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Ralph Waldo Emerson

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Ralph Waldo Emerson

Ralph Waldo Emerson (1803 − 1882), filosofo, scrittore e saggista statunitense.

Citazioni di Ralph Waldo Emerson

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  • Aggancia il tuo carro a una stella.[1]
  • Alcuni libri ci lasciano liberi, altri ci affrancano.[2]
  • Analogie segrete legano assieme le più remote parti della Natura, come l'atmosfera di un mattino d'estate è pervasa di innumerevoli sottilissimi fili, che vanno in ogni direzione, svelati dai raggi del sole nascente.[3]
  • Ci sono delle persone che hanno bisogno di soffrire. Il piacere non è mai abbastanza forte, ed esse hanno bisogno di dolore.[4][5]
  • E poi, a poco a poco, i romanzi cederanno il passo ai diari, alle autobiografie: libri avvincenti, purché chi li scrive sappia scegliere, fra ciò che egli chiama le sue esperienze, quella che davvero è esperienza, e il modo per raccontare veramente la verità.[6]
  • Egregio signore, non ignoro il valore del vostro prezioso dono di Foglie d'erba. Le trovo la più straordinaria manifestazione d'intelligenza e sapienza, che l'America abbia fin ora prodotto. La loro lettura mi ha procurato viva gioia... Mi rallegro con voi per i vostri liberi e audaci pensieri... Nel vostro libro ho trovato cose incomparabili, dette incomparabilmente bene... Vi saluto all'inizio di una gloriosa carriera...[7][8]
  • Hai appena cenato, e per quanto il mattatoio sia scrupolosamente celato alla vista da una opportuna distanza, la complicità rimane.[9]
  • In lui trovate ciò che avete già trovato in Omero, ora maturato in pensiero, il poeta convertito in filosofo, con vene di saggezza musicale più elevate di quelle raggiunte da Omero; come se Omero fosse il giovane e Platone l'uomo finito; eppure con la non minore sicurezza di un canto ardito e perfetto, quando ha cura di avvalersene; e con alcune corde d'arpa prese da un più alto cielo. Egli contiene il futuro, pur essendo uscito dal passato. In Platone esplorate l'Europa moderna nelle sue cause e nella sua semente, il tutto in un pensiero che la storia d'Europa incarna o dovrà ancora incarnare.[10]
  • In ogni società alcuni uomini sono nati per governare e alcuni per consigliare.
In every society some men are born to rule, and some to advise.[11]
  • Io sono colui che dubita e il dubbio stesso.[12][5]
  • L'America è un paese di gente giovane.[13][5]
  • L'erbaccia è una pianta di cui non sono state ancora scoperte le virtù.
What is a weed? A plant whose virtues have yet to be discovered.[14]
  • Le religioni che chiamiamo false erano una volta vere.[15][16]
  • Nell'analizzare fatti storici evita di essere profondo, perché spesso le cause sono proprio superficiali.[5]
  • Nell'universo tutto procede per vie indirette. Non ci sono linee rette.[17][5]
  • Niente è più raro in un uomo di un atto che sia suo.[18][19]
  • Non leggete mai un libro che non sia vecchio di un anno.[20][19]
  • Ogni libro [...] dato alle fiamme illumina il mondo.[21]
  • Quando gli occhi dicono una cosa e la bocca un'altra, l'uomo avveduto si fida del linguaggio dei primi.[22]
  • Se corro solitario i boschi e la verde vallata, non mi chiamate zingaro: al Dio della foresta io chieggo la parola per recarla tra gli uomini.
    Se con le braccia in croce m'indugio dappresso al ruscello, non mi dite indolente: ogni nube ch'è in cielo segna dentro al mio libro un verso od una sillaba.
    Se reco inutili fiori a voi, laboriosi fratelli, non mi fate rimproveri: nel fascio che ho tra mano, ogni tenue corolla d'un mio pensiero s'anima.
    Né v'ha nell'universo sì alto mistero, che i fiori no'l possano adombrare: né storia sì gelosa, che gli augelli sul ramo tra loro non cinguettino.
    Ché una mèsse alle case già i bovi portarono lenti dai campi: ma concede la buona madre terra ancora un'altra mèsse ch'io raccolgo in un cantico.[23]
  • Se le stelle apparissero una sola notte ogni mille anni, come gli uomini potrebbero credere e adorare, e serbare per molte generazioni la rimembranza della città di Dio?[24]
  • Si dice che la visione che le persone hanno della natura determini tutte le loro istituzioni.[25]
  • Sono debitore di una magnifica giornata verso la Bhagavad-gita. È stato come se un impero ci avesse parlato, niente di piccolo o indegno, ma qualcosa di grande, sereno, consistente, la voce di un'antica intelligenza che in un'altra epoca e clima aveva meditato e quindi risolte le stesse domande che noi ci poniamo.
I owed a magnificent day to the Bhagavad-Gita. It was as if an empire spoke to us, nothing small or unworthy, but large, serene, consistent, the voice of an old intelligence which in another age and climate had pondered and thus disposed of the same questions which exercise us.[26]
  • Tutti i grandi oratori furono all'inizio pessimi parlatori.[27][19]
  • Tutto ciò che ho veduto mi induce a confidare nel Creatore per tutto ciò che non ho veduto.[28]

