Vai al contenuto

Statistica elettorale - elezioni generali del 1874

Da Wikisource.
Orazio Focardi

1876 Indice:Archivio di statistica - 1876.djvu Statistica Statistica elettorale - elezioni generali del 1874 Intestazione 30 ottobre 2024 50% Statistica

Questo testo fa parte della raccolta Archivio di statistica - 1876


[p. 69 modifica]

STATISTICA ELETTORALE POLITICA.

ELEZIONI GENERALI DEL 1874.


PUBBLICHIAMO una carta della geografia elettorale politica in Italia, secondo le elezioni generali del 1874.

Premettiamo alcune notizie sul corpo elettorale; indi ci faremo a discorrere della distribuzione dei partiti nelle varie regioni.

Il numero dei collegi, ch’era di 443 nel 1861, crebbe a 493 nel 1866, per l’aggiunta dei 50 assegnati al Veneto e Mantovano, a 508 nel 1870, pei 15 della provincia di Roma. Il corpo elettorale andò cosi crescendo nelle successive elezioni generali1.

Anni Elettori
1861 418,696
1865-66 504,263
1867 498,008
1870 530,018
1874 574,939

[p. 70 modifica]Gli elettori, paragonati alla popolazione del Regno quale divenne per le annessioni territoriali e l’interno movimento, si traducono in queste proporzioni:

Elettori ogni 100 abitanti

1861 1.92
1865-66 2.08
1867 2.05
1870 1.98
1874 2.13



D’onde si scorge un lieve incremento nel numero proporzionale degli elettori, almeno fra i due termini estremi di questo periodo della nostra vita nazionale; l’aumento è in parte da attribuirsi alle disposizioni delle nuove leggi d’imposta, e segnatamente di quella sulla ricchezza mobile . E come la popolazione del regno, così crebbe con essa quella dei collegi elettorali . Dei quali quasi la metà (276 su 493) avevano meno di 50,000 abitanti nelle elezioni combinate del 1865 e 1866, e sono oggi ridotti a 167 su 508, come si rileva dalle seguenti due serie parallele.

Collegi Numero dei collegi
1865-66
Censimento 1861
1870
Censimento 1871
Con più di 80 mila abitanti 1
da 70 a 80 " " 4 4
» 65» 70 " " 3 22
" 60 " 65 " " 7 42
" 55 " 60 " " 52 103
" 50 " 55 " " 153 169
" 45 " 50 " " 175 112
" 40 " 45 " " 72 36
" 35 " 40 " " 19 13
" 30 " 35 " " 6 5
con meno di 30 " " 2 1
493 508

L’aumento però degli elettori sopravanzò quello della popolazione, come si rende manifesto nella seguente tabella, per la serie delle cinque elezioni generali. Diminuiscono bensì di [p. 71 modifica]numero i collegi da 2500 elettori in sù, ma si rinforzano le altre categorie di collegi, in confronto alle infime, cioè a quelle di 700 elettori o meno.

Collegi elettorali Numero dei Collegi
1861 1865 1867 1870 1874
Con più di 3000 elettori 2 1 1
da 2500 a 3000 " 8 3 2 1
" 2000 " 2500 " 3 14 13 19 25
" 1500 " 2000 " 29 52 52 65 74
" 1000 " 1500 " 128 123 122 127 148
" 700 " 1000 " 163 163 173 177 189
" 500 " 700 " 87 106 98 96 67
" 400 " 500 " 20 22 26 17 3
Meno di 400 " 13 5 4 4

Ma vediamo, ciò che interessa anche maggiormente, la partecipazione effettiva degli elettori alla vita politica. Quanti degli iscritti andarono alle urne? La metà circa. Al primo appello per formare il Parlamento nazionale nel 1861, concorsero 57 elettori per cento. Ne concorsero soli 54 alle elezioni 1865-66; 52 nel 1867; 45 nel 1870; 55 per cento nel 1874. Tutte queste proporzioni si riferiscono alle elezioni di primo scrutinio.

