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Scienza

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Gruppo di matematici e astronomi nella Scuola di Atene di Raffaello.

Citazioni sulla scienza.

Citazioni

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  • Affermazione e negazione esistono sempre e dovunque, non solo in rapporto a ogni individuo, ma per l'umanità nel suo insieme. Se mezza umanità afferma una cosa, l'altra metà la nega. Per esempio, ci sono due correnti contrarie, la scienza e la religione. Ciò che la scienza afferma, la religione nega, e viceversa. È una legge meccanica, e non può essere altrimenti. Essa opera ovunque a ogni livello, nel mondo, nelle città, nella famiglia, nella vita interiore dell'individuo umano. Un centro dell'uomo afferma, un altro nega. Noi siamo sempre divisi tra i due. Questa è una legge oggettiva, e tutti noi ne siamo schiavi; per esempio, io devo essere schiavo o della scienza, o della religione. In entrambi i casi, l'uomo è schiavo di questa legge oggettiva. È impossibile liberarsene. È libero soltanto colui che sta nel mezzo: chi ne è capace, sfugge a questa legge di schiavitù. (Georges Ivanovič Gurdjieff)
  • Ahimè la nostra scienza, se fosse tutta fredda e destinata solo a mantenere i minuti piaceri del corpo, a che cosa servirebbe? Sarebbe un'ancella del materialismo e dell'egoismo! E perciò per metterla al riparo di simile accusa, noi medici, in momenti supremi, ricordiamoci di avere di fronte a noi, oltre che un corpo, un'anima, creatura di Dio. (Giuseppe Moscati)
  • Amare la Scienza per se stessa è distintivo di nobiltà; servirla bene è una gioia e un dovere. (Pierre Devaux)
  • Anche la scienza, a differenza della filosofia, cerca la verità ultima, non maneggiando idee, concetti, parole, ma usando numeri, formule, equazioni, potenze. La scommessa della scienza è di scoprire la chiave capace di aprire tutte le porte, fino all'ultima che custodisce il numero d'oro, la formula finale, la legge che chiarisce e svela l'ultima incognita. Ecco perché la Chiesa non si sente insidiata dalla scienza: perseguono infatti lo stesso obiettivo. (Eugenio Scalfari)
  • Anzi è chiaro che tutto il genere umano, non solo questo o quell'individuo, è tenuto a dedicarsi alle scienze. Infatti Dio creò l'uomo, affinché lo conoscesse, e conoscendolo lo amasse, e amandolo ne godesse; per questa ragione l'uomo è stato creato razionale e dotato di sensi. Invece l'uomo, se è vero che la ragione è fatta per le scienze, qualora non utilizzasse questo dono di Dio secondo il progetto divino, agirebbe contro l'ordine naturale di Dio – come suole notare Crisostomo – quasi non volesse usare i piedi per camminare. (Tommaso Campanella)
  • C'è una fondamentale differenza tra la religione, che è basata sull'autorità, e la scienza, che è basata su osservazione e ragionamento. E la scienza vincerà perché funziona. (Stephen Hawking)
  • Che cos'è la scienza? Con questa parola di solito s'intendono tre cose diverse, o un misto delle tre. Non credo ci sia bisogno di essere precisi: essere troppo precisi non è sempre una buona idea. «Scienza» a volte significa un metodo speciale di scoprire le cose; a volte significa l'insieme delle conoscenze che si originano dalle cose scoperte, ma può anche significare tutte le cose nuove che si possono fare usando la conoscenza acquisita, o il fare effettivamente queste cose. (Richard Feynman)
  • Celeste dono, ammirabile produzione è la scienza. Veneranda, sacra cosa ella è, sia che si riguardi in ordine al Donatore Supremo, sia che in rapporto alla creata intelligenza cooperante si contempli: perciocchè nel primo aspetto è una libera procedenza del primo Amore; sotto l'altro è libero parto di una immagine di Dio, la quale scrutando la grandezza delle opere del suo Sommo Fattore, mercè del lume di quella gloria, che penetra per l'universo, e con misura diversa nelle sue parti risplende, ne imita la sapientissima creazione. (Giovanni Antonelli)
  • Come ci sono due modi di conoscere la Cina, visitarla con una guida affidabile o addentrandovi nella lingua e nelle usanze, ci sono due modi di conoscere la scienza: o imparate il suo linguaggio, o vi avvalete di una guida esperta.
    Detto in parole povere: o studiate la materia di cui si parla, o vi fidate di chi l'ha studiata, e quindi ne sa più di voi. Sono due atteggiamenti umani e condivisibili, soprattutto il primo; ma dato il tempo limitato che abbiamo a disposizione su questa terra, e i nostri gusti personali, non sempre praticabile.
    C'è il terzo modo, ovviamente. Andare all'avventura, liberi e spensierati nel paese del pensiero come un adolescente con l'iPod a manetta nelle orecchie, sicuri che le proprie convinzioni diventeranno realtà, basta crederci forte forte, e quel che succede succede.
