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Itinerario delle chiese di Cornate d'Adda
Facciata della chiesa di San Giorgio Martire
Tipo itinerario
Stato
Regione
Territorio
Città

Itinerario delle chiese di Cornate d'Adda è un itinerario che si svolge attraverso il comune di Cornate d'Adda, in Brianza.

Introduzione

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Come arrivare

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Per approfondire, vedi: Come arrivare a Cornate d'Adda.

Tappe

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Mappa a tutto schermo Itinerario delle chiese di Cornate d'Adda(Modifica GPX)
  • 45.646539.465571 Partenza – Chiesa di San Giorgio
  • 45.6686119.4745562 Chiesa della Rocchetta

Chiesa di Sant'Alessandro

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Per arrivare alla Chiesa di Sant'Alessandro bisogna partire dalla Fugazza, il parco vicino alla scuola di Cornate, in via Aldo Moro, bisogna svoltare a destra, procedere sempre dritto, fino ad arrivare sulla ciclabile, più avanti si trova un semaforo, superato il semaforo si arriva all'altra ciclabile, si prosegue sempre la ciclabile fino a superare il supermercato: Super Dì; procedendo sempre dritto si passa per la gelateria: L'Era Glaciale. Procedi sempre dritto fino ad una discesa che porta fino alla piazza, sulla tua sinistra troverai la tua destinazione, la Chiesa di Sant'Alessandro.

Chiesa di San Giorgio

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Nascita della chiesa

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Sul declinare del VII secolo a Cornate d'Adda si combatté un'aspra battaglia tra il ribelle Alahis e il re Cuniberto, quest'ultimo vinse la battaglia e per questo fece erigere la Chiesa di San Giorgio martire. Il 7 dicembre del 901 Ludovico III donò ai vescovi di Como l'abbazia di S. Giorgio martire. Dalla mensa vescovile di Como passò poi in altre mani: nel gennaio del 998 Luitefredo vescovo di Tortona. l Meani scrive che parte dell'attuale campanile rimonterebbe all'VIII secolo e sarebbe dovuta essere una torre, la quale per la sua grande solidità ha potuto resistere all'azione di tanti secoli. Comunque, quel castello doveva far parte del X secolo nel cui recinto stava la Chiesa di S. Giorgio martire e la canonica.

Cenni storici

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Nacque nel 691 per ordine di Re Cuniberto (longobardo) ma nel 1770 venne ampliata a forma di croce latina, con tre navate cioè tre corridori dove ci si può sedere . Agli affreschi ci pensò il Sacerdote Comi che sostenne le spese e in seguito Biffi Luigi. Nel 1985 fu costruito l'attuale presbitero. Il vecchio altare ora ha il compito di ospitare il Santissimo. Ed ancora grazie agli abitanti del paese furono comprate e benedette cinque nuove campane, che furono montate sul campanile e suonate per la prima volta il 18 gennaio 1887. Nel 1880 furono comprate le stazioni della Via Crucis. Nel 1900 fu costruito un nuovo altare in marmo rivolto verso i fedeli.

La Cappella della Madonna

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Gli affreschi sono opera di Giuseppe Ravanelli ( autore anche degli affreschi nella cappella di San. Giuseppe) nel 1930. La statua della Madonna del Rosario fu restaurata nel 1945, fu usata la prima volta lo stesso anno della costruzione durante un Rosario solenne. Maria tiene imbraccio Gesù bambino, entrambi indossano una corona indossano una corona d'oro. La Donna indossa un vestito color panna con ricami d'oro e un lungo mantello azzurro con delle stelline d'oro. Gesù ha in mano una croce.

Le vetrate

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Il 16 Ottobre 1935 durante la settimana furono poste tutte le vetrate artistiche in alto della navata principale. I simboli furono disegnati da Giuseppe Ravanelli e le vetrate furono eseguite dalla ditta Taverotto. Le vetrate laterali furono realizzate nel 1985 e sono ispirate al Cantico delle Creature di San Francesco.

La Tomba di Monsignor Caccia

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Monsignor Carlo dei Conti Caccia Dominioni fu Vicario generale Capitolare della Diocesi Metropolitana di Milano. Morto a Villa Paradiso il 6 Ottobre 1862, nel 1902 con il volere degli abitanti di Cornate la sua salma venne traslata dal cimitero alla chiesa parrocchiale.

I Patroni

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  • San Giorgio martire: viene celebrata la memoria del Santo Patrono in chiesa bruciando il pallone, un gesto che ricorda come sia passeggera la gloria di questo mondo, la festa più grande delegata al Patrono avvenne nell'aprile 1945;
  • San Luigi Gonzaga: la festa liturgica avviene alla seconda domenica di Settembre e per questa occasione viene posta la statua del Santo che fu restaurata in occasione del centenario.

Chiesa della Rocchetta

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La Rocchetta fu motivo di discordia tra i parroci di Paderno e i frati di Agostiniano di S.Marco di Milano pretendendo gli uni di esercitarvi diritti parrocchiali negandoli agli altri. Mentre oggi ecclesiastica mente fa parte della parrocchia di porto, nel 1760 civilmente era stata definitivamente annessa al comune di Paderno, per cui oggi fa parte della provincia di Como. Giovanni Dozio un professore che si distinse negli studi storici, scrisse di aver trovato, in carte del secolo XV e XVI, accenni di un forte o rocchetta; riteneva che si trattasse di un castello eretto intorno al mille. In queste carte oltre alla chiesa di Cornate si nomina un "castrum quod dominatur Rauca" ossia rocca. Mentre si hanno notizie certe della rocca di Airuno, per la nostra Rocchetta c'è dell'incertezza. Si dice che Beltrado "de Cornate" un cittadino milanese, aveva fatto costruire un conventino con una chiesina, donandola agli Agostiniani, nel luogo che si dice Rocchetta. Fu poi abbandonato dai padri ed occupato dal duca di Milano. Le congetture del Dozio passarono in altri scrittori, e ultimamente nella storia dei Comuni e nella provincia di Milano Anche Ferrari confermò nelle sue Lettere Lombarde (Milano 1765), più probabilmente per sentire dire, che quei ruderi non potevano essere che di un castello, questo indusse alcuni storici britannici a pensare ad un secondo castello situato nelle vicinanze della Rocchetta. Questi due castelli stavano alla difesa del paese di Cornate. L'altra congettura del Dozio era che presso quel castello ci dovrebbe essere un oratorio. Che annesso al castello signorile ci fosse un oratorio non è inverosimile, ma nessun documento lo ricorda, non solo ma il fatto che Beltrando "de Cornate" facesse costruire un convento e una chiesa per gli Agostiniani escluderebbe la presenza di un'altra chiesuola (oratorio). In conclusione quello che si può affermare è che Beltrando vi fece erigere un piccolo convento con chiesa dedicata a Maria e lo donò agli Agostiniani, qui vi vivevano alcuni padri compreso il priore. Quel piccolo convento, conclusasi la pace tra il duca di Milano e la repubblica veneta, non poté più esistere e i padri si dispersero nei paesi vicini aiutando le chiese secolari. La chiesetta fu conservata, ma andò lentamente decadendo. Con la soppressione del convento di S. Marco, gli Agostiniani non ebbero più ingerenze né in Porto né alla Rocchetta. I loro beni furono venduti a privati. Del convento e del forte rimase solo la chiesina, venerata oggi sotto il titolo di Santuario della Madonna della Rocchetta.

Sicurezza

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Nei dintorni

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