Venendo ora all’oggetto speciale di questo scritto, la carta geografica, diremo come abbiamo inteso di classificare i collegi secondo i partiti di destra o sinistra, a norma delle elezioni generali del 1874, e non già di rappresentare la distribuzione dei partiti nella Camera. Se due o più collegi, per esempio, hanno portato simultaneamente i loro suffragi sopra la medesima persona, l’opinione politica di questa dà il colore ai vari collegi che l’hanno nominata.

Alla Camera non sarebbe malagevole distinguere più di due partiti, e raffigurare un centro destro e un centro sinistro, una destra pura e una sinistra pura, oltre alle frazioni estreme; ma rimarrebbe tuttavia sempre incerto il giudizio per un numero non indifferente di deputati; l’arbitrio entrerebbe per moltissimo in codesti apprezzamenti.

[p. 72 modifica]Riferendoci invece al momento della elezione ed alla fisonomia del collegio, questa non ammette sfumature troppo sbiadite; i quesiti sono posti ivi nettamente; si tratta di intendersi fra rappresentati e rappresentanti quale sia l’indirizzo generale politico che si desidera far prevalere; e se s’intenda dare appoggio schiettamente al ministero in funzione o dar opera a rovesciarlo. Per ciò ci parve consiglio più savio, nel caso nostro, di far due sole grandi divisioni, destra e sinistra, riunendo le opinioni medie a quella fra le due parti, a cui sembravano maggiormente approssimarsi.

Una statistica de’ partiti con più numerose suddivisioni fu fatta in altri paesi, e non solo come lavoro privato, ma direttamente dagli uffici centrali di statistica. I Vierteljahreshefte dell’ufficio imperiale di Berlino2 contengono la dimostrazione analitica della forza numerica de’ partiti, che sono undici, ben caratterizzati (giova crederlo) e denominati come segue: 1° conservatori; 2° partito dell’impero tedesco; 3° liberale dell’impero; 4° nazionale liberale; 5° progressista; 6° del popolo; 7° socialista-democratico; 8° centro; 9° particolaristi; 10° polacchi; 11° della protesta.

Il direttore della statistica imperiale germanica dice in un proemio alle tavole pubblicate, come abbia proceduto a classificare i deputati secondo i partiti; egli si è limitato a inviare a ciascuno di essi una scheda, colla preghiera di dichiarare a quale dei partiti intendeva di essere ascritto.

E la statistica tedesca è sommamente istruttiva, anche perchè non si contenta di determinare il concorso generale degli elettori, il numero dei collegi appartenenti ai singoli partiti e la frequenza dei votanti a ognuno dei collegi; ma numera altresì i voti deposti nelle urne per tale o tal altro partito, indipendentemente dai nomi dei candidati, cioè tiene conto precisamente anche della forza relativa delle minoranze in ciascun collegio, [p. 73 modifica]qualunque sia stato in esso il partito prevalente. Così nell’insieme dei 397 collegi della Germania, alle elezioni del 1874, il numero dei voti ottenuti dagli eletti fu 3,594,792; il totale dei voti deposti nelle urne fu 5,259,155, i quali tutti, ad eccezione di 37,519 dispersi, si veggono classificati a norma degli undici partiti suddetti. E ne risulta, per esempio, questo fatto, che i voti dati al partito nazionale-liberale corrisponde a 35 per cento del numero totale dei voti; ma gli eletti dello stesso partito rappresentano il 39 per cento del numero dei voti considerati realmente come utili per le elezioni; viceversa i conservatori ottennero 5 voti sopra cento utili, ma la frazione ch’essi rappresentano del corpo elettorale è maggiore (a giudicare, ben inteso, dai votanti tra essi) poichè arriva al 7 per cento di tutti quanti i voti, esclusi i 37 mila dispersi.

