Men of Israel

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Men of Israel
Una scena tratta dal trailer
Titolo originaleMen of Israel
Lingua originaleInglese e ebraico
Paese di produzioneStati Uniti d'America, Israele
Anno2009
Durata116 min
Generepornografico
RegiaMichael Lucas
Casa di produzioneLucas Entertainment
Fotografiamr. Pam
Montaggiomr. Pam
Interpreti e personaggi
  • Matan Shalev
  • Naor Tal
  • Jonathan Agassi
  • Avi Dar
  • Morr Foxx
  • Ninrod Gonen
  • Guy Ronen

Men of Israel è un film pornografico gay del 2009 distribuito dalla Lucas Entertainment. I giornalisti di The Atlantic, Out Magazine e Yediot Aharonot lo hanno definito come un film d'importanza storica, in quanto primo film pornografico girato in Israele con un cast interamente israeliano;[1] la rivista Tablet e il Los Angeles Times hanno fatto notare come sia anche il primo ad avere un cast di soli ebrei.[1][2][3] Il regista Michael Lucas, anch'egli ebreo e naturalizzato israeliano proprio nel 2009 grazie alla legge del ritorno, ha intrapreso il film come una "mossa coraggiosa per promuovere la cultura e il turismo israeliani" e per controbilanciare quello che egli considera come rappresentazioni faziose di Israele nei media.[2][4]

Il regista Michael Lucas, nato e cresciuto nella Russia sovietica, ha dichiarato di aver sperimentato sulla propria pelle l'antisemitismo in tenera età. Questo lo portò a sviluppare una forte connessione con la sua identità ebraica e lo stato di Israele.[5] Lucas è particolarmente noto per il suo attivismo circa diverse tematiche LGBT ed ebraiche.[5][6][7] Gli attacchi di Hezbollah nella guerra del Libano del 2006 hanno spinto Lucas ad andare in Israele per intrattenere i soldati gay, ai quali è permesso di servire apertamente nell'esercito.[8] La visita suscitò un dibattito nella società israeliana, in costante tensione tra la progressista, quasi laica Tel Aviv, definita la "capitale gay del Medio Oriente" da Out Magazine[9][10], e la comunità conservatrice, ultraortodossa di Gerusalemme.[11][12]

I suoi articoli sul New York Blade sull'ebraismo ultra-ortodosso e l'Islam hanno scatenato un dibattito universitario alla Stanford University nel febbraio 2008, quando Lucas fu invitato a tenere un discorso agli studenti.[13] Il New Republic e i media di New York City lo hanno chiamato "il leone di Chelsea" e "l'ultimo dei magnati del porno di New York".[5][6] Egli sostiene inoltre che il suo film Michael Lucas' La Dolce Vita sia il più costoso film porno gay mai realizzato, con un budget di 250 000 dollari e numerosi cameo da parte di diverse celebrità.[6] Nel 2009 Lucas è stato inserito nella Gay VN Hall of Fame per "la sua importanza quale regista e attore di prima categoria".[7]

Secondo Lucas l'intento del film è quello di aiutare gli spettatori a vedere Israele per le sue caratteristiche geografiche e la sua storia, e come un posto non molto diverso da Praga o Palm Springs: un'invitante destinazione gay-friendly dove uomini attraenti fanno sesso; proprio come anni prima i film pornografici dell'Europa dell'Est e della California aiutarono il turismo e l'immagine delle rispettive zone.[1] "I media globali hanno creato un'immagine di Israele come di una nazione lacerata dalla guerra, le cui strade sono piene di detriti e rovine fatiscenti" scrisse Lucas nel sito del film. "Non ci vengono mai mostrate Tel Aviv, Haifa, i resort sul Mar Rosso e il Mar Morto, le splendide spiagge, l'incredibile architettura e l'avvolgente cultura che permette ai suoi cittadini di prosperare."[14]

Lucas, sotto il microfono, sul set di Men of Israel insieme a mr. Pam e Matan Shalev.[15]

