Giulio Donadio

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Immagine giovanile di Giulio Donadio sulle scene

Giulio Donadio (Santa Maria Capua Vetere, 5 luglio 1889Roma, 15 giugno 1951) è stato un attore e regista italiano attivo nel teatro e al cinema.

Figlio di un questore, sente fin da giovanissimo la passione per il palcoscenico. Abbandona al terzo anno l'Istituto tecnico per accettare una scrittura offertagli dalla Compagnia teatrale di prosa e canto città di Napoli di Carlo Nunziata, con la quale va in tournée in America. Confortato dai primi successi ottenuti, al suo rientro in Italia ottiene una scrittura dalla Severi-Zoncada nel 1911. Viene quindi notato da Ermete Zacconi che lo raccomanda a Virgilio Talli nella cui Compagnia Comica Filodrammatica, nel 1912-13, entra a fianco inoltre di Maria Melato e Giovannini.

Diventa primo attore nel 1914 con la compagnia napoletana di Adelina Magnetti - dove si distingue in Assunta Spina e 'O voto di Salvatore Di Giacomo -, per approdare nel 1915 alla Compagnia drammatica italiana del Teatro Manzoni di Milano, diretta da Marco Praga, dove lavora al fianco di Irma Gramatica. Nel 1919 si dedica assiduamente al cinema muto - era esordito sullo schermo nel 1914 con Il bandito di Port-Haven di Roberto Roberti - ma torna al teatro nel 1922 con la Commedia Nuova diretta da Paolo Tegli al fianco di Giannina Chiantoni.

Giulio Donadio nel lavoro teatrale Il sole negli occhi nel 1938

Passa successivamente a lavorare con attori celebrati come Annibale Betrone, Alda Borelli, Emma Gramatica - in particolare in opere dannunziane - e di nuovo la Melato. Nel 1932 fonda una sua compagnia - la Compagnia degli spettacoli gialli - che si dedica ai drammi polizieschi a tinte forti e che ottiene grandi successi di pubblico. Fonda poi la Compagnia Drammatica Italiana Giulio Donadio.

Al cinema Donadio torna sporadicamente nella metà degli anni venti - nel 1924 prende parte al lungometraggio In Maremma diretto da Salvatore Aversano - ma con il sonoro la sua bella voce gli consente di comparire con più frequenza seppur, vista l'età ormai matura, in ruoli di carattere. Torna comunque ad assumere il ruolo di protagonista nel film giallo L'ispettore Vargas di Gianni Franciolini del 1940, dove interpreta il ruolo dell'ispettore medesimo.

Nei primi anni trenta si dedicò sporadicamente anche al doppiaggio; nella Cleopatra di DeMille doppiò Ian Keith nel ruolo di Ottaviano.[1]

Nel secondo dopoguerra continua a recitare in teatro, prima per due stagioni con la Melato e successivamente con Marcello Giorda. L'ultimo film interpretato da Donadio è Il cavaliere del sogno di Camillo Mastrocinque del 1946, dove egli recita accanto ad Amedeo Nazzari e Mariella Lotti.

I suoi resti si trovano a Milano, al cimitero di Chiaravalle[2].

Regia e attore

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Prosa radiofonica Rai

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  1. ^ Le ombre e la voce. Ovvero: i misteri del doppiato svelati al pubblico (PDF), in Cinema Illustrazione, n. 15, 1935, p. 10.
  2. ^ Comune di Milano, app di ricerca defunti “Not 2 4get”.
  3. ^ Il cinema muto italiano: I film degli anni venti, 1921, Nuova ERI-Edizioni RAI, 1996. URL consultato l'8 maggio 2023.
  • AA.VV. Gli attori, Gremese editore Roma 2003

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