Attribuite

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  • Ridere spesso e di gusto; ottenere il rispetto di persone intelligenti e l'affetto dei bambini; prestare orecchio alle lodi di critici sinceri e sopportare i tradimenti di falsi amici; apprezzare la bellezza; scorgere negli altri gli aspetti positivi; lasciare il mondo un pochino migliore, si tratti di un bambino guarito, di un'aiuola o del riscatto da una condizione sociale; sapere che anche una sola esistenza è stata più lieta per il fatto che tu sei esistito. Ecco, questo è avere successo.[29]
[Citazione errata] Una forma differente di questa citazione risale al 1905 e appartiene in realtà a Bessie Anderson Stanley. La prima attribuzione nota ad Emerson risale invece al 1951 e sembra non avere alcun fondamento.[30]

Citato in Ralph Waldo Emerson: Il pensiero e la solitudine

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  • Appare meritorio il leggere, ma non congedare con leggerezza la convinzione stampata nel tuo petto che lo stupido pensiero più trascurato, l'emozione spontanea meno significativa che ti appartiene è per te molto di più delle biblioteche.
  • Creare abitualmente nuove valutazioni, questa è elevazione.
  • I Bacone, gli Spinoza, gli Hume, gli Schelling, i Kant e chiunque altro vi proponga una filosofia della mente, sono soltanto traduttori più o meno adeguati di cose che esistono nella vostra coscienza, che anche voi avete modo di vedere, e forse anche di esprimere.
  • I popoli si immaginano di odiare la poesia ed essi sono tutti dei poeti e dei mistici.
  • Il giovane è guidato dall'opinione della società come se fosse venuto da te e da me, e avesse detto, cosa dovrei leggere? Che vestito dovrei mettermi? Cosa dovrei dire?
  • Il pensare, che era un furore, è diventato un'arte.
  • Il povero di spirito non crede di essere qualcosa se non ha qualche simbolo esteriore, qualche dieta indù, o una giacca di quacchero, o una riunione calvinista, o una società filantropica, o una grande donazione, o un ufficio importante, o, in ogni caso, qualche forte azione di contrasto per testimoniare che egli è qualcosa.
  • L'uomo di slanci è sicuro del tuo amore. L'uomo di calcoli non è mai amato.
  • La dottrina dell'odio deve essere predicata, come contrapposizione alla dottrina dell'amore, quando questa piagnucola e geme.
  • La gente deve essere presa a piccole dosi.
  • La norma è che veniamo usati come atomi bruti fino a che non pensiamo.
  • La nostra forza intellettuale e attiva aumenta insieme col nostro affetto.
  • La solitudine è impraticabile e la società fatale. Dobbiamo tenere la testa nell'una e le mani nell'altra.
  • Lascia padre, madre, casa, terra e seguimi. Chi abbandona tutto riceve di più. Questo è vero tanto intellettualmente quanto moralmente.
  • Nessuna legge può essere sacra per me se non quella della mia natura.
  • Noi non sappiamo che cosa significano le parole più semplici, tranne quando amiamo e desideriamo.
  • Non c'è virtù che sia definitiva; tutte sono iniziali.
  • Non posso andare in casa dei miei parenti più stretti perché non voglio restare solo. La socialità esiste per affinità chimica e non altrimenti.
  • Ogni panteismo si trasforma facilmente in ateismo.
  • Ogni pensiero è anche una prigione. Per ciò noi amiamo il poeta, l'inventore, il quale in qualsiasi forma, sia essa un'ode o un'azione, un aspetto o un comportamento, irradia un nuovo pensiero. Egli apre le nostre catene e ci porta davanti a una nuova scena.
  • Pensiamo così poco che ogni nuovo pensiero presentato a noi, anche ogni nuovo pensiero in una nuova veste di parole ci prende di sorpresa e siamo dunque alla mercé di Goethe, Kant, Cousin, Mackintosh, e anche di Burton.
  • Questa è l'essenza della giustizia: che ognuno segua la sua via.

