Chiesa cattolica

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Disambiguazione – Se stai cercando altri usi dei termini "Chiesa cattolica", "cattolicesimo" o "cattolico", vedi Cattolicità, Chiesa cattolica (disambigua) o Cattolicesimo (disambigua).
La cattedrale di San Giovanni in Laterano a Roma è Madre e Capo di tutte le Chiese cattoliche di Roma e del mondo.[1]
La basilica di San Pietro nello Stato della Città del Vaticano è la più grande basilica di Roma. Ha ospitato i due concili Vaticani, nonché le esequie e le proclamazioni degli ultimi papi.
Francesco è il papa attuale

La Chiesa cattolica (dal latino ecclesiastico catholicus, a sua volta dal greco antico καθολικός?, katholikós, "universale")[2] è una delle principali confessioni cristiane al mondo, caratterizzata da una struttura gerarchica e guidata dal Papa, il vescovo di Roma, considerato il successore dell'apostolo Pietro. La Chiesa cattolica si distingue per la sua dottrina, i sacramenti (sette in totale), la liturgia, e una tradizione millenaria che risale all'epoca apostolica. La sua sede principale è la Città del Vaticano, un piccolo stato indipendente all'interno di Roma, dove risiede il Papa. I suoi fedeli vengono chiamati "cristiani cattolici".

L'attributo cattolica le fu assegnato al tempo dell'Editto di Costantino (313), che sancì la liceità di praticare questa religione nell'Impero romano. Dopo la riforma protestante, serve soprattutto a distinguerla da altre confessioni cristiane, come quelle protestanti e ortodosse.[3]

Formata da 25 Chiese sui iuris, la Chiesa latina in Occidente e 24 Chiese di rito orientale,[4][5] che sono in comunione con il Pontefice, il nome richiama l'universalità della Chiesa fondata a partire dalla predicazione di Gesù Cristo e dei suoi Apostoli, costituita dal "Popolo di Dio" a sua volta formato da "tutte le nazioni della terra",[6] la quale viene dichiarata sussistere in modo perfetto nella Chiesa cattolica visibilmente organizzata e nella comunione dei battezzati (non macchiati dai peccati di eresia o di apostasia) senza tuttavia negare, soprattutto a partire dal Concilio Ecumenico Vaticano II, la presenza di elementi di verità nelle altre Chiese cristiane separate da essa con le quali ritiene invece di dover perseguire un'azione ecumenica[7] e il riconoscimento di valori spirituali presenti nelle altre religioni.[8]

La formula latina subsistit in, impiegata dalla Lumen gentium, fu oggetto di molteplici interpretazioni e successivamente chiarita nel suo significato autentico dal dialogo fra la Conferenza episcopale spagnola e la Congregazione per la dottrina della fede,[9][10][11] e nella dichiarazione Dominus Iesus.[12] Tra le Chiese cristiane, secondo le statistiche, al 2007 contava il maggior numero di fedeli a livello mondiale, circa 1,2 miliardi, con un'alta percentuale in Europa e nelle Americhe.[13]

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del cristianesimo.

Se si pone attenzione soprattutto agli svolgimenti delle istituzioni civili in Europa, e alle relazioni della Chiesa con esse, allora si distinguono convenzionalmente 4 fasi della storia della Chiesa:

Caratteristiche

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Raffigurazione di Gesù come Cristo Pantocratore, di cui la Chiesa si considera sposa. Mosaico del Duomo di Monreale.

La caratteristica principale risiede nel cosiddetto primato di San Pietro o petrino che la caratterizza sostanzialmente fin dalle origini delle prime comunità cristiane sorte dopo la morte di Gesù Cristo. La costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen Gentium del Concilio Vaticano II, dichiara che «l'unica Chiesa di Cristo, che nel Simbolo apostolico, cioè il Credo, professiamo una, santa, cattolica e apostolica, e che il Salvatore nostro, dopo la sua resurrezione, diede da pascere a Pietro (cfr. Gv 21,17[14]), affidandone a lui e agli altri apostoli la diffusione e la guida in questo mondo costituita e organizzata come società, sussiste nella Chiesa cattolica, governata dal successore di Pietro e dai vescovi in comunione con lui» (Lumen gentium, n. 8).

Nel Vangelo di Matteo è presente la cosiddetta "Confessione di Pietro", cioè l'atto formale con cui Cristo, secondo la dottrina cattolica, dando all'Apostolo Simone il nuovo nome di "Cefa" (in aramaico "roccia", donde "Pietro"), con ciò costituendo l'Apostolo a fondamento su cui sarebbe stata edificata la struttura della Chiesa, e affidando a lui le "chiavi del Regno dei Cieli" (che, secondo il linguaggio rabbinico, significherebbe investirlo di potestà ultraterrena), avrebbe investito il "Principe degli Apostoli" di autentica e piena autorità giurisdizionale su tutta la Chiesa, come è stato affermato in modo particolare durante il Concilio Vaticano I. Quest'autorità attribuisce ai successori dell'Apostolo Pietro sulla cattedra di Roma (i Papi), il titolo di "Vicari di Cristo", cioè veri e propri rappresentanti di Dio sulla terra.

La Chiesa cattolica stabilisce il proprio effettivo giorno di nascita già nel mattino di Pasqua,[15] quando Cristo risorto si rese manifesto alle donne e agli apostoli. Da quando gli Apostoli ricevettero lo Spirito Santo nel giorno di Pentecoste essa realizza l'imperativo missionario di Gesù:

« Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. »   ( Mt 28,19-20, su laparola.net.)

La sua diffusione fu rapida e continua in numerose aree dell'Impero romano, anche se venne riconosciuta come lecita solo nel IV secolo con l'editto di Milano di Costantino I. La sua capacità di conversione fu dovuta anche al fatto di voler manifestare la propria religione non come una credenza associata esclusivamente a un particolare popolo (quale era ad esempio quella ebraica), ma di presentarsi come ecclesia, comunità di credenti aperta a tutti, indipendentemente dall'appartenenza di ognuno. Espressione di una "religione universale", il suo insegnamento, tramite cui si fece interprete della legge morale naturale, fu ed è indirizzato, oltre le divisioni di classe, di razza, di genere[16] e di nazione, a tutti gli uomini.[17]

La Chiesa cattolica esiste in forma attuale nella Chiesa retta dal vescovo di Roma, il papa, e da tutti i vescovi in comunione con lui; insegna che «il popolo di Dio restando uno e unico si deve estendere a tutto il mondo e a tutti i secoli» e per questo la «Chiesa cattolica [...] tende a ricapitolare tutta l'umanità [...] in Cristo capo nell'unità del suo Spirito».[18]

Il Catechismo della Chiesa cattolica, l'Annuario pontificio, il Codice di diritto canonico e il Codice dei canoni delle Chiese orientali raccolgono gli insegnamenti e le modalità di organizzazione della Chiesa cattolica.

Lo stesso argomento in dettaglio: Dottrina della Chiesa cattolica, Trinità e Redenzione (religione).
Il crocifisso, l'immagine di Gesù sofferente sulla croce, si è diffusa nella Chiesa cattolica latina soprattutto dopo l'anno Mille (Croce di Lucca di Berlinghiero Berlinghieri, 1230-1235 circa).

