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Caccia

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Caccia al cervo

Citazioni sulla caccia.

Citazioni

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  • Benché il vasto paese fosse abitato da numerose tribù di indigeni, si può affermare a ragione che al momento della scoperta esso non era che un deserto. Gli indiani lo occupavano, ma non lo possedevano, poiché solo con l'agricoltura l'uomo si appropria del suolo e i primi abitatori dell'America del Nord vivevano dei prodotti della caccia. Già per Locke, a fondare il diritto di proprietà può essere solo il lavoro, di cui risulta incapace un popolo dedito esclusivamente alla caccia. (Domenico Losurdo)
  • Chi va in caccia non ha che da prendere il fucile, anzi meglio la zagaglia e l'arco, e mettersi per il bosco: il successo e l'insuccesso dipendono solo da lui. Prendi e parti, quando il momento è giunto gli aruspici e gli àuguri non hanno luogo, la teoria è futile e si impara per strada, le esperienze degli altri non servono, l'essenziale è misurarsi. Chi vale vince, chi ha occhi o braccia o fiuto deboli ritorna e cambia mestiere. (Primo Levi)
  • Come abbiamo potuto pensare che l'uomo fosse nato cacciatore? Quando erano scesi dagli alberi distinguendosi dalle altre scimmie, la prima cosa che fecero gli esemplari di Homo fu darsela a gambe: erano ottime prede, non certo cacciatori. (Mario Tozzi)
  • Dalla lunga storia dell'evoluzione della nostra razza apprendiamo che l'età della caccia fu la più bassa fra tutte quelle dell'uomo: lo stato puramente bruto.
    La bramosia di sangue della bestia feroce si è gradualmente trasformata in un istinto subcosciente, e migliaia di anni di cultura giacciono tra i nostri antenati selvaggi che si scannavano a vicenda con le asce di pietra per un pezzo di pesce crudo, ed i cacciatori di animali del nostro tempo. (Axel Munthe)
  • Dunque niente errori? Quello spararsi addosso che si faceva, così, senza nemmeno vedersi, non era proibito! Quello faceva parte delle cose che si possono fare senza meritarsi una bella sgridata. Era perfino riconosciuto, incoraggiato senza dubbio da gente seria, come le lotterie, i fidanzamenti, la caccia coi cani! (Louis-Ferdinand Céline)
  • È cosa sciocca, padre, andare a caccia con cani svogliati. (Tito Maccio Plauto)
  • Il cosidetto divertimento della caccia, spogliato dalle sue lusinghiere apparenze, non è altro che la soddisfazione del perfido istinto dell'uomo di spargere sangue e di distruggere. Esclusi i cacciatori di professione che hanno una valida scusa nel bisogno di procurarsi il vitto o quelli che caccian le bestie feroci – feroci beninteso per l'uomo –, tutti gli altri che cacciano per semplice gusto non sono che assassini. Che se si vuol scusare la caccia colle passeggiate, spec. alpine, che la caccia provoca e giovano alla salute, le passeggiate si possono fare egualmente anche senza fucile, e se si vuol scusarle come un mezzo di apprendere a colpire al segno, vi sono bersagli inanimati da tutte le parti, senza abbattere gli innocenti augellini e le timide lepri. (Carlo Dossi)
  • Il fattore principale nel produrre la Rivoluzione, e più tardi la guerra del 1812, fu l'incapacità della madrepatria a comprendere che gli uomini liberi, i quali avanzavano nella conquista del continente, dovevano essere incoraggiati in quest'opera [...]. L'espansione dei duri, avventurosi uomini della frontiera era per gli statisti di Londra causa di ansietà piuttosto che di orgoglio, e il famoso Quebec Act del 1774 fu in parte architettato con lo scopo di mantenere permanentemente ad est degli Allegani le colonie di lingua inglese e conservare la possente e bella vallata dell'Ohio come terreno di caccia per i selvaggi. (Theodore Roosevelt)
  • In certi paesi, è piuttosto comune vedere un prete che va a caccia. Costui potrebbe essere un buon cane da pastore, forse, ma è molto lontano dall'essere un Buon Pastore. (Henry David Thoreau)
  • Il primo raggio di sole riuscì a penetrare il fitto intreccio di rami di pini, lecci secolari e illuminò debolmente la sagoma di un capriolo finemente cesellata sulla culatta di un fucile. L'uomo che lo imbracciava vi batté sopra l'unghia dell'indice per attirare la mia attenzione. "Se il cervo rappresenta la maestosità e il cinghiale la forza" sussurrò, "il capriolo è il simbolo della grazia e della delicatezza... La caccia a palla per eccellenza, la più difficile ed emozionante, perché si tratta dell'animale più diffidente del bosco: l'udito il suo senso più sviluppato, poi l'olfatto, quindi la vista. Se il frastuono di un aereo lo lascia del tutto indifferente, il "crac" di un ramo spezzato lo mette immediatamente in allarme." (Massimo Carlotto)
