Villa Mondragone
Villa Mondragone | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Lazio |
Località | Monte Porzio Catone |
Coordinate | 41°48′32.8″N 12°41′48.8″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Costruzione | 1567-1573 |
Inaugurazione | 1573 |
Realizzazione | |
Architetto | Martino Longhi il vecchio Jacopo Barozzi da Vignola |
Proprietario | Università degli studi di Roma "Tor Vergata" |
Committente | Marco Sittico Altemps |
Villa Mondragone è una delle dodici Ville Tuscolane.
Attualmente nel territorio del comune di Monte Porzio Catone, è posta su di una collina a 416 m sul mare, a circa 20 km a sud-est di Roma, vicino all'antica città di Tusculum.
L'edificio, acquistato nel 1981 dall'Università degli studi di Roma "Tor Vergata", è divenuto un centro congressi.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]I lavori di costruzione che comprendono l'ampliamento della preesistente Villa Vecchia prendono il via nel 1567 per volere del cardinale Marco Sittico Altemps, che commissionò il progetto a Martino Longhi il vecchio, su delle strutture di un'antica villa romana appartenuta ai consoli Quintili. Successivamente Martino Longhi viene affiancato da Jacopo Barozzi da Vignola che si occuperà per intero della restaurazione fino al suo compimento. I lavori termineranno nel 1573, subito dopo si insedierà il cardinale Ugo Boncompagni che, divenuto papa Gregorio XIII, usò la villa regolarmente come residenza. Qui nel 1582 promulgò la bolla papale Inter gravissimas, che diede avvio alla riforma del calendario oggi in uso[1]. Dal frequente utilizzo come elemento decorativo dello stemma araldico della famiglia Boncompagni, raffigurante un drago, la villa prese il nome di Mondragone.
Villa Mondragone ebbe il suo massimo splendore durante l'epoca della famiglia Borghese, con il cardinale Scipione Borghese ed il papa Paolo V.
Furono ospiti di questa villa papi come Clemente VIII e Paolo V.
Dal 1626 papa Urbano VIII decise di lasciare Villa Mondragone in favore della residenza papale di Castel Gandolfo. Nel 1858 la scrittrice George Sand fu ospite della villa, trovandovi una speciale ambientazione che riportò nel suo romanzo La Daniella. Nel 1865 la villa venne donata ai Gesuiti dal principe Marcantonio V Borghese, divenendo la sede estera del collegio Ghislieri e successivamente si inaugurò il Collegio di Mondragone, un convitto per i figli delle classi sociali più elevate.
Nel 1912 W.M. Voynich acquistò qui dai Gesuiti il famoso Manoscritto Voynich. Durante la seconda guerra mondiale il collegio fu trasformato in rifugio per sfollati e nel 1953 il Collegio dei Gesuiti fu chiuso.
Nel 1981 la Villa fu venduta dai Gesuiti alla Università degli studi di Roma "Tor Vergata".
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Il Calendario Gregoriano, dal nome appunto di papa Gregorio.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Archivio Provinciale dei Padri Gesuiti (APPG)
- Pos. 586/60 Bencivenga: Descizione die consegna del Palazzo di Mondragone nelle Ville Tuscolane spettante a S. E. il Principe di Solmona D. Paolo Borghese…, 1888.
- Pos. 586/61 Istromento Compra-Vendita Vila Mondragone fatta dal Principe Borghese, 1896.
- Archivio Segreto Vaticano
- Pos. AB 341 Plan der Villa Mondragone, circa 1840
- Pos. AB 157, fasc. 149 Plan der Villa Mondragone, 1887
- Pos. AB 1192, VII, 22–23 Pläne für die Restaurierung der Villa Mondragone, 1839
- Pos. AB 1192, XII, 2 Plan der Villa Mondragone und der Farmen im ager tusculanus, 18. Jahrhundert
- Pos. AB 8606, no. 57 Luigi Canina: Piano per il Restauro di Villa Mondragone, 1839.
- Gianluigi Lerza, L'architettura di Martino Longhi il Vecchio, Bonsignori, 2002, p. 171, ISBN 978-88-7597-312-4. URL consultato il 22 ottobre 2022.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Villa Mondragone
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito Web Ufficiale, su villamondragone.it.
- Descrizione della Villa, su hurricane.it.
- Parco dei Castelli Romani, su parcocastelliromani.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 159957122 · LCCN (EN) n82267838 · GND (DE) 4709922-7 · J9U (EN, HE) 987007394515105171 |
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