La Chiesa cattolica afferma l'esistenza di un unico Dio in tre persone distinte e consustanziali, Padre, Figlio e Spirito Santo, creatore dell'universo e datore della vita e di bene. L'uomo, creato a immagine e somiglianza di Dio, è dotato di libero arbitrio, in grado cioè di scegliere fra il bene e il male. Dio avrebbe progressivamente rivelato sé stesso e stabilito un'alleanza dapprima con il popolo d'Israele e poi attraverso Israele a tutte le genti portando l'alleanza a pieno compimento in Gesù Cristo il Messia, Figlio di Dio della stessa natura del Padre; Egli avrebbe così compiuto l'Antica Legge, e portato la nuova Salvezza a tutti popoli, con una nuova Alleanza.

La Bibbia, unita alla "Tradizione apostolica", è la fonte della "Rivelazione": immagine della Bibbia di Gutenberg, la prima bibbia stampata (basata sul testo della Vulgata, la bibbia tradotta in latino da san Gerolamo nel V secolo).

L'opera di Gesù Cristo prosegue nella Chiesa cattolica, guidata dallo Spirito Santo e istituita da Dio per la salvezza di tutte le genti.

La missione della Chiesa si esercita con gli insegnamenti, la preghiera, la liturgia e l'amministrazione dei sacramenti attraverso cui Dio offre in dono la grazia. La rivelazione viene trasmessa, secondo la Chiesa cattolica, attraverso la Scrittura e la Tradizione.[19] Per lo sviluppo e l'esposizione della dottrina, vengono considerati autorevoli i canoni di 21 concili ecumenici, di cui i primi sette in comune con le Chiese orientali, e gli scritti dei Padri della Chiesa e il magistero ordinario, con cui il papa insegna in qualità di successore di Pietro.

Una moderna sintesi di tutta la dottrina cattolica può essere trovata nel Catechismo della Chiesa cattolica, la cui ultima versione è stata redatta nel 1992 sotto papa Giovanni Paolo II da una commissione con a capo il cardinale Joseph Ratzinger, dal 2005 papa Benedetto XVI. Nel 2005 è stato pubblicato il Compendio del Catechismo, con la formula a domande e risposte per una più agile comprensione. La fede cattolica è condensata nel simbolo apostolico che riassume le principali verità del suo credo.

Lo stesso argomento in dettaglio: Sacramento e Liturgia delle ore.
La celebrazione eucaristica
Liturgia del Venerdì Santo

La liturgia è il culto pubblico della Chiesa. Essa consiste nei sacramenti e nella preghiera pubblica, secondo le feste dell'anno liturgico. Le forme sono molto variate nel corso dei secoli e, fino agli anni sessanta del XX secolo, nelle Chiese cattoliche di rito romano e ambrosiano essa era celebrata soltanto in latino, ragione per cui la Chiesa cattolica occidentale era anche detta Chiesa latina. Oltre al Rito romano, in assoluto il più diffuso, esistono tuttora altri riti latini, conservati in alcune zone:

Le liturgia varia in base ai riti e alle famiglie liturgiche: il più diffuso, specialmente in occidente, è il rito romano, che è anche il più seguito in Italia.

La Chiesa cattolica celebra l'eucaristia o (santa) messa, in modo particolare la domenica e gli altri giorni festivi come celebrazione solenne e festosa della "resurrezione di Cristo", considerata conseguenza diretta del suo sacrificio sul Calvario. Messe feriali sono celebrate tutti i giorni a parte il Venerdì Santo e il Sabato Santo (giorni aliturgici).

Altro pilastro della preghiera liturgica è la Liturgia delle ore (o ufficio divino), che consiste nella "consacrazione" di ore canoniche nel corso del giorno e della notte. Le principali ore sono Lodi e Vespri, rispettivamente preghiera del mattino e della sera. Le preghiere consistono principalmente in salmi. Possono essere aggiunti da uno a tre periodi di preghiera intermedi (Terza, Sesta e Nona) e un'altra preghiera dopo il tramonto (Compieta), e un altro periodo variabile dedicato principalmente a letture dalla Bibbia e a padri della Chiesa. Come per la messa, la liturgia delle ore ha ispirato importanti composizioni musicali dal canto gregoriano alla polifonia, fino alle complesse orchestrazioni dell'età barocca.

Il rito romano è in assoluto il più diffuso nella Chiesa cattolica.

Nel 2007 papa Benedetto XVI legiferò[20] che per la messa ci sono due usi del rito romano: quello del Messale romano promulgato da Paolo VI ("espressione ordinaria" del rito) e quello dell'edizione di Giovanni XXIII del Messale romano promulgato da Pio V ("espressione straordinaria" dello stesso rito). Nel 2021 papa Francesco legiferò invece che del rito romano esiste una sola espressione: «I libri liturgici promulgati dai santi Pontefici Paolo VI e Giovanni Paolo II, in conformità ai decreti del Concilio Vaticano II, sono l'unica espressione della lex orandi del Rito Romano».[21]

Culto mariano

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Lo stesso argomento in dettaglio: Mariologia.
La Madonna, che è vista spesso come immagine stessa della Chiesa che in sé custodisce Gesù.[22]

La Chiesa cattolica è stata anche il primo e più vasto centro di culto verso Maria, la Madre di Gesù. Il culto di Maria è presente nella liturgia della Chiesa fin dalle origini, sia come oggetto di venerazione in sé stesso, sia come elemento potentissimo di intercessione presso Gesù Cristo. Oltre a ciò, Maria è vista anche come modello di imitazione.[23]

Dal punto di vista storico, la sua opera di mediazione tra l'umanità e Cristo si spiega con l'investitura che ricevette da Gesù sulla croce, quando venne "donata" agli uomini per farli sentire più vicini a Lui. Soprattutto dopo l'ascensione di Gesù, Maria rimase il punto di riferimento per la comunità dei credenti appena sorta, preservandone l'unità di fronte alle nuove sfide e alle potenziali discordie che caratterizzarono la primissima era cristiana. Il culto verso la Beata Vergine andò poi aumentando fino a quando si arrivò a una notevole diffusione dopo il concilio di Efeso (431), che la riconobbe ufficialmente come "Madre di Dio" (Theotókos).

Nell'esortazione apostolica Marialis Cultus di papa Paolo VI del 1974 al culto di Maria vengono date le seguenti indicazioni: esso deve attingere il più possibile alle Sacre Scritture, va collocato nel ciclo annuale delle liturgie ecclesiastiche, ha un orientamento ecumenico (volto cioè a promuovere l'unità dei cristiani), e guarda a Maria come a un modello di vergine, di madre e di sposa. Nell'Esortazione sono presenti anche descrizioni e suggerimenti circa la preghiera del Santo Rosario, uno dei principali esercizi attraverso cui la Chiesa manifesta la propria devozione a Maria; sul Rosario è tornato Giovanni Paolo II con la lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae del 2002 per aggiungere ai quindici tradizionali misteri della gioia, del dolore e della gloria, cinque «misteri della luce» riguardanti la vita pubblica di Gesù (Battesimo, Nozze di Cana, Predicazione del Regno, Trasfigurazione, Istituzione dell'eucaristia). Giovanni Paolo II nel 1986 ha anche fatto pubblicare un nuovo messale comprendente messe specifiche da dedicare alla Beata Vergine.

Relazioni con altre confessioni cristiane

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Dei 21 concili ecumenici riconosciuti dalla Chiesa cattolica i primi sette sono accettati dalle Chiese ortodosse di tradizione bizantina, la famiglia delle Chiese ortodosse "pre-Calcedoniane" riconosce i primi tre e i cristiani di tradizione nestoriana solo i primi due.

