Vai al contenuto

Sacha Baron Cohen

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Sacha Baron Cohen nel 2011

Sacha Noam Baron Cohen (1971 – vivente), attore, comico, sceneggiatore e produttore cinematografico britannico.

Citazioni di Sacha Baron Cohen

[modifica]
  • Nel 2005, avevamo bisogno di un personaggio come Borat che fosse misogino, razzista e antisemita per convincere le persone a rivelare i loro pregiudizi intimi. Ora quei pregiudizi intimi sono palesi. I razzisti sono orgogliosi di essere razzisti. Quando il Presidente è esplicitamente razzista, un palese fascista, permette anche al resto della società di cambiare il proprio linguaggio.
In 2005, you needed a character like Borat who was misogynist, racist, anti-Semitic to get people to reveal their inner prejudices. Now those inner prejudices are overt. Racists are proud of being racists. When the president is an overt racist, an overt fascist, it allows the rest of society to change their dialogue, too.[1]
  • Se Facebook fosse stato in circolazione negli anni '30, avrebbe permesso a Hitler di pubblicare annunci di 30 secondi sulla sua "soluzione" al problema ebraico.
If Facebook were around in the 1930s, it would have allowed Hitler to post 30-second ads on his "solution’"to the Jewish. problem.[1]
  • Sono stato sempre riluttante a diventare una celebrità e sono sempre stato diffidente nell'usare la mia fama per spingere qualsiasi punto di vista politico, davvero.
I’ve always been reluctant to be a celebrity and I’ve always been wary of using my fame to push any political views, really.[1]
  • Donald, cerco sempre persone che interpretino buffoni razzisti e tu avrai bisogno di un lavoro dopo le elezioni. Parliamone! (tweet del 24 ottobre 2020)[2]
  • Ho scelto il Kazakhstan perché era un posto di cui quasi nessuno negli Stati Uniti sapeva nulla, il che ci ha permesso di creare un mondo selvaggio, comico e falso. Il vero Kazakhstan è un bel Paese con una società moderna e orgogliosa, l'opposto della versione di Borat.[3]

Intervista nei panni di Ammiraglio-Generale Haffaz Aladeen di Silvia Di Paola per Metro, riportato in Ondacinema.it, 2012

  • Purtroppo non riesco a non pensare che ai giorni nostri quello del dittatore è un mestiere sempre più difficile. Una volta bastava assassinare tuo padre, ma adesso hai un sacco di seccature, devi truccare le elezioni e mettere in prigione una bella fetta dei tuoi cittadini, in compenso c'è l'Onu che bisogna ringraziare per la sua inazione. Con Assad è stato perfetto. E non solo con lui.
  • [Sul creatore del bunga bunga] Sono io e non Berlusconi. È da un bel po' che gira questa voce. Ma sono io e non altri ad averlo inventato. E neppure Gheddafi, come qualcuno dice. Sono stato io, lui se ne stava seduto e quanto a Berlusconi mi fa venire in mente solo la parola Viagra.
  • È scandaloso chiamarmi dittatore. Io sono l'indemocraticamente Leader eletto dalla mia gente. In realtà il mio titolo completo è Ammiraglio Generale Aladeen, Supremo Leader, Oculista Capo, Invincibile, Tutto Trionfante, Amato Oppressore della gente di Wadiya... e Ottimo Nuotatore, anche a farfalla. Ho 118 dottorati di ricerca, e un diploma in abbronzatura spray dal Qatar Community College.

Intervista nei panni di Ammiraglio-Generale Haffaz Aladeen, Ilfattoquotidiano.it, 2 luglio 2012

  • [Su Silvio Berlusconi] Era un grande: la gente lo critica, ma ha fatto così tanto per diffondere pace, amore ed herpes in tutto il mondo. Sono molto dispiaciuto che se ne sia dovuto andare. È stato un anno terribile per i dittatori miniaturizzati e arrapati: Berlusconi, Kim Jong-Il e Sarkozy, sono caduti tutti.
  • Avete visto Titanic, quel film sulla nave affondata da Israele nel 1912? Hanno dato la colpa a un iceberg, ma sanno tutti che è stato un Goldberg!
  • L'America è una vera democrazia, ecco perché il sistema non funziona: tutti hanno diritto di voto, non importa quanto stupidi, criminali o femmine possano essere. Pazzesco! E che dire del processo democratico? Consuma un sacco di tempo e di energie: per prima cosa, i candidati devono fare campagna elettorale, poi confrontarsi e dibattere con gli avversari, quindi la gente deve votare, i voti devono essere conteggiati e solo alla fine il vincitore può essere annunciato.

