Coordinate: 31°05′36.96″N 97°43′26.04″W

Massacro di Luby

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Massacro di Luby
massacro
Memoriale a ricordo delle vittime della sparatoria
TipoSparatoria
Data16 ottobre 1991
12:39 – 12:51 (UTC-6)
LuogoLuby
StatoStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
Stato federato  Texas
ComuneKilleen
Coordinate31°05′36.96″N 97°43′26.04″W
ArmiGlock 17
Ruger P89
ObiettivoCivili
ResponsabiliGeorge Hennard
Conseguenze
Morti24 (incluso il killer)
Feriti27
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Stati Uniti d'America
Luogo dell'evento
Luogo dell'evento
Posizione di Killeen all'interno del Texas

Il massacro di Luby fu una sparatoria avvenuta il 16 ottobre 1991, in una Caffetteria Luby's a Killeen, in Texas. L'autore, George Hennard, ruppe con il suo pick-up la finestra anteriore in vetro del locale e iniziò a sparare, uccidendo 23 persone e ferendone altre 27. Ebbe poi un rapido scontro a fuoco con la polizia, rifiutando di arrendersi e infine si suicidò.

All'epoca, la sparatoria fu la più mortale strage con armi da fuoco compiuta da un unico individuo nella storia degli Stati Uniti, superata 16 anni dopo dalla sparatoria del Virginia Tech.[1][2]

Il 16 ottobre 1991, il trentacinquenne George Hennard, un disoccupato che era stato un membro della Marina mercantile degli Stati Uniti d'America,[3] portò il suo pickup Ford Ranger a infrangersi sulla finestra anteriore in vetro di una caffetteria della catena Luby's a Killeen.[4] Hennard gridò: "Tutte le donne di Killeen e Belton sono vipere! Questo è quello che hai fatto a me e alla mia famiglia! Questo è quello che mi ha fatto la Contea di Bell ... questo è il giorno della rivincita!", aprendo quindi il fuoco sui clienti e sul personale sia con una pistola Glock 17 che con una pistola Ruger P89.[5][6] Hennard uccise 23 persone, dieci delle quali con un solo colpo alla testa, e ne ferì altre 27.[7]

Il 16 ottobre era il National Boss's Day e la caffetteria era insolitamente affollata di circa 150 persone.[8][9] All'inizio i presenti pensarono che l'autista aveva avuto un incidente, ma l'uomo iniziò a sparare ai clienti quasi immediatamente; la prima vittima fu il veterinario Michael Griffith.[10] Un altro cliente, Tommy Vaughn, si lanciò attraverso una finestra posteriore, riportando ferite, ma creando una via di fuga per sé e per gli altri.

Hennard ricaricò l'arma almeno tre volte prima dell'arrivo della polizia e iniziò una breve sparatoria con loro. Ferito, si ritirò in una zona tra i due bagni (alcune persone si stavano nascondendo in questi bagni e avevano bloccato le porte). La polizia disse ripetutamente ad Hennard di arrendersi, ma lui rifiutò, dicendo che avrebbe ucciso più persone. Hennard venne colpito altre due volte dalla polizia, all'addome. Avendo esaurito le munizioni per una delle sue armi e presentando delle ferite sempre più gravi, si suicidò sparandosi alla testa.[4]

Gli uccisi nella sparatoria furono:[11]

Nome Età Città natale
Patricia Carney 57 Belton
Jimmie Caruthers 48 Austin
Kriemhild Davis 62 Killeen
Steven Dody 43 Copperas Cove / Fort Hood
Alphonse "Al" Gratia 71 Copperas Cove
Ursula Gratia 67 Copperas Cove
Debra Gray 33 Copperas Cove
Michael Griffith 48 Copperas Cove
Venezia Henehan 70 Metz, Missouri
Clodine Humphrey 63 Marlin
Sylvia King 30 Killeen
Zona Lynn 65 Marlin
Connie Peterson 41 Austin
Ruth Pujol 55 Copperas Cove
Su-Zann Rashott 36 Copperas Cove
John Romero, Jr. 29 Copperas Cove
Thomas Simmons 33 Copperas Cove
Glen Arval Spivey 55 Harker Heights
Nancy Stansbury 44 Harker Heights
Olgica Taylor 45 Waco
James Welsh 75 Waco
Lula Welsh 75 Waco
Iva Juanita Williams 64 Temple