Il dialogo ha mostrato che benché la separazione sia avvenuta molti secoli fa, le differenze nella dottrina concernono più spesso formule e riti che elementi sostanziali.

Emblematica è la Dichiarazione Cristologica Comune tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Assira Orientale[24] sottoscritta da «Sua Santità papa Giovanni Paolo II, vescovo di Roma e Papa della Chiesa Cattolica, e Mar Dinkha IV, patriarca della Chiesa Assira Orientale» l'11 novembre 1994.

La differenza tra le due Chiese ruota intorno a questioni antiche quali la disputa sulla legittimità dell'espressione «Madre di Dio» o di «Madre di Cristo» riguardo a Maria che emerse nel concilio di Efeso nel 431. Mentre la tradizione della Chiesa cattolica utilizza entrambe le espressioni, la Chiesa assira si riferisce a Maria come «Madre di Cristo nostro Dio e Salvatore». La dichiarazione enuncia che entrambe le chiese riconoscono la natura sia umana sia divina di Gesù e che «Entrambi riconosciamo la legittimità e correttezza di queste espressioni della stessa fede e rispettiamo le preferenze di ciascuna Chiesa nella sua vita liturgica».

Le controversie maggiori riguardano il riconoscimento del primato papale e il timore che l'unione ecclesiale si risolva in un assorbimento delle chiese di minore dimensione da parte della numericamente maggiore componente latina della Chiesa cattolica e l'accantonamento o l'abbandono di antiche e ricche eredità teologiche, liturgiche e culturali. Inoltre, le controversie vertono sul culto e sull'adorazione del pane consacrato, sul culto dei santi e della Madonna.

Martin Lutero, il teologo tedesco che diede inizio allo scisma protestante

Sussistono differenze molto maggiori con le dottrine delle Chiese riformate, che i cattolici ritengono avere rotto con la tradizione del passato mentre esse, per parte loro, ritengono Roma aver rotto con gli insegnamenti degli apostoli, per come si ricavano dal Nuovo Testamento. Tuttavia anche con queste Chiese il dialogo è cominciato almeno dal Concilio Vaticano II, mentre alcune differenze sono andate attenuandosi con la semplificazione del rito della Messa, la diffusione della Bibbia, la comune ricerca storica.

Dal 2009 la Chiesa cattolica, con la costituzione apostolica Anglicanorum coetibus firmata da Benedetto XVI, ha invece aperto le porte ai fedeli della Chiesa anglicana desiderosi di entrare in comunione con Roma, con la creazione di ordinariati personali che conservano il patrimonio liturgico e spirituale della Chiesa d'Inghilterra. Tale apertura è stata interpretata dai più come un tentativo di ricostituire l'unità con i tradizionalisti anglicani, fuoriusciti dalla Chiesa d'Inghilterra, in quanto dissenzienti sull'apertura del sacerdozio alle donne e su altre questioni controverse.[25]

Risorse economiche

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Occorre distinguere tra lo Stato della Città del Vaticano e le singole Chiese locali, i cui vescovi sono normalmente organizzati nei sinodi delle Chiese Orientali, nelle Conferenze episcopali di rito latino e in simili organismi.

Lo Stato della Città del Vaticano è amministrato dalla Prefettura per gli Affari Economici, che si occupa della gestione finanziaria dello Stato sovrano più piccolo al mondo.

Le fonti di reddito principali sono:

Le Conferenze episcopali nazionali gestiscono autonomamente il bilancio della Chiesa nei vari Paesi, raccogliendo le offerte dei fedeli e, in alcuni Paesi, godendo di finanziamenti dallo Stato. In Italia, in base al Concordato del 1984, ogni cittadino può scegliere di versare l'8 per mille dell'IRPEF alla Conferenza Episcopale Italiana (più di un miliardo di Euro nel 2016)[27] o ad altre confessioni religiose che hanno concluso con lo Stato Intese che prevedano questa forma di finanziamento.[28][29].

Il contributo dell'8 per mille non serve a finanziare lo Stato Vaticano, ma viene impiegato per il sostentamento del clero e per spese di culto e caritative della Conferenza Episcopale Italiana, di cui si disponde di un rendiconto e della ripartizione.[30] Inoltre sono attualmente previste dalle normative fiscali agevolazioni (come l'esenzione ICI, l'abbattimento del 50% dell'IRES, agevolazioni IRAP) per le istituzioni religiose, ospedaliere, educative, tra cui anche quelle dipendenti dalla Chiesa cattolica. Inoltre vi sono particolari situazioni di beneficio dovute all'extraterritorialità di alcuni beni del Vaticano. Molti tra i ricavi della Santa Sede vengono elargiti alle popolazioni bisognose di aiuto attraverso il Pontificio consiglio "Cor Unum".[31]

Il valore del patrimonio immobiliare della Chiesa cattolica, a livello mondiale, si aggira sui 2 000 miliardi di euro. In Italia, si stima che circa il 15% del valore complessivo del patrimonio immobiliare appartenga alla Chiesa cattolica.[32][33][34]

Lo stesso argomento in dettaglio: Critiche alla Chiesa cattolica.

Nel corso dei secoli alla Chiesa cattolica sono state mosse accuse di vario tipo, sia dal punto di vista religioso sia politico.[35] Nei primi secoli del cristianesimo, le accuse erano provenienti dagli ambienti popolari della religione tradizionale greco-romana, di infanticidio e incesto; nel Medioevo, provenienti da gruppi pauperistici, di avere abbandonato l'opzione di Gesù in favore dei poveri; con il protestantesimo, di avere pervertito le pure dottrine dei tempi antichi e della Bibbia (centro dell'attività dei riformatori); con l'illuminismo e il positivismo ci furono accuse di oscurantismo, cioè di voler ostacolare il trionfo della ragione prima e della scienza poi, esemplificato in istituzioni e episodi come l'inquisizione, il processo a Galileo Galilei e a Giordano Bruno. Il comunista russo Trotsky, citando il liberale inglese Lloyd George, definì la Chiesa romana come "la centrale elettrica del conservatorismo". La Chiesa cattolica è stata accusata, anche dai nazisti, di essere un'organizzazione omosessuale,[36] soprattutto per quanto riguarda la vita monastica; mentre dalla seconda metà del XX secolo fra le accuse più comuni sono da ricordare quelle relative alla storia del rapporto con l'ebraismo, l'omofobia e il maschilismo nelle istituzioni cattoliche.

Recentemente la scoperta di atti di pedofilia perpetrati da alcuni ecclesiastici omosessuali ha condotto allo scoppiare dello scandalo dei preti pedofili, negli Stati Uniti e anche in Italia.[37]

Papa Giovanni Paolo II ha riconosciuto pubblicamente che ci sono stati membri sia tra i fedeli laici sia tra il clero (inclusi vescovi e papi) che si sono macchiati di colpe e ha invocato il perdono di Dio e degli uomini per i peccati «dei figli e delle figlie della Chiesa», sia riguardo alle azioni sia alle omissioni. Il 12 luglio 2008, in occasione del viaggio apostolico in Australia, a chi gli domandava se si sarebbe scusato, papa Benedetto XVI ha risposto:[38]

«faremo tutto il possibile per chiarire qual è l'insegnamento della Chiesa e per aiutare nell'educazione, nella preparazione al sacerdozio, nell'informazione e faremo tutto il possibile per guarire e riconciliare le vittime. Penso che questo sia il senso fondamentale del "chiedere scusa". Penso che sia meglio e più importante il contenuto della formula e penso che il contenuto debba spiegare in cosa il nostro comportamento è stato carente, che cosa dobbiamo fare in questo momento, in che modo prevenire e come guarire e riconciliare.»

