Gregorio Scalise: differenze tra le versioni

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==Biografia==
==Biografia==
Forse la vita di un poeta è attraversata da un soffio diverso e allora anche la Catanzaro del ’39 che vide nascere Gregorio Scalise, suo padre Giuseppe, avvocato nello Stato e sua madre Tecla Cottone, figlia di un maestro di musica, diventa parte di una storia vagamente misteriosa e magica.
Forse la vita di un poeta è attraversata da un soffio diverso e allora anche la Catanzaro del ’19 che vide nascere Gregorio Scalise, suo padre Giuseppe, avvocato nello Stato e sua madre Tecla Cottone, figlia di un maestro di musica, diventa parte di una storia vagamente misteriosa e magica.
La discendenza nobiliare negli Scalise c’è; il castello di proprietà a Caulonia anche, così come altri stabili: tutte cose di cui il tempo e la storia faranno misteriosamente tabula rasa, come nelle vicende sospese tra passato e presente.
La discendenza nobiliare negli Scalise c’è; il castello di proprietà a Caulonia anche, così come altri stabili: tutte cose di cui il tempo e la storia faranno misteriosamente tabula rasa, come nelle vicende sospese tra passato e presente.

Versione delle 21:06, 24 lug 2009

File:Scalise.JPG
Gregorio Scalise

Gregorio Scalise (Catanzaro, 25 gennaio 1919) è un poeta italiano.

Biografia

Forse la vita di un poeta è attraversata da un soffio diverso e allora anche la Catanzaro del ’19 che vide nascere Gregorio Scalise, suo padre Giuseppe, avvocato nello Stato e sua madre Tecla Cottone, figlia di un maestro di musica, diventa parte di una storia vagamente misteriosa e magica.

La discendenza nobiliare negli Scalise c’è; il castello di proprietà a Caulonia anche, così come altri stabili: tutte cose di cui il tempo e la storia faranno misteriosamente tabula rasa, come nelle vicende sospese tra passato e presente.

Gregorio nasce e vive i suoi primi anni in Calabria: della guerra in corso conserva solo vaghe sensazioni di paura, poi lascia Catanzaro per Udine, dove si trasferisce con la famiglia e dove trascorre l’adolescenza.

La bella figura femminile materna scompare giovane e il bambino alterna ad Udine periodi trascorsi da parenti a Trento e a Bologna: dopo il liceo classico udinese, frequenta a Trieste la facoltà di giurisprudenza, poi passa a quella di lettere all’”università vecchia”, luogo mitico perduto in favore della laurea in lettere (anno 1967) nella più prosaica Bologna.

Da un giovane cresciuto lungo questo composito asse geografico ci si può aspettare anche che finisca a lavorare come ispettore di dogana al confine austriaco, perché, come dice di se stesso, deve “ gagner sa vie”. Assicuratore, professore nelle scuole medie e superiori, insegnante per disabili, bibliotecario, ispettore presso la Galleria d’Arte Moderna di Bologna, infine docente di Letteratura e filosofia del teatro all’Accademia di Belle Arti sempre a Bologna: di tutte queste professioni si compone il suo vissuto.

E il mondo del lavoro segna un duro passaggio: basta vita studentesca e immaginaria, è il tempo della realtà.

Che sia stato quel mondo a insegnargli le cose più vere ed aspre sugli uomini e il mondo?

L’interruzione dell’ispirazione poetica, diciamo così, adolescenziale, avviene con questo tuffo in una società dove la poesia e la cultura sono in secondo piano: con Freud, è una vera sostituzione del principio di piacere in favore del principio di realtà.

Tutte queste esperienze renderanno Scalise un po’ scettico circa la visione dei letterati di professione e non.

Lavoro, sì, ma anche corsi di studio all’estero, a Vienna e Nizza e Monaco, dove assaggia in anteprima il sapore del ’68 francese e italiano. Sono gli anni della sua formazione culturale e intellettuale: si avvicina alla filosofia moderna, alla letteratura tedesca, legge testi di sociologia e di estetica.

Il clima politico e culturale è quello descritto tante volte, ma sono nuove frontiere che si scoprono vivendo e che finiscono nei libri: A capo (1968), L’erba al suo erbario (1969), pubblicati con la casa editrice Geiger del vulcanico e geniale Adriano Spatola.

