Crisanzio
Crisanzio di Sardi (in greco antico: Χρυσάνθιος?, Crysànthios, in latino Chrysantius; fl. 351-363) è stato un filosofo greco antico della scuola di Giamblico.
La sua vita fu narrata da Eunapio, suo parente e studente di retorica e filosofia, nell'opera Vite dei sofisti,[1] che Crisanzio stesso gli aveva consigliato di iniziare.[2]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Crisanzio nacque nella città lidia di Sardi,[3] da una famiglia dell'alta aristocrazia locale;[4] suo nonno si chiamava Innocenzio.[4] Rimase orfano del padre in giovane età;[5] sposò Melite,[6] parente di Eunapio, da cui ebbe un figlio di nome Edesio, morto all'età di vent'anni.[7]
Crisanzio fu uno dei discepoli preferiti di Edesio a Pergamo,[8] e si occupò principalmente del lato mistico del Neoplatonismo, studiando Pitagora, Archita e Apollonio di Tiana. Studiò teurgia con Massimo ad Efeso,[9] per poi lasciarlo per divergenze circa le interpretazioni dei segni rivelati dagli dei.
Nel 351 il futuro imperatore Giuliano andò a studiare filosofia presso Crisanzio a Pergamo,[10] dietro consiglio di Edesio, e successivamente lo invitò due volte a corte (362 circa), ma Crisanzio declinò l'invito adducendo come motivazione la forza dei negativi presagi.[11]
Nondimeno l'imperatore lo onorò, nominando Crisanzio e sua moglie gran sacerdoti della Lidia;[12] in questa funzione si distinse per il suo atteggiamento conciliante verso i cristiani.[13] La sua moderazione gli conservò, pertanto, la carica ecclesiastica fino alla sua morte; venne venerato sia dai pagani sia dai cristiani.
Morì all'età di ottant'anni, ancora attivo come scrittore.[14]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Eunapio, Vite dei sofisti, xxiii.
- ^ Eunapio, xxiii.1.1.
- ^ Eunapio, v.1.11, vii.1.10.
- ^ a b Eunapio, xxiii.1.3.
- ^ Eunapio, xxiii.1.5.
- ^ Eunapio, xxiii.4.5.
- ^ Eunapio, xxiii.5.1-6.
- ^ Eunapio, v.1.11, vii.1.10, viii.1.5-8, xxiii.1.5.
- ^ Eunapio, vii.2.13.
- ^ Eunapio, vii.2.1.
- ^ Eunapio, vii.3.9-16, 4.3-8, xxiii,4.8-9.
- ^ Eunapio, xxiii.2.7-8.
- ^ Eunapio, vii.4.8-9.
- ^ Eunapio, xxiii.3.11, 6.8-10.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Fonti
- Eunapio, Vite dei sofisti
- Moderna
- Arnold Hugh Martin Jones, John Robert Martindale, J. Morris, "Chrysantius of Sardis", The Prosopography of the Later Roman Empire: A.D. 260-395, volume 1, Cambridge University Press, 1971, ISBN 0521072336, pp. 202–3.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Crisànzio di Sardi, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Guido Calogero, CRISANZIO di Sardi, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1931.
- Crisanzio di Sardi, in Dizionario di filosofia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2009.