Il successivo 20 luglio il papa celebrò la Messa con un gruppo di vittime, le cui tristi vicende ha poi ascoltato con attenzione.[39] Anche in occasione della Messa di conclusione dell'Anno Sacerdotale dell'11 giugno 2010 Benedetto XVI ha ribadito le sue scuse alle vittime:[40]

«Anche noi chiediamo insistentemente perdono a Dio ed alle persone coinvolte, mentre intendiamo promettere di voler fare tutto il possibile affinché un tale abuso non possa succedere mai più»

Esistono infine ricorrenti critiche che riguardano i rapporti tra alcuni Stati e Chiesa romana: in particolare, ci sono filoni culturali, ideologici e politici che contestano l'influenza esercitata dalle gerarchie cattoliche sui governi di vari paesi nelle scelte di ordine etico - morale. Da questi filoni la Chiesa cattolica come tutte le associazioni pro-vita o altre fedi religiose, sono ritenute ostacolo per alcune ricerche scientifiche, come quelle che richiedono l'uso di embrioni per ottenere cellule staminali embrionali, sia la considerazione come diritti civili di alcune scelte a notevole impatto etico, come divorzio, interruzione volontaria di gravidanza, matrimonio tra persone dello stesso sesso, adozione da parte di coppie dello stesso sesso e utilizzo/diffusione dei metodi anticoncezionali. Altre Chiese cristiane (come alcune chiese protestanti), in Italia e in altre nazioni, hanno una visione diversa su alcuni di questi punti, oltre che sulla separazione tra Stato e confessioni religiose ("Laicità dello Stato").

La denominazione Chiesa cattolica

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Per comprendere la denominazione "Chiesa cattolica", occorre dapprima chiarire cosa si intenda per "cattolico".

Il termine cattolico

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Tre sono i significati principali del termine "cattolico": etimologico, confessionale, teologico.

  • Etimologicamente, il termine "cattolico" viene dal greco καθολικός, che significa propriamente "completo", "tutto insieme". Questo è il significato primo del termine, così come viene esplicitato nel Credo niceno: "Credo la Chiesa una, santa, cattolica, apostolica...". Con ciò, tutti i cristiani credono che la Chiesa sia "universale", ossia chiamata dal suo fondatore alla diffusione universale del messaggio.
  • Con le separazioni in seno alla Chiesa cristiana originaria, avvenute già nei primi secoli, ma poi inaspritesi con la separazione dall'Oriente cristiano (1054) e con la Riforma protestante del XVI secolo, il termine "cattolico" ha assunto un significato "confessionale", a indicare quella parte della Chiesa cristiana, fedele al Vescovo e Papa di Roma, e che riconosce in lui l'autorità suprema della Chiesa.
  • Ciò non toglie che molte confessioni cristiane utilizzano il termine "cattolico" in riferimento a sé stesse in rapporto alla Chiesa universale, dando tuttavia al termine significati teologici differenti.

Il termine compare per la prima volta con Ignazio di Antiochia (I sec.) che si rivolge alla comunità di Smirne: «Là dove c'è Gesù Cristo ivi è la Chiesa cattolica» (Ad Smyrnaeos, 8).

Storia del nome Chiesa cattolica

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Agostino d'Ippona

Anticamente per Chiesa cattolica si intendevano tutti i cristiani la cui dottrina era considerata ortodossa; Agostino d'Ippona scrisse nel 397 riguardo ad alcune Chiese che considerava eretiche:[41]

«[…] lo stesso nome di Cattolica, che, non senza un motivo, solo questa Chiesa ha ottenuto in mezzo a numerosissime eresie, per cui, benché tutti gli eretici vogliano dirsi cattolici, tuttavia se uno domanda a qualche straniero dove si riunisca la Cattolica, nessuno degli eretici ha l'ardire di mostrare la sua basilica o la sua casa.»

Fino all'anno Mille, prima dello scisma d'Oriente (1054), con il termine Chiesa cattolica si identificava l'intera Chiesa orientale e occidentale, e prima della Riforma protestante il termine "cattolico" non aveva assunto anche il significato confessionale che ha avuto dal concilio di Trento, che può essere considerato l'evento che ha formato la fisionomia moderna della Chiesa, anche in rapporto alle altre confessioni cristiane.

Oggi, in verità, tutte le Chiese cristiane che riconoscono il simbolo niceno-costantinopolitano si professano parte dell'una, santa, cattolica ed apostolica chiesa, non intendendo con questo la chiesa cattolica come confessione. In conseguenza del significato odierno del termine cattolico alcune chiese protestanti preferiscono la dizione Chiesa universale e aggiungono l'attributo romana alla dizione della Chiesa cattolica.

Uso della denominazione romana

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La Chiesa cattolica venne reputata romana riguardo alla dimensione unitaria e direttiva della Chiesa di Roma per tutte le chiese particolari che compongono la Chiesa cattolica genericamente intesa. Fu cioè denominata "romana cattolica" essendo concepita come fondazione di una dimensione ecclesiale in cui essa si svelava madre e maestra delle Chiese particolari.

Secondariamente poi il nome di Chiesa cattolica romana appare nel linguaggio ecclesiale definito e stabilito della Chiesa romana medesima anche per identificare la Chiesa cattolica nel suo rapportarsi alle chiese separate. Così il termine di Chiesa cattolica romana si diffonde ulteriormente dopo le divisioni causate dagli scismi irrisolti nella compagine della grande Chiesa del millennio precedente, anche per ribadire un senso e una direzione dell'unità da ritrovare.

Cupola della Basilica di San Pietro, uno dei simboli della Chiesa di Roma.

Recentemente si è pure diffuso l'anglicismo Chiesa cattolica romana, derivato dall'inglese Roman Catholic Church. Questa denominazione aveva originariamente un significato polemico ed era intesa come un ossimoro dichiarante la limitazione geografica alla pretesa di universalità della Chiesa cattolica, oltre che essere analoga alla denominazione geografica di alcune chiese di stato protestanti. In realtà il termine vi risulta sottostimato, poiché la Chiesa cattolica romana è formata dalla Chiesa di Roma insieme a tutte le chiese particolari, orientali e occidentali.

L'Oxford English Dictionary, autorità in fatto di lingua inglese, dava la seguente spiegazione della locuzione «Roman Catholic» nel suo contesto culturale protestante, nella sua versione dell'inizio del XX secolo:[42]

«L'uso di questo termine composto in luogo di Romano, Romanista o Romista, che hanno acquisito un significato spregiativo, sembra essere comparsa nei primi anni del XVII secolo. Per ragioni diplomatiche è stato usato nei negoziati con Spanish Match (1618-1624) e appare in documenti formali legati a questo stampati da Rushworth (I, 85-89). Dopo quella data fu adottato generalmente come un termine non controverso ed è stato riconosciuto legalmente anche in designazioni ufficiali, sebbene nell'uso ordinario il singolo termine "Cattolico" sia utilizzato molto di frequente.»

L'uso della re-interpretazione anglicana del termine "cattolici romani" ha in realtà un'origine più antica; uno scrittore di simpatie puritane, Percival Wiburn, usò il termine «Roman Catholic» ripetutamente nel suo articolo Checke or Reproofe of M. Howlet (in risposta a un gesuita che aveva scritto sotto lo pseudonimo di Howlet); scrisse ad esempio «voi cattolici romani che chiedete tolleranza» (p. 140), «parlous dilemma or streicht in cui voi cattolici romani siete stati portati» (p. 44).