    Se poi vi fate male, o create un incidente diplomatico, non venite a romperci i coglioni. Visto che non conoscete il posto in cui siete andati a passare le vacanze, e che la cosa potrebbe non riguardare solo voi, potevate anche fidarvi. (Marco Malvaldi)
  • Comprendere bene il significato di un lavoro scientifico richiede una notevole esperienza, e non è alla portata di tutti. Per questo i dibattiti scientifici devono avvenire secondo me tra esperti, e non tra esperti e persone che non lo sono. Io stesso mai potrei dibattere con il mio amico Adriano Aguzzi di neuropatologia: gli chiederei di spiegarmi tante cose, ma non sarei in grado di discutere con lui. Non lo vivo come una limitazione: semplicemente per parlare di qualcosa, in campo scientifico e non solo, bisogna avere studiato. La cosa peraltro è accettata in campo sportivo: non sentirete mai una partita di basket commentata da chi non ne conosce le regole o un telecronista di calcio che non sa cosa sia il fuorigioco; qui invece dovrebbe tenersi una discussione sui batteri con chi non sa cosa sia un clone batterico. Non lo ritengo giusto. La mia frase "la scienza non è democratica" significa infatti che i dati scientifici non sono sottoposti a validazione elettorale: se anche il 99% del mondo votasse dicendo che due più due fa cinque, ancora continuerebbe a fare quattro. Poi ognuno è libero di dimostrare che non è vero; ma fino a quando non l'ha dimostrato, due più due fa quattro anche se molti non sono d'accordo. (Roberto Burioni)
  • Credo nel futuro della scienza, se almeno qualche cometa o il raffreddamento della corteccia terrestre non verrà a guastare l'opera dei secoli. Credo all'entusiasmo delle anime che irrompendo quandocchesia nella vita sociale anticiperanno di qualche millennio il trionfo della scienza, come il matematico calcolatore è prevenuto nelle sue scoperte dalle audaci ipotesi del poeta! (Ippolito Nievo)
  • Dal progresso delle scienze dipende in modo diretto il progresso complessivo del genere umano. Chi frena il primo frena anche il secondo. (Johann Gottlieb Fichte)
  • Dannosa, servile, incerta riesce ogni arte, quando non fondasi nella scienza, come edificio in roccia viva. Appartenendo solo alla scienza di mirare nel fondo, per così dire, stabile e invariato delle cose, da lei soltanto può lo spirito acquistare la certezza; e soltanto lo spirito che sia possessore della certezza, è padrone di sé, cioè libero. (Vito Fornari)
  • Dio ha dato agli uomini la scienza | perché potessero gloriarsi delle sue meraviglie. (Siracide)
  • È comprensibile che gran pane della storiografia della scienza si occupi dei suoi successi, di scoperte fortunate, di brillanti deduzioni o dei grandi, quasi magici balzi in avanti di un Newton o di un Einstein. Io ritengo però che non sia possibile capire veramente i successi della scienza se non si capisce anche quanto essi siano sofferti: quanto sia facile essere fuorviati, quanto sia difficile sapere, in ogni circostanza, qual è la prossima cosa da fare. (Steven Weinberg)
  • È nata così la scienza moderna, figlia dello stupore e della curiosità: queste due molle segrete le assicurano sempre progressi incessanti. (Louis-Victor Pierre Raymond de Broglie)
  • E usare la "scienza" per denigrare e magari anche per eliminare tutte le alternative significa usare una reputazione meritata per incoraggiare un dogmatismo contrario allo spirito di coloro che se la sono guadagnata. (Paul Feyerabend)
  • Esistono soltanto due cose: scienza ed opinione; la prima genera conoscenza, la seconda ignoranza. (Ippocrate)
  • Finché la scienza cerca di rendere più spessa la lastra di ghiaccio su cui, come dire, pattiniamo, tutto va bene. Se cerca di trovare, o pretende di aver trovato, il terreno solido in fondo all'oceano, non va affatto bene. Il nostro compito è quello di rendere più spessa la lastra, estendendo la nostra conoscenza dai livelli superiori a quelli sottostanti, così come il ghiaccio si fa più spesso finché dura il gelo. Non dovremmo mai cercare di far gelare l'oceano dal fondo in su. (Samuel Butler)
  • Guardate! la torreggiante scienza dagli occhi aguzzi, | come da eccelsi picchi domina il mondo moderno, | e promulga una serie di comandi assoluti. (Walt Whitman)
  • Ha posseduto la scienza, ma non l'ha resa gravida. (Stanisław Jerzy Lec)
  • Il massimo trionfo della scienza sembra consistere nella velocità crescente con cui lo stupido può trasferire la sua stupidità da un luogo a un altro. (Nicolás Gómez Dávila)
  • Il mito, come la scienza, sorge dalla sete di vedere, narrare e pensare il mondo con altri occhi, sotto altra luce. Il mito è sintesi, la scienza è analisi. Il mito genera la visione, l'arte e il racconto. La scienza invece induce alla ricerca, la sperimentazione e la scoperta. Ambedue non si accontentano dei fatti apparenti e della loro sequenza, li oltrepassano. (Marcello Veneziani)
  • Il modo scientifico di pensare, di ragionare sulle cose e sui fatti, sta perdendo terreno. Ci sono motivi banali e motivi profondi perché questo avvenga, ma purtroppo i due tipi si mescolano e si accavallano. Per esempio, tra i motivi banali c'è il fatto che lo sviluppo delle tecnologie ha riempito il nostro mondo di agenti invisibili, l'elettrosmog, i gas serra, la radioattività, gli ogm, e via discorrendo. L'invisibilità già mette paura di per sé, figuriamoci se poi qualcuno si mette a pescare nel torbido per usarla per farci "politica": niente come la paura riesce a far proseliti e a creare movimenti di protesta. Tra i motivi profondi c'è un cronico desiderio di irrealtà, irrazionalità, "miracolosità", che spinge molti a coltivare paure di altro tipo (anch'esse sfruttate spesso per realizzare forme di dominio): questa volta le paure sono spontanee e le forme di dominio sono attuate promettendo speranza senza che nulla dimostri il potere di chi la promette. (Carlo Bernardini)
  • In fondo la pratica della scienza non è altro che lanciare uno sguardo al di là delle ideologie, e riuscire infine a ridimensionarle. (Robert Laughlin)
  • Il corso della storia e la natura reale degli uomini, sono il vero tribunale che decide circa i motivi di ogni sistema filosofico, e però circa lo stesso sistema. La scienza, come il santo della leggenda, deve cercare il padrone più forte. (Friedrich Julius Stahl)
  • In assenza di prove fisiche, la scienza non ammette spiriti, anime, angeli, diavoli o corpi di dharma del Buddha. O visitatori provenienti da altri mondi. (Carl Sagan)
  • In un certo senso fare scienza è come andare a caccia dell'assassino, con lo scienziato nei panni dell'investigatore. (Margherita Hack)
