Sojuz T-4

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Sojuz T-4
Dati della missione
OperatoreProgramma spaziale sovietico
NSSDC ID1981-023A
SCN12334
Nome veicoloSojuz 7K-ST
11F732 (numero di serie 10L)
VettoreLanciatore Sojuz U
11A511U
Codice chiamataФотон
(Photon - "fotone")
Lancio12 marzo, 1981
19:00:11 UTC
Luogo lanciocosmodromo di Bajkonur (rampa Gagarin)
Atterraggio26 maggio, 1981
12:37:34 UTC
Sito atterraggio125 km ad est di
Dzhezkazgan, RSS di Kazakistan
Durata74 giorni, 17 ore, 37 minuti e 23 secondi
Proprietà del veicolo spaziale
CostruttoreRKK Ėnergija
Parametri orbitali
Orbitaorbita terrestre bassa
Numero orbite1178
Apoapside250 km
Periapside201 km
Apogeo250 km
Perigeo201 km
Periodo88.7 min
Inclinazione51,61°
Equipaggio
Numero2
MembriUladzimir Kavalënak
Viktor Savinych
programma Sojuz
Missione precedenteMissione successiva
Sojuz T-3 Sojuz 39

Sojuz T-4 è la denominazione di una missione della navicella spaziale Sojuz T verso la stazione spaziale sovietica Saljut 6 (DOS 5). Si trattò del quarantesimo volo equipaggiato di questo velivolo spaziale, del sessantaduesimo volo nell'ambito del programma Sojuz sovietico nonché del diciassettesimo volo equipaggiato verso la predetta stazione spaziale (il quindicesimo equipaggiato - a causa degli insuccessi della Sojuz 25 e Sojuz 33 - che riuscì effettivamente a svolgere la manovra di aggancio).

Equipaggio principale

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Ruolo Equipaggio
Comandante Unione Sovietica (bandiera) Uladzimir Kavalënak, GCTC
Saljut 6 EO-6
Terzo volo
Ingegnere di volo Unione Sovietica (bandiera) Viktor Savinych, NPOE
Saljut 6 EO-6
Primo volo

Equipaggio di riserva

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Ruolo Equipaggio
Comandante Unione Sovietica (bandiera) Vjačeslav Zudov, GCTC
Ingegnere di volo Unione Sovietica (bandiera) Boris Andreev, NPOE

Al termine della fase di addestramento di missione venne deciso che l'equipaggio Kavalënak/Savinych, originariamente previsto quale equipaggio di riserva, effettuasse la missione, mentre l'equipaggio principale originale dovette accontentarsi del ruolo di equipaggio di riserva.

A bordo della Sojuz T-4 venne trasportato l'ultimo equipaggio base che soggiornerà a bordo della stazione spaziale Saljut 6. Si trattò del sesto equipaggio base di questa stazione e pertanto la missione stessa viene pure catalogata sotto la denominazione di Saljut 6 EO-6. Durante la permanenza dei due cosmonauti, la stazione venne visitata dagli equipaggi delle missioni Sojuz 39 e Sojuz 40.

La manovra di aggancio alla stazione spaziale avvenne con notevole ritardo sui piani di volo originari, dato che il computer di bordo Argon segnalò, che il contatto con il centro di controllo di volo a terra (TsUP) si era interrotto. Poco prima del termine della missione, verso la metà di maggio, venne eseguito un esperimento molto interessante, cioè la reattivazione della capsula Sojuz T agganciata alla stazione spaziale. Tale manovra venne eseguita per testare se una capsula del tipo Sojuz T, agganciata alla stazione spaziale, potesse fungere da navicella di soccorso per riportare incolume l'equipaggio a terra in caso di pericolo con conseguente immediata interruzione della missione. In particolar modo si voleva testare quanto tempo la fase di reattivazione impegnasse. L'esperimento venne considerato di vitale importanza anche per ovviare eventuali problemi che un aggancio non riuscito di una successiva missione potesse comportare. Si trattò comunque di un esperimento dato che fu chiaro sin dall'inizio che l'equipaggio ritornasse a bordo della navicella nella quale erano stati lanciati. Dopo quasi 75 giorni di volo, con l'atterraggio dell'equipaggio avvenuto il 26 maggio 1981, si concluse l'era dell'equipaggiamento della Saljut 6. La stessa fu equipaggiata per ben 685 giorni ed era stata visitata da ben 33 cosmonauti. Oltre alle missioni equipaggiate ben 13 capsule non equipaggiate si agganciarono alla Saljut 6. La stazione spaziale stessa rimarrà in orbita fino al 29 luglio 1982 quando si spegnerà man mano rientrando nell'atmosfera terrestre.

Ulteriori dati di volo

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  • Denominazione Astronomica Internazionale: 1981-23

I parametri sopra elencati indicato i dati pubblicati immediatamente dopo il termine della fase di lancio. Le continue variazioni ed i cambi di traiettoria d'orbita sono dovute alle manovre di aggancio. Pertanto eventuali altre indicazioni risultanti da fonti diverse sono probabili ed attendibili in considerazione di quanto descritto.

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