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William Henry Hudson

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
W.H. Hudson nel 1915

William Henry Hudson (1841 – 1922), naturalista, ornitologo e scrittore anglo-argentino.

Citazioni di William Henry Hudson

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  • Provo un sentimento d'amicizia verso i maiali in generale, e li considero tra le bestie più intelligenti. Mi piacciono il temperamento e l'atteggiamento del maiale verso le altre creature, soprattutto l'uomo. Non è sospettoso o timidamente sottomesso, come i cavalli, i bovini e le pecore; né impudente e strafottente come la capra; non è ostile come l'oca, né condiscendente come il gatto; e neppure un parassita adulatorio come il cane. Il maiale ci osserva da una posizione totalmente diversa, una specie di punto di vista democratico, come se fossimo concittadini e fratelli; dà per scontato che capiamo il suo linguaggio, e, senza servilismo o insolenza, ci dimostra un cameratismo spontaneo e amabile, o un'aria cordiale.[1]

La Terra Rossa

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  • Le sole creature in vista erano un vecchio dai capelli bianchi seduto a fumare sotto il portico, e a qualche metro di distanza una fanciulla ferma sotto un salice. Ma quella ragazza era un quadro da contemplare a lungo, e da conservare nella memoria per tutta la vita. Non avevo mai visto nulla di così squisitamente bello. La sua non era qual tipo di bellezza tanto comune in questi paesi, che ti aggredisce come il pampero, quel vento improvviso di sud-ovest che quasi ti toglie il respiro e poi cade di colpo, lasciandoti tutto scapigliato e con la bocca piena di polvere. Questa bellezza era piuttosto come il vento di primavera, che soffia mite e a malapena te ne senti sfiorare il viso, ma che ti infonde nelle vene una sensazione magica, incantevole come... come null'altro né in terra né in cielo. (pp. 58-59)
  • Un dolore cocente non può essere in eterno, e neppure molto a lungo; dura soltanto il ricordo del dolore. (p. 133)
  • L'uomo franco e senza segreti evita non di rado i disastri che colpiscono la persona riservatissima, che prende come norma il vecchio detto che la parola ci è stata concessa per nascondere i nostri pensieri. (p. 138)

Un mondo lontano

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  • Indossava il pittoresco costume dei gauchos: una camiseta, ossia un camiciotto, di finissima stoffa nera, abbondantemente adornata di bottoni d'argento, sbuffi e piegoline e ricami rossi e verdi; il chiripà, l'indumento a forma di scialle che si porta al posto dei calzoni, di finissima lana gialla o color vicuña, di sotto questo uscivano i bianchi consoncillos, che sarebbero delle ampie braghe di lino molto leggero, ma i suoi erano molto più pieni di frange e di trine del consueto. I suoi stivali erano lustri e il suo poncho, di finissimo panno azzurro, era foderato di rosso. (pp. 112-113)
  • Le bolas che si usano per la caccia consistono in una corda lunga circa due metri e fatta di fili sottili di pelle di puledro, attorti e intrecciati insieme, con una palla di piombo attaccata a ciascuno dei due capi, l'una grande come un uovo di gallina, l'altra meno della metà. Tenendo la palla più piccola nella mano, si fa ruotare tre o quattro volte quella più grande e poi si lanciano entrambe contro l'animale o l'uccello che si vuole catturare. (pp. 118-119)
  • C'erano due specie di cigni, quello col collo nero, le cui carni sono nere e incommestibili, e quello bianco, ovvero il cigno Coscoroba, uno degli uccelli commestibili più buoni che ci siano al mondo. E per quanto possa sembrare strano, per gli indigeni quest'uccello è sempre stato un'«oca» sin dalla scoperta dell'America, e soltanto adesso, dopo tre secoli, i nostri ornitologhi hanno scoperto che è un anello di congiunzione tra le oche e i cigni, ma è più un'oca che un cigno. (p. 198)
  • È un bellissimo uccello bianco, col becco e le zampe di un color rosso vivo, e la punta delle ali nera; e il suo grido forte e melodioso è di tre note, e l'ultima nota prolungata è di tono più basso. (p. 198)

Note

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  1. Citato in Jeffrey Moussaieff Masson, Il maiale che cantava alla luna: la vita emotiva degli animali da fattoria, traduzione di Giuditta Ghio, il Saggiatore, Milano, 2009, p. 27. ISBN 978-885650133-9

Bibliografia

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  • W. H. Hudson, La Terra Rossa, Oscar Mondadori, Milano, 1977.
  • W. H. Hudson, Un mondo lontano, traduzione di Adriana Motti, Adelphi – La Nuova Italia Editrice, 1994. ISBN 88-221-1191-5</ref>


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