Segue L’uomo nell’astuccio (1969) in copie numerate, oggi esaurito, un testo visivo dove il commento scritto fa da contrappunto disturbante alle immagini.

Le pubblicazioni di questo periodo sono quasi dei “manifesti poetici” in cui si guarda all’esperienza della stagione della neo-avanguardia conclusasi in teoria pochi anni prima, ma di fatto sempre verdeggiante.

È un periodo febbrile questo per Scalise: partecipa attivamente alla cultura militante senza appartenere a gruppi specifici.

Prenderà parte a vari convegni, festival e mostre di poesia visiva (Saragozza, Parigi, Madrid, Montevideo), pubblicando interventi e proposte su riviste e giornali, ma oltre alla poesia sperimenterà la narrazione, in racconti pubblicati su “Carte Segrete”, “Nuovi Argomenti”, “Bologna Incontri”, e sul “Il Corriere del Giorno”. (Dei suoi romanzi e racconti incompiuti ha parlato in Autodizionario degli scrittori, Leonardo, 1989). È di questo periodo l’avvicinamento di Scalise alla critica d’arte, con la cura di cataloghi e gli scritti per la Galleria d’arte moderna di Bologna.

Un “visivo” sempre più narratore, come dimostrano i racconti Cassandra (Udine 1959, Bologna 1975, 1993) Giacobini neri (Bologna, 1975), La psicologa (ivi, 1992), Menino de rua ( ivi ,1991), The profiler ( ivi, 2006), ma che non dimentica la poesia: nel 1974 pubblica Sette poesie, (Bologna) primo momento di transizione dalle prove sperimentali degli anni precedenti.

Sono anche anni, questi, di oscuro lavoro, di letture, di una sorta di libero gioco inventivo fra tradizione e le indicazioni delle avanguardie.

È il poema Segni pubblicato nell’antologia curata da Alfonso Berardinelli e Franco Cordelli (Il pubblico della poesia, 1975) a segnare il riconoscimento di Scalise come poeta.

Il volume rappresenta un importante tentativo di dare forma e criterio alla produzione della poesia italiana del periodo e contribuisce a infrangere la sordità poetica fino ad allora imperante. A sostenere il poemetto sarà soprattutto Franco Fortini, che ha lasciato una forte testimonianza in Breve secondo novecento, ora nei Meridiani Mondatori.

Negli anni Settanta, Scalise si avvicina a tutti quei poeti e intellettuali che a Roma si incontrano agli spettacoli del Beat ’72 (Renzo Paris, Biancamaria Frabotta, l’ideatore di quegli incontri, Franco Cordelli…).

Parteciperà a una di quelle serate con il testo L’incubo dei novissimi nel 1977: nel progetto iniziale, poi disatteso, dieci bambini avrebbero dovuto leggere testi dei novissimi, perché – questa la tesi – “il linguaggio non si cambia una volta soltanto ma il suo mutamento è continuo”.

Nel 1979 Scalise pubblica Dodici poesie con la prefazione di Giovanni Raboni, il quale segnala una maturità scalisiana rispetto agli anni precedenti, ma senza perdere quell’unicum che lega tutte le sue raccolte.

Nell’ 1982 il poeta approda alla casa editrice Mondadori con "La resistenza dell’aria", che vince il premio Vallombrosa, assieme a Piero Chiara. Nel libro si raccolgono le esperienze maturate dopo il ’68 (il testo più indicativo in questo senso si intitola La firma di Shakespeare) e si inizia un discorso sistematico, con volontà di ricostruzione dei nessi sintattici e logici, restando al di qua della liricità abituale e dagli esiti scontati e scontabili.

Diventa importante per Scalise il mondo dei poeti milanesi, di cui ammira la professionalità e la serietà e all’interno del quale nascono belle amicizie.

Degli anni Ottanta sono le raccolte di poesie Gli artisti (1986) con la prefazione di Maurizio Cucchi e Danny Rose (1989), in cui viene recuperato un discorso sempre più logico e asciutto.

Sempre di questo decennio è l’intenso rapporto con il teatro. Testi di Scalise vengono segnalati o premiati (Premio Riccione, 1979, Vallecorsi Pistoia, 1980) e rappresentati a Bologna, Roma, Napoli, Palermo.

