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Michail Michajlovič Kas'janov

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Kas'janov nel 2015

Michail Michajlovič Kas'janov (1957 – vivente), politico russo.

Citazioni di Michail Kas'janov

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Citazioni in ordine temporale.

  • Ci vorrebbe una deputinizzazione della Russia, ci vorranno 10 anni per ritrovare la fiducia del mondo civilizzato, prima di tutto dei Paesi dell'Unione europea che sono i nostri naturali vicini e partner.[1]
  • [Sull'invasione russa dell'Ucraina del 2022] Penso che se l'Ucraina cadesse, i Paesi baltici seguirebbero a ruota. Questi sono i risultati di un sistema che trovando in Putin una sponda, ha iniziato a operare in un modo ancor più cinico e crudele rispetto agli stessi metodi dell'Unione sovietica. Si tratta di un sistema da Kgb, basato sull'assenza totale di responsabilità e il mancato rispetto delle leggi. È evidiente che nessuno teme una condanna.[1]

Intervista di Aldo Cazzullo, La Stampa, 28 febbraio 2001, p. 8.

  • Per quanto riguarda la Russia, la nostra intenzione è sviluppare la collaborazione e anche ipotizzare una futura adesione all'Ue. Ovviamente prima dovremo soddisfare certe condizioni.
  • Non ho difficoltà a riconoscere che sono stati commessi vari errori [in Cecenia], in particolare nella prima fase, tra il '95 e il '96. L'Occidente però deve riconoscere di averci lasciati soli. Abbiamo chiesto che venissero bloccati i flussi di armi e di denaro che alimentavano la guerriglia, per due terzi composti da mercenari. Nessuno ci ha aiutati. Così sono accadute cose orribili. Stragi. Violazioni dei diritti umani.
  • Gorbaciov ha avviato il processo che ci ha dato la libertà, Eltsin l'ha reso più rapido. Ai russi di oggi pare quasi di averla da sempre, ma ancora quindici anni fa pareva irraggiungibile.
  • Certo che sono stato comunista. Ero un funzionario del Gosplan, per lavorare al ministero dovevo avere la tessera del pcus. Come posso dire di non essere mai stato comunista?

Intervista di Sabrina Pisu, lespresso.it, 4 agosto 2023.

  • Putin punisce chi critica il regime, l'esercito e la guerra. Ora chi collabora in qualunque forma con un'organizzazione straniera può essere accusato di "alto tradimento" e condannato al carcere a vita.
  • Stavo per concludere il mandato costituzionale di quattro anni, Putin aveva paura di perdere il potere e aveva già bloccato una riforma amministrativa con cui volevo ridurre il raggio di azione del governo. Voleva sempre più controllo e con il tempo ha cambiato tutta la sua politica.
  • [Sulla ribellione del Gruppo Wagner] Prigozhin ha distrutto il mito e l'illusione della stabilità in Russia creato da Putin che ora è molto nervoso. Ha capito che i funzionari di governo non lo vedono più come un moderatore o un protettore dei loro interessi. Non è visto come un leader forte e capace ma come un uomo debole che non è stato in grado di proteggere due città russe di un milione di abitanti come Rostov sul Don e Voronež. E neanche Mosca, dove questo esercito illegale aveva iniziato a spostarsi.
  • [Sulla ribellione del Gruppo Wagner] Putin era sconvolto dall'ammutinamento, la mattina aveva detto che bisognava arrestare quei criminali e avviare un'azione penale, ma la sera tutto è stato annullato. Prigozhin ha ricevuto i suoi soldi e ha lasciato liberamente la Russia. È stato un affare privato tra Putin e Prigožhin dall'inizio alla fine, senza la partecipazione di nessuna istituzione statale, il coinvolgimento del leader bielorusso Aleksandr Lukashenko è stato solo di facciata.
  • Prigozhin voleva che Putin e i generali rispettassero le promesse, che il suo ruolo e tutto quello che aveva fatto, soprattutto la lunga e sanguinosa battaglia di Bakhmut, gli venisse riconosciuto.
  • [...] il primo [obiettivo di Putin durante l'invasione russa dell'Ucraina] è farsi rispettare dal governo statunitense, posizionarsi nello scacchiere internazionale a un livello superiore, come nel periodo sovietico quando c'erano due superpotenze, l'Urss e gli Usa. Il secondo aumentare la sua legittimità in Russia dove da dieci anni si assiste al declino del reddito. Voleva dimostrare ai russi che la Russia è rispettata nel mondo e che lui dà stabilità e prosperità, anche se non è così.
  • [...] sono sicuro che [Putin] non userà le armi nucleari perché non gli darebbero alcun successo sul campo di battaglia ma avrebbero conseguenze devastanti per il regime. La Cina si è pubblicamente opposta ed è stato un colpo molto duro alla sua immagine.
  • Entro la fine del 2024 in Russia inizieranno i veri cambiamenti e partiranno dal vertice perché le persone al governo non vedono più Putin come un leader e saboteranno i suoi ordini. Il sistema non funzionerà più e credo che Putin si dimetterà dalla carica di presidente.

Note

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  1. a b Citato in L'ex premier russo Mikhail Kasyanov: "Deputinizzare la Russia", euronews.com, 13 giugno 2022.

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