  • Insomma, la scienza è umiliata dalla politica, che a sua volta è succube del Vaticano. (Margherita Hack)
  • L'arte è idealista: si crea dal nulla un mondo fantastico. La scienza invece è empirista: cerca di ricreare il mondo com'è, copiando la natura. (Rita Levi-Montalcini)
  • L'aspetto più triste della vita in questo momento è che la scienza raccoglie conoscenza più velocemente di quanto la società raccolga saggezza. (Isaac Asimov)
  • L'investigazione razionale, vale a dire scientifica, dell'universo rivela le sue meraviglie come nessuna introspezione o rivelazione potrebbe fare. Noi stessi siamo davvero tali da suscitare timore e meraviglia e altrettanto lo è un'allodola, un ranuncolo e persino un granello di sabbia. Nessun poeta e nessun profeta ha mai contemplato prodigi così profondi come quelli che si rivelano allo scienziato. Pochi possono essere così ottusi da non reagire alla conoscenza materiale di questo nostro mondo con un senso di timore reverenziale che merita di essere definito religioso. (George Gaylord Simpson)
  • L'onnipotenza dell'uomo non trova più posto nella visione scientifica del mondo, giacché egli ammette la propria piccolezza, è rassegnato alla morte ed è sottomesso a tutte le necessità della natura. Tuttavia una parte dell'originaria credenza nella propria onnipotenza sopravvive con la fiducia nella potenza dell'intelletto umano, che impugna le leggi della realtà. (Sigmund Freud)
  • L'unità di tutte le scienze è trovata nella geografia. Il significato della geografia è che essa presenta la terra come la sede duratura delle occupazioni dell'uomo. (John Dewey)
  • La cosa grandiosa della scienza è che non importa affatto con quanti scienziati sei in disaccordo. Alla fine vince l'idea giusta. La scienza non è democratica, non ha a che vedere col consenso, con la popolarità. (Neil Turok)
  • La differenza tra la scienza e le altre discipline confuse è che la scienza richiede il ragionamento, mente le altre discipline richiedono soltanto l'erudizione. (Robert Anson Heinlein)
  • La natura, così come oggi siamo in grado di capirla, si comporta in modo tale che risulta fondamentalmente impossibile prevedere esattamente cosa succederà in un dato esperimento. È una cosa orribile. Infatti i filosofi avevano stabilito come uno dei requisiti fondamentali della scienza che nelle stesse condizioni debba verificarsi la stessa cosa. Questo è semplicemente falso: non si tratta di una condizione fondamentale della scienza. Il fatto è che non succede la stessa cosa, e possiamo trovare solo una media dei risultati, con metodi statistici. Ciò nonostante, la scienza non è completamente crollata. Tra l'altro, i filosofi dicono un sacco di cose su cosa sia assolutamente necessario per la scienza, ed è sempre (per quello che si può vedere) piuttosto ingenuo, e probabilmente sbagliato. (Richard Feynman)
  • [La] nobile e vera scienza, | [...] non ha mai dimostrato verso la superstizione | tanta intolleranza quanto quest'ultima | ne ha nutrita verso di lei. (Frigyes Karinthy)
  • La nostra bella scienza – è inutile dissimularlo – non è riuscita ancora a fondersi intimamente con la nostra cultura e a diventarne un elemento essenziale. La scienza si studia più o meno largamente in tutte le scuole, ma la nostra cultura rimane ostinatamente filosofico-letteraria. Il fatto è dovuto, tra l'altro, allo stesso progresso scientifico che rende la scienza inaccessibile o quasi ai non iniziati e anche, purtroppo, all'isolamento in cui si compiacciono, in generale, di chiudersi gli scienziati; alla mancanza, nel campo della storia della scienza, di un critico geniale paragonabile al De Sanctis e soprattutto alla scarsissima simpatia che hanno per la scienza i nostri principali filosofi, che sono i veri direttori della nostra cultura. (Sebastiano Timpanaro senior)
  • La scienza apre le porte della conoscenza agli uomini e li rende liberi. Non è la scienza a spaventare. Ma un esercito di uomini liberi, dotati di senso critico e capacità di ragionamento – forse – può spaventare qualcuno. Non riusciamo a immaginare nulla che non abbia uno scopo, un disegno, una finalità. Anche il caos privo di senso è un'idea che da sola può fare tanta paura. (Edoardo Boncinelli)
  • La scienza che si diparte dalla giustizia è da chiamarsi inganno, piuttosto che sapienza. (Marco Tullio Cicerone)
  • La scienza ci dice ciò che possiamo sapere, ma ciò che possiamo sapere è poco, e se dimentichiamo quanto non possiamo sapere diventiamo insensibili a molte cose di grandissima importanza. (Bertrand Russell)
  • La scienza, come la poesia, si sa che sta ad un passo dalla follia. (Leonardo Sciascia)
  • La scienza conferma le nostre immaginazioni errate. (Stanisław Jerzy Lec)
  • La scienza, così esaltata nel mondo sovietico, non ha mai conosciuto una persecuzione così feroce come quella vissuta proprio in quel paese, nel paradiso del comunismo statolatrico e scientista. È assai strano che questa verità storica sia così occultata dalla Hack e da tutti coloro che, come Odifreddi, Dawkins, Veronesi, Flamigni ecc., si ergono a paladini della scienza, dimostrando nello stesso tempo grande simpatia per il comunismo e le sue "libertà". (Francesco Agnoli)
  • La scienza coabitava fruttuosamente coi saperi magici ed esoterici, con le invenzioni fantastiche e prodigiose, con le affatturazioni «miracolose» e i «prestigi» anche in persone che, abilissime nelle arti meccaniche «dove interviene», precisava Tomaso Garzoni, «lima e martello» (orologiai, ingegneri militari, esperti di idraulica, maestri delle arti del fuoco...), avrebbero dovuto essere meno sensibili ai richiami dell'occulto. Il fascino dell'arcano, delle «secrete e maravigliose cose» contagiava tutti. (Piero Camporesi)
  • La scienza, dicevo, è fra noi e ci accompagna nel nostro vivere quotidiano. (Giorgio Tecce)
  • La scienza è fatta al 99% di cose noiose. (Steins;Gate)
  • La scienza e il comunismo sono inseparabili. (slogan comunista)
  • La scienza è il pensiero nei fatti; il metodo scientifico è la speculazione nell'osservazione: la scienza non è nel teloscopio, nei lambicchi, nelle ampolle, e nei fatti positivi, come oggi li chiamano, ma nel pensiero che nel fatto sa scoprire una legge, nel contingente sa vedere l'assoluto e l'eterno. (Luigi Settembrini)
  • La scienza è l'arte di fare previsioni. Tutto il sapere scientifico nasce da regole trovate a partire da osservazioni sperimentali, da situazioni note e misurate. Se corretta, la regola ci dirà quello che succederà in situazioni analoghe mai sperimentate prima.