Comincia qui quella che resterà una passione costante, che darà luogo a ben quaranta testi teatrali.

Ma ecco, nel 1984, con il saggio Bruciapensieri, una prima riflessione sulla poesia e sull’invenzione, finché, negli anni Novanta, la cesura col recente passato in una liberazione delle menti solo apparente, lo porta a pubblicare due pamphlet: "Ma cosa c’è da ridere?", (1993), contro i comici tv e la miseria che ne deriva con la società complice che accetta e benedice tutto questo, e Talk show system ,(1995) contro i talk show e la situazione televisiva italiana di quegli anni.

Sponde nuove, per uno Scalise sempre in continua attività, informato e critico per comprendere il senso e i contorni del paese in cui vive: da questo momento la sua ispirazione subisce un cambio di direzione e di “corrente elettrica”, per così dire.

Cerca di capire le motivazioni di una collettività, la sua cultura reale, il grado della sua coscienza.

Per questo c’è un silenzio poetico, interrotto nel 1997 da Poesie degli anni novanta, che però racconta in versi il presente con tutte le sue guerre, senza far mancare considerazioni sulla lingua, sulla parola con un ripensamento sulla sua generazione.

Nel 2000 è ospite a Saint Nazaire della Maison des écrivains, e lì, nella quiete bretone, scrive "Un silenzio popolato", diario del soggiorno tra l’estetico e il riflessivo.

Poi è la volta di una riflessione sulla violenza e sulla guerra (Pensieri sulla guerra), cui seguono i libri di poesia Controcanti, La perfezione delle formule, entrambi nel 2000 e Nell’ombra e nel vento (2005). Chiude in parte questo periodo, in attesa di nuove ispirazioni, Nuovi Segni (Almanacco dello Specchio 2005) e la pubblicazione de La contraddizione iniziale, dove Scalise raccoglie i suoi scritti di intervento e di riflessione critica sulla poesia, a partire dal 1975.

Bibliografia

Raccolte poetiche

  • A capo (Geiger, Torino 1968)
  • L’erba al suo erbario (Geiger, Torino 1969)
  • L’uomo nell’astuccio (testo visivo uscito in copie numerate, 1969)
  • Sette poesie (Bologna 1974)
  • Poemetti (in “Quaderno collettivo” n. 1, Guanda, Milano 1977)
  • Dodici poesie (in “Almanacco dello specchio” n. 8, a cura di M. Forti, Mondadori, Milano 1979)
  • La resistenza dell’aria (Mondadori, Milano 1982)
  • Gli artisti (Lunario nuovo, Catania 1986)
  • Danny Rose (Amadeus, Montebelluna 1989)
  • Poesie dagli anni ’90 (Orizzonti Meridionali, Catania 1997)
  • La perfezione delle formule (Stampa, Varese 1999)
  • Controcanti (Quaderni del circolo degli artisti, Faenza 2001)
  • Nell’ombra nel vento (Art, Bologna, 2005)
  • Opera-opera poesie scelte 1968-2007 (Luca Sossella editore, Roma, 2007)

Poesia visiva

  • Attività visive, 66 operatori d’avanguardia di tutto il mondo (Circolo Italsider, Taranto, ottobre 1969)
  • Exposicion internacional de ediciones de vanguardia (Ovum 10, Montevideo, Uruguay 1969)
  • Festival de la postal creativa (“Galeria U”, Montevideo, Uruguay 1969)
  • “De poesia avanzada” (Università di Zaragoza, aprile 1970)
  • Sotto forma di poesia/spettacolo (Circolo universitario, Caloria, Napoli 1970)
  • Poesia internacional de vanguardia (Galeria de arte Danae, marzo/aprile 1970)
  • Exposicion exhaustiva de la nueva poesia (“Galeria U”, Montevideo, Uruguay febbraio/marzo 1972)
  • Exposicion Internacional de Poesia Visual (2° Bienal, Panama, 1972)
  • Nota sulla poesia visiva (Laboratorio n. 2, Bologna 1977)

Saggistica

  • Bruciapensieri (Il cavaliere azzurro, Bologna 1983)
  • Ma cosa c’e’ da ridere? (Synergon, Bologna 1993)
  • Talk Show System (Synergon, Bologna 1995)
  • Pensieri sulla guerra (Gruppi consiliari Verdi (a cura di), Bologna 2000)
  • La contraddizione iniziale (ediz. Magenta, Varese, 2006)