Robert Crowley, anglicano, nel suo libro A Deliberat Answere, pubblicato nel 1588, pur adottando in preferenza termini quali «cattolici romisti» o «cattolici papisti», scrisse anche al riguardo: «who wander with the Romane Catholiques in the uncertayne hypathes of Popish devises» (p. 86).

Altri scritti simili risalenti al periodo poco successivo alla riforma protestante mostrano come termini quali «romano» fossero usati indifferentemente insieme a «papista» da parte di protestanti che rifiutavano l'uso del termine «cattolico» per definire i soli cristiani che riconoscevano l'autorità del papa.

Alcune Chiese cristiane utilizzano comunque il nome Chiesa cattolica anche in discorsi formali e in documenti da esse sottoscritti, ad esempio i documenti scritti in comune dalla Chiesa cattolica e dalla Federazione Mondiale delle Chiese Luterane[43] e nelle "Comuni dichiarazioni cristologiche tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa assira orientale".[44]

Altre Chiese cattoliche

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Molte altre chiese cristiane si definiscono «Chiesa cattolica» o una sua parte, tra queste la Chiesa ortodossa d'oriente, la Chiesa ortodossa d'occidente, le Chiese anglicane, la Chiesa cattolica tradizionalista e altre chiese cristiane.

Fra queste vi è la Chiesa vetero-cattolica che, pur riconoscendo il primato del papa, come successore di Pietro, non ne riconosce l'infallibilità e non è dunque in piena comunione con Roma. Le Chiese vetero-cattoliche si separarono infatti da Roma a seguito del concilio Vaticano I.

Sono da annoverare inoltre le comunità cattoliche in dissenso verso la Santa Sede come la Fraternità Sacerdotale San Pio X, che si rifà al patrimonio ecclesiale liturgico e teologico cattolico fino al Concilio Vaticano II.

Altre definizioni

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Per indicare l'uno o l'altro aspetto della propria dottrina, la Chiesa cattolica dà di sé stessa anche altre definizioni, non esaustive, come ad esempio gli appellativi Corpo mistico di Cristo, Popolo di Dio, Sacramento universale di salvezza (cf. Catechismo della Chiesa cattolica, 748-810).

Organizzazione ecclesiastica

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Suddivisioni territoriali

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La Chiesa cattolica è composta da tutti i suoi battezzati e, da un punto di vista territoriale, è suddivisa in sedi chiamate diocesi nella Chiesa latina ed eparchie nelle Chiese orientali.

Alla fine del 2011 il numero delle circoscrizioni ecclesiastiche era di 2 966 (Annuario Pontificio del 2012).[45] Alle diocesi si affiancano altre forme di Chiesa particolare come le prelature (sia territoriali sia personali) gli ordinariati o le amministrazioni apostoliche.

Le diocesi e normalmente anche le altre circoscrizioni sono affidate a un vescovo (eparca per le eparchie), che è considerato successore degli apostoli. A capo del collegio dei vescovi sta il vescovo di Roma, il papa, che è considerato il successore dell'apostolo Pietro.

Ogni diocesi è suddivisa in parrocchie, rette da un parroco o da un amministratore parrocchiale. Con il concilio di Trento (XVI secolo), venne data grande importanza anche alle parrocchie rurali, mentre più anticamente erano state le pievi, raggruppamenti di paesi intorno al centro più grande della zona, a segnare la divisione delle diocesi.

Chiese e riti cattolici

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Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa particolare, Diocesi e Chiesa sui iuris.
Il patriarca Elias Boutros Hoayek e i vescovi della Chiesa maronita riuniti a Roma, 1906

La Chiesa cattolica è costituita dalla comunione di diverse Chiese sui iuris (distinte per forme di culto liturgico e pietà popolare, disciplina sacramentale e canonica, terminologia e tradizione teologica):

Diversamente dalle "famiglie" o "federazioni" di Chiese formate dal riconoscimento mutuo di corpi ecclesiali distinti, la Chiesa cattolica si considera un'unica chiesa incarnata in una pluralità di chiese locali o particolari, in quanto «realtà ontologicamente e temporalmente preesistente a ogni chiesa individuale particolare».[47]

La Chiesa cattolica riconosce grande importanza alle chiese particolari, la cui importanza teologica è stata evidenziata dal Concilio Vaticano II; il termine Chiesa particolare ha due usi distinti:

  • può riferirsi a una diocesi, che nel Decreto sulla pastorale dei vescovi Christus Dominus viene descritta come: «una porzione del popolo di Dio affidata alle cure pastorali del vescovo, coadiuvato dal suo presbiterio, in modo che, aderendo al suo pastore, e da questi radunata nello Spirito Santo per mezzo del Vangelo e dell'eucaristia, costituisca una Chiesa particolare nella quale è presente e opera la Chiesa di Cristo, una, santa, cattolica e apostolica»;[48]
  • oppure a una Chiesa sui iuris che si differenzia per una maggiore autonomia come riconosciuto dal concilio Vaticano II nel decreto sulle chiese cattoliche orientali Orientalium Ecclesiarum[49] che riconosce le chiese o riti particolari.

Circoscrizioni ecclesiastiche

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Vi sono le seguenti circoscrizioni ecclesiastiche:

L'Ordine sacro

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Lo stesso argomento in dettaglio: Ordine sacro e Ordini minori.
Preti cattolici a Roma

La struttura ecclesiastica cattolica è organizzata secondo tre gradi del sacramento dell'ordine sacro. In ordine crescente di pienezza essi sono:

  • Diacono, collabora con il vescovo e con i presbiteri nella modalità del servizio.

Questi ordini (insieme, in passato, agli ordini minori) costituiscono nel complesso il clero;

  • Presbitero (o prete, o sacerdote), collabora con il vescovo come suo sostituto;
  • Vescovo, che rappresenta la successione degli apostoli.

A coloro che hanno ricevuto il sacramento dell'ordine possono poi essere conferiti altri titoli e cariche che non hanno valore sacramentale, ma onorifico o inerente all'ufficio come, ad esempio: cardinale, arcivescovo, monsignore. Lo stesso si può dire del papa che è, dal punto di vista sacramentale, un vescovo.

Ai tre gradi dell'ordine sacro corrispondono diversi munera ossia poteri quanto alla celebrazione, alla potestà di governo e all'annuncio del Vangelo.

Il diacono svolge eminentemente funzioni di servizio nel ministero dell'altare, della parola e della carità. Può celebrare il sacramento del battesimo e del matrimonio nonché i sacramentali quali la benedizione o il rito delle esequie.

Il presbitero coopera al ministero del vescovo e ne assume alcune potestà quali la celebrazione dei sacramenti (esclusi l'ordine e la confermazione), dei sacramentali, la presidenza delle celebrazioni liturgiche, l'annuncio della parola e la potestà di governo secondo le indicazioni date dal vescovo. Tra queste la più comune è la responsabilità di una parrocchia.

Il vescovo, infine, ha la pienezza dell'ordine sacro. Amministra in prima persona tutti i sacramenti e sacramentali o può delegare altri vescovi o presbiteri, come nel caso della cresima o dell'esorcismo.