L'autore della strage

[modifica | modifica wikitesto]

George Pierre Hennard era nato il 15 ottobre 1956 a Sayre, in Pennsylvania, figlio di un chirurgo svizzero e di una casalinga.[12] Aveva due fratelli minori, il fratello Alan e la sorella Desiree.[13] La famiglia di Hennard si trasferì in seguito nel Nuovo Messico, dove suo padre lavorava al White Sands Missile Range, vicino a Las Cruces. Dopo essersi diplomato alla Mayfield High School nel 1974, si arruolò nella Marina degli Stati Uniti prestando servizio per tre anni, fino a quando venne congedato con onore.[14] Hennard in seguito lavorò come marinaio mercantile, ma venne licenziato per uso di droga.[3]

All'inizio delle indagini sul massacro, il capo della polizia di Killeen affermò che Hennard "aveva un evidente problema con le donne per qualche motivo".[3] Dopo che i suoi genitori divorziarono nel 1983, suo padre si trasferì a Houston e sua madre si trasferì a Henderson, in Nevada. Le pistole Glock 17 e Ruger P89 9mm che Hennard usava furono acquistate nel febbraio 1991 in un negozio di armi a Henderson.[13]

Hennard scrisse una lettera alle due sorelle che vivevano nel suo stesso quartiere prima del massacro. Una parte della lettera diceva "Per favore, dammi la soddisfazione di ridere un giorno in faccia a tutte quelle vipere traditrici per lo più bianche quelle due città [Killeen e Belton] che hanno cercato di distruggere me e la mia famiglia".[9] Scrisse anche di essere "veramente lusingato di sapere che ho due fan groupie adolescenti".[15]

Possibile movente

[modifica | modifica wikitesto]

Hennard fu descritto come solitario e bellicoso, con un carattere esplosivo. Venne espulso dalla Marina Mercantile a causa del possesso di marijuana e di incidenti razziali. Numerose testimonianze includevano resoconti della misoginia di Hannard.[3][4] Un suo ex compagno di stanza raccontò: "Odiava i neri, gli ispanici e i gay. Diceva che le donne erano serpenti e aveva sempre commenti dispregiativi su di loro, specialmente dopo i litigi con sua madre." Alcuni sopravvissuti alla sparatoria dissero che Hennard aveva scavalcato alcuni uomini per sparare alle donne. 14 delle 23 persone uccise erano donne, così come molti dei feriti. Disse a due di loro "cagna" (bitch) prima di sparare.

Il giorno dopo il massacro era previsto voto su una proposta di legge anti criminalità alla Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti. Alcune delle vittime di Hennard erano elettori del Repubblicano Chet Edwards, che in risposta abbandonò la sua opposizione a una disposizione sul controllo delle armi che faceva parte del disegno di legge.[16][17] Il provvedimento, che non fu approvato, avrebbe vietato alcune armi e caricatori come quello usato da Hennard.

La Texas State Rifle Association e altri preferivano che lo stato permettesse ai suoi cittadini di portare armi nascoste.[16] Il governatore democratico Ann Richards pose il veto a tali progetti di legge, ma nel 1995 il suo successore repubblicano, George W. Bush, ne portò una in vigore.[18] La legge era stata promossa da Suzanna Hupp, che era presente al massacro; entrambi i suoi genitori, Alphonse "Al" Gratia e Ursula "Suzy" Gratia, furono uccisi da Hennard.[19] In seguito la Hopp dichiarò che le sarebbe piaciuto avere la sua pistola, ma disse: "Era a trenta metri di distanza nella mia macchina". Aveva temuto che se fosse stata sorpresa a trasportarlo avrebbe potuto perdere la licenza da chiropratico.[17] Hupp testimoniò in seguito in tutto il paese a sostegno delle leggi sulle armi nascoste e venne eletta alla Camera dei rappresentanti del Texas nel 1996.[20]

Un memoriale di granito rosa è stato collocato dietro il Killeen Community Center con la data dell'evento e i nomi delle persone uccise.