Antologie

  • Il pubblico della poesia a cura di F. Cordelli e A. Berardinelli (Lerici, Cosenza 1975)
  • La parola innamorata: I poeti nuovi 1976-1978 a cura di G..Pontiggia e E. Di Mauro, (Feltrinelli, Milano,1978)
  • La poesia italiana di oggi, a cura di M: Lunetta, (Newton Compton Editori, Roma, 1981)
  • A. Porta, La poesia degli anni settanta (Feltrinelli, Milano 1979)
  • G. Raboni, Dodici poesie, “Almanacco dello specchio” n.8, a cura di M. Forti (Mondadori, Milano 1979)
  • Il pensiero e il corpo, a cura di F: Doplicher e U: Piersanti. (Quaderni di Stilb. Fano 1986)
  • In my End is my Beginning (i Poeti italiani negli anni ottanta e novanta. (Tascabili Ripostes, Salerno 1966)
  • Poeti italiani del secondo novecento a cura di M. Cucchi e S. Giovanardi (Mondadori, Milano 1996 e Oscar Mondadori, Milano 2004)
  • I sentieri della notte Figure e percorsi della poesia italiana del nuovo Millennio a cura di G. De Santis (Crocetti, Milano 1996)
  • G. Majorino, Poesia e realtà. 1945-2000 (ed. Marco Tropea, Milano 2000)
  • Terra e scrittura: Voci della cultura calabrese, a cura di Dante Maffia, (edizioni Paideia, Firenze 2003)
  • Poesia e realtà.1945-2000, a cura di Giancarlo Majorino. (Marco Tropea Editore)
  • Il pubblico della poesia. Trent’anni dopo, a cura di Alfonso Berardinelli e Franco Cordelli, (Castelvecchi, Roma, 2004)
  • Almanacco dello specchio, a cura di M: Cucchi e A Riccardi, n.1, (Mondadori Milano 2005)

Antologie estere

  • Italian _ Poetry 1960-1980 from neo to post avangarde Edited by A. Spatola and Paul Vangelisti. (Invisible City, San Francisco – Los Angeles,1982)
  • Poesia italiana de hoy (La narracion del desengano), a cura di P: Civitareale, (Olifante ediciones de poesia, Saragozza 1984)
  • Vernissage, Antologia della poesia italiana contemporanea. (Mosca 1986)
  • Poetry, Italian Poetry since World War II, a cura di P:Cerchi e J. Parisi. Ottobre-Novembre 1989 (edizione bilingue)
  • Venticinco anos de poesia in Italia (De la neoavanguardia a nuestras dias). A cura di Juana Castro e Emilio Coco. (Edicion Parallelo 38, Cordoba 1990)
  • Italian poetry 1950 to 1990,by Gayle Ridinger, (Dante University Press, Boston 1996)
  • Eureka (Poetry and criticism) (Tokio, 1998)

