Canone di Pachelbel

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Canone e giga in re maggiore
Prima pagina del manoscritto
CompositoreJohann Pachelbel
Tonalitàre maggiore
Tipo di composizionecanone
Durata media6 minuti
Organico3 violini, basso continuo

Il Canone di Pachelbel, noto anche come Canone e giga in re maggiore o Canone per tre violini e basso continuo, è una composizione musicale barocca in forma di canone, per tre violini e basso continuo, attribuita al musicista tedesco Johann Pachelbel. Né la data né le circostanze della composizione sono note (alcuni studiosi suggeriscono una datazione tra il 1653 e il 1706, basandosi sullo stile musicale del canone), e il più antico manoscritto superstite risale al XIX secolo, nel quale il canone è seguito da una giga in 12/8, sempre per il medesimo organico.

Canone di Pachelbel (info file)
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Versione midi realizzata da Michael Fischer v. Mollard
Canone di Pachelbel (info file)
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Versione degli Strolling Strints della banda dell'aeronautica militare statunitense
La sezione del basso ostinato del Canone di Pachelbel

Questa linea di basso viene ripetuta in tutto ventotto volte. Gli accordi di tale sequenza sono: Re maggiore (tonica), La maggiore (dominante), Si minore (tonica parallela), Fa Diesis minore (dominante parallela), Sol maggiore (sottodominante), Re maggiore (tonica), Sol maggiore (sottodominante), La maggiore (dominante).

La sequenza (o le sue successive imitazioni) possono essere individuate internamente ad altri canoni di musica classica. Mozart la utilizzò per il suo Il Flauto Magico (1791) nella scena in cui i tre geni appaiono in scena per la prima volta, nonché nel Credo della Missa solemnis K337 (1780). Gioachino Rossini citò questa melodia nel coro "Qui è tutta calma" nel terzo atto dell'Armida composta nel 1817. Anche Joseph Haydn la utilizzò nel suo minuetto op. 50 n. 2, composto nel 1785. In tutti e tre i casi le corrispondenze non sono eccessivamente marcate, quanto piuttosto dei "richiami", divergendo in particolare nelle ultime misure.[senza fonte]

Struttura di apertura del Canone di Pachelbel

Qui sopra sono riportate le prime nove misure del Canone: i violini eseguono il canone a tre voci sopra la linea del basso che provvede a garantire la struttura armonica. I colori evidenziano le variazioni individuali e il tempo di entrata degli strumenti.

Il Canone di Pachelbel nella cultura di massa

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Il Canone di Pachelbel rappresenta uno degli esempi più importanti di crossover in ambito musicale: a partire dagli anni settanta è infatti passato dall'essere un'opera poco conosciuta della musica barocca al diventare un elemento culturale universalmente noto.[1] Il Canone è stato infatti oggetto di numerosi rifacimenti e adattamenti in chiave pop o rock: alcuni si rifacevano nell'orchestrazione e nel rispetto della partitura, al modello originale, altri invece hanno avuto il carattere talvolta di vera e propria sperimentazione musicale, con l'uso di strumenti prettamente usati per altri generi musicali, come ad esempio la chitarra elettrica.[2]

Utilizzi:

  • il primo esempio di utilizzo del Canone nella popular music è il brano Tiny Goddess dei Nirvana inciso nel luglio 1967 e ripreso da Françoise Hardy con lo stesso titolo nell'ottobre 1968 nell'album En anglais interpretandola con parole proprie anche in italiano (La bilancia dell'amore, CGD - N 9697) e in francese (Je ne sais pas ce que je veux, EPL 8635). Altro brano che esplicitamente si richiama al Canone è Rain and Tears, inciso nel 1968 dagli Aphrodite's Child con Demis Roussos come cantante solista:[3] sull'etichetta del 45 giri era riportato tra gli autori anche Pachelbel.
  • sempre del 1968 è l'adattamento in chiave pop del gruppo spagnolo Los Pop Tops nel brano O Lord, Why Lord?, che ebbe un modesto successo sul mercato discografico USA e in quello dei Paesi Bassi.
  • le prime versioni moderne del Canone di Pachelbel alla chitarra elettrica sono state eseguite dai musicisti Joe Satriani e Yngwie Malmsteen.
  • dal giro armonico utilizzato in questo canone ne derivano almeno altri quattro, ampiamente utilizzati nella musica leggera da artisti di ogni genere: Let It Be dei Beatles, A te di Jovanotti, A La Primera Persona del cantautore Alejandro Sanz, solo per citarne alcuni dei tanti.
  • la canzone di Bob Dylan "Workingman's Blues #2" dall'album Modern Times (Bob Dylan) è costruita sul basso del Canone di Pachelbel.
  • Il primo a utilizzare il Canone come musica di un film fu Werner Herzog, in L'enigma di Kaspar Hauser del 1974, in momenti di grande effetto della narrazione.[4][5][6] Il Canone compare come colonna sonora del film quattro volte premio Oscar Gente comune di Robert Redford (1980) e come colonna sonora di chiusura nel documentario Gizmo (1977) diretto da Howard Smith.
  • un arrangiamento orchestrale del canone, registrato nel 1968 dalla celebre orchestra da camera Jean-François Paillard, ebbe un buon successo popolare; nei decenni successivi, il brano fu registrato da molti altri gruppi, eseguito in concerti e utilizzato come colonna sonora. La progressione di basso su cui si basa la serie di variazioni che costituisce il brano è stata utilizzata e citata ampiamente nell'ambito della musica pop.
  • in Discreet Music, album di musica ambient di Brian Eno (1975), la seconda metà dell'album consiste in tre variazioni sul Canone create ognuna sulla base di un algoritmo fino a renderlo irriconoscibile. La progressione degli accordi del Canone è avvertibile inoltre nella canzone Always Returning contenuta nell'album Apollo: Atmospheres and Soundtracks del 1983.
  • nel 1991 la RCA ha distribuito una compilation su CD intitolata Pachelbel's Greatest Hit con otto versioni differenti del Canone. Nello stesso anno la casa discografica ha pubblicato anche una sorta di parodia sull'ubiquità del Canone, dal titolo WTWP Classical Talkity-Talk Radio (WTWP sono le iniziali di "wall-to-wall Pachelbel", ovvero: Pachelbel da tutte le parti, o Pachelbel in tutte le salse).
  • degne di nota sono inoltre le Variations on the Kanon by Johann Pachelbel, rielaborazione pianistica di George Winston.
  • il brano della colonna sonora del videogioco Genshin Impact Fireside Rest[7], composto da Yu-Peng Chen, è chiaramente ispirato al giro armonico di questo canone.