  • Il ragno si fa bello perché ha preso una mosca; qualcuno perché ha preso una lepre; un altro, una sardella con la rete adatta; un altro, un cinghiale; un altro, un orso; un altro, dei sàrmati. Non si tratta pur sempre d'assassini, se fai attenta indagine su quello che ne muove il pensiero? (Marco Aurelio)
  • Incomincia el Libro De Moamyn Falconario de la scientia de la caccia con falconi et altri uccelli di rapina: acio che solatio se habia: et per comandamente de cesare [Federico II di Svevia, n.d.r.]: Theodoro phylosopho lo tradusse de arabico en latino: et Giouan Marco (Coclea) de Latino in vulgare, — sequeno altre medicine de falconi: experimentate per Maestro Guilielmo falconere del Re Rogiere [1]: huomo molto experto in el arte de li falconi. (Giovan Marco Cinico)
  • L'amore è una caccia in cui il cacciatore deve farsi inseguire dalla selvaggina. (Jean-Baptiste Alphonse Karr)
  • L'esercizio della caccia, disse Buffon, fu in tutti i tempi stimato degno di occupare gli ozii degli eroi, perché offre loro nella pace le immagini della guerra. S'abbiano adunque gli eroi le loro occupazioni in tempo di pace. (Giuseppe Arnaud)
  • La caccia [...] è un fenomeno in chiara flessione: ai giovani non interessa, si sono resi conto che non può essere uno sport e che allevare un fagiano, metterlo in un campo e sparargli è un'idiozia, oltre che una crudeltà. Le leggi sulla caccia sono però ancora intatte, sicuramente arretrate rispetto alla sensibilità più diffusa. Succede perché i politici sovrastimano la forza elettorale dei cacciatori. Li considerano una lobby in grado di muovere molti voti, ma non è più così, se mai lo è stato. (Valerio Pocar)
  • La caccia, in quanto forma archetipica del grande gioco del «catturare e nascondere», è una faccenda seria; non tollera nient'altro. Argo ha cento occhi ed una sola meta. (Ernst Jünger)
  • La caccia è uno di quei piaceri sensuali che agitano molto il corpo e che non dicono nulla allo spirito; è un desiderio ardente di inseguire qualche animale, e una soddisfazione crudele di ucciderlo; è un divertimento che rende il corpo robusto e in forma, e che lascia lo spirito incolto, senza per nulla arricchirlo. (Federico II di Prussia)
  • La caccia rappresenta una forma collaterale della pazzia umana. (Theodor Heuss)
  • La caccia stessa [nel Medioevo] era una specie di massoneria colle sue iniziazioni misteriose ed un suo speciale linguaggio. I cacciatori formavano delle confraternite che avevano il loro rango nelle cerimonie pubbliche e sopratutto nelle processioni religiose. Gli iniziati avevano i loro colori e dei numeri simbolici: il tre ed il sette. Per farsi riconoscere ovunque e per esser bene accolti dai loro confratelli avevano anche i loro segni, le loro formule convenzionali, le loro domande e risposte conosciute soltanto dagli adepti. (Mario Borsa)
  • La Chiesa, tuttavia, non incoraggiava l'esercizio della caccia nei laici e lo giudicava poi incompatibile col tenore di vita che doveva osservare un religioso. Il dare la morte ad innocui animali pareva crudeltà tale da non potersi tollerare in un ecclesiastico, il quale doveva sempre essere animato da uno spirito di dolcezza e di mansuetudine. E la caccia, in genere, era considerata come un divertimento troppo profano e si sapeva che era stata troppo in voga presso i pagani perché l'ascetismo religioso del mille non avesse a condannarla. (Mario Borsa)
  • La mia grande passione per la caccia deriva della grande passione che nutro per gli animali. Mi piace la natura, soprattutto la natura umana, che è la più paradossale di tutte. E la caccia esprime questo paradosso della condizione umana. (Guillermo Arriaga)
  • La spia va a caccia per conto d'altri, come il cane; l'invidioso va a caccia per conto proprio, come il gatto. (Victor Hugo)
  • Lassú la montagna è silenziosa e deserta. Lungo la mu­lattiera che gli austriaci costruirono per giungere nei pres­si dell'Ortigara, dove un giorno raccolsi la punta ferrata del Bergstock che è qui sulla libreria, ora non passa piú nessuno. La neve che in questi giorni è caduta abbondante ha cancellato i sentieri dei pastori, le aie dei carbonai, le trincee della Grande guerra, le avventure dei cacciatori. E sotto quella neve vivono i miei ricordi. (Mario Rigoni Stern)
  • L'esser cacciatore è uno esercizio ed arte non meno ignobile e vile che l'esser beccaio; come non ha minor raggion di bestia la salvatica fiera che il domestico e campestre animale. (Giordano Bruno)
