Savoia-Carignano
Savoia-Carignano | |
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Stato | Ducato di Savoia Regno di Sardegna Regno d'Italia |
Casata principale | Savoia |
Titoli | Principi di Carignano |
Fondatore | Tommaso Francesco |
Ultimo sovrano | Umberto II |
Attuale capo | Linea di successione al trono d'Italia |
Data di fondazione | 1620 |
Data di deposizione | 1946 |
Rami cadetti | |
Savoia-Carignano è il ramo cadetto di Casa Savoia iniziato con Tommaso Francesco di Savoia, figlio quintogenito di Carlo Emanuele I di Savoia, che nel 1620 gli conferì il titolo di "principe di Carignano". Alla morte del re di Sardegna Carlo Felice di Savoia, morto senza eredi, si estinse la linea diretta dei Savoia e si dovette risalire al ramo dei Savoia-Carignano per designare l'erede al trono del Regno di Sardegna, che fu dato a Carlo Alberto di Savoia (1798 – 1849). Tutti i re d'Italia discendono quindi dal ramo Savoia-Carignano.
Elenco dei Principi di Carignano
[modifica | modifica wikitesto]- Tommaso Francesco (1596 – 1656), primo principe di Carignano, sposò Maria di Borbone-Soissons;
- Emanuele Filiberto (1628 – 1709), secondo principe di Carignano, sposò Angela Maria Caterina d'Este;
- Vittorio Amedeo I (1690 – 1741), terzo principe di Carignano, sposò Vittoria Francesca di Savoia, marchesa di Susa;
- Luigi Vittorio (1721 – 1778) , quarto principe di Carignano, sposò Cristina Enrichetta d'Assia-Rheinfels-Rotenburg;
- Vittorio Amedeo II (1743 – 1780), quinto principe di Carignano, sposò Giuseppina Teresa di Lorena-Armagnac;
- Carlo Emanuele (1770 – 1800), sesto principe di Carignano, sposò Maria Cristina di Sassonia;
- Carlo Alberto di Savoia (1798 – 1849), settimo principe di Carignano, sposò Maria Teresa d'Asburgo-Lorena. Divenne Re di Sardegna nel 1831.
Dal ramo dei Savoia-Carignano si diparte il ramo cadetto dei Savoia-Carignano-Soissons, il cui capostipite fu Eugenio Maurizio di Savoia Carignano, figlio di Tommaso Francesco di Savoia Carignano e di Maria di Borbone, contessa di Soissons. La madre ricevette in eredità il titolo dal fratello Luigi, deceduto senza figli, e lo volle trasmettere solamente al figlio prediletto Eugenio Maurizio (1635 – 1673). Questi ebbe cinque figli e tre figlie dalla moglie Olimpia Mancini (1638-1708). Tra i figli divenne famoso Eugenio di Savoia, condottiero e diplomatico al servizio degli Asburgo di Vienna. Il ramo Carignano-Soissons ebbe come ultimo rappresentante Eugenio Giovanni Francesco, deceduto nel 1734, poco prima del prozio Eugenio di Savoia, entrambi privi di discendenza.
Eugenio-Maurizio, oltre ad essere conte di Soissons fu creato duca della neoconquistata cittadina di Yvoy, nelle Ardenne lussemburghesi, dal re di Francia Luigi XIV nel 1662, a seguito del trattato dei Pirenei con la Spagna.[1] In onore di Eugenio Maurizio, "cugino del re", la cittadina e il relativo titolo ducale furono perennemenmte ridenominati "Carignan". Il ducato di Carignan, quindi, non deve essere confuso con il titolo principesco piemontese di Carignano, spettante al ramo principale dei Savoia-Carignano.[2] Il ducato di Carignan fu poi venduto nel 1751 a Luigi Giovanni Maria di Borbone, duca di Penthièvre per far fronte ai debiti lasciati dal principe Vittorio Amedeo I di Savoia-Carignano, deceduto nel 1741.