Lo stesso argomento in dettaglio: Papa, Primato di Pietro e Primato papale.
San Pietro, considerato il primo papa dalla Chiesa Cattolica, in un ritratto di Rubens

La Chiesa cattolica afferma che Gesù conferì all'apostolo Pietro l'autorità ultima su tutta la comunità dei suoi discepoli: secondo l'interpretazione cattolica Cristo conferì a Pietro nei pressi di Cesarea di Filippo il primato sugli altri apostoli e su tutta la Chiesa (Matteo 16,13-20[50]) e lo riconfermò dopo la resurrezione nell'apparizione presso il lago di Tiberiade (Giovanni 21,15-19[51]).

Il contesto del primo episodio è quello della domanda di Gesù ai discepoli riguardo alla sua identità. Alla risposta di Pietro «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente», Gesù replica: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei Cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

Nel secondo episodio invece Gesù chiede per tre volte a Pietro: «Simone di Giovanni, mi ami?», e ogni volta alla sua risposta affermativa replica: «Pasci le mie pecorelle.»

Tali passi sono interpretati dalla Chiesa cattolica nel senso forte di un primato di insegnamento e giurisdizione su tutta la Chiesa, e sono anche interpretati a fondamento della dottrina del primato papale. Essendo stato Pietro il primo vescovo della Chiesa di Roma, il suo primato si trasmette al suo successore nella stessa sede, quindi al vescovo di Roma.

Il ruolo del papa è andato crescendo nel II millennio, fino a raggiungere il suo apice nel XIX secolo con la dichiarazione sull'infallibilità papale del Concilio Vaticano I.

Secondo tale dichiarazione il papa può esercitare il diritto di dare insegnamenti riguardo alla fede e alla morale, da ritenere parte del deposito della fede, quando parla ex cathedra, cioè quando esercita il «suo supremo ufficio di Pastore e di Dottore di tutti i cristiani», e quando «definisce una dottrina circa la fede e i costumi».

La cattedra papale nella basilica di San Giovanni in Laterano a Roma

A partire dalla definizione dell'infallibilità del 1870, quest'ultima è stata esercitata formalmente una sola volta dai pontefici, e questo con la promulgazione del dogma dell'Assunzione di Maria da parte di papa Pio XII nel 1950. Tutti gli altri insegnamenti impartiti dai Papi negli ultimi 150 anni non sono stati formalmente definiti "dogmi".

L'infallibilità papale ha portato alla formale accusa di eresia da parte della Chiesa cristiana ortodossa che, nel 1848, e nella figura dei Patriarchi di Costantinopoli, Alessandria e Gerusalemme, unitamente ai loro Sinodi, inviò un'enciclica a papa Pio IX dove condannava tale dottrina come "eresia"[52] e coloro che la sostenevano come "eretici", sulla base della convinzione che il vescovo di Roma e la sua Chiesa avessero abbandonato la conciliarità in favore della monarchia e del monopolio dei doni dello Spirito Santo[53].

La procedura per l'elezione del papa e la nomina dei vescovi ha subito numerosi cambiamenti nel corso dei secoli: dal basso medioevo (Viterbo, 1271), il papa viene eletto in conclave dai cardinali, i Principi della Chiesa; a lui compete invece di nominare direttamente i membri del clero di gerarchia più elevata di rito latino, a partire dai vescovi (normalmente dopo consultazione con gli altri prelati). Nelle Chiese cattoliche orientali i vescovi vengono nominati dai rispettivi patriarchi, secondo gli usi locali.

Il papa è assistito nei suoi compiti dai cardinali. Tutti i membri della gerarchia ecclesiastica rispondono a lui e alla Curia romana nel suo insieme. Ogni papa continua il suo servizio fino alla morte (ciò valeva anche per gli altri vescovi fino al pontificato di Paolo VI[54]) o rinuncia (che è avvenuta otto volte, con i papi Clemente, Ponziano, Silverio, Benedetto IX, Gregorio VI, Celestino V, Gregorio XII e Benedetto XVI).

Il papa risiede attualmente nella Città del Vaticano, un piccolo Stato indipendente situato nel centro di Roma, del quale egli è monarca assoluto, e riconosciuto dalla maggioranza della diplomazia internazionale come ambito di sovranità della Santa Sede.

Vita consacrata

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Lo stesso argomento in dettaglio: Ordine religioso cattolico.
Un frate minore francescano
Suora in clausura

Nel corso dei secoli si sono sviluppate esperienze comunitarie al di fuori della diocesi, chiamati ordini religiosi, soprattutto configurate in monachesimo, ordini mendicanti fino alla nascita della prima congregazione religiosa che diventeranno via via le nuove realtà comunitarie della chiesa.

I primi, a cui si può dare la nascita in occidente con la Regola benedettina, si svilupparono in un momento di crisi (VIII - XII secolo) come tentativo di instaurare un particolare e più intimo legame con Dio. I secondi, nati durante la riforma del XII secolo si caratterizzano nelle loro diversità per la ricerca di attualizzare il messaggio cristiano nella società: tra questi i carmelitani, i francescani e i domenicani. Non sono mancate, dal XIX secolo, le Congregazioni religiose maggiormente attente ai bisogni dei giovani, degli anziani e di altre categorie sociali svantaggiate. Tra esse spiccano le comunità missionarie, con lo scopo precipuo di diffondere la fede cattolica in tutto il mondo.

Dal IV secolo in poi si ha la nascita dei vari ordini religiosi così divisi:

Mentre per arrivare a una congregazione religiosa si deve aspettare il XVII secolo, tra le più diffuse:

Le due realtà degli ordini e delle congregazioni religiose si differenziano per l'emissione dei voti: per i primi essa avviene in forma solenne, per i secondi in forma semplice; formalmente non ci sono differenze rilevanti.

Movimenti e associazioni

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Lo stesso argomento in dettaglio: Associazioni e movimenti cattolici.

Nel XX secolo ha preso avvio il fenomeno dei movimenti ecclesiali: questi sono associazioni di fedeli ispirate da un carisma particolare e che si organizzano autonomamente dalla normale gerarchia (vescovi e parroci). La differenza fra i movimenti e le associazioni è che queste ultime non sono organizzate autonomamente dalla gerarchia (come invece avviene per i movimenti), ma collaborano con essa in modo integrato e coordinato, partecipando attivamente in pressoché tutti i momenti della vita parrocchiale e diocesana.

Diffusione nel mondo

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Diffusione del Cattolicesimo per percentuale di popolazione

Numero di appartenenti

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La cattedrale di Sant'Enrico in Helsinki

L'Annuario pontificio del 2017, basato sui dati forniti dalle diocesi cattoliche, testimonia che appartengono alla Chiesa cattolica oltre 1.285.000.000 persone[55], e rappresentano il 17,7% della popolazione mondiale. Il dato non include i cattolici in Cina e in alcuni altri paesi in cui sussistono ostacoli a contatti regolari con Roma. I Cattolici costituiscono più della metà dei 2,4 miliardi di cristiani nel mondo. Secondo la legge canonica sono considerati membri tutti coloro che sono stati battezzati o ricevuti all'interno della Chiesa cattolica avendo fatto una professione di fede, esclusi coloro che hanno formalmente rinunciato a esserne membri[56][57]. Il numero dei battezzati non corrisponde necessariamente al numero dei fedeli praticanti, specialmente per quel che riguarda i paesi occidentali, maggiormente soggetti alla secolarizzazione rispetto agli altri.

Esaminando la situazione per singolo continente, il 2015 evidenzia la crescita robusta dei cattolici in Africa. In Asia e in America la crescita è consistente. Diversa la situazione in Europa e Oceania dove la percentuale dei fedeli in rapporto alla popolazione è costante. Il numero dei cattolici rispetto alla popolazione totale è molto differente tra i Continenti. In America il numero di fedeli della Chiesa Cattolica rappresenta il 63,7% della popolazione totale, in Europa il 39,9%, in Oceania il 26,4%, in Africa il 19,4%, in Asia il 3,2%.