Condotta di vita

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  • Dio costruisce il suo tempio nel nostro cuore sulle rovine delle chiese e delle religioni. (Worship)[5]
  • L'arte è un'amante gelosa.[16]
  • Le cose possono essere graziose, eleganti, sontuose, aggraziate, avvenenti, ma finché non parlano all'immaginazione non sono ancora belle. (Beauty)[5]

Diari

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The sky is the daily bread of the eyes. (25 maggio 1843)
  • Il conformismo è la scimmia dell'armonia.[19]
  • Immortalità. Ho notato che non appena uno scrittore si avvicina a questo tema, inizia subito a citare. Odio le citazioni. Dimmi ciò che sai tu. (maggio 1849)
  • La cosa più strana della vita è la totale mancanza di accordo fra teoria e pratica della vita.[19]
  • La verità è bella. Senza dubbio. E così sono le bugie.[5]

Fiducia in se stessi

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  • Chiunque vuol essere un uomo deve essere non conformista. (p. 57)
  • Come le preghiere degli uomini sono una malattia della volontà, così le loro credenza sono una malattia dell'intelletto. (p. 76)
  • Confida in te stesso: ogni cuore vibra a una tale corda di ferro. Accetta il posto che il divino provvedere ha trovato per te, la società dei tuoi contemporanei, la connessione degli eventi. Gli uomini grandi sempre fecero così, e affidarono se stessi fanciullescamente al genio della loro età, testimoniando la loro percezione che l'assolutamente affidabile aveva preso posto nei loro cuori, operando attraverso le loro mani, prendendo possesso di tutto il loro essere.
  • Credere nel proprio pensiero, credere che ciò che è vero per voi, personalmente per voi, sia anche vero per tutti gli uomini, ecco, è questo il genio. Date voce alla convinzione latente in voi, ed essa prenderà significato universale.
  • Da dentro o da dietro una luce brilla attraverso noi sulle cose e ci rende consapevoli che non siamo niente, che la luce è invece tutto.
  • È facile, nel mondo, vivere secondo l'opinione del mondo; è facile, in solitudine, vivere secondo noi stessi; ma l'uomo grande è colui che in mezzo alla folla conserva con perfetta serenità l'indipendenza della solitudine.
  • Il merito maggiore che noi attribuiamo a Mosè, a Platone e a Milton è che essi non tennero in nessun conto libri e tradizioni, ed espressero non ciò che gli altri uomini pensavano, ma ciò che essi pensavano.
  • Insisti su te stesso; mai imitare. Tu puoi presentare in ogni momento il tuo talento con la forza accumulata coltivandoti per tutta la vita; ma il talento che hai adottato da un altro lo possiedi solo in maniera estemporanea. Ciò che ognuno può fare nel modo migliore, nessuno se non il suo Fattore può insegnarglielo.
  • La mia vita vale per se stessa e non per dare spettacolo. Preferisco che sia in tono minore, ma genuina e univoca, piuttosto che brillante e instabile.
  • La società acquista nuove arti e perde vecchi istinti. (p. 80)
