Cease and desist
Cease and desist (dalla lingua inglese: cessazione e desistenza), nel common law è un documento inviato a un individuo o a un'impresa affinché fermi ("cessi") un'attività ritenuta illegale e non la riprenda ("desista"): equivale alla diffida dell'ordinamento di civil law.
Si parla di cease and desist order qualora sia emanata da un'autorità pubblica, configurandosi come un avviso di un'esecuzione giudiziaria pendente.[1]
Contenuto
[modifica | modifica wikitesto]La lettera può avvisare che se il destinatario non interrompe la condotta specificata, o intraprende determinate azioni, entro i termini fissati nella lettera, potrà essere citato in giudizio.[2][3]
Utilizzo
[modifica | modifica wikitesto]Benché non siano usate esclusivamente in questo campo, le lettere di cease and desist "sono utilizzate frequentemente nelle dispute concernenti la proprietà intellettuale e rappresentano un'importante caratteristica del panorama della legislazione sulla proprietà intellettuale". Il detentore di un diritto di proprietà intellettuale, come un'opera coperta da diritto d'autore, un marchio registrato o un brevetto, può inviare la lettera di cease and desist per informare una parte terza "dei diritti, dell'identità e delle intenzioni dei detentori di eseguire i diritti stessi". La lettera può contenere una mera offerta di licenza o una minaccia esplicita di azione legale. Una lettera di cessazione e desistenza spesso fa scattare trattative per la licenza ed è, frequentemente, anche un primo passo verso il contenzioso.[3]
Le lettere si usano a volte per intimidire i destinatari e possono essere "un efficace strumento usato dalle società per bloccare i discorsi critici dei gestori dei siti di lamentele (gripe sites)". Un'azienda che possiede un marchio registrato può inviare tale lettera al gestore di un sito di lamentele contestando una violazione del marchio, anche se l'uso effettivo del marchio registrato da parte del gestore può ricadere in una eccezione di "uso equo" (fair use) (in conformità, negli Stati Uniti, alla protezione della libertà di parola in base al Primo Emendamento).[4]
Conseguenze
[modifica | modifica wikitesto]Ricevere numerose lettere di cessazione e desistenza può essere molto costoso per il destinatario. Ciascun reclamo nelle lettere deve essere valutato, e si dovrebbe decidere se rispondere alle lettere stesse, "se o no ottenere una lettera con il parere di un avvocato, prepararsi per una causa legale, e forse iniziare [nel caso in cui le lettere riguardino una potenziale violazione di brevetto] una ricerca di alternative e lo sviluppo di tecnologie basate su progetti alternativi".[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Robert Stuart Lorch, Democratic Process and Administrative Law, Wayne State University Press, 1980, p. 158, ISBN 978-0-81431-513-2.
- ^ Michael Evan Gold, An Introduction to Labor Law, Cornell University Press, 1998, p. 17.
- ^ a b c Marketa Trimble, Setting Foot on Enemy Ground: Cease-and-Desist Letters, DMCA Notifications and Personal Jurisdiction in Declaratory Judgment Actions, in IDEA: The Intellectual Property Law Review, vol. 50, n. 4, 2010, pp. 777–830. URL consultato il 2 novembre 2013.
- ^ Rachael Braswell, Consumer Gripe Sites, Intellectual Property Law, and the Use of Cease-and-Desist Letters to Chill Protected Speech on the Internet, in Fordham Intell. Prop. Media & Ent. L.J., vol. 17, n. 4, 2007, pp. 1241–1287. URL consultato il 2 novembre 2013.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Chillingeffects.org – Un progetto congiunto tra l'Electronic Frontier Foundation e varie università per monitorare gli usi e gli abusi dei diritti di proprietà intellettuale su internet. Contiene una base dati di lettere di cessazione e desistenza alla quale possono contribuire sia i mittenti che i destinatari.
- (EN) Don Marti, Google Begins Making DMCA Takedowns Public, in Linux Journal, 12 aprile 2002. URL consultato il 4 maggio 2013.
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