Il luogo oggi

[modifica | modifica wikitesto]

Il ristorante riaprì cinque mesi dopo il massacro, ma chiuse definitivamente il 9 settembre 2000.[21] A partire dal 2020, un buffet sino-americano chiamato "Yank Sing" ne occupa il posto.[22]

  1. ^ Mass Murderers, collana True Crime, Alexandria, Virginia, Time-Life Books, 1993, ISBN 978-0783500041.
    «huberty.»
  2. ^ Deadliest Mass Shootings in Modern US History Fast Facts, in CNN. URL consultato il 24 settembre 2019.
  3. ^ a b c d J. Michael Kennedy e Richard A. Serrano, Police May Never Learn What Motivated Gunman: Massacre: Hennard was seen as reclusive, belligerent. Officials are looking into possibility he hated women., in Los Angeles Times, 18 ottobre 1991, p. 1.
  4. ^ a b c Paula Chin, A Texas Massacre, in People, vol. 36, n. 17, 4 novembre 1991. URL consultato il 13 gennaio 2012.
  5. ^ Richard Woodbury, Crime: Ten Minutes in Hell, in Time, 28 ottobre 1991. URL consultato il 24 giugno 2015.
  6. ^ Carol Dawson, House of Plenty: The Rise, Fall, and Revival of Luby's Cafeterias, Austin, TX, University of Texas Press, 1º gennaio 2010, pp. 176–177, ISBN 978-0-292-78234-1.
  7. ^ Michael H. Stone e Gary Brucato, The New Evil: Understanding the Emergence of Modern Violent Crime, Amherst, New York, Prometheus, 2019, pp. 44-45.
  8. ^ Lianne Hart e Tracy Wood, 23 Shot Dead at Texas Cafeteria, in Los Angeles Times, 17 ottobre 1991, p. 1.
  9. ^ a b Thomas C. Hayes, Gunman Kills 22 and Himself in Texas Cafeteria, in The New York Times, 17 ottobre 1991. URL consultato il 15 agosto 2007.
  10. ^ Jim Spellman, Fort Hood attack stirs painful memories for '91 massacre survivor, CNN, 9 novembre 2009. URL consultato il 23 giugno 2015.
  11. ^ Associated Press, https://apnews.com/178201fa52edf751489ca0bdf15ca772. URL consultato il 20 marzo 2020.
  12. ^ Carol Dawson, House of Plenty: The Rise, Fall, and Revival of Luby's Cafeterias, Austin, TX, University of Texas Press, 1º gennaio 2010, p. 171, ISBN 978-0-292-78234-1.
  13. ^ a b (EN) A Texas Massacre – Vol. 36 No. 17, in people.com, 4 novembre 1991. URL consultato il 4 novembre 2016.
  14. ^ Texas massacre had eerie link to movie 'The Fisher King', in NY Daily News. URL consultato il 4 novembre 2016.
  15. ^ J. Michael Kennedy e Richard A. Serrano, Police May Never Learn What Motivated Gunman: Massacre: Hennard was seen as reclusive, belligerent. Officials are looking into possibility he hated women., in Los Angeles Times, 18 ottobre 1991, p. 2.
  16. ^ a b Carlyle C. Douglas, Dead: 23 Texans and 1 Anti-Gun Measure, in The New York Times, 20 ottobre 1991. URL consultato il 28 marzo 2008.
  17. ^ a b David B. Kopel, Killeen, Texas, Massacre, in Carter (a cura di), Guns in American Society, vol. 2, 2ndª ed., Santa Barbara, California, ABC-CLIO, 2012, pp. 648–650, ISBN 978-0-313-38671-8.
  18. ^ Paul Duggan, Gun-Friendly Governor, in Washington Post, 16 marzo 2000. URL consultato il 22 giugno 2015.
  19. ^ Texas Archive of the Moving Image, https://www.texasarchive.org/library/index.php?title=2013_02220. URL consultato il 25 ottobre 2018.
  20. ^ justice.gov, https://www.justice.gov/archive/ovw/docs/nac_web_bios.pdf. URL consultato il 17 febbraio 2011.
  21. ^ Copia archiviata, su archives.cnn.com. URL consultato il 15 luglio 2017 (archiviato dall'url originale il 23 aprile 2007).
  22. ^ Robert Nathan, Luby's tragedy: 15 years later, in Killeen Daily Herald, 15 ottobre 2006.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]