Panzer VI Tiger I
Panzer VI Tiger I Sd.Kfz. 181 | |
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Panzerkampfwagen VI Tiger I al museo dei blindati di Saumur in Francia | |
Descrizione | |
Tipo | Carro armato pesante |
Equipaggio | 5 (capocarro, cannoniere, servente, guidatore e marconista) |
Costruttore | Henschel & Sohn |
Data primo collaudo | giugno 1942 |
Data entrata in servizio | novembre 1942 |
Utilizzatore principale | Germania |
Esemplari | 1.350 |
Altre varianti | vedi qui |
Dimensioni e peso | |
Lunghezza | con cannone fuori: 8,45 m solo scafo: 6,31 m |
Larghezza | 3,71 m |
Altezza | 3,00 m |
Peso | 57 t |
Capacità combustibile | 540 l |
Propulsione e tecnica | |
Motore | un Maybach HL 230 P30 da 12 cilindri a V 60° a benzina |
Potenza | 700 hp a 3.000 rpm |
Rapporto peso/potenza | 12,3 hp/t |
Trazione | cingolata |
Sospensioni | a barra di torsione |
Prestazioni | |
Velocità su strada | 32 km/h |
Autonomia | ~ 195 km su strada |
Pendenza max | 70 % |
Armamento e corazzatura | |
Armamento primario | un cannone 8,8 cm KwK 36 L/56 da 88 mm |
Armamento secondario | una mitragliatrice MG 34 coassiale da 7,92 mm e un'altra nello scafo |
Capacità | 92 colpi da 88 mm e 4.800 da 7,92 mm |
Corazzatura frontale | 102 mm |
Corazzatura laterale | 80 mm |
Corazzatura posteriore | 80 mm |
Corazzatura superiore | 20 mm |
Note | I dati si riferiscono alla versione Ausf. E |
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Il Panzer VI Tiger I (abbreviazione di Panzerkampfwagen VI Tiger I, numero di identificazione dell'esercito Sd.Kfz. 181) è stato un carro armato pesante prodotto in Germania durante la seconda guerra mondiale. Sviluppato nel 1942 in risposta ai mezzi corazzati messi in campo dall'Unione Sovietica, fu il primo carro armato della Wehrmacht a montare un cannone da 88 mm e venne impiegato, solitamente in battaglioni corazzati indipendenti, in tutti i fronti di guerra.
Il numero romano "I" venne introdotto quando iniziò ad essere prodotto il Tiger II (soprannominato Königstiger, il termine tedesco per Tigre del Bengala, letteralmente in italiano tigre reale).
Storia e caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1937-1938 i vertici militari dell'esercito tedesco cominciarono ad ipotizzare un nuovo carro armato per rimpiazzare il Panzer IV. Vennero stesi alcuni progetti, ma nessuno entrò in produzione e la situazione rimase sostanzialmente ferma fino al 1941, quando venne commissionato alla Henschel & Sohn un prototipo di un carro da 36 tonnellate, in grado di raggiungere i 40 km/h e con corazza ed armamento pesante. Il progetto, denominato VK 3601 sfociò nell'effettiva costruzione del prototipo, ma ulteriori sviluppi vennero bloccati nel mese di maggio, quando venne ordinato un nuovo prototipo da 45 t e armato con la versione anticarro del cannone antiaereo 8,8 cm FlaK.[2]
Fu richiesto alla Henschel di completare il prototipo per il successivo compleanno del Führer (20 aprile 1942), perciò l'azienda cominciò a lavorare su un precedente progetto (VK 3001(H)) inizialmente studiato per il Panzer V Panther.[3] Mentre la Henschel portava avanti il suo VK 4501(H), anche la Porsche iniziò a lavorare alla richiesta dell'esercito con il progetto VK 4501 (P) (Panzer VI Tiger (P)). Entrambi i prototipi furono pronti per la data designata ma alla fine, nell'agosto 1942, solo l'idea della Henschel venne ammessa alla produzione di massa sotto il nome ufficiale di Panzerkampfwagen VI Ausf.[4] E (numero di identificazione Sd.Kfz. 181).[2]
L'armamento principale era costituito dal cannone anticarro 8,8 cm KwK 36 L/56 da 88 mm (lungo 56 calibri) che, installato in torretta e protetto da una pesante scudatura d'acciaio spessa 110 mm, era in grado di perforare qualunque carro statunitense o britannico a più di 2.500 m di distanza,[5] mentre con i carri pesanti sovietici del tipo JS-2 e con l'americano M26 Pershing la distanza d'ingaggio si riduceva a 1000 m.[6] Nella torretta era installata anche una mitragliatrice MG 34 da 7,92 mm coassiale al cannone che veniva azionata dal puntatore mediante un pedale; mentre un'altra arma dello stesso tipo era posizionata nella parete anteriore destra dello scafo.[2] Le sospensioni erano a barra di torsione e, per diminuire la pressione sul terreno del carro, furono adottati cingoli larghi 725 mm, che potevano essere sostituiti da cingoli più stretti da 520 mm per il trasporto del Tiger su ferrovia o per marce verso il fronte.[2] Il suo potente motore Maybach HL230P45 da 12 cilindri a V 60° a benzina richiedeva una costante manutenzione e soprattutto una gran quantità di carburante (il serbatoio da 540 litri era sufficiente per soli 195 km su strada, molto meno in condizioni di terreno accidentato), che l'esercito tedesco non fu più in grado di fornire nelle ultime fasi del conflitto[senza fonte].