    A patto che la regola sia corretta. E che l'analogia regga. (Marco Malvaldi)
  • La scienza è l'esperienza, e l'esperienza è un manto che si trama a fila di secoli; e più il manto si distende e più la scienza è completa e sicura. (Carlo Bini)
  • La scienza è la forza dell'uomo. (Neon Genesis Evangelion)
  • La scienza e la tecnica, preziose risorse dell'uomo quando si pongono al suo servizio e ne promuovono lo sviluppo integrale a beneficio di tutti, non possono da sole indicare il senso dell'esistenza e del progresso umano. (Donum vitae)
  • La Scienza è poesia, armonia del mondo, iniziazione alla grandezza; ma questa grandezza è riservata a pochi eletti, a quelli che possiedono fede, entusiasmo e perseveranza. (Pierre Devaux)
  • La scienza è un'impresa di uomini e la gente potrà accedere ai suoi resoconti dettagliati e valutarne la portata solo se c'è qualcuno che ne può discutere liberamente. (Halton Arp)
  • La scienza è un'impresa essenzialmente anarchica: l'anarchismo teorico e umanitario è più aperto a incoraggiare il progresso che non le sue alternative fondate sulla legge e sull'ordine. (Paul Feyerabend)
  • La scienza è un metodo di co­noscenza, ma non è l'unico. (Francisco J. Ayala)
  • La scienza è un sacerdozio, ed ha, come la religione, i suoi martiri e le sue battaglie. (Giuseppe Lipparini)
  • La scienza è una ricchezza immateriale che si diffonde senza dissiparsi e di cui possiamo essere prodighi senza timore di impoverirci. (Mariano José Pereira da Fonseca)
  • La scienza ha fallito nel nostro mondo, | la scienza ha fallito con la nostra Madre Terra (System of a Down)
  • La scienza in quanto tale, insomma, non è in alcun modo garanzia di saggezza e di umanità. (Ernesto Galli della Loggia)
  • La scienza infatti è un processo discorsivo, e tale processo implica una molteplicità. Essa dunque si allontana dall'uno per cadere nel numero e nella molteplicità. (Plotino)
  • La Scienza, la Materia e la Storia sono le tre principali "novità" (anche se non certo le sole) che la modernità non eredita dal patrimonio della filosofia greca, ma che trova costituite nel suo stesso orizzonte temporale, storico e sociale. (Costanzo Preve)
  • La scienza modifica sempre le idee (della stessa scienza o della cultura), mentre la tecnica ha su di esse scarso rilievo e per lo più solo indirettamente attraverso il sovvertimento dei processi di esistenza ordinari. (Vittorino Andreoli)
  • La scienza nelle sue stupefacenti conquiste, il pensiero nelle sue vie che sembrano infinite, non hanno fatto che limitare, porre confini e barriere alla ricerca di una realtà che non esiste, giacché tutto è reale e tutto è irreale. (Aldo Palazzeschi)
  • La scienza non è esatta, come si dice volgarmente, ma ha un certo grado di incertezza, piccolo o grande che sia, ma l'autorevolezza, l'affidabilità della scienza non si basa sul fatto che abbiamo eliminato l'incertezza ma sul fatto che la scienza, e soprattutto la fisica, è stata in grado di definire, di misurare, quindi anche di gestire proprio l'incertezza dei risultati delle scoperte. (Lucia Votano)
  • La scienza non è mai ferma: essa è come un panorama che si dissolve impercettibilmente e si trasforma sotto i nostri occhi. Non è possibile in un momento qualsiasi coglierla in tutti i suoi particolari senza trovarsi immediatamente superati. (Isaac Asimov)
  • La scienza non è tutta la conoscenza, bensì solamente l'insieme e, al limite, il sistema delle costanti o invarianti verificate nelle nostre esperienze. (Francesco Orestano)
  • La scienza non è un'illusione. Sarebbe invece un'illusione credere di poter ottenere da altre fonti ciò che essa non è in grado di darci. (Sigmund Freud)
  • La scienza non ha fatto progressi che dopo aver eliminato Dio. (Pierre-Joseph Proudhon)
  • La scienza non sostenuta dal senno è raddoppiata follia. (Baltasar Gracián)
  • La scienza non va abbastanza svelta per noi! (Arthur Rimbaud)
  • La scienza si basa sulla condivisione. (Numb3rs)
  • La scienza si ha quando si supera il dato immediato, l'apparenza; si ha con un salto dialettico. (Luciano Gruppi)
  • La scienza stessa ha biso­gno, spingendosi in ipotesi non verificabili direttamente, di 'atti di fede'. (Roberto Giovanni Timossi)
  • La scienza sostituisce i pregiudizi personali con prove verificabili pubblicamente. (Richard Dawkins)
  • – La scienza viene sempre usata per la guerra.
    – No, è come con le armi: la scienza è solo uno strumento. Dipende da chi la controlla. (Metal Gear Rising: Revengeance)
  • La [vera] Scienza nasce nell'Immanente, ma porta l'uomo verso il Trascendente. (Papa Giovanni Paolo II)
  • Le scienze deono adoperarsi in grazia di se medesime, né altra grazia o altro giovamento o altro piacere o altra gloria è necessario che si ricerchi. (Torquato Tasso)
  • Le scienze nutrono i giovani e sono la consolazione dei vecchi. La scienza ci abbrevia la vita, che è già breve di suo. (Michail Afanas'evič Bulgakov)
  • Le scienze sono monumenti dedicati al bene pubblico; ogni cittadino deve loro un tributo proporzionale al proprio talento. (Charles Augustin de Coulomb)
  • Lo scopo della scienza non è la credenza, ma l'investigazione. (Camille Flammarion)
  • Ma, si dirà, la scienza è fede? Sì. Per avere potenza sul mondo, la scienza ha rinunciato da tempo ad essere "verità", nel senso attribuito a questa parola dalla tradizione filosofica. La scienza è divenuta sapere ipotetico. Sa di non essere sapere assoluto ("verità", appunto) – e in questo senso non è fede ma dubbio –, tuttavia per aver potenza sul mondo deve aver fede nella propria capacità di trasformarlo; ed è all'interno di questa fede che essa elabora, risolve o conferma i propri dubbi. (Emanuele Severino)
  • Mentre la scienza progredisce a velocità esponenziale, tanto la scienza di base quanto le sue ricadute pratiche, il divario tra i suoi protagonisti, o almeno i dilettanti coltivati, e la massa di chi non ha la più pallida idea delle sue poste in gioco aumenta più rapidamente rispetto a quello dei redditi. Il divario tra i paesi che si impegnano nella ricerca scientifica e quelli che ne sono alieni, nonché, all'interno di ognuno di essi, tra l'élite scientifica e i più carenti nel campo della conoscenza, aumenta più velocemente di quello delle ricchezze. (Marc Augé)
  • Nata con un atto di fede nel creato, la scienza non ha mai tradito suo padre. Essa ha scoperto – nell'immanente – nuove leggi, nuovi fenomeni, inaspettate regolarità, senza però mai scalfire, anche in minima parte, il trascendente. (Antonino Zichichi)
  • Nella scienza nulla vi è di certo: né le asserzioni generali né le asserzioni di osservazione. (Dario Antiseri)
