Giuseppe Arconati Visconti
Giuseppe Arconati Visconti | |
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Senatore del Regno d'Italia | |
Durata mandato | 4 dicembre 1865 – 11 marzo 1873 |
Legislatura | dalla IX (nomina 8 ottobre 1865) all'XI |
Tipo nomina | Categorie: 3, 21 |
Sito istituzionale | |
Deputato del Regno d'Italia | |
Durata mandato | 18 febbraio 1861 – 7 settembre 1865 |
Legislatura | VIII |
Gruppo parlamentare | Destra |
Collegio | Cuggiono (VIII) |
Sito istituzionale | |
Deputato del Regno di Sardegna | |
Durata mandato | 20 dicembre 1849 – 17 dicembre 1860 |
Legislatura | IV, V, VI, VII |
Gruppo parlamentare | Destra |
Collegio | Vigevano (IV, V e VI) Cuggiono (VII) |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Prefisso onorifico | Marchese |
Professione | Possidente |
Giuseppe Arconati Visconti (Milano, 9 aprile 1797 – Milano, 11 marzo 1873) è stato un politico italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Figlio del marchese Carlo Arconati Visconti (1752-1816), ex membro del Consiglio generale di Milano, e della giansenista Teresa Trotti, sposò sua cugina Costanza Trotti, appena diciassettenne, nel gennaio del 1818. Costanza, da cui ebbe il figlio Carlo, fu anche la sua principale collaboratrice in ambito politico.
Nel 1821 il marchese fu uno fra i più stretti collaboratori di Federico Confalonieri durante l'istituzione del movimento costituzionale. All'arresto di quest'ultimo (l'11 marzo 1821) dovette lasciare Milano e rifugiarsi in Belgio, presso il castello di Gaasbeek, dove diede rifugio a numerosi altri esuli politici come Giovanni Berchet, Giovita Scalvini, Giovanni Arrivabene, Vincenzo Gioberti ed infine pure a Federico Confalonieri, fuggito dallo Spielberg anche grazie all'aiuto dei coniugi Arconati.
In Belgio, tramite l'appoggio di Victor Cousin venne a contatto con gli ambienti del liberalismo francese e si unì al movimento anti-olandese. Negli anni Trenta la coppia Arconati passò lunghi periodi a Berlino, facendo impartire al figlio Carlo lezioni di tedesco, nella convinzione che non la cultura tedesca dovesse essere condannata, ma il dominio straniero.[1] Nel 1839 Carlo morì in giovane età. Nacque poco dopo il secondogenito Gianmartino, destinato anch'egli a morire prematuramente nel 1876.[2]
Ritornò a Milano nel 1840 e lottò per l'unione con il Piemonte, partecipando alle Cinque giornate di Milano del 1848. Nel 1850 fu eletto deputato al parlamento del Regno di Sardegna, carica che ricoprì dalla quarta alla settima legislatura, per poi diventare senatore dell'VIII legislatura del Regno d'Italia dall'8 ottobre 1865 alla morte.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Donne e conoscenza storica – Costanza Trotti Arconati, su url.it. URL consultato il 17 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 22 giugno 2013).
- ^ Lettere di libertà. Costanza Trotti Bentivoglio (p. 10) (PDF), su storialocale.comune.trezzosulladda.mi.it. URL consultato il 18 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ Camera dei deputati - Portale storico - Giuseppe Arconati Visconti
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni di o su Giuseppe Arconati Visconti, VI marchese di Busto Garolfo
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Giuseppe Arconati Visconti, VI marchese di Busto Garolfo
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Arconati Viscónti, Giuseppe, marchese, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Giuseppe Gallavresi, ARCONATI VISCONTI, marchese Giuseppe, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1929.
- (IT, DE, FR) Giuseppe Arconati Visconti, su hls-dhs-dss.ch, Dizionario storico della Svizzera.
- Elena Fasano Guarini, ARCONATI VISCONTI, Giuseppe, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 4, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1962.
- (FR) Pubblicazioni di Giuseppe Arconati Visconti, su Persée, Ministère de l'Enseignement supérieur, de la Recherche et de l'Innovation.
- Giuseppe Arconati Visconti, su storia.camera.it, Camera dei deputati.
- ARCONATI VISCONTI Giuseppe, su Senatori d'Italia, Senato della Repubblica.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 305852884 · ISNI (EN) 0000 0004 2335 0281 · BAV 495/79681 · CERL cnp02011789 · GND (DE) 1059122464 |
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