Adattamenti musicali

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I seguenti brani sono esempi di incisioni che riadattano o citano il Canone.

Anno Incisione Autore Note Variazioni nella progressione
1968 Rain and Tears[8] Aphrodite's Child I, V, VI, III, IV, I, II, V
1968 O Lord, Why Lord?[9] Los Pop Tops
1978 Albachiara Vasco Rossi I, V, VI, III, IV, I, II, V
1992 Velvet Dreams[10] Daniel Kobialka
1996 C'è bisogno di un piccolo aiuto Pooh I, V, VI, III, IV, I, II, V
1997 Ring of Steel Nocturnal Rites
1997 C U When U Get There Coolio ft. 40 Thevz
1999 Adagio in re Richard Benson
2004 Christmas Canon Rock Trans-Siberian Orchestra
2006 Canon Rock JerryC
2008 Indietro Tiziano Ferro
2009 Mirando al Cielo Huecco
2019 Memories Maroon 5
2023 Full of life Christine and the Queens
Lo stesso argomento in dettaglio: Kanon (visual novel).

Canon, modificato probabilmente per questioni di pronuncia nipponica in Kanon, è anche il titolo di una visual novel giapponese della Key, da cui sono stati tratti due manga e anime. Alla composizione viene fatto esplicito riferimento e ne viene analizzata la struttura messa in paragone con la vita umana.[11]

  1. ^ (EN) Johann Pachelbel's Canon in D major and popular culture, su origenmusic.com. URL consultato il 24 ottobre 2011.
  2. ^ (EN) Tribute to Pachelbel, su tributetopachelbel.blogspot.com. URL consultato il 24 ottobre 2011.
  3. ^ Scheda di Rain and Tears su Hitparadeitalia.it
  4. ^ Johann Pachelbel, su IMDb. URL consultato l'8 aprile 2021.
  5. ^ (EN) arjunsajip, Jeder für sich und Gott gegen alle: Kaspar Hauser (Werner Herzog, 1974), su Old Rockin' Chair, 21 luglio 2013. URL consultato l'8 aprile 2021.
  6. ^ (EN) Richard Eder, A NEW VISIONARY IN GERMAN FILMS, in The New York Times, 10 luglio 1977. URL consultato l'8 aprile 2021.
  7. ^ Filmato audio Genshin Impact, The Shimmering Voyage - Disc 2: Blazing Stars|Genshin Impact, su YouTube, YouTube.com. URL consultato il 12 maggio 2022.
  8. ^ (EN) David Luhrssen e Michael Larson, Encyclopedia of Classic Rock, Santa Barbara-Denver, Greenwood, 2017, p. 7, ISBN 978-1-4408-3513-1. URL consultato il 9 giugno 2022.
  9. ^ (EN) Kristen Yoonsoo Kim, One-Hit Wondering - Johann Pachelbel, 27 settembre 2012. URL consultato il 9 giugno 2022.
  10. ^ (EN) Velvet Dreams, su AllMusic. URL consultato il 9 giugno 2022.
  11. ^ Vedi ad esempio l'episodio 14 della serie anime del 2006 dal titolo Il concerto incrinato ~concerto~.

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Collegamenti esterni

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