Il teorema del trasporto di Reynolds permette di portare l'operazione di derivazione sotto il segno di integrale. È usato nella meccanica dei continui per studiare le variazioni nel tempo di una grandezza fisica associata ad un dominio. È usato ad esempio per dimostrare l'equazione di continuità in forma indefinita dei sistemi per ogni evoluzione dinamica.
Dato un campo scalare o vettoriale, il teorema di Reynolds afferma che:[1][2][3][4]
dove d3r e dA sono rispettivamente gli elementi del volume e della superficie chiusa che lo delimita, è il versore uscente da un elemento di superficie e è la velocità, che l'integrale valuta nei punti della superficie chiusa.
Sia dato un fluido contenuto in un volume che subisce un'evoluzione temporale: . Si consideri una qualche proprietà del fluido descritta al tempo nella posizione con un campo vettoriale o scalare . Si vuole conoscere mediante il suo valore in tutto il dominio:
la sua evoluzione temporale:
Reynolds dimostrò la seguente relazione, scritta in una prima formulazione:
dove è la velocità del fluido. Il primo termine del secondo integrale è la derivata totale di :
dove u è il campo della velocità di flusso. L'applicazione del teorema del trasporto a delle funzioni del tipo f=ρ(r,t) g(r,t) fornisce[5], utilizzando la regola di Leibniz:
Se si considera ora come volume di integrazione un volume materiale, cioè imponendo che il campo di velocità coincida col campo della velocità di flusso:
In base all'equazione di continuità, il secondo termine integrando è nullo, quindi si arriva all'espressione del teorema che esprime il trasporto di un campo dentro un volume materiale associato ad un corpo continuo[5]:
Per moti non stazionari il teorema di Reynolds può anche essere applicato a tubi di flusso con sezione non costante. Di conseguenza una sezione del tubo non può essere assunta come volume di controllo. Ciò nonostante il problema può essere risolto facendo riferimento ad una porzione di tubo di lunghezza infinitesima, considerando un volume di controllo fissato nel tempo. Si considera quindi un volume contenuto all'interno di un parallelepipedo dove il volume situato tra le pareti esterne del tubo di flusso e le pareti del parallelepipedo sia riempito con un fluido di densità nulla. Appare quindi ovvio che le variazioni di massa relative a questo fluido saranno nulle. Pertanto la variazione di massa all'interno del parallelepipedo deve coincidere con la variazione di massa all'interno del tubo di flusso.
(EN) Osborne Reynolds, Collected Papers on Mechanical and Physical Subjects, in three volumes, published circa 1903, now fully and freely available in digital format: