Polytrichastrum alpinum
Polytrichastrum alpinum | |
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Stato di conservazione | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Bryobiotina |
Divisione | Bryophyta |
Classe | Polytrichopsida |
Ordine | Polytrichales |
Famiglia | Polytrichaceae |
Genere | Polytrichastrum |
Specie | P. alpinum |
Nomenclatura binomiale | |
Polytrichastrum alpinum (Hedw.) G.L. Sm., 1971 | |
Sinonimi | |
Pogonatum alpinum |
Polytrichastrum alpinum (Hedw.) G.L. Sm., 1971 è un muschio della famiglia Polytrichaceae, con distribuzione cosmopolita.[1]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]È una specie morfologicamente molto variabile sia per dimensioni dei fusti (mediamente da 1 a 6 cm, sino a 14 cm in alcune varietà), che per colorazione, che va dal verde opaco al brunastro, rossastro con l'età.[2]
Le foglie, lunghe da 4 a 19 mm (mediamente 5–8 mm), hanno una base membranacea più o meno espansa, inguainante il fusto, e sono di forma lanceolata, con apice acuminato; sono erette e aderenti al fusto quando asciutte, mentre in presenza di acqua divergono e si allargano verso l'esterno.[2]
Dalla nervatura centrale della foglia si diparte una serie di lamelle composte da 5-8 cellule, com margine intero ed apice inspessito; in sezioni ingrandite le cellule apicali, da giallastre a marrone scuro, da ovate a strettamente ovate, appaiono con pareti laterali fortemente ispessite e lume strettamente pentagonale e appuntito all'apice, grossolanamente papilloso; le cellule basali e mediane sono invece di forma grossolanamente rettangolare, con pareti sottili.[2]
Le capsule, lunghe mediamente 3–5 mm, di forma variabile da sferica a cilindrica, sono sorrette da una seta lunga 1–5 cm, brunastra.[2]
Il peristomio presenta una fila di 45-50 denti lunghi 150-250 µm, alcuni dei quali a sviluppo incompleto o irregolare.
Le spore sono globulari, con diametro di 14-20 µm.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]È una specie a distribuzione cosmopolita, presente in tutti i continenti compresa l'Antartide[1][2].
La sua presenza al di sotto del 60º parallelo sud fu documentata per la prima volta nel 1821 da James Eights, membro della prima spedizione antartica statunitense (Spedizione Palmer-Pendleton 1829-1831[3][4]), che raccolse dei campioni da erbario di questa specie sull'Isola di re Giorgio, la più grande delle isole Shetland Meridionali, situata circa 160 km a nord della penisola Antartica.[5]
Può crescere in una varietà di habitat, in ombra o in pieno sole, su suoli freschi o umidi, poveri di sostanze nutrienti. È in grado anche di colonizzare substrati rocciosi.
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]Sono note le seguenti varietà:[1]
- Polytrichastrum alpinum var. alpinum
- Polytrichastrum alpinum var. fragariforme (W.X.Xu & R.L.Xiong) Redf. & P.C.Wu
- Polytrichastrum alpinum var. sylvaticum (Menzies) G.L.Merr.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c (EN) Polytrichastrum alpinum, su World Flora Online. URL consultato il 12 marzo 2024.
- ^ a b c d e (EN) Polytrichastrum alpinum, su Flora of North America, Missouri Botanical Garden, St. Louis, MO & Harvard University Herbaria, Cambridge, MA., 2007. URL consultato il 13 marzo 2024.
- ^ (EN) James Eight and the Palmer-Pendleton Expedition of 1829-1831, su polar-reading.mysticseaport.org.
- ^ (EN) 1820-21 American Sealing Voyage to South Shetlands and Antarctic Peninsula aboard Hero and Express (commanded by George Pendleton with Nathaniel Palmer), su polar-reading.mysticseaport.org.
- ^ (EN) Ivanets, V., M. Wierzgoń, H. Yevchun & I. Yu. Parnikoza, Range extensions for moss species on the west side of the Antarctic Peninsula (PDF), in Cryptog., Bryol., 44(2), 2023, pp. 61-88, DOI:10.5252/cryptogamie-bryologie2023v44a2.
Altri progetti
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