Mauro, Sergio e Pantaleone
Santi Mauro, Sergio e Pantaleone | |
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Santi Mauro, Sergio e Pantaleone, rappresentati in un'antica incisione | |
Martiri | |
Morte | Bisceglie, 27 luglio 117 |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Santuario principale | Cattedrale, Bisceglie |
Ricorrenza | 27 luglio |
Attributi | Mauro è rappresentato seduto, in abiti vescovili e con un libro; ai suoi lati, sono rappresentati Sergio e Pantaleone, in abiti militari su un cavallo, mentre sollevano una bandiera bianca con una croce rossa |
Patrono di | Bisceglie (BT) |
Santi Mauro, Sergio e Pantaleone, o Pantaleo, (morti a Bisceglie il 27 luglio 117) sono venerati dalla Chiesa cattolica come martiri, patroni della città di Bisceglie (BT), in Puglia, nella quale subirono il martirio al tempo dell'imperatore Traiano.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Un racconto attendibile parla di Mauro, nato a Betlemme e convertito al Cristianesimo forse in seguito alle prediche degli apostoli, pervenne in Puglia nell'anno 51 con l'intenzione di predicare il Vangelo nei luoghi ancora pagani;[1] la tradizione vuole che venne consacrato primo vescovo di Bisceglie, presso Bari, dall'apostolo Pietro, sebbene la presenza di quest'ultimo nell'Italia Meridionale sembra non essere certa.[2]
Un giorno, mentre faceva una delle omelie nella sua città episcopale, Mauro venne ascoltato da due alti funzionari dell'imperatore Traiano (98-117): Sergio, governatore della città e Pantaleone, ufficiale delle guardie. Colpiti dalle parole del vescovo, entrambi si convertirono e vennero battezzati, divenendo i suoi più intimi collaboratori.[1]
Nel frattempo, il proconsole romano di Venosa, avvertito della conversione dei suoi funzionari, ordinò l'arresto del vescovo e di Sergio e Pantaleone; una volta che essi rifiutarono di abiurare, vennero gettati in una tetra prigione dove rimasero per dieci anni. Il 27 luglio 117, il proconsole li condannò a morte: Mauro venne decapitato, Sergio fu scarnificato e poi trafitto da una spada, mentre Pantaleone venne crocifisso e finito anch'esso con una pugnalata.[1]
Dopo la loro morte, i corpi vennero gettati in pasto alle fiere le quali, benché affamate, rifiutarono di divorarli. Fu così una cristiana del posto, Tecla de Fabis, a raccoglierli amorevolmente e a seppellirli a Sagina, dove fece costruire un sepolcro e un altare dedicati a Sergio, forse suo parente.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d I tre santi di Bisceglie, su bisceglie.net. URL consultato l'8 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2009).
- ^ (EN) Mauro, Sergio e Pantaleone, su saintpatrickdc.org, St. Patrick Catholic Church, 1998. URL consultato l'8 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 5 gennaio 2009).