  • La società dovunque cospira contro la maturazione di ciascuno dei suoi membri. La società è come una compagnia i cui soci hanno concordato che al fine di meglio assicurare il pane a ciascun azionista, colui che lo mangia rinuncia però a libertà e cultura. La virtù più ricercata è il conformismo. La fiducia in se stessi ne è la piena antitesi. Il conformismo non ama le realtà vere, né gli spiriti creativi, ma solo nomi e consuetudini.
  • La società è come un'onda. L'onda si muove in avanti, ma resta immobile la massa d'acqua di cui essa è composta. La stessa particella non s'innalza dal fondo fino alla cima. La sua unità è solo fenomenica. Molte persone che compongono oggi una popolazione saranno morte nel prossimo anno, e la loro esperienza morirà con esse.
  • La verità è più bella di ogni affettazione d'amore. La tua bontà deve avere un suo taglio affilato, altrimenti non è nulla.
  • Noi esprimiamo noi stessi soltanto a metà e quasi ci imbarazza quell'idea divina che ciascuno di noi rappresenta.
  • Ogni uomo discrimina fra gli atti volontari della mente e le sue percezioni involontarie, e sa che alle sue percezioni involontarie è dovuta una fede perfetta. (p. 67)
  • Ognuno dovrebbe imparare a scoprire e a tener d'occhio quel barlume di luce che gli guizza dentro la mente più che lo scintillio del firmamento dei bardi e dei sapienti. E invece ognuno dismette, senza dargli importanza, il suo pensiero, proprio perché è il suo. E intanto, in ogni opera di genio riconosciamo i nostri propri pensieri rigettati; ritornano a noi ammantati di una maestà che altri hanno saputo dar loro.
  • Ognuno dovrebbe portarsi davanti a ogni ostacolo come se ogni cosa fosse solo apparente ed effimera, tranne lui stesso.
  • Per essere grandi bisogna essere fraintesi. (p. 62)
  • Per il tuo non-conformismo il mondo ti colpirà e non ti avrà in nessuna considerazione. E perciò un uomo ha da sapere che conto deve fare di una faccia acida. Per la strada o nel salotto di un amico la gente lo guarda di sbieco. Se una tale ostilità avesse la sua origine in quello stesso disdegno e in quella ostinatezza che egli prova, potrebbe benissimo tornarsene a casa con malinconica dignità; ma le facce acide o benevole della moltitudine non hanno mai causa profonda, sono indossate o dismesse come soffia il vento o come ordina un giornale.
  • Quali graziosi oracoli ci offre la natura, a tale riguardo, nel viso e nel comportamento di fanciulli, di infanti e perfino di animali! Essi non hanno mai quell'umore d'incertezza e renitenza, quella sfiducia che s'impossessa di noi solo perché la nostra aritmetica ha calcolato le forze e i mezzi che si oppongono a un nostro proposito.
  • Se uno vive con Dio, la sua voce si farà dolce come il mormorio del ruscello e il brusio del grano.
  • Un'istituzione è l'ombra allungata di un solo uomo. (p. 64)
  • Una stupida coerenza è l'ossessione di piccole menti, adorata da piccoli uomini politici e filosofi e teologi. Con la coerenza una grande anima non ha, semplicemente, nulla a che fare. Tanto varrebbe che si occupasse della sua ombra sul muro. Dite quello che pensate ora con parole dure, e dite domani quello che il domani penserà con parole altrettanto dure, per quanto ciò possa essere in contraddizione con qualunque cosa abbiate detto oggi.
  • Viaggiare è il paradiso degli sciocchi. (p. 78)