Nella Gran Bretagna la statistica dei partiti fu fatta sempre a cura dei privati studiosi, non dal Governo ufficialmente. Troviamo per le ultime elezioni generali del 1874 un lavoro molto interessante di Biddulph Martin nel Journal of the Statistical Society of London, che dà le cifre effettive degli elettori e dei votanti, divisi questi ultimi in due partiti, di liberali e conservatori; e istituisce i confronti fra i risultati delle elezioni generali del 1874 e quelli del 1868 per Borghi e Contee, e per le tre parti del Regno Unito; d’onde si scorge come nel 1868 i liberali e i conservatori si bilanciassero prima, con una lieve maggioranza di quelli su questi, e nel 1874 la maggioranza si invertisse, e si facesse più ragguardevole per gli ultimi.

La statistica tedesca pertanto è meglio atta a dimostrare lo stato vero delle opinioni politiche nel paese e la loro equazione al momento in cui entrano in attività i comizi elettorali. Essa dà luce nella grave questione della rappresentanza proporzionale delle minoranze. Ma ritorniamo in casa nostra.

Secondo i nostri criteri (che non pretendiamo certamente dare per infallibili, ma che abbiamo cercato di scoprire ed applicare col maggiore scrupolo di verità), alle elezioni generali del [p. 74 modifica]1874, i candidati di destra furono eletti in 276 collegi, e quelli di sinistra in 232, ripartiti come appresso per ognuna delle quattro grandi regioni in cui dividesi naturalmente il nostro paese.

Destra Sinistra Totale
Italia settentrionale 130 53 183
" centrale 90 32 122
" meridionale 43 101 144
" insulare 13 46 59
276 232 508


La destra adunque, a nostro modo di vedere, avrebbe riportata una maggioranza di 44 eletti. Nell’Italia settentrionale e centrale prevalgono gli eletti di destra, e nella meridionale e insulare quelli di sinistra, come meglio apparisce dai seguenti rapporti centesimali.

Per cento eletti in ciascuna regione
Destra Sinistra
Italia settentrionale 71 29
" centrale 74 26
" meridionale 30 70
" insulare 22 78

Le proporzioni di Destra o di Sinistra si rinforzano e pigliano maggior rilievo, se consideriamo separatamente le provincie o gruppi di provincie in ciascuna regione.

Se prendiamo a parte la Sardegna, in 11 collegi ne troviamo 6 di destra e 5 di sinistra; in Sicilia all’opposto, sopra 48 collegi, 41 risultarono di sinistra e solamente 7 di destra.

Nell’Italia centrale abbiamo le Marche, che si compongono di quattro provincie, Pesaro-Urbino, Ancona, Macerata, e Ascoli con 18 collegi e altrettanti eletti di destra. Nella Toscana, dove sono 40 collegi elettorali, con 32 eletti di destra e soli 8 di sinistra. A modificare notevolmente la media generale per l’Italia centrale, contribuiscono l’Emilia con 26 eletti di destra e 13 di sinistra, e la provincia di Roma (che suole essere considerata come compartimento a se) con 7 di destra e 8 di sinistra.

[p. 75 modifica]A rendere più numeroso, relativamente, il partito di destra nell’Italia settentrionale, concorrono principalmente la Liguria (13 eletti di destra e 3 di sinistra) e il Veneto (36 di destra e 11 di sinistra). Nel Piemonte sono 37 eletti di destra e 19 di sinistra, e in Lombardia 44 di destra e 20 di sinistra; nei due gruppi di provincie riuniti le proporzioni sarebbero circa due terzi per l’un partito e un terzo per l’altro.