  • Nella scienza si viene giudicati per la propria creatività e per i propri contributi, indipendentemente dall'età, dalle convinzioni religiose, dal sesso o dall'origine etnica. La ricerca scientifica insegna a pensare senza pregiudizi, a confrontarsi sulla base del ragionamento, a rispettare e ad accettare le evidenze della realtà. [...] Sebbene non guarisca le debolezze e le cattiverie umane, la scienza ha una naturale tendenza a sviluppare certi principi nelle menti delle donne e degli uomini che la praticano, portandoli a coltivare determinati valori: è una fortunata coincidenza che questi principi e questi valori siano proprio quelli che rendono una società più tollerante, più onesta e più giusta. (Gian Francesco Giudice)
  • Nelle scienze naturali sembra non esservi posto alcuno per opposizioni come giusto/sbagliato, sensato/insensato, bellezza/bruttezza, buono/cattivo, amore/odio, e così via. Il successo della scienza contemporanea sembra aver detronizzato gli dei senza lasciare alcun fondamento su cui possano poggiare valori irreprensibili. (Terrence William Deacon)
  • Non è con la fiducia che la scienza fa strada, ma con la curiosità. (Ultimatum alla Terra)
  • Non ignoriamo, che la scienza in molte e gravi questioni non è ancor giunta a tradurre in una teorica razionale l'impulso e la voce immediata della coscienza; ma l'ignoranza di una causa non c'indurrà mai a disconoscere l'evidenza d'un fatto; e noi abbiamo tanta fede nella rettitudine e nella sapienza della natura, che non esiteremo punto a subordinare le rigide esigenze della dialettica alle nobili inspirazioni dell'anima. (Cristoforo Bonavino)
  • Non immaginavo che la scienza... che la mia stessa ricerca... potessero causare tanta sofferenza. Non che noi scienza-dipendenti siamo dei satanisti o robe simili, per carità. Ma... Anche con le migliori intenzioni... finiamo per essere usati dagli altri a scopi malefici. (Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots)
  • Non si conosce a fondo una scienza finché non se ne conosce la storia. (Auguste Comte)
  • Non si può imparare una scienza finché non si sa di che cosa si tratta. (Aldous Huxley)
  • Non si tratta di abbandonare la scienza, la quale nel suo tortuoso cammino ha pur mostrato di essere ricerca docile alla verità, e dalla quale proprio oggi ci vengono le meno incerte indicazioni di speranza anche teoretica. Si tratta piuttosto di accompagnarle una ricerca filosofica che, in costante sforzo di attenzione, recuperi le necessarie armonie (con la natura e con gli altri) nelle regioni più proprie dell'umano: fantasia, sentimenti, esperienza storica, intelligenza. Questa collaborazione tra scienza e filosofia è indispensabile. Come l'opera manipolatrice e distruttiva della scienza non sarebbe giunta tanto lontano senza l'avallo e la spinta dell'idea filosofica dell'homo faber, così l'attuale riconversione della scienza a un'attività conoscitiva e conservativa non può dare tutti i suoi frutti se la filosofia non riproporrà l'idea perenne dell'homo sapiens, che illumina di sapienza anche il suo fare.
    Oggi molti scienziati mostrano di aver inteso la lezione di questa sapienza che conosce il limite e la misura. Hanno compreso che, quand'anche si abbia di mira soltanto il fare e il produrre, non è più possibile continuare a provocare la natura. Ma occorre esplorarla riconoscendone la realtà, davvero inesauribile sul piano della conoscenza, e fors'anche sul piano di una utilizzazione sapientemente rispettosa; ma esauribile (e quanto rapidamente!) sul piano della manipolazione [1] che obbedisce alla misura egocentrica dell'uomo. (Sergio Cotta)
  • Obiezione contro la scienza: questo mondo non merita di essere conosciuto. (Emil Cioran)
  • Ogni scienza sarebbe superflua se l'essenza delle cose e la loro forma fenomenica direttamente coincidessero. (Karl Marx)
  • Paul Feyerabend ha descritto la scienza come un luogo d'anarchia fondato non sul metodo logico-razionale ma sui protocolli, i mezzi del mestiere. La scienza è, dunque, una disciplina «relativa», in grado di affermare la verità solo in relazione a dati posti convenzionalmente a confronto: una verità-errore. (Vittorino Andreoli)
  • Per me la scienza è fatalmente portatrice di valori. Pensando al discorso sul metodo mi viene in mente Galileo e le sue ragioni metodologiche. Non credo che la sua scienza fosse innocua, neutrale, innocente. Per la semplice ragione che le sue ricerche misero in crisi una prospettiva ideologica forte: quella fino ad allora sostenuta dalla Chiesa e dall'autorità scientifica appoggiata dal cardinal Bellarmino. È impossibile separare la scienza dal suo contesto storico sociale concreto. L'immagine dello scienziato chiuso in laboratorio che fa la grande scoperta è un po' comica. A promuovere la scienza sono innanzitutto i gruppi interessati a usarne le ricadute: l'università, l'industria sempre più immateriale, i grandi centri medici e farmacologici, l'esercito. La portata ideologica della scienza lievita dentro questi interessi. (Edoardo Sanguineti)
  • Più la scienza allarga i confini dell'universo, più gli abitanti della Terra sentono il richiamo della religione. (Riccardo Pazzaglia)
  • Poco importa se i metafisici e i letterati si bisticciano; ma non va senza danno del genere umano il discordare e il traviare de' pubblicisti. E già si disse che il fine criterio degli uomini illuminati coglie il certo e il sodo della scienza, ma non la crea e non l'ordina. (Terenzio Mamiani)
  • Proprio perché fenomeno essenzialmente collettivo, la scienza ha potuto progredire con continuità nel corso dei quattro secoli che ci separano dalla nascita di Galileo; e – fatto estremamente significativo – i suoi progressi sono stati resi possibili non già dall'accettazione unanime delle teorie di volta in volta elaborate, ma dalle critiche cui tali teorie venivano costantemente sottoposte, dalle obiezioni che sorgevano all'interno di esse in virtù del loro stesso coerente sviluppo. (Ludovico Geymonat)
  • Qualcuno vorrà ch'io conti, tra le disposizioni singolarmente creatrici di umanità, la conquista scientifica. Ma questa, con le sue maraviglie, supera l'animalità solamente come ampiezza di svolgimento. La scienza è la capacità di esplorare il mondo fisico, e riconoscere le regole secondo cui esso si comporta e si regge, e sfruttarle per il benessere quotidiano degli uomini. Ora, così i rudimenti della conoscenza dell'esterno fisico, quanto l'uso di qualche sua legge a proprio vantaggio, son pur noti dalla bestia: le rondini mostrano di possedere nozioni di geografia e di meteorologia: si videro cani gettare in un fiume un pezzo di legno per valutarne l'intensità di corrente prima di avventurarsi. Penso pure che la scienza, per la sua stessa natura, non può servire alla vera vera conoscenza se non per diffonderla; la sua funzione rispetto a essa è puramente strumentale. Dite «la matematica»? Ma la matematica solo strumentalmente serve le scienze fisiche: idealmente essa va forse allineata con la filosofia. (Massimo Bontempelli)
