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The Reader - A voce alta

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The Reader - A voce alta
Kate Winslet e David Kross in una scena del film
Titolo originaleThe Reader
Lingua originaleinglese
Paese di produzioneStati Uniti d'America, Germania
Anno2008
Durata123 min
Rapporto1,85:1
Generedrammatico, erotico
RegiaStephen Daldry
SoggettoBernhard Schlink (romanzo)
SceneggiaturaDavid Hare
ProduttoreAnthony Minghella, Sydney Pollack, Donna Gigliotti, Redmond Morris
Produttore esecutivoBob Weinstein, Harvey Weinstein
Casa di produzioneThe Weinstein Company, Mirage Enterprises, Studio Babelsberg
Distribuzione in italiano01 Distribution
FotografiaRoger Deakins, Chris Menges
MontaggioClaire Simpson
MusicheNico Muhly
ScenografiaBrigitte Broch
CostumiAnn Roth, Donna Maloney
TruccoGabriele Kent-Horspool, Annett Schulze, Anna von Gwinner
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Logo ufficiale del film

The Reader - A voce alta (The Reader) è un film del 2008 diretto da Stephen Daldry, adattamento cinematografico del romanzo di Bernhard Schlink del 1995 A voce alta - The Reader (Der Vorleser). Il film è interpretato da Kate Winslet, Ralph Fiennes e David Kross. Per questa interpretazione Winslet ha vinto il Premio Oscar per la miglior attrice nel 2009. Il film è stato distribuito nelle sale americane il 10 dicembre 2008.

La prima parte del film narra la relazione amorosa tra Michael Berg, studente quindicenne, e Hanna Schmitz, all'epoca trentaseienne, che lavora come controllore sulle linee tramviarie di Neustadt, nella Germania Ovest del 1958. I due si conoscono casualmente: Michael, tornando da scuola, si sente male a causa di un attacco di scarlattina e viene aiutato da Hanna a riprendersi e a tornare a casa. Dopo la guarigione il giovane torna dalla donna per ringraziarla, ma fugge quando lei lo sorprende a spiarla mentre si cambia d'abito; alla seconda visita di Michael, la misteriosa donna riesce con un pretesto a farlo spogliare e quindi lo inizia alla sessualità.

Solo al terzo incontro il ragazzo le chiederà il suo nome, incontrando iniziali resistenze da parte di lei, diffidente. I due iniziano ad incontrarsi quasi quotidianamente, nonostante alcune difficoltà: ad ogni incontro, su richiesta di Hanna, Michael legge ad alta voce un'opera letteraria, quindi consumano il loro rapporto sessuale. Quando però nel suo lavoro viene proposta per una promozione ad impiegata di ufficio, Hanna scompare e Michael non avrà più traccia di lei per anni.

Nella seconda parte del film Michael è uno studente di giurisprudenza all'Università di Heidelberg e nell'ambito di un corso di specializzazione assiste nel 1966, con il suo docente, a più sedute di un processo di ex guardie delle SS nei campi di concentramento: con sorpresa riconosce Hanna tra le sei donne imputate di aver lasciato morire, durante la grande marcia di spostamento dei prigionieri dai campi, nel 1945, oltre trecento donne ebree in una chiesa, dove queste si erano rifugiate per passare la notte, successivamente avvolta dalle fiamme a causa di un bombardamento alleato.

Durante il processo, viene inoltre a scoprire che la donna aveva l'abitudine, durante il suo lavoro come guardia, di costringere le prigioniere, specialmente le più deboli, a leggere per lei ad alta voce prima che venissero mandate alla camera a gas: era quindi sembrata volerle proteggere, ma infine non le risparmiava dalla loro tragica sorte. Le altre imputate inoltre, indifferenti durante il processo, accusano Hanna d'essere l'unica responsabile della strage sulla base di un documento, che, le altre cinque accusatrici affermano che avrebbe redatto lei, all'epoca come rapporto ai suoi superiori.

Il giudice pretende un confronto fra la sua calligrafia e quella del documento: le viene data carta e penna, ma Hanna non ha scelte, non può scrivere alcunché; perciò mente e, dicendo che l'ha scritto lei, non servono prove di calligrafia. Viene perciò condannata all'ergastolo, mentre le altre ad una pena di quattro anni. Michael sa però che ciò non poteva essere vero, in quanto, e se ne rende conto solo allora, la donna durante la loro breve relazione aveva dimostrato più volte di non saper né leggere né scrivere. Capisce tuttavia che ciò che la spinge al silenzio è la vergogna del proprio analfabetismo, che lei reputa di gran lunga peggiore delle proprie azioni.

Michael è schiacciato dalla stessa propria intuizione, capisce altresì che è la stessa vergogna che l'aveva portata anni prima a far perdere le sue tracce dopo la promozione ad impiegata di ufficio e, forse, ancora prima, ad arruolarsi con il ruolo di sorvegliante nelle SS per sfuggire a una meritata promozione nelle industrie Siemens, e inizia a rivelare una parte di questa intuizione al proprio professor Rohl: potrebbe informare il giudice del tribunale (in questo modo non risulterebbero coinvolgimenti di Hanna nella redazione e sottoscrizione di quel documento), ma si interrompe prima di concludere il ragionamento col docente, simbolo dell’enorme rispetto che lui ha nei confronti della donna.