Letters and Social Aims

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  • Ho ascoltato con un senso di umile ammirazione l'esperienza della signora la quale dichiarava che la sensazione di essere ben vestita le dava un sentimento di tranquillità interiore che la religione non poteva conferirle. (Social Aims)[5]
  • Il mondo appartiene agli energici.
This world belongs to the energetic. (Resources)
  • Per necessità, per naturale propensione, per il piacere di farlo, tutti noi citiamo.[19]
  • Noblesse oblige: ossia, migliori opportunità obbligano a maggior generosità. (Progress of culture)
  • Subito dopo il creatore di una buona frase viene, in ordine di merito, il primo che lo cita.[19]

Saggi

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Prima serie

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  • Ogni riforma fu dapprima un'opinione personale, e quando essa diventerà ancora un'opinione personale, essa risolverà il problema di quell'età. (Storia, p. 28)
  • Non esiste propriamente storia, ma solo biografia. (Storia, p. 32)
  • Commetti un delitto e la terra diventa di cristallo. (Compensazione, p. 101)
  • "Alcuni forti istinti e alcune leggi chiare"[31] ci bastano. (Leggi spirituali, p. 110)
  • Tutto il genere umano ama un amante. (Amore, p. 136)
  • Un amico è una persona con la quale io posso essere sincero. Davanti a lui io posso pensare a voce alta. (Amicizia, p. 156)
  • L'unica ricompensa della virtù è la virtù, l'unico modo di avere un amico è esserlo. (Amicizia, p. 163)
  • Pattinando sopra un ghiaccio sottile, la sola speranza di salvezza sta nella velocità. (Prudenza, p. 177)
  • La fede che riposa su di un'autorità non è una fede. (La superanima, p. 215)
  • La chiave di ogni uomo è il suo pensiero. Benché egli possa apparire saldo e autonomo, ha un criterio cui obbedisce, che è l'idea in base alla quale classifica tutte le cose. Può essere cambiato solo mostrandogli una nuova idea che sovrasti la sua. (Circoli[32])
  • Attenti, quando il gran Dio dà libero corso a un pensatore su questo pianeta! Allora tutte le cose corrono un rischio. È come se una conflagrazione fosse scoppiata in una grande città, e nessuno sa che cosa si salverà e dove essa finirà. Non c'è parte della scienza che domani non possa venire rovesciata, non c'è reputazione letteraria, né alcuno dei cosiddetti eterni nomi della fama che non possano essere riesaminati e condannati. Le profonde speranze dell'uomo, i pensieri del suo cuore, la religione delle nazioni, le abitudini e le morali del genere umano sono tutte alla mercé di una nuova generalizzazione. (Circoli, p. 223-224)
  • Niente di grande fu mai compiuto senza entusiasmo. (Circoli, p. 232)
  • Noi abbiamo poco controllo sopra i nostri pensieri. Siamo prigionieri delle idee. (Intelletto, p. 237)
  • Consiglio che una volta udii dare a un giovane: «Fa' sempre ciò che hai paura di fare». (Heroism)[5]
  • Il buon senso è raro quanto il genio.[5]
  • Il linguaggio è poesia allo stato fossile.
Language is fossil poetry. (The Poet)
  • Per quanto viaggiamo in tutto il mondo per trovare ciò che è bello, dobbiamo portarlo con noi oppure non lo troveremo.
Though we travel the world over to find the beautiful, we must carry it with us, or we find it not. (Art)
  • Un uomo non può essere ingannato che da se stesso. (Compensation)[5]

Seconda serie

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  • Il saggio è reso uno sciocco dall'eccesso della propria saggezza. (Esperienza, p. 309)

Uomini rappresentativi

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  • I geni sono quelli che hanno le biografie più brevi. (Platone. Il filosofo)
  • Il solo ingegno non può creare uno scrittore. Bisogna che, dietro il libro, ci sia l'uomo. (Goethe. Lo scrittore)
  • Ogni eroe, alla fin fine, è diventato un importuno. (A che cosa servono i grandi uomini)
  • Platone è la filosofia e la filosofia è Platone. (Platone. Il filosofo)

Citazioni su Ralph Waldo Emerson

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  • Dopo aver letto il suo saggio sulla «Fiducia in se stessi» ebbi l'impressione che mi fosse stato concesso un prezioso diritto di primogenitura. (Charlie Chaplin)
  • Emerson, a mio avviso, non eccelle tanto come poeta o artista o maestro, per quanto valido in tutti questi campi. Egli dà il meglio come critico, o diagnostico. Non lo dominano né passione né fantasia, non distorsioni o debolezze, non una causa né un impulso specifico. Lo domina un freddo e esangue intellettualismo. (Walt Whitman)
  • Emerson è la figura centrale nella poesia americana. (Hyatt Howe Waggoner)
  • Emerson è lo Shakespeare americano. Il suo potere di articolazione è così grande, così disinibito, che dà voce a quasi tutti i pensieri generali e i sentimenti ricorrenti sorti nella cultura americana fino ad allora. (George Kateb)
  • Emerson. – Molto più illuminato, errabondo, multiforme, raffinato di Carlyle, soprattutto più felice... (Friedrich Nietzsche)
  • Emerson rimane la figura centrale nella cultura americana. (Harold Bloom)
  • I testi filosofici di Emerson come Nature; i suoi discorsi [...]; e la sua produzione poetica, che introdusse le idee filosofiche orientali per la prima volta negli Stati Uniti, lo resero una specie di leggenda vivente, una calamita che attrasse numerosi scrittori e pensatori la cui influenza è tuttora viva, con la sua esortazione al rispetto e all'amore per la natura, all'esplorazione del sé e al riconoscimento della natura essenzialmente spirituale di ogni aspetto dell'esistenza. Egli mise in evidenza che la vera saggezza trascende la conoscenza materialistica e che persino il mondo naturale è una manifestazione del divino. (Will Tuttle)
  • [Emerson è] il filosofo della democrazia [e] quel cittadino del Nuovo Mondo il cui nome si possa pronunciare insieme a quello di Platone. (John Dewey)
  • La parte migliore dell'emersonianismo sta nel suo allevarsi in seno il gigante destinato a distruggerlo. Chi vuol essere solo uno del seguito? si legge dietro ogni sua pagina. Non è mai esistito maestro che abbia fatto tanto per l'assoluta indipendenza dei suoi allievi – mai evoluzionista più puro. (Walt Whitman)