Bibliografia critica

  • G. Barberi Squarotti, A capo, “Arte e poesia”, gennaio febbraio, 1969
  • Carlo Sgorlon, L’erba al suo erbario, (Radio Trieste, novembre 1969)
  • A. Berardinelli, Il pubblico della poesia, (Lerici, Cosenza, 1975)
  • F. Cordelli, Schedario, in Il pubblico della poesia, (Lerici, Cosenza,1975)
  • F. Fortini, The wind of revival, (TSL, 1308, 31 ottobre 1975)
  • E. Pagliarani Poesie fra avanguardia e restaurazione, (Periodo Ipotetico n. 10/11, gennaio 1977)
  • Franco Fortini, Poeti del ‘900, (Laterza, Bari 1977)
  • G. Majorino, Poesia e realtà, (Samonà Savelli, Roma, 1977)
  • F. Cordelli, Il poeta postumo, (Lerici, Cosenza 1978)
  • G. Raboni, poesia 1963-1978, (in Pubblico, Milano 1978)
  • A. Porta, La poesia degli anni settanta, (Feltrinelli, Milano 1979)
  • G. Raboni, Dodici poesie, “Almanacco dello specchio” n. 8, a cura di M. Forti, (Mondadori, Milano 1979)
  • S. Pautasso, Anni di letteratura (68-79). (Rizzoli, Milano, 1979)
  • S. Lanuzza L’apprendista sciamano (Poesia italiana degli anni settanta) D’Anna, (Messina-Firenze, 1979)
  • G. Ferroni La sventura della lettura, le avventure della teoria in I percorsi della nuova poesia italiana, a cura di C. Viviani e T. Kemeny, (Guida editore, Napoli, 1980)
  • W. Siti, Il neorealismo della poesia italiana, (Einaudi, 1980)
  • F. Cordelli, Partenze eroiche, (Lerici, Cosenza, 1980)
  • S. Pautasso, Gli anni 80 e la letteratura italiana, (Rizzoli, Milano, 1981)
  • G. Barberi Squarotti, La poesia contemporanea dai post-ermetici alla neo-avanguardia, in Letteratura Italiana III, (Lucarini, Roma 1982)
  • N. Lorenzini L. Nanni, Arte come polisemia. Incontro con Gregorio Scalise, (“Parol” n. 2, marzo 1986)
  • Maria Lenti, Scheda bibliografica (con riporti critici) in Il pensiero e il corpo, (Fano, 1986)
  • P. Ruffilli: Introduzione a Orazione per la pace, in L’anno di poesia, (Jaka Book, Milano, 1987)
  • G. Manacorda, Letteratura italiana di oggi. 1965-1985, (Editori Riuniti, Roma 1987)
  • G. Raboni, I poeti del secondo novecento, in Storia della letteratura italiana a cura di Cecchi e Sapegno, Il Novecento, tomo II, (Garzanti, Milano 1987)
  • S. Lanuzza, Lo sparviero nel pugno, (Spirali edizioni, Milano, 1988)
  • B. Garavelli, G.S. (introduzione), (“Poesia ’89”, Milano 1988)
  • S. Castelli, Un poeta, un attore, (“ Radiodue”, 15 novembre 1988)
  • A. Berardinelli, Tra il libro e la vita. Situazioni della letteratura contemporanea, (Bollati Boringhieri, Torino 1990)
  • N. Lorenzini, Il presente della poesia, (Il Mulino, Bologna 1991)
  • F. Ferroni, Il Novecento, (Einaudi. 1991)
  • C. Segre - C. Martignoni, Letteratura del novecento, (Mondadori, Milano 1992)
  • B. Garavelli, L’ anima della poesia, (“I Quaderni del Battello ebbro” n. 9-10-11, aprile 1992)
  • A. Colasanti, Le “Tesi sull’anima” di Gregorio Scalise, (“I Quaderni del Battello ebbro” n. 9-10-11, aprile 1992)
  • P. Lagazzi, L’impossibile verità del “jongleur”, (“I Quaderni del Battello ebbro” n. 9-10-11, aprile 1992)
  • M. Lenti, Le parole conducono da qualche parte, (“I Quaderni del Battello ebbro” n. 9-10-11, aprile 1992)
  • N. Lorenzini, Il poeta dei segni, (“I Quaderni del Battello ebbro” n. 9-10-11, aprile 1992)
  • A. Micaletti, La poesia metafisica, in Nel senso della poesia, (Stamperie dell’Arancio, Ascoli Piceno 1994)
  • A. Berardinelli, La poesia verso la prosa. Controversie sulla lirica moderna, (Bollati Boringhieri, Torino 1994)
  • Poeti italiani del secondo novecento a cura di M. Cucchi e S. Giovanardi, (Mondadori, Milano 1996 e Oscar Mondadori, Milano 2004)
  • G. De Santi, I sentieri della notte, in Figure e percorsi della poesia italiana del nuovo millennio, (Crocetti, 1996)
  • F. Fortini, Breve secondo novecento,(Piero Manni, Lecce, 1996, ora in o "Saggi ed epigrammi", Mondatori, Milano 2003)
  • Plinio Perilli, Melodie della terra, (Crocetti Editore, Milano, 1997)
  • Enrico Ghidetti Giorgio Luti, Dizionario critico della letteratura italiana nel novecento. (Editori Riuniti, 1997)
  • I. Russo, Scalise: percezione e poetica della negatività del presente, (L’ occhio. Quindicinale di informazione e cultura popolare”, Cosenza, 28 settembre 1997)
  • N. Lorenzini, Dagli anni settanta ad oggi, in La poesia italiana del novecento, (Il Mulino, Bologna 1999)
  • Mario Graziano Parri, La trasparenza del velo, (Caffè Michelangiolo, anno V, n.3, Firenze 2000)
  • G. Majorino, Poesia e realtà.1945-2000, (ed. Marco Tropea, Milano 2000)
  • G. Ferroni, Il novecento, in Letteratura italiana, vol. IV, (Einaudi, Torino 2001)
  • Dizionario mondiale della letteratura, (Rizzoli Larousse, Milano 2003)
  • M. Cucchi, Dizionario di poesia, (La stampa Webb, Milano 2004)
  • M. Forti, Il novecento in versi, (Mondatori, Milano, 2004)
  • Cesare Viviani, La voce inimitabile, (il melangolo, Genova, 2004)
  • Storia della letteratura italiana, a cura di Giorgio Patrizi, (L’Espresso, Roma, 2005)
  • Giovanni Roboni, Poeti del secondo novecento, in La letteratura italiana, (Il novecento, vol.18, Corriere della sera, Milano, 2005)
  • Giovanni Raboni, La poesia che si fa. Cronaca e storia del Novecento poetico italiano 1959-2004, a cura di A. Cortelessa, (Garzanti Milano 2005)