Il film ha ricevuto un'ampia copertura da parte della stampa, in particolar modo per l'utilizzo di un cast solamente di ebrei israeliani. Wayne Hoffman di Tablet Magazine ha fatto notare che pornostar ebrei come Harry Reems di La vera gola profonda e Ron Jeremy adottarono nomi d'arte che nascondevano le loro origini etniche. Sul Los Angeles Times Patrick Goldstein ha osservato come gli attori del film usino nomi plausibilmente ebraici e/o israeliani e che "quando gli ebrei sono più aperti riguardo alla loro identità ebraica - come lo è stata la generazione di comici di Adam Sandler, Judd Apatow e Sarah Silverman - pare un sano sviluppo, come lo sarebbe per qualsiasi altra minoranza."[15] Michael Kaminer si chiedeva apertamente su Haaretz: "Il porno gay può salvare l'immagine di Israele?"[16]

Il set del film

Dopo l'uscita del film nel luglio 2009, Lucas ha scritto una lettera il 31 agosto sul sito web GoGay, il più grande sito internet LGBT di Israele, nella quale criticava i gay israeliani non dichiarati. Ha scritto la lettera dopo che ragazzi israeliani "hanno iniziato a cercarmi sul sito, proponendomi di fare sesso, per poi dire che non erano dichiarati. Sono pazzi. Navigano per questo sito beneficiando delle lotte di altri. Pensano che il movimento gay non abbia niente a che fare con loro, che la sparatoria tra giovani gay a Tel Aviv non abbia niente a che fare con loro. Che motivo c'è per non dichiararsi in Israele nel 2009? È imbarazzante."[16]

Max Blumenthal, l'autore ebreo americano di Goliath: Life and Loathing in Greater Israel, ha sottolineato che il film è stato girato in "un villaggio palestinese che è stato etnicamente ripulito dalle milizie sioniste nel 1948."[17] Nadia Awad, una cineasta americana palestinese, ha apostrofato il film come "profanazione pornografica".[18]

Jonathan Agassi e Matan Shalev sono stati candidati ai GayVN Awards 2010 per la miglior scena di sesso a due.

  1. ^ a b c Great Exxxpectations, Wayne Hoffman, Tablet Magazine, July 21, 2009.
  2. ^ a b Gay-Porn Mogul Hopes to Arouse Interest in Israel Archiviato il 26 settembre 2009 in Internet Archive., David Graham, Newsweek, September 23, 2009.
  3. ^ First-Ever All-Israeli Gay Porn Movie Archiviato l'11 maggio 2009 in Internet Archive., DNA magazine, May 9, 2009.
  4. ^ Pornographic Stimulus Plan, Michael Kaminer, The Forward, September 16, 2009.
  5. ^ a b c https://www.cbsnews.com/news/gay-porns-neocon-kingpin/
  6. ^ a b c Van Meter, William, The Lion of Chelsea, in New York Movies, New York Magazine Holdings LLC, 30 ottobre 2006. URL consultato il 9 gennaio 2007.
  7. ^ a b GAYVN Announces 2009 Hall of Fame Inductees Archiviato il 30 marzo 2009 in Internet Archive., Harker Jones, AVN, March 12, 2009.
  8. ^ Bunder, Leslie (August 19, 2006), "Entertaining gay Israeli troops": "Talkbacks", retrieved from www.ynetnews.com on September 5, 2006.
  9. ^ Was Arafat Gay?, su out.com, Out (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2009).
  10. ^ Chas Newkey Burden, Tel Aviv, the final gay frontier, in Ynetnews, 8 gennaio 2007. URL consultato il 15 luglio 2008.
  11. ^ Bunder, Leslie (August 24, 2006), "Lucas responds" Archiviato il 13 ottobre 2006 in Internet Archive., retrieved from www.somethingjewish.co.uk on September 3, 2006.
  12. ^ Lucas, Michael (August 23, 2006), "Dear friends and fellow Jews" Archiviato il 7 novembre 2006 in Internet Archive., retrieved from www.lucasblog.com on September 5, 2006
  13. ^ Adult film star’s remarks spark debate Archiviato il 16 febbraio 2008 in Internet Archive., Kelly Fong, February 14, 2008, The Stanford Daily.
  14. ^ Men of Israel About the film - official site.
  15. ^ a b 'Men of Israel' the new box-office stud?, Patrick Goldstein, The Big Picture blog, Los Angeles Times, July 22, 2009.
  16. ^ a b https://www.haaretz.com/1.5448993
  17. ^ Israel Cranks Up the PR Machine, Max Blumenthal, [The Nation],November 4, 2013.
  18. ^ Israel-Palestine and the Queer International Sarah Schulman page 117.

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]