Ussaramanna
Ussaramanna comune | |
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(IT) Ussaramanna (SC) Soramànna | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Sardegna |
Provincia | Sud Sardegna |
Amministrazione | |
Sindaco | Marco Sideri (lista civica) dal 31-5-2015 (2º mandato dal 26-10-2020) |
Territorio | |
Coordinate | 39°41′30.36″N 8°54′31.05″E |
Altitudine | 157 m s.l.m. |
Superficie | 9,76 km² |
Abitanti | 477[1] (29-2-2024) |
Densità | 48,87 ab./km² |
Comuni confinanti | Pauli Arbarei, Siddi, Turri, Baradili (OR), Baressa (OR) |
Altre informazioni | |
Lingue | Italiano e Sardo |
Cod. postale | 09020 |
Prefisso | 0783 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 111094 |
Cod. catastale | L513 |
Targa | SU |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Nome abitanti | (IT) ussaramannesi (SC) soramannesus |
Patrono | san Quirico |
Giorno festivo | 15 luglio |
Cartografia | |
Posizione del comune di Ussaramanna all'interno della provincia del Sud Sardegna | |
Sito istituzionale | |
Ussaramanna (in sardo Soramanna) è un comune italiano di 477 abitanti della provincia del Sud Sardegna.
Vi si celebra ogni anno a maggio la mostra delle erbe spontanee, e vanta una produzione di ottimo olio d'oliva e vino nuragus.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La zona risulta abitata già in epoca nuragica, come testimonia la presenza di alcuni nuraghi, e in epoca romana, come si evince dal rinvenimento di alcuni reperti archeologici.
In epoca medioevale appartenne al Giudicato di Arborea e fece parte della curatoria di Marmilla. Nel territorio sorgeva un altro paese chiamato Ussaraminore o Ussarella. Alla caduta del giudicato, nel 1410 entrambi i paesi entrarono a far parte del Marchesato di Oristano. In seguito al fallimento della rivolta antiaragonese di Leonardo Alagon, ultimo marchese di Oristano, dopo la battaglia di Macomer (1478) tutta l'area passò sotto il dominio aragonese. In epoca aragonese fece parte dell'Incontrada di Parte Montis, appartenente alla contea di Quirra, feudo dei Carroz. Nel 1603 la contea divenne un marchesato, feudo dei Centelles. Ussaraminore andò pian piano decadendo, finché rimase completamente disabitata agli inizi del XVIII secolo.
Nel 1798, in periodo sabaudo, Ussaramanna passò agli Osorio de la Cueva, in possesso dei quali rimase fino al 1839 quando fu riscattato in seguito alla soppressione del sistema feudale.
Dal 1928 al 1946 fu aggregata al comune di Lunamatrona.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma e il gonfalone del comune di Ussaramanna sono stati concessi con decreto del 25 maggio 1977.[3]
«Stemma d'azzurro, all'albero di ulivo d'oro, accostato, nel cantone sinistro, da un grappolo d'uva dello stesso, fogliato al naturale e in quello destro da tre spighe pure d'oro; il tronco dell'albero è attraversato da cinque ovini pascenti sulla campagna di verde. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo di giallo.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Siti archeologici
[modifica | modifica wikitesto]Nuraghe San Pietro
[modifica | modifica wikitesto]Il nuraghe San Pietro si erge a 165 m sul livello del mare, sulla sommità di una collina nell'immediata periferia del paese di Ussaramanna. Quattro distinte campagne di scavo hanno, in parte, evidenziato lo sviluppo planimetrico del complesso, costituito da una torre centrale avvolta da un bastione quadrilobato composto da cortine rettilinee e quattro torri pressoché equidistanti. La torre primitiva, o maschio, presenta una camera circolare, oggi priva di copertura, con due nicchie a soffitto ogivale contrapposte; dal corridoio d'ingresso si sviluppa, lungo la massa muraria, una scala anulare, parzialmente coperta, che si interrompe, dopo qualche gradino, sulla cresta dell'edificio: di fronte al vano scala, una garitta. Nuovi e vecchi scavi hanno evidenziato, all'esterno del poderoso edificio, ambienti rettangolari il cui impianto probabilmente risale all'età romana.
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[4]
Lingue e dialetti
[modifica | modifica wikitesto]La variante del sardo parlata a Ussaramanna è il campidanese occidentale.
Tradizione e folclore
[modifica | modifica wikitesto]Eventi
[modifica | modifica wikitesto]La festività principale è quella del 10 agosto, ossia San Lorenzo martire, durante la quale sono tante le manifestazioni folkloristiche tipiche del posto; il 9, il 10 e l'11 agosto invece il Comitato di San Lorenzo porta complessi musicali di vario genere.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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31 maggio 2015 | 26 ottobre 2020 | Marco Sideri | Lista civica "Uniti per Ussaramanna" | Sindaco | |
26 ottobre 2020 | in carica | Marco Sideri | Lista civica "Ussaramanna 2025" | Sindaco |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 29 febbraio 2024 (dato provvisorio)
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Ussaramanna, decreto 1977-05-25 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 29 luglio 2022.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Manlio Brigaglia, Salvatore Tola (a cura di), Dizionario storico-geografico dei Comuni della Sardegna, Sassari, Carlo Delfino editore, 2006, ISBN 88-7138-430-X. URL consultato il 5 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 22 gennaio 2021).
- Francesco Floris (a cura di), Grande Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&ComptonEditori, 2007. URL consultato il 5 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2012).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ussaramanna
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Ussaramanna
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.ussaramanna.vs.it.
- Ussaramanna, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Ussaramanna, su sapere.it, De Agostini.
- La scheda del comune nel portale Comunas della Regione Sardegna URL consultato in data 02-01-2013.