Chiesa cattolica per continente

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  1. ^ Card. Agostino Vallini, Arcibasilica Papale di San Giovanni in Laterano, su Vatican.va, 9 novembre 2009 (archiviato il 10 dicembre 2016).
  2. ^ Alberto Nocentini, L'etimologico, con la collaborazione di Alessandro Parenti, Milano, Le Monnier-Mondadori Education, 2010, p. 203, ISBN 978-88-00-20781-2.
  3. ^ cattolica, Chiesa, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  4. ^ ¿Sabías que la Iglesia católica está constituida por 24 Iglesias autónomas?, su es.aleteia.org, Aleteia, 8 agosto 2016. URL consultato il 7 novembre 2016 (archiviato il 7 novembre 2016).
  5. ^ August Monzon, Joan Alfred Martínez e Emilia Bea, Colligite Fragmenta. Repensar la tradició crisitiana en el món postmodern, Universitat de Valencia, 23 febbraio 2015, pp. 199–200, ISBN 978-84-370-9703-9. URL consultato il 21 ottobre 2018 (archiviato il 22 aprile 2020).
  6. ^ Lumen gentium XIII.
  7. ^ Cfr. a titolo esemplificativo il documento Charta oecumenica (PDF). siglato nel 2001 da tutte le Chiese cristiane europee.
  8. ^

    «La Chiesa cattolica non rifiuta niente di ciò che è vero e santo nelle religioni. Ella considera con un rispetto sincero questi modi di agire e di vivere, queste regole, queste dottrine che, benché siano diverse in molti dei punti che Ella osserva e propone, tuttavia apportano spesso un raggio di verità che illumina tutti gli uomini»

    Cfr. anche Paolo VI Ecclesiam suam 67.

  9. ^ (ES) Congregazione per la dottrina della fede, Respuestas a algunas preguntas acerca de ciertos aspectos de la doctrina sobre la Iglesia, su Vatican.va, 29 giugno 2007. URL consultato il 17 gennaio 2017 (archiviato il 12 luglio 2007). Non è disponibile la traduzione del documento in altre lingue.
  10. ^ José Rico Pavés, Comentarios al Documento de la Congregación para la Doctrina de la Fe, «Subsistit in Ecclesia Catholica (LG 8). Precisiones sobre la eclesiología del Concilio Vaticano II», su almudi.org, Madrid, 2007. URL consultato il 17 gennaio 2017 (archiviato il 18 gennaio 2017).
  11. ^ Fernando Ocáriz, Iglesia de Cristo, Iglesia Católica e Iglesias que no están en plena comunión con la Iglesia Católica, su Romana.org, n. 41, 1º dicembre 2005, p. 348. URL consultato il 17 gennaio 2017 (archiviato il 18 gennaio 2017).
  12. ^ Dichiarazione "Dominus Iesus" circa l'unicità e l'universalità salvifica di Gesù Cristo e della Chiesa, su Vatican.va. URL consultato il 29 marzo 2019 (archiviato il 21 febbraio 2002)., n. 16 e note 54 e 56.
  13. ^ Dati stimati al 2007. (EN) World, in The World Factbook, CIA. URL consultato il 29 giugno 2010 (archiviato il 5 gennaio 2010).
  14. ^ Gv 21,17, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  15. ^ J. Comby, Per leggere la storia della Chiesa, Torino, Edizioni Borla, 1989.
  16. ^ A tal proposito lo storico del Cristianesimo Giovanni Filoramo evidenzia come il ruolo religioso della donna emerga fin dal Medioevo quando

    «grazie all'imporsi del culto di Maria, si è giunti a riconoscere, ad esempio nel campo della mistica, il ruolo centrale delle donne. L'anacoreta Giuliana di Norwich parla di "maternità di Dio", sottolineando la dimensione divina della misericordia, e di Cristo come madre, che col sangue nutre i fedeli. Il suo pensiero è stato ripreso e approfondito dalla recente teologia femminista

  17. ^
    (EL)

    «οὐκ ἔνι Ἰουδαῖος οὐδὲ Ἕλλην, οὐκ ἔνι δοῦλος οὐδὲ ἐλεύθερος, οὐκ ἔνι ἄρσεν καὶ θῆλυ· πάντες γὰρ ὑμεῖς εἷς ἐστε ἐν Χριστῷ Ἰησοῦ»

    (IT)

    «Non c'è più giudeo né greco, non c'è più schiavo né libero, non c'è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù»

  18. ^ Lumen Gentium, 13.
  19. ^ § 81-82 Catechismo della Chiesa Cattolica, su Vatican.va (archiviato dall'url originale il 1º giugno 2013). Per approfondimenti sul dibattito e sull'evoluzione in relazione alle Fonti della Rivelazione nel cattolicesimo, cfr. Avery Dulles, Fonts of revelation, in The New Catholic Encyclopedia, vol. 12, 2003, New York, Gale, pagg. 190 e sgg.
  20. ^ Motu proprio Summorum Pontificum, articolo 1.
  21. ^ Motu proprio Traditionis custodes, articolo 1.
  22. ^ Lumen gentium (archiviato dall'url originale il 4 luglio 2013). 68; Sacrosanctum Concilium (archiviato dall'url originale il 12 maggio 2013). 103; Catechismo della Chiesa cattolica (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2013). 972.
  23. ^ Il concilio Vaticano II riconosce a Maria un culto speciale detto "iperdulia", distinto dalla semplice venerazione o "dulia" solitamente tributata ai santi, evidenziando come esso confluisca nel culto a Dio, e abbia una particolare funzione di promozione nelle anime dell'adorazione e della glorificazione di Cristo:

    «Maria, perché Madre santissima di Dio, che prese parte ai misteri di Cristo, per grazia di Dio esaltata, dopo il Figlio, sopra tutti gli angeli e gli uomini, viene dalla Chiesa giustamente onorata con culto speciale. […] Questo culto, quale sempre fu nella Chiesa, sebbene del tutto singolare, differisce essenzialmente dal culto di adorazione, prestato al Verbo incarnato così come al Padre e allo Spirito Santo, e singolarmente lo promuove.»