Passano ancora gli anni e Michael, ormai già sposato, divorziato e padre di una figlia, ricordandosi della sua giovanile storia d'amore e conoscendo la sorte di Hanna, decide di inviarle periodicamente delle registrazioni (senza tuttavia andare mai a farle visita in carcere) nelle quali egli legge ad alta voce dei romanzi, come aveva fatto tanti anni prima, durante la loro relazione. La donna, ormai invecchiata, si procura i testi scritti di ciò che riceve registrato a voce ed impara in questo modo a leggere e a scrivere.

Alcuni anni dopo, un'assistente del carcere contatta Michael in quanto Hanna, prossima a uscire dal carcere, non ha contatti con altre persone se non con lui. Egli si reca a trovarla una settimana prima della scarcerazione ma alla domanda di lui, se abbia mai pensato al suo passato di carceriera e criminale di guerra, Hanna risponde con durezza: «Che cosa sarebbe cambiato? I morti sono morti». Michael si irrigidisce e conclude freddamente l'incontro, senza peraltro comprendere un'altra frase pronunciata dalla donna: «Che cosa ho imparato? Ho imparato a leggere», che riassume la tragicità della sua esperienza e offre una parziale ma impietosa rilettura di sé. Il giorno prima della data prefissata Hanna si suicida nella sua cella, perché non sarebbe stata in grado di affrontare una vita totalmente nuova che non le apparteneva.

La storia si conclude quando, nel 1995, Michael decide di raccontare alla figlia la storia della sua relazione d'amore con Hanna, che fino a quel momento aveva nascosto a tutti tranne che a una delle prigioniere scampate da bambina all'incendio della chiesa, con la quale aveva ammesso l'effetto rovinoso della relazione che aveva avuto con Hanna, quando si era fatto ricevere da lei per rivelarle il desiderio della defunta di donare i suoi averi ai sopravvissuti dei lager.

La Miramax Films ha acquistato i diritti del romanzo di Schlink nel 1998. Nell'agosto del 2007 la regia dell'adattamento fu affidata a Stephen Daldry, che ha subito pensato a Kate Winslet per affiancare Ralph Fiennes, ma l'attrice inglese dovette rinunciare alla parte per gli impegni già presi con la produzione di Revolutionary Road, quindi fu sostituita da Nicole Kidman. Ad un mese dall'inizio delle riprese la Kidman lasciò la parte a causa della sua gravidanza, e alla Winslet fu riaffidata la parte di Hanna Schmitz.

La produzione del film è iniziata in Germania nel settembre del 2007, le riprese sono state effettuate a Berlino e Görlitz, e terminate a Colonia nel luglio del 2008.

Il giovane attore tedesco David Kross ha dovuto attendere il compimento del diciottesimo anno d'età, per poter girare le scene di lieve nudo con la Winslet[1].

Le scene di nudo hanno suscitato accese polemiche per l'impatto sulla figura della protagonista: secondo il critico statunitense Charlie Finch, contribuiscono a banalizzare un tema delicato e drammatico come quello dell'Olocausto.[1] Intellettuali della comunità ebraica americana e del Simon Wiesenthal Center, fra cui Ron Rosenbaum e Mark Weitzman, sostengono che il personaggio dimesso e sensuale impersonato dalla Winslet ingentilisce e rende surrettiziamente accettabile una figura squallida quale quella della guardiana nazista, nell'ottica di un'operazione schiettamente revisionista. Di altra tendenza le dichiarazioni della stessa Winslet: «Questa non è una storia sul perdono, né sulla riconciliazione. È una storia sul pentimento e su come non si sceglie mai chi si ama».[1][2].

Un'ulteriore e ben differente chiave di lettura è stata proposta, direttamente o indirettamente, dall'accostamento della lettura del film ad uno dei capolavori di Hannah Arendt, La banalità del male[3].

In Italia il film ha realizzato al botteghino un incasso di 2400000 € secondo i dati Cinetel.[4] Negli Stati Uniti il film ha realizzato oltre 35 milioni di $.[5] A livello internazionale ha totalizzato oltre 100 milioni di $.[5]

Riconoscimenti

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  1. ^ a b c Kate nuda banalizza l'Olocausto, su corriere.it. URL consultato il 13 dicembre 2008.
  2. ^ Non date l'Oscar a Kate, kapò innamorata, su corriere.it. URL consultato il 12 novembre 2009 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2012).
  3. ^ “The Reader”, la “Banalità del male” di Stephen Daldry, su cinemecum.it. URL consultato il 4 gennaio 2012.
  4. ^ Cinetel Archiviato l'8 marzo 2008 in Internet Archive.
  5. ^ a b (EN) The Reader - A voce alta, su Box Office Mojo, Amazon.com. URL consultato il 13 febbraio 2022.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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