Interviste

  • M. Guidi, Scalise, cos’è la poesia?, “Il Resto del Carlino”, 17 luglio 1978
  • N. Ordine, A colloquio con Gregorio Scalise, “Il Giornale di Calabria”, 15 aprile 1979
  • S. Batisti -M. Bettarini, Gregorio Scalise in "Chi è il poeta?", Gammalibri, Milano 1980
  • C. Petrignani, I poeti e l’ amore, “Il Messaggero”, 6 agosto 1982
  • M. Guidi, Assurdo con ironia, “Il Resto del Carlino”, 19 maggio 1982
  • N. Lorenzini, Incontro con Gregorio Scalise, “Parol” 1984
  • Scrivere a Bologna (intervista), “Mongolfiera”, dicembre 1991
  • F. Palma, Il poeta interrogato, Ripostes, Salerno 1993
  • M. Gobbi, Incontro letterario con Gregorio Scalise, “La Gazzetta di Reggio”, 10 luglio 1994
  • C. Cardona, Intervista a Gregorio Scalise, Rai 3, settembre 1994
  • W. Siti, Una cosa chiamata poesia, Radiotre 3 marzo 1996
  • A. Mascariello, Risposta al questionario, in Poeti al cinema, Pitagora Editrice, Bologna 1996
  • Intervento, Atti del convegno: Per la poesia tra Novecento e nuovo millennio, Milano 29/30 ottobre 1996 pubblicati in “Letture”-Supplemento, a. 52, maggio 1997
  • G. Tabanelli, Un giovane autore che non ha voluto credere a tutti i miti del ’68, “La discussione delle idee”, 17 dicembre 1997
  • P. Parenti, La Bologna di Gregorio Scalise, “La Repubblica”, 21 novembre 1998
  • D. Barone, Incontro con Gregorio Scalise, “Le voci della luna”, Bologna 13 maggio 2000
  • E. C. Una raccolta per la voce della poesia, “Il resto del Carlino”, 17 giugno 2000
  • C. Cipparrone, Dove va la letteratura?, “La provincia cosentina”, 21 gennaio 2001
  • P. Binco, Scalise , il poeta impossibile, “Il Mattino” 15 agosto 2001
  • P. Finucci, Il ripostiglio di Balzac: colloquio con Gregorio Scalise, Laboratorio di scrittura al femminile, Bologna 2003
  • G. Musetti, Alcune domande a Gregorio Scalise, “Almanacco del Ramo D’oro” n. 4, Trieste 2004

Alcuni Testi teatrali

  • Il pupazzo azzuro (1978)
  • Ultima lettera allo scenografo (1980)
  • Milena risponde a Kafka (1986)
  • Marylin 5 agosto (1988)
  • Boite à conduire (1998)
  • Tutte le donne del viaggiatore (2000)
  • Sartre (2007)
  • Richiesta di danni alla sinistra (2007)