La notevole maggioranza di sinistra nell’Italia meridionale è costituita principalmente dalla Campania, dalla Basilicata e dalle Calabrie. La provincia di Salerno ha 12 collegi, e tanti furono gli eletti di sinistra. Nella provincia di Caserta con 15 collegi, gli eletti, meno uno, sono di sinistra. Anche nella Basilicata un eletto soltanto ebbe la destra; negli altri 9 collegi rimase vittoriosa la sinistra. Nelle Calabrie più di due terzi (19) dei collegi toccarono alla sinistra, e soltanto sei alla destra. Invece nelle Puglie la destra ottenne una piccola maggioranza, poichè gli eletti del suo partito furono 14 e 13 quelli della sinistra. Negli Abruzzi e Molise la maggioranza toccò alla sinistra, che ottenne 15 elezioni, mentre la destra ne ebbe soltanto 11.

I 276 eletti di destra riportarono in complesso 116,119 voti sopra 329,933 votanti; i 232 eletti di sinistra ottennero 100,380 voti. Gli eletti di destra ebbero perciò 35.21 voti sopra 100 votanti, e quelli di sinistra 30.42.

I voti riportati dagli eletti ( destra e sinistra) furono in complesso 216,529, che, divisi per 508 collegi, darebbero una media di 426 voti per ogni eletto. Gli eletti di sinistra riportarono in media 433 voti per ciascuno, quelli di destra 421.

Esaminando però le cifre dei singoli collegi, troviamo delle differenze straordinarie. L’eletto dal collegio di Oviglio riportò 1280 voti; quello di Savona 1111; a S. Remo 1067, e a Pisa 1012; mentre a Vergato l’eletto non riportò che 99 voti, a San Giovanni in Persiceto 144 voti, a Verres 145, a Montecchio e Palermo 1° collegio 146 voti per ciascuno. Dei 508 eletti, 361 non superarono i 500 voti, e 147 oltrepassarono questa cifra fino a raggiungere, come vedemmo, i 1280 voti.

[p. 76 modifica]Nella carta grafica che presentiamo, i partiti che trionfarono nei collegi alle ultime elezioni generali sono raffigurati con cerchi verdi o rossi posti accanto al nome del collegio. Il color verde indica la destra, il rosso la sinistra. I cerchi concentrici, divisi in cinque categorie secondo il maggiore o minor numero di essi, servono a rappresentare la proporzione dei voti riportati dagli eletti per 100 votanti. Quando i cerchi sono cinque, vuol dire che l’eletto consegui poco meno dell’unanimità dei suffragi; quando non si scorge che il punto opaco, o nucleo centrale della figura, sia in verde, sia in rosso, vuol dire che l’elezione fu vivamente contrastata, e che un piccol numero di votanti che si fosse aggiunto, del partito opposto a quello che vinse, avrebbe fatto traboccare la bilancia dall’altra parte.

Ecco come si distribuiscono gli eletti fra i due partiti a norma dell’intensità numerica delle votazioni:

Voti riportati
dagli eletti
per 100 votanti
Destra Sinistra Totale
 
Meno di 60 124 104 228
da 60 a 70 5 248 100
" 70 " 80 23 17 40
" 80 " 90 32 14 46
più di 90 45 49 94
276 232 508

Gli eletti di destra prevalgono nel gruppo di quelli che riuscirono per debolissima maggioranza; sono più scarsi nella categoria di coloro che ottennero più di 90 voti per cento. Viceversa fra gli eletti che riportarono da 80 a 90 voti per cento, la destra ne conta più della sinistra.

Nelle elezioni del 1874 l’eletto raggiunse il termine massimo di 99 voti sopra 100 votanti, nei 10 collegi di Corleto-Perticara, Corleone, Imola, Modica, Potenza, Paola, Ariano, Napoli 6°, Oderzo e Mercato San Severino. Gli eletti in questi collegi furono 8 di sinistra e 2 di destra.

In fine, per le gravi differenze esistenti nella composizione dei [p. 77 modifica]collegi, soprattutto nel numero degli elettori, e per causa della lotta elettorale più o meno gagliarda, i risultati di alcune elezioni offrono particolari curiosi. Troviamo, per esempio, nel collegio di Vergato l’eletto di destra con 99 voti, mentre il candidato della sinistra nel collegio di Foggia rimase soccombente, quantunque riportasse quasi 500 voti. Lo stesso si dica per l’eletto di sinistra, riuscito con 144 voti nel collegio di San Giovanni in Persiceto, mentre al candidato di destra del collegio di Prato in Toscana non bastarono 400 voti a vincere il suo competitore.