Principi di Carignano
[modifica | modifica wikitesto]Nome | Ritratto | Nascita | Inizio reggenza | Fine reggenza | Morte | Padre | Stemma |
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Tommaso Francesco | 1596 | 1620 | 1656 | 1656 | Carlo Emanuele I di Savoia | ||
Emanuele Filiberto | 1628 | 1656 | 1709 | 1709 | Tommaso Francesco | ||
Vittorio Amedeo I | 1690 | 1709 | 1741 | 1741 | Emanuele Filiberto | ||
Luigi Vittorio | 1721 | 1741 | 1778 | 1778 | Vittorio Amedeo I | ||
Vittorio Amedeo II | 1743 | 1778 | 1780 | 1780 | Luigi Vittorio | ||
Carlo Emanuele | 1770 | 1780 | 1800 | 1800 | Vittorio Amedeo II | ||
Carlo Alberto | 1798 | 1800 | 1831 | 1849 | Carlo Emanuele |
Tavola genealogica agnatizia
[modifica | modifica wikitesto]Proprietà private
[modifica | modifica wikitesto]Segue tabella con evidenziate le proprietà private degli ex Re di Casa Savoia al momento dell'entrata in vigore della Costituzione (1 gennaio 1948)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Padre Anselme de Sainte-Marie e Honoré du Fourny, Lettres patentes du Roy, portant création de la ville et prévôté d'Yvoy en Luxembourg, sous le nom & titre de duché de Carignan, en faveur d'Eugène-Maurice de Savoie, comte de Soissons, à la charge de la foy & hommage, & sans estre tenu à la la reversion à couronne en deffaut d'hoirs masles. Données à S. Gemain en Laye au mois de juillet 1662. Verifiées au parlement de Metz le 26. juillet 1662, in Padre Simplicien e padre Ange de Sainte-Rosalie (a cura di), Histoire généalogique et chronologique de la Maison Royale de France, des Pairs, des Grands Officiers de la Couronne & de la Maison du Roy : & des anciens Barons du Royaume [...] Le tout dressé ... par le P. Anselme, Augustin Deschaussé : continuée par M. Du Fourny, Parigi, Compagnie des Libraires Associez, 1780, pp. 674-676.
- ^ Jean Duquesne, Dictionnaire des Gouverneurs de Province, Parigi, Éditions Christian, 2002, pp. pp. 165; 216.
- ^ Termine della monarchia. Proclamazione della Repubblica Italiana
- ^ Linea di successione al trono d'Italia in disputa con Amedeo di Savoia-Aosta
- ^ Emanuele Filiberto di Savoia, insieme al titolo di principe di Venezia (Si tratta di un titolo di creazione napoleonica: quando Venezia venne unita al reame italiano il 30 marzo 1806, il titolo di principe di Venezia venne creato e riservato all'erede presunto del regno d'Italia (art. 9). Vedi: Nobiltà del Regno napoleonico d'Italia), usa il titolo di principe di Piemonte. Tali titoli, come tutti i titoli nobiliari, non sono riconosciuti dallo Stato italiano. I sostenitori di Emanuele Filiberto affermano che il primo titolo gli sia stato concesso oralmente da Umberto II in occasione del battesimo; infatti nell'elenco delle concessioni nobiliari fatte per iscritto da Umberto II esso non compare (Provvedimenti Nobiliari di Grazia e di Giustizia di Umberto di Savoia Archiviato il 23 novembre 2013 in Internet Archive.). Tale titolo è riportato, senza fonti, dall'Almanacco di Gotha nella seconda serie del volume I (anni 1998, 1999, 2000, 2003, 2004 e 2012); tale almanacco, tuttavia, in diversi casi è stato al centro di polemiche a causa dell'attribuzione di titoli dinastici o nobiliari a persone che, a detta di alcuni, non ne avevano il diritto (Proteste contro l'Almanacco di Gotha Archiviato il 28 marzo 2010 in Internet Archive. - Altre proteste contro l'Almanacco di Gotha). Il Corpo della Nobiltà Italiana, associazione privata che, in taluni suoi comunicati (Corpo della Nobiltà Italiana - News Archiviato il 19 maggio 2009 in Internet Archive. - Corpo della Nobiltà Italiana - News Archiviato il 19 maggio 2009 in Internet Archive.), indica il titolo di principe di Venezia in capo ad Emanuele Filiberto, ufficialmente non si occupa delle pretese dinastiche dell'uno o dell'altro pretendente. Non si conosce l'esistenza di alcun documento scritto e firmato da Umberto II relativo alla concessione del titolo di principe di Venezia. Circa il titolo di principe di Piemonte, i sostenitori di Emanuele Filiberto affermano che gli sia stato conferito dal padre, Vittorio Emanuele. Tuttavia il decreto e la data di nomina non sono mai stati pubblicati né resi noti, tanto da rendere dubbio questo titolo. In alcuni repertori, come gli annuari della Consulta dei Senatori del Regno, dei quali l'ultimo a stampa è del 1998, non è mai apparso come principe di Piemonte (Principe di Piemonte? Archiviato il 7 marzo 2012 in Internet Archive.), mentre l'Annuario della nobiltà italiana, alla voce Real Casa di Savoia, non indica in capo ad Emanuele Filiberto alcun titolo nobiliare o dinastico. Il trattamento di altezza reale gli spetta di diritto in quanto giuridicamente riservato ai figli del re ed al figlio primogenito dell'erede al trono (Regio decreto del 1º gennaio 1890 Archiviato il 17 ottobre 2013 in Internet Archive.). Nel suo sito, Emanuele Filiberto si riferisce a sé stesso con il titolo di altezza reale. (Biografia di Emanuele Filiberto nel sito ufficiale.).