  24. ^ (ENFR) Pontificio consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani, Dichiarazione cristologica comune tra Papa Giovanni Paolo II ed il Catholicos Patriarca della Chiesa assira dell'Oriente, Khanania Mar Dinkha IV, su vatican.va, 1994. URL consultato il 23 dicembre 2006 (archiviato l'11 marzo 2007).
  25. ^ Il Papa apre le porte agli anglicani. «Sì al sacerdozio dei chierici sposati», in Corriere della Sera. URL consultato il 20 ottobre 2009 (archiviato il 23 ottobre 2009).
  26. ^ La «carità del Papa». Abbraccio agli ultimi, su avvenire.it. URL consultato il 30 giugno 2015 (archiviato il 14 novembre 2017).
  27. ^ Cei, torna sopra al miliardo la quota di otto per mille. (archiviato dall'url originale il 25 giugno 2016). la Repubblica
  28. ^ La maggior parte dei cittadini (circa due su tre) sceglie di non barrare alcuna opzione, ma la ripartizione dell'8 per mille avviene in base non alle singole dichiarazioni, bensì spartendo l'intera somma disponibile in base alla percentuale di scelte. Vale a dire che la Chiesa cattolica, a fronte di una maggioranza relativa ai contribuenti che hanno barrato almeno una scelta, con il 35% di preferenze sul totale (85% di coloro che hanno espresso una scelta) incassa circa l'85% dell'intera somma. In questo senso Mario Patuzzo. «La tassa dell'8 per mille» dalla rivista L'Ateo, n. 0/1996.
  29. ^ Sergio Lariccia. «Esigenze di laicità della società italiana» in Manifesto Laico, pp. 59-65. Laterza, Bari, 1999. È come avviene nelle elezioni, in cui tutti i seggi disponibili vengono distribuiti in base ai voti espressi, senza lasciare posti vuoti in corrispondenza ai voti non espressi.
  30. ^ Rendiconto 8xmille relativo all'utilizzazione delle somme pervenute nell'anno 2015 all'Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero e alla Conferenza Episcopale Italiana, su 8xmille.it. URL consultato il 14 novembre 2017 (archiviato il 28 marzo 2017).
  31. ^ Il Pontificio consiglio "Cor Unum" «esprime la sollecitudine della Chiesa cattolica verso i bisognosi perché sia favorita la fratellanza umana e si manifesti la Carità di Cristo», dal Profilo istituzionale, su vatican.va. URL consultato il 3 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 3 marzo 2013).
  32. ^ Chiesa, 2mila miliardi di immobili nel mondo, su Il Sole 24 Ore, 15 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 24 giugno 2016).
  33. ^ Vaticano Spa, gli immobili della Chiesa valgono 2mila miliardi, su QuiFinanza (archiviato dall'url originale il 21 maggio 2016).
  34. ^ In Italia patrimonio «cedibile» di almeno 6 miliardi, su Il Sole 24 Ore, 16 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 25 giugno 2016).
  35. ^ si veda, ad esempio, Storia criminale del cristianesimo
  36. ^ Testo del discorso segreto tenuto da Heinrich Himmler il 17-18 febbraio 1937 ai generali delle SS in relazione ai "pericoli razziali e biologici dell'omosessualità", su culturagay.it. URL consultato l'11 novembre 2017 (archiviato l'11 novembre 2017).
  37. ^ (EN) Sex crimes and the Vatican, su news.bbc.co.uk, BBC News, 1º ottobre 2006. URL consultato il 20 aprile 2012 (archiviato il 4 febbraio 2012).
  38. ^ Viaggio Apostolico a Sydney - Intervista concessa ai giornalisti durante il volo, su vatican.va. URL consultato il 20 aprile 2012 (archiviato il 2 gennaio 2012).
  39. ^ Viaggio Apostolico a Sydney - Comunicato Stampa, su vatican.va. URL consultato il 20 aprile 2012 (archiviato il 2 gennaio 2012).
  40. ^ Santa Messa in occasione della conclusione dell'Anno Sacerdotale, 11 giugno 2010, su w2.vatican.va. URL consultato il 14 novembre 2017 (archiviato il 16 dicembre 2017).
  41. ^ Contro la lettera di Mani detta del fondamento, su sant-agostino.it (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2006).
  42. ^ Su Roman Catholic, in Catholic Encyclopedia (archiviato dall'url originale il 1º aprile 2019).
  43. ^ (ITENDEESPT) Last published documents of the Joint International Commission between representatives of the Catholic Church and the Lutheran World Federation, su Vatican.va (archiviato dall'url originale il 25 dicembre 2005).
  44. ^ (EN) Common Christological declaration between the Catholic Church and the Assyrian Church of the East, su Vatican.va (archiviato dall'url originale il 4 gennaio 2009).
  45. ^ Cf. Presentazione dell'Annuario Pontificio 2012, su news.va (archiviato dall'url originale il 14 gennaio 2013).
  46. ^ Chiesa Italo-Albanese, su Jemi. URL consultato il 14 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 15 novembre 2017).
  47. ^ Lettera ai Vescovi della Chiesa Cattolica su alcuni aspetti della Chiesa vista come comunione del 28 maggio 1992 da parte della Congregazione per la dottrina della fede: Su alcuni aspetti della Chiesa intesa come comunione, su Vatican.va, 6 novembre 2005 (archiviato dall'url originale il 6 novembre 2005).
  48. ^ Decreto Christus Dominus sull'ufficio pastorale dei vescovi, su vatican.va (archiviato il 6 febbraio 2006).
  49. ^ Decreto Orientalium Ecclesiarum sulle Chiese orientali cattoliche, su vatican.va. URL consultato il 6 febbraio 2006 (archiviato il 3 febbraio 2006).
  50. ^ Mt 16,13-20, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  51. ^ Gv 21,15-19, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  52. ^ L'enciclica di condanna della Chiesa ortodossa fu promulgata a seguito della missiva di papa Pio IX che, nello stesso anno, invitava queste Chiese a tornare in seno al "recinto del Signore" ovvero al "Santo Trono di Pietro". Cfr. Patrick Barnes. The Non-Orthodox - The Orthodox Teaching on the Cristhians Outside of the Church. Salisbury, Regina Orthodox Press, 1999, p. 18.
  53. ^ Patrick Barnes. The Non-Orthodox - The Orthodox Teaching on the Cristhians Outside of the Church. Salisbury, Regina Orthodox Press, 1999, p. 18.
  54. ^ Con il motu proprio Ingravescentem Aetatem (archiviato dall'url originale il 15 agosto 2017). stabilì che all'età di 75 anni i vescovi devono presentare le proprie dimissioni
  55. ^ Secondo i dati della Santa Sede nell'Annuario pontificio, il cattolicesimo è passato da poco più di 1098 milioni di battezzati nel gennaio 2005 a 1115 milioni nel dicembre 2006. I dati relativi al 2009, parlano di 1181 milioni di cattolici; per il 2010 viene riportata la cifra di 1196 milioni.
  56. ^ Pontificio consiglio per i testi legislativi, actus formalis defectionis ab Ecclesia catholica, su vatican.va. URL consultato il 24 giugno 2012 (archiviato il 26 marzo 2012).
  57. ^ "L'abbandono della Chiesa cattolica perché possa essere validamente configurato come un vero actus formalis defectionis ab Ecclesia, anche agli effetti delle eccezioni previste nei predetti canoni, deve concretizzarsi nella a) decisione interna di uscire dalla Chiesa cattolica; b) attuazione e manifestazione esterna di questa decisione;c) recezione da parte dell'autorità ecclesiastica competente di tale decisione. [...] L'atto giuridico-amministrativo dell'abbandono della Chiesa di per sé non può costituire un atto formale di defezione [...] D'altra parte l'eresia formale o (ancor meno) materiale, lo scisma e l'apostasia non costituiscono da soli un atto formale di defezione [...] soltanto la coincidenza dei due elementi – il profilo teologico dell'atto interiore e la sua manifestazione nel modo così definito – costituisce l'actus formalis [...] la stessa autorità ecclesiastica competente provvederà perché nel libro dei battezzati (cfr. can. 535, § 2) venga fatta l'annotazione con la dicitura esplicita di avvenuta “defectio ab Ecclesia catholica actu formali. Nonostante ciò, secondo la Chiesa cattolica rimane comunque il legame sacramentale di appartenenza al Corpo di Cristo (che, secondo la Chiesa, è rappresentato dalla Chiesa stessa) dato dal carattere battesimale; quest'ultimo per la Chiesa (e soltanto per essa) è un legame ontologico permanente e non viene meno a motivo di nessun atto o fatto di defezione.

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