  • Quel che dice la scienza, è la natura o l'universo che glielo detta; non può essere un'altra voce, no, non può essere altro; e la cosa non è rassicurante. Noi siamo oggi fin troppo portati a non ascoltar che la scienza, in questioni che escono dal suo dominio. (Maurice Maeterlinck)
  • Questa è l'essenza della scienza: fai una domanda impertinente e sei sulla via della risposta pertinente. (Jacob Bronowski)
  • Questa è la prima legge della scienza: niente è scontato. (Deep Core 2000)
  • Sai, mi illudevo di poter usare la scienza per aiutare l'umanità... Ma [...] usare la scienza per aiutare l'umanità... funziona solamente nei film... (Metal Gear Solid)
  • Scienza e fede non sono in contrasto, sono espressioni delle due componenti di cui siamo fatti: il trascendente e l'immanente. (Antonino Zichichi)
  • Scienza e musica sono i due estremi opposti, i due poli dell'idealità intellettuale e artistica del secolo. Mentre quella rappresenta oggi agli occhi de' più il sapere per eccellenza, questa è certo, per eccellenza, l'arte dei nostri tempi. (Giacomo Barzellotti)
  • Se c'è amore per l'uomo, ci sarà anche amore per la scienza. (Ippocrate)
  • Se il pensiero taglia i legami col basso, perde le radici. Il pensiero funzionale della scienza è per esempio un pensiero privo di radici – gli manca il rapporto col motivo primo – la religio. (Malattia e destino)
  • Se la Chiesa è stata, a volte, contro la scienza, la causa risiede nella cattiva lettura che ha fatto della Bibbia. (Jean Guitton)
  • Se mai sorgesse tra la scienza e la moralità una vera opposizione, e la scienza si volgesse in nome del vero a combattere quel principio per il quale solo il vero può esigere da noi un illimitato rispetto, allora dite pure con sicurezza che quella scienza è prossima alla sua rovina. (Carlo Cantoni)
  • Secondo Richet, la scienza che già conosciamo si può paragonare a una sfera, quella futura è rappresentata dallo spazio che circonda la sfera, cioè dall'infinito; sicché più la scienza cresce più aumentano le scoperte da farsi immediatamente, restando però sempre trascurabili in confronto di quelle che restano da fare. (Sebastiano Timpanaro senior)
  • Sì, non c'è niente di male nella scienza. Sai, io tra l'aria condizionata e il papa, scelgo l'aria condizionata. (Harry a pezzi)
  • Si va dicendo che la Scienza ha distrutto la fede nei miracoli e che dal canto suo la Religione ha ceduto sempre a quella, cercando con dei sofismi un accordo del tutto impossibile.
    Ma la fede cristiana ha invece una potente alleata nella Scienza quando, obliando le proprie manifestazioni materiali, cioè i miracoli, s'inchina riverente soprattutto ai sublimi principi di fratellanza, di carità e di giustizia banditi per primo da Cristo; principi che ne sono i veri miracoli, principi che ne costituiscono la vera divinità. E sarà sempre gloria somma della Scienza di esser giunta alle stesse affermazioni, espresse implicitamente, se non esplicitamente, dal genio di uomini quali Leonardo da Vinci, Galileo, Newton, Volta e tanti altri. (Gustavo Uzielli)
  • Sono fra coloro che pensano che la scienza abbia una grande bellezza. Uno studioso nel suo laboratorio non è solo un tecnico, è anche un bambino messo di fronte a fenomeni naturali che lo impressionano come una fiaba. (Marie Curie)
  • Sulla soglia della scienza, come sulla porta dell'inferno, si deve porre questo ammonimento:
    Qui si convien lasciare ogni sospetto
    Ogni viltà convien che qui sia morta. (Karl Marx)
  • Una delle nostre bandiere è la Scienza senza segreti e senza frontiere. (Antonino Zichichi)
  • Uno dei doni più grandi che la scienza ha fatto al mondo è la continua eliminazione del soprannaturale. (James Dewey Watson)
  • Vi sono due grandi classi di scienze: quelle che, come la fisica, la chimica, la meccanica, possono avere ricorso all'esperienza, e quelle che, come la meteorologia, l'astronomia, l'economia politica, non possono, o difficilmente possono, avere ricorso all'esperienza, e che si debbono contentare dell'osservazione. (Vilfredo Pareto)
  • Vivere è di tutti, viver bene di pochi; viver con scienza e conoscenza di pochissimi. (Paolo Mantegazza)
  • Vivere è imparare. La scienza si evolve in maniera darwiniana: attraverso tentativi ed errori. (Dario Antiseri)
  • Voglio sapere molte cose, e dunque ho rispetto per la scienza. Ma non ne sarò mai schiavo, così come in altri tempi non sarei stato schiavo della teologia. (Elias Canetti)
  • La scienza è un po' come lo sport: non può negare certi risultati, a condizione, ovviamente, che siano controllati da giudici indipendenti.
  • La scienza ha questo di bello: che unisce le generazioni, perché le regole non cambiano, come le mode, da una generazione all'altra, ed è un percorso di conoscenza lungo il quale tutti possono inoltrarsi, a condizione, naturalmente, che il racconto sia fatto in modo chiaro e comprensibile.
  • La scienza non è democratica. Non è come in Parlamento, dove ogni voto conta e ogni voce ha diritto di cittadinanza: la velocità della luce non la si stabilisce a maggioranza, per alzata di mano.
  • Il frutto dell'albero della conoscenza. Ecco, lo azzanna subito. Sarà dannato in eterno, ma non può fare a meno di azzannarlo, sciagurato ghiottone!
  • Il misfatto di Galileo può esser considerato il «peccato originale» delle scienze naturali moderne. Della moderna astronomia, che interessava profondamente una classe nuova, la borghesia, perché appoggiava le correnti sociali rivoluzionarie dell'epoca, egli fece una scienza specialistica strettamente limitata, la quale naturalmente proprio grazie alla sua «purezza», ossia alla sua indifferenza per il sistema di produzione, poté svilupparsi relativamente indisturbata. La bomba atomica, come fenomeno tecnico non meno che sociale, è il classico prodotto terminale delle sue conquiste scientifiche e del suo fallimento sociale.
  • Non credo che la scienza possa proporsi altro scopo che quello di alleviare la fatica dell'esistenza umana. Se gli uomini di scienza non reagiscono all'intimidazione dei potenti egoisti e si limitano ad accumulare sapere per sapere, la scienza può rimanere fiaccata per sempre, ed ogni nuova macchina non sarà che fonte di nuovi triboli per l'uomo. E quando, coll'andar del tempo, avrete scoperto tutto lo scopribile, il vostro progresso non sarà che un progressivo allontanamento dall'umanità.
