KV2
KV2 | |
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Isometria, planimetria a alzato di KV2 | |
Civiltà | Antico Egitto |
Utilizzo | Tomba di Ramesse IV |
Epoca | Nuovo Regno (XX dinastia) |
Localizzazione | |
Stato | Egitto |
Località | Luxor |
Dimensioni | |
Superficie | 304,88 m² |
Altezza | max 5,21 m |
Larghezza | max 8,32 m |
Lunghezza | max 88,66 m |
Volume | 1.105,25 m³ |
Scavi | |
Data scoperta | nota fin dall'antichità |
Date scavi | 1905-1906 |
Organizzazione | Theodore Davis |
Archeologo | Edward R. Ayrton |
Amministrazione | |
Patrimonio | Tebe (Valle dei Re) |
Ente | Ministero delle Antichità |
Visitabile | sì (visita compresa nel biglietto di ingresso alla Valle[1]) |
Sito web | www.thebanmappingproject.com/sites/browse_tomb_816.html |
Mappa di localizzazione | |
«L’anno secondo, secondo mese dell’inondazione, giorno 17, il governatore Neferrenpet venne da Waset con il maggiordomo del re Hori e con il maggiordomo del re Amonkha, figlio di Tekhy… per cercare un luogo per scavare la tomba di User-Maat-Ra Setepenamon (Ramses IV).»
KV2 (Kings' Valley 2)[N 1] è la sigla che identifica una delle tombe della Valle dei Re in Egitto; era la sepoltura del faraone Ramses IV (XX dinastia).
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La tomba, preservata da infiltrazioni di acqua piovana e pertanto in buone condizioni, doveva essere ben nota dall'antichità come dimostra l'elevato numero di graffiti, specie di epoca greco-romana, che si possono rilevare sulle sue pareti (oltre 600).[3] Non risultano registrazioni relative al suo svuotamento e l'unica notizia documentata risale a John Gardner Wilkinson, che la visitò nel 1825-1828, che rilevò la presenza di non meglio precisati corpi in un recesso, vicino alla camera funeraria, indicati come probabilmente appartenenti al Terzo periodo intermedio dell'Egitto.[2]
Lavori di svuotamento, sia pure parziale, vennero successivamente eseguiti da Edward Russell Ayrton, nel 1905-1906, e da Howard Carter, nel 1920; entrambi gli archeologi repertarono gran quantità di suppellettili funerarie: ostraka, ushabti, frammenti di faïence, di legno e di vasellame, alcuni recanti il nome di Ramses II, evidentemente utilizzati, in antico, come rudimentali attrezzi per lo scavo.[2]
Architettura
[modifica | modifica wikitesto]Sotto il profilo architettonico la tomba si presenta con la classica struttura delle tombe della XX dinastia, ovvero con tutti i locali disposti lungo un unico asse per uno sviluppo di circa m 90. Dalla camera funeraria, tuttavia, si diparte un breve corridoio che fa supporre che il disegno originale prevedesse una tomba molto più lunga e che, per motivi non noti, forse la morte prematura del re titolare, venne ultimata trasformando quella che originariamente doveva essere l’anticamera, nella camera funeraria vera e propria.[4] Di questa tomba esistono due planimetrie coeve alla sua realizzazione: un ostrakon oggi al Museo del Cairo, mentre la più famosa e completa, si trova oggi al Museo Egizio di Torino.[N 2][5]
Il sarcofago, a forma di cartiglio, è il più grande e pesante della Valle con i suoi quasi 4 m di lunghezza e 3 di altezza.[2]
La mummia del sovrano fu ritrovata, come molte altre, nella tomba di Amenhotep II (KV35) ove era stata trasferita, come rilevabile da un graffito dello scriba Penuamon: nell’anno sedicesimo di Smendes, 4 peret[N 3], giorno 11.[4]
Decorazione
[modifica | modifica wikitesto]La decorazione della KV2 è pressoché intatta: il primo dei passaggi contiene le Litanie di Ra e, per la prima volta nota, una parte del Libro delle Caverne; l’anticamera presenta capitoli del Libro dei morti e la camera funeraria testi di varia provenienza, sulle pareti dal Libro dell’Amduat, dal Libro delle Porte e sul soffitto dal Libri dei Cieli. I locali oltre il sarcofago sono decorati con scene dal Libro delle Caverne e da oggetti che dovevano essere stati qui depositati durante il rito funerario.[5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Approfondimenti
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Le tombe vennero classificate nel 1827, dalla numero 1 alla 22, da John Gardner Wilkinson in ordine geografico. Dalla numero 23 la numerazione segue l’ordine di scoperta.
- ^ La planimetria, comunque realizzata a lavori ultimati, è in scala 1:28 e rappresenta con esattezza anche i quattro sarcofagi che racchiudevano il corpo del re. Molte parti della planimetria recano l’indicazione della destinazione dei singoli locali e le relative misure in caratteri ieratici.
- ^ Peret è la seconda stagione dell’anno egizio, quella dell’emersione della terra dopo l’inondazione, corrispondente al periodo 27 dicembre-25 aprile. Le altre due stagioni erano Akhet (inondazione dal 29 agosto al 26 dicembre) e Shemu (raccolto dal 26 aprile al 28 agosto.
Fonti
[modifica | modifica wikitesto]- ^ vedi: informazioni turistiche
- ^ a b c d Reeves e Wilkinson (2000), p. 162.
- ^ Reeves e Wilkinson (2000), pp. 51 e 162.
- ^ a b Reeves e Wilkinson (2000), p. 163.
- ^ a b Reeves e Wilkinson (2000), p. 27.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Nicholas Reeves e Richard Wilkinson, The complete Valley of the Kings, New York, Thames & Hudson, 2000, ISBN 0-500-05080-5.
- Christian Jacq, La Valle dei Re, traduzione di Elena Dal Pra, O. Saggi, n. 553, Milano, Mondadori, 1998, ISBN 88-04-44270-0.
- Alessandro Bongioanni, Luxor e la Valle dei Re, Vercelli, White Star, 2004, ISBN 88-540-0109-0.
- Alberto Siliotti, La Valle dei Re, Vercelli, White Star, 2004, ISBN 88-540-0121-X.
- Alberto Siliotti, Guida alla Valle dei Re, ai templi e alle necropoli tebane, Vercelli, White Star, 2010, ISBN 978-88-540-1420-6.
- Erik Hornung, La Valle dei Re, traduzione di Umberto Gandini, ET Saggi, n. 1260, Torino, Einaudi, 2004, ISBN 88-06-17076-7.
- Alessandro Roccati, L'area tebana, collana Quaderni di Egittologia, n. 1, Roma, Aracne, 2005, ISBN 88-7999-611-8.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su KV2
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Theban Mapping Project, su thebanmappingproject.com. URL consultato il 23 febbraio 2006 (archiviato dall'url originale il 5 dicembre 2006).