(Seguono la tavola numerica e la carta grafica).


[p. 78 modifica]

STATISTICA ELETTORALE POLITICA.

Elezioni generali del 1874.


REGIONI E
LET
TO
RI
VOTANTI
alle
elezioni
definitive
E
LE
ZIO
NI
VOTI
ottenuti dagli eletti
E
LET
TI
di
di Destra di Sinistra
Ef
fet
ti
vi
Per
100
e
let
to
ri

Sq uit
ti
nio
Bal
lot
tag
gio
Ef
fet
ti
vi
per 100 Ef
fet
ti
vi
per 100 De
stra
Si
ni
stra
E
let
to
ri
Vo
tan
ti
E
let
to
ri
Vo
tan
ti

ITALIA SETTENTRIONALE.
Piemonte 81000 45310 55.94 32 24 19893 24.56 43.90 11052 13.64 24.40 37 19
Liguria 27242 14795 54.31 8 8 9216 33.83 62.29 1341 4.92 9.06 13 3
Lombardia 72957 38376 52.60 26 38 16466 22.56 42.91 8292 11.36 21.60 44 20
Veneto 45787 23297 50.88 24 23 12556 27.41 53.88 3419 7.47 14.67 36 11
Totale 226986 121778 53.65 90 93 58131 25.61 42.72 24104 10.62 19.79 130 53

ITALIA CENTRALE.
Emilia 42473 19278 45.39 9 30 7961 18.75 41.31 4276 10.07 22.18 26 13
Marche 15121 854 51.94 5 13 4997 33.04 63.62 18 ..
Umbria 9213 4987 34.13 4 6 2211 24.00 44.33 1089 11.82 21.84 7 5
Toscana 48806 25890 53.04 14 26 13180 27.01 50.90 3951 8.09 15.26 32 8
Roma 18369 9835 53.54 4 11 2353 12.81 23.92 3290 17.91 33.45 7 8
Totale 133982 67844 50.64 36 86 30705 22.92 45.26 12606 9.41 18.58 90 32

ITALIA MERIDIONALE.
Abruzzi e Molise 22559 16283 72.18 22 4 5833 25.86 35.82 5492 24.33 33.74 11 15
Campania 62583 39380 62.92 34 22 4877 7.79 12.39 20799 33.24 52.82 11 45
Puglie 32146 22748 70.76 20 7 7504 23.34 32.99 6120 19.04 26.90 14 13
Basilicata 9080 6104 67.22 9 1 476 5.24 7.80 4113 45.30 67.38 1 9
Calabrie 22244 15472 69.55 17 8 2554 11.48 16.50 7064 31.76 45.66 6 19
Totale 148612 99987 67.28 102 42 21244 14.30 21.25 43588 29.33 43.59 43 101

ITALIA INSULARE.
Sicilia 46485 30823 66.31 35 13 2872 6.17 9.32 17242 37.09 55.93 7 41
Sardegna 15874 9501 59.85 8 3 3197 20.14 33.64 2810 17.89 29.89 6 5
Totale 62359 40324 64.66 46 16 6069 9.73 15.05 20082 32.20 49.80 13 46
Regno 571939 329233 57.99 271 237 116149 20.30 35.21 100330 17.55 30.42 276 232


Note

  1. Riuniamo qui per brevità in una sola cifra gli elettori del Veneto nel 1866 e quelli di tutto i resto del Regno alle elezioni generali dell’anno precedente.
  2. Vierteljahreshefte zur Statistik des deutschen Reichs für das Jahr 1874, II.er Jahrgang, 2 Heft. Berlin, 1874.