Note

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  1. Da American Civilization – The Atlantic Monthly, 1862; citato in Guido Sgardoli, Piccolo Capo Bianco, Rizzoli, Milano, 2013, p. 123.
  2. Citato in AA.VV., Il libro della letteratura, traduzione di Daniele Ballarini, Gribaudo, 2019, p. 13. ISBN 9788858024416
  3. Da The complete Writings, vol. II. 949.
  4. Da Works, IV.
  5. a b c d e f g h i j k l Citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X
  6. Citato in epigrafe a Henry Miller, Tropico del Cancro, traduzione di Luciano Bianciardi, Feltrinelli, 1987.
  7. Walt Whitman pubblicò la lettera in apertura della seconda edizione della raccolta nel 1856. Emerson tuttavia non la prese molto bene perché Whitman lo aveva fatto senza chiedergli preventivamente il permesso. Secondo Franco Buffoni, la vera motivazione dell'arrabbiatura di Emerson non va ricercata tanto in questa mera questione formale quanto nel timore delle possibili ripercussioni di una presa di posizione pubblica in favore di un libro che si discostava notevolmente dalla morale dell'epoca. (cfr. Foglie d'erba, versioni e prefazione di Enzo Giachino, Giulio Einaudi, 1993, prefazione p. X. ISBN 88-06-17365-0)
  8. Da una lettera inviata a Walt Whitman; citato in Foglie d'erba, versioni e prefazione di Enzo Giachino, Giulio Einaudi, 1993, prefazione p. XXIII. ISBN 88-06-17365-0
  9. Da Fate; citato in Tuttle, p. 248.
  10. Da Libri, in Realizzare la vita 2007.
  11. Da The Young American, 1844.
  12. Da Brahma.
  13. Da Society and Solitude, "Old Age".
  14. Da Fortune of the Republic, 1878.
  15. Da Character, in Lectures and Biographical Sketches.
  16. a b Citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, 2013. ISBN 9788858654644.
  17. Da Society and solitude, "Works and Days".
  18. Citato in Oscar Wilde, De Profundis.
  19. a b c d e f g Citato in Elena Spagnol, Enciclopedia delle citazioni, Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894
  20. Da Società e solitudine
  21. Da Ralph Waldo Emerson, Peter Norberg, Essays and Poems by Ralph Waldo Emerson, Spark Educational Publishing, 2005, p. 150. ISBN 159308076X
  22. Citato in Guido Almansi, Il filosofo portatile, TEA, Milano, 1991.
  23. Da L'apologia; citato in Maria Pezzè Pascolato, Henry David Thoreau, in Il Rinnovamento, maggio 1907, pp. 552-553.
  24. Da Nature, cap. 1.
  25. Da English Traits; citato in Tuttle, p. 160.
  26. Citato in T. C. Galav, Philosophy of Hinduism – An Introduction, Universal Science-Religion. p 65; citato in A Tribute to Hinduism.
  27. Da The Conduct of Life.
  28. Da Immorality.
  29. Citato in Arturo Mazzeo, Un venditore di emozioni, Lampi di stampa, 2009, p. 19. ISBN 8848807623
  30. Cfr. (EN) He Has Achieved Success Who Has Lived Well, Laughed Often and Loved Much, QuoteInvestigator.com, 26 giugno 2012.
  31. William Wordsworth, dalla poesia Alas! What Boots The Long Laborious Quest, 1809.
  32. «The key to every man is his thought. Sturdy and defying though he look, he has a helm which he obeys, which is the idea after which all his facts are classified. He can only be reformed by showing him a new idea which commands his own». (da Essays, Digireads, 2007, p. 94)

Bibliografia

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  • Ralph Waldo Emerson, Fiducia in se stessi, Ibis, Como, 2003. ISBN 88-7164-145-0
  • Ralph Waldo Emerson, Saggi, traduzione di Piero Bertolucci, Boringhieri, Torino, 1962.
  • Ralph Waldo Emerson, Uomini rappresentativi, REA Edizioni, L'Aquila, 2010.

Altri progetti

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Opere

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