cognola, Martignano, Maso Bolleri, Montevaccino, Tavernaro, Villamontagna, Moià, S. Donà, S. Vito
- Povo; formato dai sobborghi di Povo (Sprè, Panté, Salé), Oltrecastello, Passo Cimirlo, Gabbiolo, Mesiano
- Mattarello; formato dai sobborghi di Mattarello e Valsorda
- Villazzano; formato dai sobborghi di Villazzano, Grotta, S. Rocco e località di Malga Maranza, Rifugio Bindesi
- Oltrefersina; formato dai quartieri cittadini di Bolghera, Clarina, S. Bartolomeo, Madonna Bianca, Man, Villazzano Tre, Casteller
- San Giuseppe-Santa Chiara, formato dai quartieri cittadini di San Giuseppe, Santa Chiara, S. Croce, Laste, Cervara (num. pari), S. Maria
- Centro Storico-Piedicastello, formato dai quartieri cittadini del Centro Storico (Androne, Contrada Todesca, S. Pietro, Duomo, Sass, ecc...), Piedicastello, Cristo Re, S. Martino, Solteri-Centochiavi, Vela, Cervara e Spalliera (n. dispari)
Frazioni
Frazioni poste sul monte Bondone: Sardagna, Sopramonte, Cadine, Baselga del Bondone, Vigolo Baselga, Candriai, Vaneze, Norge, Vason
Frazioni a nord di Trento: Gardolo, Spini di Gardolo, Ghiaie di Gardolo, Lamar, Canova, Roncafort, Vela, San Lazzaro di Meano
Frazioni a sud di Trento: Romagnano, Ravina, Belvedere di Ravina, Mattarello, Valsorda
Frazioni poste sul monte Marzola: Povo (Sprè, Panté, Salé), Oltrecastello, Passo Cimirlo, Celva, Mesiano, Ponte Alto, Villazzano, Grotta di Villazzano, San Rocco.
Frazioni poste sul monte Calisio (o Argentario): Cognola, San Vito, San Donà, Tavernaro, Villamontagna, Zell, Martignano, Maderno, Moià, Maso Bolleri, Montevaccino, Meano, Vigo Meano, Gazzadina, Cortesano, Camparta, Gardolo di Mezzo.
È da tener presente che praticamente la metà della popolazione del comune di Trento risiede nelle sue frazioni.
Sport
Dal 2000 fiore all'occhiello della città è la squadra di pallavolo maschile di A1, ITAS Diatec Trentino Volley. Nella stagione 2003/2004 ha militato nella formazione cittadina anche il trentino Lorenzo Bernardi (eletto nel 2001 come miglior giocatore di pallavolo del XX secolo).
La società di calcio più importante della città è il Trentino Calcio 1921 che attualmente disputa il campionato di serie D. In questa società hanno militato, in gioventù, diversi campioni della nazionale italiana quali Francesco Toldo e Giuseppe Signori.
Trento è stata arrivo di tappa in 17 edizioni del Giro d'Italia; fra queste:
- La celeberrima 21ª tappa Merano-Monte Bondone vinta dal lussemburghese Charly Gaul sotto una tormenta di neve l'8 giugno 1956.
- 1989 (4 giugno): due semitappe della 15^ tappa, la prima, in linea, vinta dall'olandese Jean-Paul Van Poppel, la seconda, a cronometro, vinta dal polacco Lech Piasecki.
- 1992 (6 giugno): 13^ tappa, conclusa al Monte Bondone e vinta da Giorgio Furlan.
- 2006 (22 maggio): 16^ tappa, conclusa al Monte Bondone e vinta da Ivan Basso (Gilberto Simoni è arrivato secondo ad oltre 1').
Trento è anche città natale di Thomas Degasperi, un pluri-campione europeo di sci nautico ed attualmente 1° al mondo nello slalom.
Amministrazione
Template:ComuniAmministrazione Alberto Pacher, esponente dei Democratici di Sinistra, è sindaco di Trento dal maggio del 1999. L'08/05/2005 ha ottenuto un secondo mandato (64,33% delle preferenze al primo turno).
Gemellaggi
- Berlino Charlottenburg-Wilmersdorf, Germania, dal 1966
- Praga, Repubblica Ceca, dal 2002
- Kempten, Germania, dal 1987
- Donostia/San Sebastián, Spagna, dal 1987
- è inoltre gemellata con la Contrada della Tartuca , una delle diciassette contrade del Palio di Siena
Note
- ^ cfr (PDF) Statuto del Comune di Trento, TITOLO I, articolo 4.
- ^ http://www.comune.tn.it/comune/progetti/trento_alpina/citta_alpina_index.htm
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
Voci correlate
- Capi-consoli di Trento (1415 -1806)
- Podestà di Trento (1810 - 1945)
- Sindaci di Trento (dal 1945)
Bibliografia
- AA.VV., Storia del Trentino, Associazione culturale “Antonio Rosmini”, Trento, 1996;
- Aldo Grofer, Trento. Città del Concilio. Ambiente, storia e arte di Trento e dintorni, Arca, Milano, 1995;
- Giovanna Nicoletti (a cura di), Guida ai musei di Trento, Nicolodi, Rovereto, 2003.
Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su Trento
- Wikinotizie contiene notizie di attualità su Trento
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Trento
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Trento
- Wikinotizie contiene l'articolo Manifestazione dei centri sociali a Trento, 22 aprile 2007