  • Una delle principali cause della miseria delle scienze sta, molto spesso, nella loro presunzione di essere ricche. Scopo della scienza non è tanto quello di aprire la porta all'infinito sapere, quanto quello di porre una barriera all'infinita ignoranza. (Bertolt Brecht)
  • La scienza è la somma totale di una grande moltitudine di misteri. È un argomento senza fine tra una grande moltitudine di voci. Assomiglia a Wikipedia molto più di quanto non assomigli all'Enciclopedia Britannica.
  • La scienza non è un corpo dottrinale monolitico ma una cultura che cresce ed evolve costantemente. La scienza attuale è derivata dalla matrice di quella classica del secolo XIX, proprio come la pittura di Pablo Picasso e di Jackson Pollock è derivata dalle matrici dell'arte del secolo XIX. La scienza ha tendenze in competizione proprio come la pittura e la poesia.
  • Non esiste una visione scientifica unica come non esiste una visione poetica unica. La scienza è un mosaico di visioni parziali e conflittuali. In tutte queste visioni c'è però un elemento comune: la ribellione contro le restrizioni imposte dalla cultura localmente dominante, occidentale o orientale che sia. La visione della scienza non è specificamente occidentale: non è più occidentale di quanto possa essere araba o indiana o giapponese o cinese.
  • L'intera scienza non è che un affinamento del pensiero quotidiano.
  • La scienza è una cosa meravigliosa quando non serve a guadagnarsi il pane quotidiano. È meglio guadagnarsi da vivere con un lavoro che si ha la certezza di poter fare. Solo quando non bisogna rendere conto delle nostre attività a nessuno, si può provare vero piacere e soddisfazione nella ricerca scientifica.
  • La scienza può solo accertare ciò che è, ma non ciò che dovrebbe essere, e fuori dal suo ambito tutti i tipi di giudizi di valore restano necessari.
  • La scienza, tuttavia, non può creare fini e ancora meno inculcarli negli esseri umani; la scienza, al massimo, può fornire i mezzi con cui perseguire eventuali fini. Ma i fini in sé sono concepiti da personalità dotate di alti ideali etici.
  • Quale varietà di stili nel tempio della scienza! E come diversi sono gli uomini che lo frequentano e diverse le forze morali che ve li hanno condotti! Più di uno si dedica alla scienza con la gioia di rendersi conto delle proprie superiori facoltà intellettuali: per lui la scienza è lo sport preferito che gli permette di vivere una vita intensa e di appagare le sue ambizioni. Ve ne sono anche molti i quali, unicamente allo scopo utilitario, vogliono portare la loro offerta alla effervescenza del cervello. Basterebbe che un angelo divino cacciasse dal tempio gli uomini di queste categorie e l'edificio rimarrebbe vuoto in modo inquietante, se non vi restassero alcuni uomini del presente e del passato: di questo numero fa parte il nostro Plank ed è questa la ragione per cui lo amiamo.
  • Sono due i modi in cui la scienza influenza le faccende umane. Il primo è a tutti familiare: quello diretto. Ma in maniera ancora più estesa, quella indiretta, la scienza fornisce aiuti che hanno trasformato completamente l'esistenza umana. Questo secondo modo è di natura educativa: agisce sulla mente. Benché possa apparire meno ovvio al nostro esame superficiale, non meno incisivo del primo.
  • Sta a imperituro credito della scienza l'aver permesso, agendo sulla mente umana, di superare l'insicurezza dell'uomo davanti a se stesso e davanti alla natura.
  • Così funziona la scienza: si evolve nel tempo, sulla base dei dati disponibili. Non si può sostenere un'affermazione se non vi sono concrete evidenze per farlo. Se poi col tempo queste evidenze emergono, è perfettamente legittimo e doveroso cambiare posizione.
  • La scienza moderna ha fornito gli strumenti cognitivi, culturali e morali indispensabili alla nascita della democrazia.
  • L'identificazione della scienza con il potere [...] denota un notevole livello di confusione e approssimazione su cosa sia realmente la scienza. [...] La scienza, per sua natura, è quanto di più lontano possa esistere dal potere e sarebbe opportuno che ci si sforzasse affinché questa consapevolezza diventasse patrimonio di tutti. La scienza moderna nasce proprio storicamente dal rifiuto di ogni principio di autorità e tale rifiuto caratterizza costantemente l'attività scientifica. Qualsiasi affermazione viene valutata per quello che è, indipendentemente da chi l'ha pronunciata. Nella comunità scientifica è normale che anche un giovane ricercatore possa contraddire le affermazioni di un autorevole premio Nobel, purché abbia valide argomentazioni per farlo. Il metodo scientifico consiste innanzi tutto nel prendere atto dei fatti, umilmente e senza alcun pregiudizio ideologico. E anche se i fatti possono contrastare con convinzioni diffuse e radicate o con le nostre idee pregresse, sono queste ultime a dover essere messe in discussione, non i fatti. Se questo atteggiamento venisse applicato in tutti gli ambiti umani, sicuramente le cose migliorerebbero. Naturalmente però anche gli scienziati sono esseri umani e con una certa frequenza possono cadere vittima di errori, barare, esercitare pressioni grazie alla loro posizione accademica, ecc. Però giustamente qualcuno ha detto che "la scienza funziona, nonostante gli scienziati". La comunità scientifica si è infatti dotata di meccanismi auto-correttivi e di controllo che consentono, in tempi più o meno lunghi, di riparare gli errori, di scoprire le eventuali frodi, di correggere devianze, ecc. La scienza nasce proprio dalla necessità di superare l'inevitabile fallibilità dei singoli ricercatori, con l'obiettivo di raggiungere un accordo intersoggettivo.
  • Nella scienza non vi è mai niente di definitivo e le sue affermazioni sono inevitabilmente sempre provvisorie. Ma si basano sulla valutazione razionale dei migliori dati disponibili al momento. Sono affermazioni mutevoli, certo, ma di meglio noi umani non sappiamo fare. Le affermazioni ideologiche sono sicuramente meno mutevoli e apparentemente più confortanti. Ma il fatto stesso che non cambino nel tempo dovrebbe destare una salutare preoccupazione: infatti non cambiano semplicemente perché non tengono conto della realtà.
