Antoine Marie Benoît Besson

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Antoine Marie Benoît Besson
NascitaSaint-Symphorien-sur-Coise, 14 settembre 1876
MorteParigi, 25 luglio 1969
Dati militari
Paese servitoFrancia (bandiera) Francia
Forza armataArmée de terre
ArmaFanteria
Anni di servizio1898 - 1940
GradoGenerale d'armata
GuerrePrima guerra mondiale
Seconda guerra mondiale
CampagneCampagna di Francia
BattaglieFall Gelb
Fall Rot
Comandante di3º Gruppo di armate
Decorazionivedi qui
Studi militariÉcole spéciale militaire de Saint-Cyr
Frase celebreNon c'è armistizio, né tregua. La battaglia continua
dati tratti da Generals.
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Antoine Marie Benoît Besson (Saint-Symphorien-sur-Coise, 14 settembre 1876Parigi, 25 luglio 1969) è stato un generale francese, che fu membro del Conseil supérieur de la guerre e comandante del 3° Groupe d'armées (Gruppo di armate) durante la battaglia di Francia del maggio del 1940.

Nacque a Saint-Symphorien-sur-Coise, vicino a Lione, il 14 settembre 1876, e nel corso del 1896 entrò presso l'École spéciale militaire de Saint-Cyr (Promotion Première des Grandes Manœuvres), da cui uscì nel 1898 con il grado di sottotenente, assegnato al 4º Reggimento zuavi. Prese parte alla prima guerra mondiale combattendo sul fronte occidentale, dove si distinse numerose volte, fino ad arrivare al comando di un reggimento.

Nel dopoguerra la sua carriera proseguì brillantemente, il 21 dicembre 1926 fu promosso al grado di generale di brigata, assumendo l'anno successivo il comando della 58ª Brigata di fanteria, che mantenne fino al 1931 quando fu promosso generale di divisione il 4 febbraio dello stesso anno, assegnato al comando della 5ª Divisione fanteria. Nel 1933 assunse il comando della 16ª Regione militare, e il 12 dicembre dello stesso anno fu promosso al grado di generale di corpo d'armata. Nel 1936 divenne comandante della Regione militare di Parigi, e l'8 luglio 1937[1] divenne membro del Conseil supérieur de la guerre, rimanendovi fino alla data del suo scioglimento, il 2 settembre 1939. Il 3 settembre assunse il comando della VIe Armée,[1] e il 16 settembre quello del Théâtre d’opérations du Sud-est (TOSE).[1] Il 16 ottobre lasciò ambedue gli incarichi per assumere, il giorno 22, il comando del 3° Groupe d'armées,[2] forte della VIe Armée (generale Robert Touchon)[2] e VIIIe Armée (generale Antoine Jeanny Garchery),[2] schierato al riparo della Linea Maginot tra il settore fortificato di Colmar e il Massiccio del Giura, al confine con la Svizzera.[2]

Il 10 maggio 1940,[3] le truppe tedesche attaccarono in Belgio, Paesi Bassi[3] e nel settore delle Ardenne, investendo in pieno il punto di giunzione[4] tra la IXe Armée del generale André Corap[4] e la IIe Armèe del generale Charles Huntziger.[4] Dopo la rottura del fronte e la sostituzione del generale Maurice Gamelin con Maxime Weygand,[5] il nuovo comandante supremo decise di spostare il GA3 per tentare di ricostituire la linea del fronte, denominata Linea Weygand, posizionandolo alla sinistra del 2° Groupe d'armées (GA2),[6] lungo la Somme e l'Aisne. Il ridispiegamento del GA3 comportò il trasferimento, a partire dal 20 maggio, al GA2 dell'VIIIe Armée (generale Laure), dispiegata tra Sundhouse (nel sud del Basso Reno) fino a Mouthe (nel Doubs).[6]

Il 17 giugno appresa la notizia prematura della firma dell'armistizio[7] di Compiègne, lanciò alle sue truppe che combattevano sul Cher e sulla Loira un proclama che diceva: "Non c'è armistizio, né tregua. La battaglia continua".[8]

Il 1 luglio 1940[1] lasciò il comando del 3º Gruppo d'armate, ed aderito al Governo di Vichy fu dapprima Ispettore della 13ª e poi della 16ª Regione militare.[1] Tra il 28 luglio e il 20 agosto 1940 fu direttore del servizio prigionieri di guerra, passando quindi nella riserva.[1] Si spense a Parigi il 25 luglio 1969.

Cavaliere dell'Ordine della Legion d'onore - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine della Legion d'onore - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine della Legion d'Onore - nastrino per uniforme ordinaria
Grand'Ufficiale dell'Ordine della Legion d'Onore - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine della Legion d'Onore - nastrino per uniforme ordinaria
Croix de Guerre 1914-1918 con quattro palme e una stella - nastrino per uniforme ordinaria
  1. ^ a b c d e f Les généraux d'armée en 1939-1940 [collegamento interrotto], su atf40.forumculture.net., che cita il dossier del generale Besson al Service historique de la Défense, cote 14 YD 1441.
  2. ^ a b c d Mitcham 2008, p. 287.
  3. ^ a b Mitcham 2008, p. 291.
  4. ^ a b c Shepperd 2009, p. 35.
  5. ^ Shepperd 2009, p. 78.
  6. ^ a b Bond 2001, p. 96.
  7. ^ Mary, Hohnadel, Sicard, Vauviller 2003, pp. 188-204.
  8. ^ Ordre n° 356 3/S, citato in Ragache 2010.
  • (FR) Bruno Chaix, En mai 1940, fallait-il entrer en Belgique ?: décisions stratégiques et plans opérationnels de la campagne de France, Paris, Economica, coll. Campagnes & stratégie (n o 35), 2000, ISBN 2-7178-4149-0.
  • (EN) Anthony Clayton, General Maxime Weygand, 1867-1965: Fortune and Misfortune, Bloomington, Indiana University Press, 2015, ISBN 0-253-01585-5.
  • (FR) Patrick Facon, L'armée de l'Air dans la tourmente: La bataille de France 1939-1940, Paris, Economica, coll. «Campagnes & stratégies» (no 22), 2005, ISBN 2-7178-3319-6.
  • (EN) Benoît Lemay, Erich Von Manstein: Hitler's Master Strategist, Havertown, CASEMATE, 2011, ISBN 1-935149-55-5.
  • (FR) Jean-Yves Mary, Alain Hohnadel, Jacques Sicard, François Vauviller, Hommes et ouvrages de la ligne Maginot, vol.3, Paris, éditions Histoire & collections, coll. « L'Encyclopédie de l'Armée française» (no.2), 2003, ISBN 2-913903-88-6.
  • (EN) Samuel W. Mitcham, The Rise of the Wehrmacht: Vol. 1, Westport, Praeger Security Intarnational, 2008, ISBN 0-275-99641-7.
  • (FR) Gilles Ragache, La fin de la campagne de France: Les combats oubliés des armées du centre, 15 juin - 25 juin 1940, Paris, Economica Campagnes et stratégies, 2010, ISBN 978-2-7178-5830-3.
  • (EN) Marc Romanych, John White e Martin Rupp, Maginot Line 1940: Battles on the French Frontier, Botley, Osprey Publishing, 2009, ISBN 1-78200-874-8.
  • Alan Shepperd, La guerra lampo in Francia, Botley, Osprey Publishing, 2009, ISBN 0-8131-7174-1.

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