  • La migliore educazione alle pratiche di guerra. (Senofonte)
  • Ma c'è qualcuno che dice che questa pratica abbia causato il diffondersi, fra gli uomini, dell'insensibilità e della ferocia. (Plutarco)
  • Ma gli uomini che sentono un profondo interesse per il lavoro scientifico e creativo si dedicano pochissimo ai giochi. Il giocatore è un pervertito che occupa la mente gingillandosi, perché è incapace di usarla bene e seriamente per uno scopo naturale da definire. La caccia fu in passato uno splendido gioco; e la guerra, a considerarla bene, non è che una caccia enormemente costosa e distruttiva, per mancanza di idee migliori. La guerra finirà quando la noia finirà... (H. G. Wells)
  • Nel profondo del cuore umano si cela la passione di dare la caccia a qualcosa. (Charles Dickens)
  • Non si mente mai così tanto prima delle elezioni, durante una guerra e dopo la caccia. (Otto von Bismarck)
  • Ora i cacciatori attraversano i boschi; | s'uno è assorto nei suoi pensieri, | viene facilmente colpito. (La piccola volpe astuta)
  • Partecipare a uno sport nel suo significato più autentico richiede la volontaria partecipazione da parte di tutti i concorrenti. Ecco perché il baseball, il calcio e il golf sono sport, mentre non lo era il massacro dei cristiani nel Colosseo.
    La caccia sportiva non è come il baseball, il calcio e il golf; è come i «giochi» dell'antica Roma. (Tom Regan)
  • Quello che ti dà una fattoria lo ottieni anche con la caccia. È una giungla là fuori. (I sopravvissuti)
  • Se venisse detto che noi regniamo sugli animali, perché diamo la caccia agli altri animali e li divoriamo, si potrebbe rispondere: «Non potremmo, piuttosto, essere stati fatti noi per loro, dal momento che essi ci cacciano e ci divorano?» Noi d'altronde abbiamo bisogno di reti, di armi, di molti uomini che ci aiutino e di cani [da utilizzare] contro quelli che cacciamo: a loro invece la natura ha dato immediatamente delle armi corrispondenti, per ridurci senza sforzo in loro potere. (Celso)
  • Secoli fa, la gente del mio mondo si dedicava a sport crudeli, uccideva specie inferiori per diletto. Certe culture ancora lo fanno, ma neanche loro oserebbero cacciare un essere senziente. (Benjamin Sisko, Star Trek: Deep Space Nine)
  • Volendo una volta cacciare le fiere nelle riserve dove i barbari tengono leoni, orsi e pantere, il re chiese ad Apollonio di unirsi alla caccia; ma egli rispose: «Ti dimentichi, o re, che non assisto neppure ai tuoi sacrifici? Tanto più che non è un piacere tendere insidie ad animali torturati e resi schiavi contro la loro natura». (Lucio Flavio Filostrato)
  • Il cacciatore [...] non una volta, per caso, ma sempre egli soffoca in sé il prezioso sentimento della pietà. È poco probabile che fra i cacciatori se ne trovi uno che non provi, almeno per una volta, un principio di pietà per una delle sue vittime, ma che pure ogni volta non cerchi di respingere un tal sentimento considerandolo come una debolezza. Ed è così che è schiacciato il bocciolo appena schiuso della pietà, da cui potrebbe germogliare e fiorire quel sentimento più elevato e più perfetto, che è l'amore. In questo costante suicidio morale è il male supremo della caccia.
  • La caccia non è una forma naturale della lotta per l'esistenza, ma un ritorno volontario allo stato selvaggio, con questa differenza: che la caccia era una occupazione naturale per l'uomo primitivo, mentre questa occupazione nell'uomo moderno civilizzato non fa che esercitare e sviluppare in lui istinti bestiali, che la coscienza riprova, e che teoricamente la nostra civiltà vorrebbe aboliti.
  • Sono stato cacciatore appassionato per molti anni, anzi la caccia era per me una occupazione molto seria [...] Il rimorso, dapprima appena percettibile nella mia coscienza, si ingrandì a poco a poco, se ne impadronì interamente, la scosse, e finì coll'inquietarmi seriamente. Dovetti guardare la verità in faccia, ed allora compresi la crudeltà della caccia. Ora in essa non vedo che un atto inumano e sanguinario, degno solamente di selvaggi e di uomini che conducono una vita senza coscienza, che non si armonizza con la civiltà e col grado di sviluppo a cui noi ci crediamo arrivati.
  • Il cacciatore moderno stravolge gli equilibri naturali dell'ecosistema, invece di mantenerli.
  • In nessun caso la caccia dovrebbe essere uno sport o un divertimento. Qualora la si pratichi come sport, vi saranno incentivi a estenderla oltre quanto è necessario per far fronte a emergenze temporanee, inclusa la tendenza a perpetuare quei problemi che hanno creato la situazione d'emergenza.