  • Qualche scienziato afferma, tranchant, che "la scienza non è democratica". Si tratta però di un'affermazione che va chiarita, altrimenti può fornire armi agli oppositori della scienza e consolidare la loro identificazione tra scienza e potere. La scienza non è democratica nel senso che le sue affermazioni non si decidono a maggioranza ([...] la velocità della luce non si stabilisce per alzata di mano). Tuttavia sotto molti altri aspetti la scienza è una delle attività umane maggiormente democratica. Oltre al rifiuto di ogni principio di autorità, la scienza è caratterizzata infatti dalla libera circolazione delle idee, dalla disponibilità al confronto e all'accettazione delle critiche. Queste caratteristiche sono altrettanto fondamentali per una democrazia degna di questo nome. Ogni forma di autoritarismo, di censura e di arroccamento su idee preconcette sono egualmente deleterie sia per la scienza che per la democrazia. La scienza si basa inoltre sulla condivisione del sapere. Questo non è affatto scontato. Sono esistiti in passato (ed esistono tuttora) sistemi di pensiero esoterici, ovvero riservati a pochi (ne è un esempio la magia in cui i cosiddetti "babbani", per usare un termine tratto da Harry Potter, non possono accedere alla conoscenza). Il sapere scientifico è pubblico e accessibile a chiunque: richiede solamente studio e impegno (come del resto qualsiasi altra cosa).
  • Che la scienza grondi di metafore teologiche non c'è alcun dubbio. Bacone, quando nel 1600 ideò il primo abbozzo del metodo scientifico, scrisse che attraverso la scienza e la tecnica l'uomo avrebbe riguadagnato le virtù preternaturali che Adamo aveva perso col peccato originale. E avrebbe concorso alla redenzione riscattando l'umanità dalla fatica del lavoro e dalla sofferenza del dolore, che erano le due pene che Dio aveva inflitto ad Adamo in occasione della cacciata dal paradiso terrestre. A ciò si aggiunga che la visione religiosa del tempo, che prevede il passato come colpa, il presente come redenzione e il futuro come salvezza, viene riproposta dalla scienza in quell'analoga prospettiva dove il passato appare come male, la scienza come redenzione, il progresso come salvezza.
  • In questo senso è possibile dire che sia la scienza, sia l'utopia, sia la rivoluzione sono animate da una visione del tempo e della storia profondamente religiosa, dove alla fine si realizza ciò che all'inizio era stato annunciato.
  • Oggi la ragione ha trovato la sua più alta espressione nella scienza che non confligge con la fede, solo se la fede rinuncia a proporsi come verità. La scienza infatti non ha rapporti con la verità, perché ciò che essa produce sono solo proposizioni "esatte", cioè "ottenute da (ex actu)" premesse che sono state anticipate in via ipotetica. Che poi l'ipotesi sia confermata dall'esperimento dice solo che noi conosciamo la validità operativa di quell'ipotesi, non la natura della cosa indagata con quell'ipotesi, perché, interrogata, la cosa non ha mostrato il suo volto, ma ha semplicemente risposto all'ipotesi anticipata.
  • Fintanto che al mondo ci saranno esseri umani buoni e cattivi, anche la scienza sarà buona e cattiva, perché dopotutto sono gli uomini ad applicarla. Così quando un uomo può attingere ad una forza immensa quasi sempre ne abusa causando rovina.
  • Jean, la scienza è una cosa meravigliosa: rende possibile, l'impossibile però deve assumersi la responsabilità dei crimini commessi da quelli che hanno assaggiato i frutti del sapere.
  • Il seme di tutte le scoperte sta nell'intuizione dell'essere umano e nel bisogno di metterla in pratica. È su questo che si fonda la scienza.
  • La scienza è ricerca della verità. Ma la verità non è verità certa.
  • Tutta la conoscenza prescientifica, sia essa animale o umana, è dogmatica; e con la scoperta del metodo non dogmatico, cioè del metodo critico, comincia la scienza.
  • Una teoria che non può venire confutata da nessun evento concepibile non è scientifica. L'inconfutabilità di una teoria non è (come spesso si ritiene) una virtù, bensì un vizio.
  • Cucinare è un esempio tipico, perché in effetti facciamo degli esperimenti; tuttavia questa non è scienza perché non è necessaria alcuna teoria: per ottenere il giusto «sapore» si procede semplicemente per prove ed errori. Fare scienza, invece, richiede di prendere le distanze dalla propria esperienza personale e cercare di capire fenomeni che non influiscono direttamente sulla propria vita quotidiana, sui propri costrutti personali. Nella vita di ogni giorno non ci serve alcun costrutto sul perché i corpi cadano o perché i bambini somiglino o no ai genitori; ci basta sapere che è così. Il senso comune non fornisce altro che un po' della materia prima necessaria al pensiero scientifico.
  • Le pubblicazioni scientifiche hanno vita breve e dopo qualche anno neppure quelle veramente importanti vengono più citate. Gli scienziati non possono lavorare in isolamento, perché l'impresa scientifica è essenzialmente accumulativa. Paragoniamo tutto questo alle arti: per pittori, romanzieri e poeti l'elemento fondamentale è l'originalità della creazione. L'artista non partecipa a un'impresa comune; il suo lavoro non è assimilato ad un corpo più ampio e la sua essenza è l'individualità. Per contro, per lo scienziato lo scopo è che gli altri accettino le sue idee, è ottenere il consenso.
  • Vorrei insegnare al mondo che la scienza è il miglior modo di capire il mondo, e che per ogni sequenza di osservazioni c'è una sola spiegazione. Inoltre la scienza è oggettiva, e spiega il mondo così come è. Le questioni etiche sorgono solo quando la scienza è applicata alla tecnologia – dalla medicina all'industria.
  • Chi di scienza è amatore, a lungo andare avrà onore.
  • È la miglior scienza quella che fa gli uomini buoni.
  • Fra sepolto tesoro e occulta scienza non c'è gran differenza.
  • La scienza ben vale il denaro che si spende per acquistarla.
  • La scienza è follia, se il senno non la governa.
  • La scienza è nulla rispetto alla virtù.
  • La scienza è un buon bastone nel pellegrinaggio della vita.
  • La scienza è un tesoro che accompagna chi la possiede in ogni dove.
  • La scienza è una fonte di cui nessuno esplora le origini.
  • La scienza ha una seconda vista ed ha occhi brillanti.
  • La scienza nei ricchi è una perla nell'oro.
  • La scienza per alcuni è uno scettro, per altri un berretto a sonagli.
  • La scienza val più della ricchezza: gli averi se ne vanno, la scienza rimane.
  • La scienza viene dallo studio.
  • Le scienze sono l'argento della gente comune, l'oro della nobiltà e la gemma dei principi.
  • Nella scienza non vi sono né vecchi né giovani: chi più sa ha precedenza.

Note

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  1. fabbrileProprio del fabbro e, per estensione, di ogni attività manuale. Manipolazione fabbrile è quindi un utilizzo indiscriminato delle ricchezze naturali.

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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