Carpodacus rubicilla
Il carpodaco maggiore (Carpodacus rubicilla (Güldenstädt, 1775)) è un uccello passeriforme della famiglia dei Fringillidi[2].
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome scientifico della specie, rubicilla, deriva dal termine tardo latino per indicare il ciuffolotto.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Dimensioni
[modifica | modifica wikitesto]Misura 19–21 cm di lunghezza, per 40-48,5 g di peso[3].
Aspetto
[modifica | modifica wikitesto]Si tratta di uccelli dall'aspetto robusto e massiccio, muniti di testa tondeggiante con grandi occhi e becco conico e robusto, ali allungate e lunga coda dalla punta lievemente forcuta: nel complesso, i maschi ricordano un cardinale rosso senza ciuffo.
Il piumaggio presenta netto dimorfismo sessuale: i maschi, infatti, mostrano livrea di colore rosso su tutto il corpo, con ali e coda nerastre, dorso dalle sfumature brune e presenza di una banda più scura fra i lati del becco e gli occhi, mentre il sottocoda è biancastro. Le femmine, invece, mostrano livrea dominata dai toni del bruno-grigiastro, più scuro su testa e area dorsale e più chiaro su petto e ventre, ocn tendenza a sfumare nel biancastro. In ambedue i sessi il becco è grigio-nerastro (più chuaro inferiormente e alla base), le zampe sono di colore nerastro e gli occhi sono di colore bruno scuro.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Si tratta di uccelli dalle abitudini diurne, che passano la maggior parte della giornata alla ricerca di cibo, muovendosi in coppie o in piccoli gruppi e stazionando prevalentemente al suolo.
Alimentazione
[modifica | modifica wikitesto]Il carpodaco maggiore è un uccello prevalentemente granivoro: la loro dieta si compone in massima parte di semi di piante erbacee montane, delle quali vengono consumate anche le foglie tenere, i boccioli e i germogli, mentre più raramente questi uccelli si cibano anche di bacche e di piccoli invertebrati.
Riproduzione
[modifica | modifica wikitesto]La stagione riproduttiva comincia verso la fine di maggio e termina a fine agosto: durante questo periodo, le coppie (si tratta infatti di uccelli monogami) si dimostrano quasi inseparabili e mostrano territorialità, scacciando energicamente gli intrusi dai siti di nidificazione e (nel caso del maschio) cantando da punti in evidenza per delimitare il territorio.
Il nido, a forma di coppa, viene costruito dalla sola femmina a un paio di metri dal suolo in zone rocciose o edifici abbandonati, intrecciando fibre vegetali ed imbottendo la parte interna con pelo di capra e yak[4]: i nidi sono generalmente isolati, tuttavia si ha notizia di coppie nidificanti anche a soli 15 m l'una dall'altra[4].
All'interno del nido la femmina depone 2-3 uova di color turchese, munite di una rada punteggiatura nerastra ai poli, che essa provvede a covare da sola (col maschio che si occupa di sorvegliare i dintorni e trovare il cibo per sé e la compagna) per circa 13 giorni. I nidiacei, ciechi ed implumi alla schiusa, vengono imbeccati da ambedue i parenti con semi rigurgitati e insetti, e sono in grado d'involarsi attorno alla terza settimana di vita.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Il carpodaco maggiore occupa un areale frazionato, comprendente una popolazione caucasica e una diffusa in Turkestan orientale, lungo le pendici meridionali della catena dell'Himalaya e in Cina meridionale: la specie non è una grande migratrice, tuttavia durante l'inverno le popolazioni tendono a scendere di quota per evitare il clima eccessivamente rigido.
L'habitat di questi uccelli è rappresentato dagli altipiani e dalle aree montane e submontane rocciose con vegetazione sparsa.
Sistematica
[modifica | modifica wikitesto]Se ne riconoscono quattro sottospecie[2]:
- Carpodacus rubicilla rubicilla (Güldenstädt, 1775) - la sottospecie nominale, diffusa nel Caucaso;
- Carpodacus rubicilla diabolicus (Koelz, 1939) - diffusa in Afghanistan nord-orientale, nel Pamir occidentale e sui monti dell'Alaj;
- Carpodacus rubicilla kobdensis (Sushkin, 1925) - diffusa nell'area fra la mongolia occidentale, i Monti Altaj, i Monti Sajany, Tuva e l'Uiguristan settentrionale, svernante in Kazakistan orientale;
- Carpodacus rubicilla severtzovi Sharpe, 1886 - diffusa nel Pamir chirghiso, in Zungaria, nel Tien Shan centrale, in Uiguristan occidentale, Tibet sud-orientale, Kashmir, Ladakh, Nepal settentrionale, Sikkim, Quinghai e Gansu settentrionale, svernante in Tagikistan sud-occidentale;
Le popolazioni delle pendici sud-occidentali dell'Himalaya, ascritte alla sottospecie severtzovi, secondo alcuni autori andrebbero elevate al rango di sottospecie a sé stante, col nome di C. r. eblis[3].
Proprio la sottospecie severtzovi viene talvolta classificata come specie a sé stante, col nome di Carpodacus severtzovi (con le sottospecie kobdensis e diabolicus ascritte a quest'ultima[3]), in base a differenze di colorazione, abitudini riproduttive e vocalizzazioni[2][5].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) BirdLife International 2012, Carpodacus rubicilla, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ a b c (EN) F. Gill e D. Donsker (a cura di), Family Fringillidae, in IOC World Bird Names (ver 9.2), International Ornithologists’ Union, 2019. URL consultato il 29 novembre 2016.
- ^ a b c (EN) Great Rosefinch (Carpodacus rubicilla), su Handbook of the Birds of the World. URL consultato il 29 novembre 2016.
- ^ a b Sangha, H. S. & Naoroji, R., Nesting of Great Rosefinch Carpodacus rubicilla at Loma, Ladakh, India (PDF), in Forktail, n. 20, 2004, p. 140.
- ^ Tietze, D. T.; Päckert, M.; Martens, J.; Lehmann, H.; Sun, Y.-H., Complete phylogeny and historical biogeography of true rosefinches (Aves: Carpodacus), in Zool. J. Linn. Soc., vol. 169, 2013, p. 215-234.
Altri progetti
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