  • La caccia è moralmente inaccettabile se praticata da popolazioni che vivono in società agrarie, industriali e post-industriali.
  • Le gazelle di Grant o i bufali australiani sono molto più veloci del uomo, ma non riescono ad evitare che il loro persecutore giunga a portata di lancio. Il grande vantaggio dell'uomo sugli animali è che si associa, che caccia in gruppo. In questo caso, gli si alterna nella corsa con i compagni fino a fiaccare la resistenza dei bufali per spingerli terrorizzati verso agguati definitivi.
  • La caccia è sacra. Cioè, significa altra cosa da quello che è. In questa capacità simbolica sta la superiorità degli uomini di fronte agli animali, che cacciano semplicemente per sfamarsi.
  • La caccia beninteso è sacra presso i popoli che ne vivono. Sarebbe strano che non lo fosse, vista la tendenza dell'uomo a rendere sacro tutto quello che lo riguarda.
  • Sì, i volpofili fanno bene a lottare. Negli ultimi venti anni centinaia di specie animale si sono estinte, ma fanno male a prendersela solo con i cacciatori. Sovrappopolazione e industrializzazione sono i flagelli dell'apocalisse zoologica. I veri cacciatori parlano sempre più di salvare e meno di uccidere. Rimpiangono il passato, commemorano gli adorati assassinati, i cari nemici estinti e perduti per sempre.
  • Le prime società umane erano piccole comunità di cacciatori, e furono loro a stabilire le leggi della convivenza, la pulizia degli accampamenti, la recinzione dell'abitato, la divisione dei sessi, l'astinenza sessuale per periodi o per età, le regole di comportamento per i giovani, la riservatezza nel modo e nel luogo dove accoppiarsi o dove svolgere le più intime attività fisiologiche, sono tutte cose che risalgono a quelle prime comunità di cacciatori. Se questo è vero come sembra che sia vero, allora si spiega che con la fine della caccia, siano finiti anche tanti costumi e usi legati alla caccia.
  • D'accordo, il tempo in cui si andava a caccia per sopravvivere è finito. Ma, per esempio, per nutrire i ragazzi del Wight si uccidono giornalmente novecento manzi, duecentomila porci, seimila pecore, trentottomila polli. D'altra parte, ogni secondo nel mondo si abbattono milioni di animali, ma nessuno oggi ha mai visto morire la preda di cui si nutre. Il cacciatore inconscio, che è l'uomo delle grandi città, non concede alle sue vittime nemmeno la possibilità di tentare la fuga, di morire nel sole. Egli alleva per uccidere.
  • Fino a ieri erano un popolo di cacciatori, poi il petrolio ha travolto le fragili strutture della loro società fondata sulla caccia e la pesca, e l'eschimese si è ammalato di malinconia. L'uomo di Point Barrow muore di nevrosi e di alcolismo. Come salvarlo? Ma è semplice: tornando a farlo cacciare. Così almeno hanno sentenziato gli psicanalisti americani. Si sentono depressi? Sparino qualche colpo prima di cena. Sono afflitti dalla noia? Facciano esplodere mezza dozzina di cartucce dopo i pasti. La caccia sarebbe dunque una terapia. Uccidere un animale potrebbe riequilibrare lo stato mentale dell'uccisore. Ma questo genere di cura, come tante medicine, serve più a coloro che la prescrivono, se non altro come alibi per coloro che la seguono. Così, gli eschimesi, docili e pazienti, sollevano gli occhi nel cielo di cristallo e attendono l'arrivo delle anatre dalle piume di seta, gli edredoni, e sparano, ma senza uccidere la loro malinconia.

Proverbi

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  • Cerca la preda al cacciatore il cane, e n'ha in compenso poco e rozzo pane.
  • Chi due lepri caccia, l'una non prende e l'altra lascia.
  • Chi va a caccia senza cane, torna a casa senza lepri.
  • Gli eroi non danno la caccia alle lepri.
  • I cattivi libri e la caccia sono la rovina della gioventù.
  • I falsi amici corrono con le lepri e cacciano coi cani.
  • Il cane non può portar la soma, e l'asino non può cacciar la lepre.
  • Il pescare e il cacciare svogliano dallo studio.
  • In guerra, nella caccia e negli amori, in un piacere mille dolori.
  • L'ingordo cane che due lepri caccia, ben presto d'ambedue perde la traccia.
  • Leggere e non intendere è come cacciare e non prendere.
  • Non tutti sono cacciatori, quelli che suonano il corno.
  • Tre cose rovinano molti giovani: caccia, pesca e gioco.

Note

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Voci correlate

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Altri progetti

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