Al momento del suo ingresso nel conflitto, nel 1942, il Tiger aveva un cannone estremamente potente e una corazzatura notevole, ma era complicato e difficile da produrre, essendo inoltre soggetto a svariati problemi alla trazione, specialmente su terreni accidentati. Con il seguito della guerra la potente corazzatura del Tiger I risultò progressivamente vulnerabile alle nuove e più efficaci armi anticarro avversarie: il cannone D-25 da 122 mm sovietico poteva penetrare il frontale del Tiger I fino a 1.500 m di distanza mentre il 17 libbre britannico poteva riuscirci frontalmente fino a 1.700 metri con i tradizionali proiettili APCBC (Armour Piercing Capped Balistic Cap – perforanti con protezione balistica).[6] A causa di ciò la produzione venne progressivamente ridotta fino a cessare completamente nell'agosto del 1944, dopo che erano entrati in linea circa 1.350 esemplari.[2]
Varianti
[modifica | modifica wikitesto]- Altro
- Befehlspanzer Tiger - carro comando
- Rammtiger - carro ariete
Esemplari superstiti
[modifica | modifica wikitesto]Sono attualmente conservati sette esemplari del carro armato[7]. L'esemplare indicato in neretto è meccanicamente funzionante:
- Esemplare 250112, detto Tiger 131 per via del numero di riconoscimento dipinto sulla torretta.[8] - The Tank Museum, Bovington (Gran Bretagna). Questo carro venne catturato dalle truppe Alleate durante la campagna di Tunisia del 1943.
- Esemplare ????[9] - Deutsches Panzermuseum, Münster (Germania)
- Esemplare 251113[10] - Vimoutiers (Francia)
- Esemplare 251114 - Musée des Blindeés, Samur (Francia)
- Esemplare 251227[11] - Museo storico-militare del poligono di tiro di Lenino-Snegiri (Russia)
- Esemplare 250427 - Museo dei mezzi corazzati, Kubinka (Russia)
- Esemplare 250031- National Armor and Cavalry Museum, Fort Benning (Stati Uniti)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Panzerkampfwagen Tiger Ausfuehrung E, su afvdb.50megs.com. URL consultato il 24 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2012).
- ^ a b c d e Bishop 1998, p. 15.
- ^ Bishop 1998, p. 14.
- ^ Abbreviazione di Ausführung, "versione" in tedesco.
- ^ Jentz, Doyle 1993, p. 19.
- ^ a b Jentz, Doyle 1993, p. 20.
- ^ http://the.shadock.free.fr/Surviving_Panzers.html
- ^ Il motore è quello di uno dei due Panzer VI Tiger II conservati nello stesso museo.
- ^ Ricostruito da rottami di vari carri provenienti dalla Normandia e dalla Lettonia. Mancano il motore ed il cambio.
- ^ Esemplare esposto all'aperto, bisognoso di urgenti lavori di restauro.
- ^ Esemplare utilizzato come bersaglio, gravemente danneggiato.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Chris Bishop, Weapons of World War II, Londra, Brown Packaging Books Ltd, 1998, ISBN 0-7607-1022-8.
- (EN) Tom Jentz, Hilary Doyle, Tiger I Heavy tank. 1942 - 1945, Osprey Publishing, 1993, ISBN non esistente.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Panzer VI Tiger I
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Il Tiger I al The Armor Site., su fprado.com. URL consultato il 28 settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 16 febbraio 2012).
- Sito con informazioni sul Tiger I., su alanhamby.com.
Controllo di autorità | Thesaurus BNCF 21922 · LCCN (EN) sh85135310 · BNF (FR) cb135542767 (data) · J9U (EN, HE) 987007536394805171 |
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