- ^ Venne acquisito dalle Regie Finanze dello Stato, passando poi nel patrimonio privato di Carlo Alberto. https://www.yumpu.com/it/document/read/15372158/programma-della-stagione-culturale-2007-castello-di-racconigi/, pag. 4-5
- ^ https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/10/06/nel-castello-neogotico-il-sogno-di-slow.html
- ^ Venduto a Giovanni Battista Burlotto. https://castelliaperti.it/it/strutture/lista/item/real-castello-albergo-ristorante.html
- ^ La villa venne acquistata dalla regina Maria Cristina di Borbone-Due Sicilie, moglie di Carlo Felice di Savoia. Venne ereditata alla di lei morte nel 1849 dal nuovo re di Sardegna. https://www.visitcastelliromani.it/guida/villa-tuscolana/
- ^ Venduta per 80 milioni al geometra Piero Lessoni. https://www.laguida.it/2020/10/23/mancato-il-proprietario-del-vallone-del-valasco-e-della-casa-reale-di-caccia/
- ^ https://golfoeventi.it/2021/03/01/francesco-ii-ed-il-castello-sabaudo-di-casanova/
- ^ https://monasteroabbazialedicasanova.it/storia/
- ^ https://www.comune.sommarivaperno.cn.it/archivio/pagine/Castello_e_dintorni.asp
- ^ https://www.stradadelbarolo.it/socio/fontanafredda/
- ^ Ereditato dalla famiglia morganatica di Vittorio Emanuele II. https://www.fontanafredda.it/storia/
- ^ Precedentemente era già di proprietà della Corona sabauda ma venne acquistato da Vittorio Emanuele II per avere una residenza appartata in cui vivere con la Bela Rosin.
- ^ Venduta al marchese Medici del Vascello. http://www.parchireali.it/parco.mandria/pagina.php?id=2
- ^ https://www.percornigliano.it/la-storia-di-villa-bombrini/
- ^ https://www.visitgenoa.it/villa-durazzo-bombrini
- ^ https://www.lovevda.it/it/banca-dati/8/castelli-e-torri/sarre/castello-reale-di-sarre/1131
- ^ Venduta da Umberto I al conte Tellfner. https://sovraintendenzaroma.it/i_luoghi/ville_e_parchi_storici/ville_dei_nobili/villa_ada_savoia
- ^ Venduta da Umberto I alla famiglia dei principi Ferrara Pignatelli di Strongoli. https://www.molisenetwork.net/2018/09/25/evento-presentazione-libro-storico-dai-borbone-ai-pignatelli-di-strongoli-la-riserva-reale-di-caccia-di-torcino-e-mastrati/
- ^ Ereditato dalla famiglia morganatica di Vittorio Emanuele II. https://www.roma2pass.it/villa-mirafiori/
- ^ https://www.comune.vedanoallambro.mb.it/citta/cenni-storici/la-villa-di-re-umberto/
- ^ a b https://archiviodistatotorino.beniculturali.it/dbadd/fd_tree.php?id=490893
- ^ Storiologia. L'EREDITA' DEI BENI DEI SAVOIA. Ultima cons. il 10 settembre 2022, https://www.storiologia.it/mussolini/iltesorodelre.htm
- ^ Permutata con due appezzamenti di terreni demaniali della Tenuta presidenziale di Castelporziano, annessi alla Tenuta di Capocotta. http://dati.camera.it/ocd/attocamera.rdf/ac02_3670
- ^ Il complesso sabaudo di Formia era costituito da una serie di villette fatte costruire dalla Regina Elena e da una serie di terreni agricoli lì vicino. Edificate verso il 1937 (?), vennero modificate nel 1941 dall’architetto Michele Busiri Vici, per poi essere vendute nel 1947: nel marzo dello stesso anno aprirà il Grand Hotel Miramare, tuttora in funzione. http://www.grandealbergomiramare.it/
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Franz Herre, Eugenio di Savoia, collezione storica Garzanti, Garzanti, Milano 2001, ISBN 88-11-69311-X
- Enrica Roddolo, I Savoia, Edizioni Piemme Spa, Asti 1998.
- Alberto Casella, Cadetti della Real Casa, feudatari del Papa e dell'Imperatore, principi-vescovi. Il titolo di principe in Piemonte (prima parte), in “Rivista del Collegio Araldico”, 109(2022), n. 1 (giugno 2022), pp. 178-179, ISSN 2499-894X. [online: [1]
Voci correlate
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