Repubblica.it, 17 agosto 2019

  • [Su The Spy] Sono cresciuto sentendo la storia raccontata da mio padre. Quando mi è arrivato ho letto il copione tutto di un fiato. Il mito di questo uomo, che era un uomo normale, un contabile in un supermercato che diventa la spia più famosa della storia, un uomo tranquillo che riceve l'offerta di diventare vice ministro della difesa, è davvero interessante.
  • Non distinguo fra ruoli comici o drammatici come attore: se c'è un personaggio che sento di dover recitare lo faccio. All'università i ruoli in cui mi specializzavo erano tragicomici, come Cyrano de Bergerac, mi piacciono questi personaggi leggeri e divertenti che finiscono in tragedie.
  • [Su Eli Cohen] Ha cambiato le sorti dell'Europa e del Medioriente. Quello che è successo allora ha portato alla più grossa crisi di rifugiati siriani – un problema cui ora sono assai appassionato dalla Seconda guerra mondiale; una crisi che ha portato all'Isis e all'espansione del terrore in Europa e che ha contribuito in gran parte alla crescita dei partiti nazionalisti e razzisti in Europa, soprattutto in Italia, Austria. E forse anche nella decisione di Brexit.

Iodonna.it, 8 novembre 2020

  • Sarei per caso tenuto a esprimere le mie opinioni solo perché sono un personaggio pubblico? Vorrei piuttosto che la nostra società ascoltasse con maggiore attenzione i professori e gli studiosi piuttosto che i demagoghi. Stiamo certo andando incontro a tempi difficili – con decine di migliaia di persone che cadono vittima del Coronavirus – e i politici che rifiutano di ascoltare gli esperti sono responsabili di questa crisi epocale. Verrà fuori qualcosa di positivo da questo orribile periodo? Voglio sperarlo perché vedo tanta sofferenza, tanta morte. Mi è impossibile suonare ottimista.
  • Stiamo assistendo a una rivoluzione tecnologica che ha un impatto maggiore persino di quella industriale; si pensava che internet avrebbe contribuito in modo positivo alla nostra crescita, ma in realtà ha presto dimostrato una serie di effetti negativi che solo ora vari governi cominciano a riconoscere. Per esempio? Ci imbottiscono di menzogne, così è difficile separare i fatti reali dalle teorie cospirazioniste.
  • Borat è una versione di Trump all’estremo. Sono misogini, razzisti, sostengono i movimenti antisemiti e antimusulmani, hanno visioni retrograde,non si interessano a alcuna forma di democrazia. Infine, riconosciamolo, sono ridicoli. Da morire.

Rollingstone.it, 11 gennaio 2021

  • [Sull'intervista di Rudolph Giuliani] C’è stato un dibattito su cosa fare. Andiamo avanti con questa scena? Cosa succede se ha il coronavirus?
  • Dopo Brüno, sono rimasto abbastanza traumatizzato. Per circa sei mesi, ogni volta che sentivo una sirena della polizia, iniziavo a innervosirmi, perché ero stato inseguito tantissimo dalle forze dell’ordine. Ho giurato che non avrei mai più fatto un altro film sotto copertura.
  • Su Internet, tutto può sembrare legittimo. Breitbart pare la BBC. I Protocolli dei Savi di Sion sembrano validi quanto un rapporto dell’ADL – Fighting Antisemitism and Hate. E le lamentele di un pazzo sembrano credibili quanto le scoperte di un vincitore del premio Nobel. A quanto pare, abbiamo perso un senso condiviso dei fatti fondamentali da cui dipende la democrazia.
  • [Su Mark Zuckerberg e Jack Dorsey] La mia conclusione è che queste sono persone molto carine che stanno facendo cose orribili, e si giustificano affermando che non c’è bene senza male.
  • Sentivo che la democrazia era in pericolo, che la vita delle persone era a rischio e mi sentivo in dovere di finire il film. In origine parlava del pericolo di Trump e del trumpismo. E quello che il coronavirus ha dimostrato è che c’è un effetto letale nella sua diffusione di bugie e teorie del complotto.
  • Anziché scappare da come il mondo stava affrontando il coronavirus, ho sentito che avremmo dovuto buttarci a capofitto nella questione. Borat è un personaggio finto, interpretato da me, in un mondo reale. Se inducessimo le persone a togliersi le maschere, sarebbe un personaggio fittizio in un mondo falso, manipolato, quindi le basi della commedia non funzionerebbero
  • [Su Rudolph Giuliani] Sono davvero felice che, ogni volta che il suo nome viene menzionato quando cerca di minare il risultato delle elezioni, venga ricordato alla gente che quello è il tizio con le mani nelle mutande.
  • Ho riportato Borat sullo schermo a causa di Trump. C’era uno scopo molto preciso in questo film, e non vedo davvero motivi per farlo ancora. Quindi sì, l’ho chiuso nell’armadio.

Citazioni su Sacha Baron Cohen

[modifica]
  • Non sono un fan di Sacha Baron Cohen, anni fa aveva tentato di raggirarmi, è un impostore, non lo trovo divertente, per me è un verme. (Donald Trump)

Note

[modifica]
  1. a b c (EN) Citato da Maureen Dowd, Sacha Baron Cohen: This Time He’s Serious, nytimes.com, 17 ottobre 2020.
  2. Citazione in Sì, Borat ha offerto un lavoro a Trump per quando sarà disoccupato (e noi lo amiamo per questo), Elle.com, 27 ottobre 2020.
  3. Citato in "Very nice!": il Kazakhstan sfrutta il tormentone di Borat per incentivare il turismo, Repubblica.it, 27 ottobre 2020

Filmografia

[modifica]

Voci correlate

[modifica]

Altri progetti

[modifica]