San Maruta
San Maruta | |
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San Maruta rappresentato nel Menologio di Basilio II | |
Arcivescovo | |
Nascita | IV secolo |
Morte | 415 |
Venerato da | Tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi |
Ricorrenza | 16 febbraio |
Patrono di | Iran |
Maruta (IV secolo – 415) è stato un arcivescovo e santo siro, venerato dalle Chiese cristiane.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Già monaco, fu vescovo di Maiferqat in Mesopotamia (oggi Silvan in Turchia) e amico di Giovanni Crisostomo.
Per cercare aiuto contro le difficoltà della Chiesa d'Oriente, messa in ginocchio dalla persecuzione di Sapore II, Maruta si recò a Costantinopoli, ma non trovò soddisfazione dall'imperatore Arcadio, già impegnato a risolvere la questione dell'esilio di Giovanni Crisostomo.
Decise dunque di recarsi personalmente alla corte di Persia; lì, nonostante l'opposizione dei locali Magi, si guadagnò la stima dello scià Yazdgard I per la propria affabilità, la propria rettitudine e per la conoscenza della pratica medica. Yazdgard I decise quindi di tollerare i cristiani, i quali per tutto il resto del suo regno vissero in pace. Durante questo periodo (399-415 circa) Maruta si dedicò a ricostruire ciò che era andato distrutto. Compilò gli "Atti" delle violente persecuzioni anticristiane scatenate negli anni passati dai re persiani e raccolse una innumerevole serie di reliquie, che meritarono alla città il nome di Martiropoli.
Come vescovo fu presente al Concilio ecumenico di Costantinopoli del 381 e a un concilio locale ad Antiochia di Siria nel 383 (o 390), durante il quale venne condannata la dottrina dei Messaliani.
Fu tra gli organizzatori del Concilio di Seleucia-Ctesifonte (410), che portò al riconoscimento ufficiale della Chiesa d'Oriente da parte dello scià di Persia. Conoscitore della lingua greca, preparò un lessico di termini greci con le corrispondenze siriache per facilitare il lavoro dei padri conciliari[1].
Opere
[modifica | modifica wikitesto]L'elenco delle opere di San Maruta comprende:
- Atti dei martiri persiani;
- Storia del Concilio di Nicea;
- una traduzione in siriaco dei canoni del concilio di Nicea;
- Atti del Concilio di Seleucia-Ctesifonte (26 canoni del sinodo del 410);
- inni sull'eucaristia, sulla Croce e sui santi;
- un'anafora per il rito siriaco.
Culto
[modifica | modifica wikitesto]Nel Martirologio romano tradizionale è ricordato il 16 febbraio con questo elogio:
«Nel regno di Persia, san Maruta, vescovo, che, ristabilita la pace per la Chiesa, presiedette il Concilio di Seleucia, restaurò le Chiese di Dio crollate durante la persecuzione del re Sabor e collocò le reliquie dei martiri di Persia nella città sede del vescovo, da allora chiamata Martiropoli.»
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Javier Teixidor, Medioevo: la scienza siriaca. Introduzione, in Storia della scienza, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2001-2004.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su San Maruta
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) San Maruta, in Cyclopædia of Biblical, Theological, and Ecclesiastical Literature, Harper.
- (EN) San Maruta, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.
- San Maruta, su Santi, beati e testimoni, santiebeati.it.
- (EN) Marutha of Maiperkat, su roger-pearse.com. URL consultato il 4 marzo 2011 (archiviato dall'url originale il 15 luglio 2011).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 268670942 · ISNI (EN) 0000 0000 5780 5601 · CERL cnp00284161 · LCCN (EN) n96028786 · GND (DE) 1147217599 · BNF (FR) cb120264294 (data) · J9U (EN, HE) 987007265016805171 |
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