Marissa Brandt
Marissa Brandt | |
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Nazionalità | Stati Uniti Corea del Sud |
Peso | 65 kg |
Hockey su ghiaccio | |
Ruolo | Difensore |
Marissa Brandt, nata Park Yoon-jung (in coreano: 박윤정; Seul, 18 dicembre 1992), è una hockeista su ghiaccio sudcoreana naturalizzata statunitense.
Quando gareggia a livello internazionale con le squadre nazionali della Corea del Sud o della Corea unificata, usa il nome che aveva alla nascita.[1]
Carriera
[modifica | modifica wikitesto]Nata a Seul, all'età di quattro mesi venne adottata da una coppia del Minnesota.[1] Da bambina praticava il pattinaggio di figura; è poi passata all'hockey su ghiaccio sulle orme della sorella Hannah.[2]
A livello di college, la Brandt ha giocato per il programma di hockey su ghiaccio Golden Gusties del Gustavus Adolphus College nella Minnesota Intercollegiate Athletic Conference (MIAC). In quattro anni, ha totalizzato 34 punti in 111 partite.[1] Al termine dell'esperienza universitaria, Marissa Brandt aveva valutato di terminare la propria attività agonistica,[2] ma durante il suo ultimo anno venne contattata dal Rebecca Baker, all'epoca consulente della federazione di hockey su ghiaccio della Corea del Sud in vista delle olimpiadi di Pyeongchang 2018, che le offriva la possibilità di entrare nel programma di selezioni della nazionale della Corea del Sud.[1]
Nel 2015 si è dunque trasferita a giocare in Corea del Sud,[1] ottenendo la cittadinanza un anno dopo.[3]
Ha esordito con la maglia della Corea del Sud in una competizione ufficiale in occasione dei mondiali di seconda divisione gruppo A del 2017.[4]
Ha gareggiato poi con la squadra della Corea unificata nel torneo di hockey su ghiaccio femminile alle Olimpiadi invernali del 2018.[5] Nel torneo la Brandt ha messo a referto un assist in occasione del gol di Randi Griffin contro il Giappone nel turno preliminare: si trattava di uno dei due soli gol segnati dalla squadra durante l'intero torneo.[6] Alle stesse olimpiadi ha partecipato, con la nazionale statunitense, la sorella Hannah Brandt.[2][7]
Dopo le Olimpiadi ha abbandonato l'hockey ad alto livello,[4] e si è impegnata nella tutela dei diritti delle persone adottate: già al termine di Pyeongchang 2018 è stata nominata dal ministro sudcoreano per la salute e il benessere, Park Neung-hoo, ambasciatrice onoraria per aiutare a promuovere i servizi post-adozione e quelli di ricerca dei genitori naturali,[3] mentre una volta tornata negli Stati Uniti è divenuta, assieme alla sorella, membro del consiglio onorario della Mixed Roots Foundation.[8]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e (EN) Long Shot: Marissa Brandt ’15, su Gustavus Adolphus College. URL consultato l'8 ottobre 2020.
- ^ a b c (EN) Marissa and Hannah Brandt are sisters on and off the ice, su Los Angeles Times. URL consultato l'8 ottobre 2020.
- ^ a b (EN) Post-Olympics, Korean-American adoptee athletes focus on search for birth families, su NBC News, 8 marzo 2018. URL consultato il 5 novembre 2021.
- ^ a b (EN) Yoon Jung Park, su eliteprospects.com. URL consultato il 5 novembre 2021.
- ^ (EN) Athlete Profile - PARK Yoonjung, su pyeongchang2018.com. URL consultato il 12 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 21 aprile 2018).
- ^ (EN) Women's ice hockey team makes 1st Olympic goal, su The Korea Times. URL consultato l'8 ottobre 2020.
- ^ (EN) Family Ties: Marissa and Hannah Brandt are Living an Olympic Hockey Dream, su Sports Illustrated. URL consultato l'8 ottobre 2020.
- ^ (EN) Our honorary board, su mixedrootsfoundation.org. URL consultato il 5 novembre 2021.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Marissa Brandt, su Eliteprospects.com.
- (EN) Marissa Brandt, su Olympedia.