Celestina
Celestina | |
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Classificazione Strunz (ed. 10) | 7.DA.35[1] |
Formula chimica | SrSO4[1][2][3][4] |
Proprietà cristallografiche | |
Gruppo cristallino | trimetrico |
Sistema cristallino | ortorombico[1][2] |
Classe di simmetria | dipiramidale[1][2] |
Parametri di cella | a = 8,359, b = 5,352, c = 6,866, Z = 4; V = 307,17[2] |
Gruppo puntuale | 2/m 2/m 2/m[1][2] |
Gruppo spaziale | Pbnm[2], Pmna[1] |
Proprietà fisiche | |
Densità | 3,9[2] g/cm³ |
Durezza (Mohs) | 3-3,5[1][2][3][4] |
Sfaldatura | Perfetta secondo {001}[1], buona secondo {210}[1], mediocre secondo {010}[1], viene riportata anche secondo {011}[1] |
Frattura | concoide[2], irregolare[1][3] |
Colore | incolore[1][2][3] |
Lucentezza | vitrea[1][2], perlacea[1], adamantina[3] |
Opacità | trasparente[1][2],subtranslucido[2], translucido[1] |
Striscio | bianco[1][2][3] |
Diffusione | raro[4] |
Si invita a seguire lo schema di Modello di voce – Minerale |
La celestina (o celestite) è un minerale costituito essenzialmente da solfato di stronzio (SrSO4), rombico bipiramidale, appartenente al gruppo della barite.
Ha durezza 3-3,5 nella scala Mohs e densità 3,9 g/cm3. È un importante minerale dello stronzio.
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Deriva dal termine latino caelestis (celeste), in riferimento al colore dei cristalli.[5]
Abito cristallino
[modifica | modifica wikitesto]Si presenta in cristalli tabulari incolori o leggermente bluastri, solitamente in calcari e in rocce sedimentarie, associato a gesso, anidrite, salgemma e zolfo. Si trova anche con altri abiti: prismatico, aciculare, lamellare (rossa, bianca od azzurra), fibrosa, grossolana[2], granulare[2] e massivo[2].
Origine e giacitura
[modifica | modifica wikitesto]La celestina può avere origine idrotermale[3], in associazione a galena e blenda, oppure sedimentaria evaporitica per evaporazione di acque salmastre in associazione a zolfo, gesso, aragonite[3], cloruri ed altri minerali tipici[3]. Lo si può trovare anche in rocce sedimentarie[1][2][4], specialmente calcaree[4]. Nelle solfatare e nei giacimenti saliferi[4]. In magnifiche druse cristallizzate si trova, associata allo zolfo, nei suoi giacimenti in Sicilia ed in Romagna
Forma in cui si presenta in natura
[modifica | modifica wikitesto]Generalmente in cristalli prismatici allungati, talvolta tabulari, incolori o bianco latte, giallastri, azzurri, in aggregati raggiati o paralleli, massicci o concrezionati[3]. La celestina è pesante, semidura e fragile.
Caratteristiche fisico-chimiche
[modifica | modifica wikitesto]Lo zolfo è sito al centro di un tetraedro ai cui vertici sono posti gli atomi di ossigeno[3].
Il minerale è debolmente solubile in acqua ed in acidi[3] e colora la fiamma in rosso carminio[3].
Il minerale presenta termoluminescenza. Il minerale è fluorescente ai raggi ultravioletti in giallo e bianco-blu[2].
- Peso molecolare: 183,68 grammomolecole[2].
- Densità di elettroni: 3,70 g/cm³[2]
- Indici quantici[2]:
- Indici di fotoelettricità[2]:
- PE: 54,93 barn/elettrone
- ρ: 203,17 barn/cm³
- Indice di radioattività: GRapi:0 (il minerale non è radioattivo)[2]
Utilizzi
[modifica | modifica wikitesto]Laddove è abbondante (vedi paragrafo sotto) per l'estrazione dello stronzio[3].
Località di ritrovamento
[modifica | modifica wikitesto]- Europa: Bristol (Inghilterra), Vestfalia (Germania), Scozia, nella Drôme (Francia)[4], Russia[3]
- Africa: Il Cairo (Egitto)[4], Madagascar[4], Tunisia[3][4],
- America: San Luis Potosí[4], Ohio, Texas, California (Stati Uniti)[4]
- Asia: Turkestan[3][4].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s (EN) Scheda del minerale su mindat.org, su mindat.org. URL consultato il 6 settembre 2013.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x Scheda del minerale su webmineral.com
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u Autori Vari, Scheda Celestina in "Il magico mondo di minerali & gemme", De Agostini (1993-1996), Novara
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q Autori Vari, Celestina in "Come collezionare i minerali dalla A alla Z", pagg.487-489, Peruzzo editore (1988), Milano
- ^ Mineralogia, Cornelis Klein, Zanichelli (2004)
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Celestina
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Webmin, su webmineral.com.
Controllo di autorità | LCCN (EN) sh85021628 · GND (DE) 4638643-9 · J9U (EN, HE) 987007284827805171 |
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